CAPITOLO 47:

Sapeva che sarebbe accaduto, se l'aspettava, ma non era mai stata preparata all'arrivo di Èspinoza.
Stava lì, davanti a lei, con quei due pozzi oscuri intenti a scrutarle l'anima, i pensieri, le emozioni...
Riconobbe stupore ed incertezza sul viso della ragazza, mentre l'espressione del Principe indicava solo paura.

~ Benvenuto a bordo della mia nave, Altezza.~ mormorò a Jonas con un lieve piegamento del capo ed un sorriso gelido.

Lui non rispose né si mosse. Forse avrebbero entrambi dovuto considerare l'ipotesi del suo arrivo e prepararsi all'evenienza ma nessuno dei due ci aveva pensato e ora ne affrontavano le conseguenze.

~ Come sta andando il soggiorno?~ chiese alla ragazza.

~ È sgradevole esattamente come l'avevi progettato.~ rispose lei. ~ Ora arriva al punto.~

~ E io che volevo essere gentile...~ fece l'uomo con malinconia, scuotendo la testa come avesse subìto un'amara delusione.

~ Non è la tua gentilezza che ci serve. Cosa vuoi da noi?~

~ Cosa voglio da te, Selena.~ precisò avvicinandosi alla giovane.

"Assassina di Jàvea." pensò con esasperazione, ma non si azzardò a correggerlo. Con lui non poteva permettersi di avere un certo atteggiamento che invece assumeva con Meìz. L'uomo davanti a lei era il capo. Comandava lei e nessun altro, dunque l'ultima parola era la sua. Sarebbero stati al sicuro finché non avesse fatto imbestialire Èspinoza.

~ Che ci faccio io qui, allora?!~ protestò Jonas con un tono molto...ribelle, rifletté Selena. Del tutto inappropriato ed arrogante.

~ Adesso arrivo anche a questo, ma prima le signore.~ lo riprese con fredda ironia.

~ Tu saprai, mia cara Selena, che quando aggiungo un avversario alla mia lista compio l'impossibile per scoprire tutto ciò che c'è da conoscere sulla sia esistenza. Così ho fatto con tutti, e così ho fatto con te.~ iniziò passeggiando su e giù per l'angusta stanza.

~ Ma tu non sei come tutti, vero?~ domandò mettendo in mostra due denti d'oro luccicanti.

~ No, Selena. Tu sei molto diversa. Si può quasi dire che non esista nessun essere umano come te. Quasi appartenessi ad un altro mondo o... Ad un'altra specie, magari...~ proseguì lanciandole un'occhiatina.

"Dio mio." pensò la ragazza con odio, ma senza dire una parola.
Aveva capito subito a che punto mirava di giungere, e non le piaceva affatto.
Era a conoscenza, non si capiva come, della vera natura di Selena e l'aveva minacciata di rivelarla al mondo se non avesse ucciso il ragazzo accanto a lei, che più vivo di così non poteva essere.

~ Va bene, ho capito, ora dimmi qualcosa che non so e che mi interessa maggiormente.~ sbottò Selena scuotendo le catene. ~ Come ad esempio perché siamo qui.~

~ Oh, vuoi che ti esponga il mio piano?~

~ Sarebbe una cosa gentile.~

~ Bene, sarò gentile.~ disse. ~ Il piano era di catturare il Principe e poi costringerti ad arrivare qui, in mare aperto, su questa nave, per salvarlo.~ spiegò ricominciando a passeggiare.

~ Ti sei perso un particolare.~ lo interruppe lei. ~ Mi avevi detto di ucciderlo.~

~ Dimentichi che so tutto di te, mia cara. Ero certo che non l'avresti fatto, specialmente dopo quel piacevole incontro a teatro.~

Le teste dei ragazzi si voltarono simultaneamente l'una verso l'altra comandate dalle parole di Èspinoza.
Si guardarono un momento, seri, comunicando l'uomo negli occhi dell'altro le stesse preoccupazioni che in nemmeno un istante si erano insinuate nelle loro menti.

~ Da quanto venivo seguito?~ domandò Jonas socchiudendo le palpebre.

~ Da un po'.~ lo liquidò l'uomo. ~ Tornando a te, Selena. Trovarti nello stesso luogo del Principe è stato solo un colpo di fortuna che Meìz è riuscito a sfruttare a dovere.~ terminò fermandosi tra i due.

~ Non te l'aspettavi nemmeno tu da quell'incapace, eh?~ ridacchiò Selena.

Si chiese se sapesse di Esmeralda. Aveva ucciso sua figlia quando questa aveva tentato di ammazzare Daniel, ma non era sicura che Èspinoza l'avesse scoperto. Senza dubbio non gliel'avrebbe detto lei.

~ Perché volevi che Selena giungesse qui?~ intervenì Jonas.

~ Perché, Altezza, lei può procurarmi qualcosa che voglio.~ rispose spostando lo sguardo sulla ragazza con un sorriso maligno.

~ A che serve vivere se hai già tutto quello che vuoi?~ fece Selena come citasse un detto filosofico.

Lui ridacchiò sommessamente in risposta, lanciandole un'occhiata divertita: ~ Ah, che belle parole. Ma sarebbe ancora meglio se tu collaborassi.~

~ Collaborare? Credevo avessi detto di conoscermi.~

~ Infatti, ti conosco. Per questo intendo offrirti un accordo che non potrai in alcun modo rifiutare.~

***

Uscito dalla palestra, Daniel si concesse un momento di pausa. Aveva percorso tutta la Fortezza da cima a fondo in cerca di Selena, ma nemmeno lì era riuscito a trovarla.
Non c'era, questo era chiaro. Il punto era capire dove diavolo si fosse cacciata prima che scappasse di nuovo.
Dove poteva essere... forse in spiaggia?
O si era alzata presto per andare in città?
La doveva trovare, maledizione. Doveva parlarle assolutamente.
Mollò un pugno contro una delle porte in mogano, un piccolo sfogo controllato di rabbia e tensione.
La febbre stava cominciando a dargli davvero fastidio, ma aveva altro a cui pensare.
Schiacciandosi le tempie s'incamminò verso la sala da pranzo.
Quando spalancò le due ante e fece il suo ingresso nel salone tutti gli assassini presenti si alzarono in piedi zittendosi, per poi tornare a sedersi quando Daniel piegò la testa in un brusco cenno di saluto.
Scorse l'intero tavolo con gli occhi finché non trovò ciò che stava cercando. O meglio, chi.
Raggiunse in poche falcate la piccola Anita che, intenta a gustarsi una zuppa di farro e funghi, pensava a tutto tranne il Capo della Gilda.

~ Anita.~ la chiamò appena fu abbastanza vicino.

La bambina voltò la testa con un sussulto, non essendosi accorta di niente, ma quando riconobbe Daniel alle sue spalle gli rivolse tutta la sua attenzione attendendo che continuasse a parlare ed incitandolo con gli occhi.

~ Sai dov'è Selena?~ le chiese senza tante cerimonie.

Anita guardò la persona davanti a lei con sospetto ed incertezza. Perché gli interessava sapere dov'era Selena dopo quello che aveva fatto?
Voleva andare a fondo in quella storia, ma non lì. C'erano troppe orecchie.

~ Preferirei parlarne fuori.~ si limitò a dire Anita avviandosi verso la porta.

Il cuore di Daniel ebbe un sobbalzo.
Dopo tutto il tempo passato a cercarla quel "Preferirei parlarne fuori" era la frase più bella che gli parve di aver udito. Implicava che Anita sapesse qualcosa, dunque sarebbe sicuramente riuscito a trovarla. Di cosa aveva paura?
Anzi, era stato stupido a non andare subito da lei. Avrebbe risparmiato molto tempo.
Seguì la bambina fino all'uscita dalla sala senza staccarle gli occhi di dosso, fino a fermarsi subito dietro di lei appena la piccola terminò di avanzare rapida nello spazio.
Voltatasi verso di lui, squadrò la sua figura e incrociò le braccia.

~ Beh?~ fece Daniel restituendole lo sguardo dall'alto in basso.

~ Sei sicuro di stare bene?~ chiese lei analizzando con gli occhi l'evidente stato fisico del ragazzo.

~ Starò bene trovata Selena. Dov'è?~ sbottò con uno sbuffo innervosito.

Non era proprio il momento per discorsi così futili.

~ Ti aspetti che te lo dica dopo quello che le hai fatto?~ ribatté la piccola con rabbia.

Sul momento non seppe risponderle. Rimase pietrificato da quelle parole, ma riacquistò subito il controllo.

~ A cosa ti riferisci, con esattezza?~ domandò accovacciandosi sui talloni davanti alla bambina.

~ Sai di cosa parlo. O è successo talmente tante volte che hai perso il conto?~

~ Non credo di capire, Anita.~ mormorò socchiudendo gli occhi.

Capiva bene, invece. Era quasi completamente sicuro di sapere a cosa si stesse riferendo, ma non riusciva proprio a immaginarsi perché Selena l'avesse raccontato ad una bambina.

~ Tu l'hai picchiata. L'hai picchiata perché stavi per fare del male ad un altro assassino e lei si è messa in mezzo!~ sputò Anita con rabbia.

Fantastico. L'unica che poteva aiutarlo a trovare Selena si rifiutava di farlo perché temeva le facesse del male.

~ È stata Selena a raccontartelo?~

~ No.~

~ E chi è stato?~

~ Non saprai nemmeno questo.~

~ Il ragazzo dell'infermeria, giusto?~ sospirò.

Anita, con il suo silenzio sbigottito, confermò ciò che Daniel già sapeva essere vero.

~ Non ti riguarda quello che è successo con Selena a meno che non te l'abbia detto lei. E, visto che non l'ha fatto, è evidente che non lo riteneva importante. Ora dimmi dov'è.~ sbottò alzandosi di nuovo, troneggiando sulla bambina.

Lui sì che sapeva come ammutolire le persone. Selena voleva bene ad Anita, perché tenerglielo nascosto?
Forse non le importava veramente...
"Accidenti..." pensò la piccola. Il Capo della Gilda era molto abile ad insinuare pensieri contrastanti nelle teste delle persone per architettare tutto a suo piacimento. Ci era riuscito anche con lei, quindi non poté fare altro che dargliela vinta.

~ Io... Io non so dove sia.~ bisbigliò Anita con le lacrime agli occhi. ~ Non la vedo da più di un giorno, come tutti qui. Ho paura che se ne sia andata...~ disse alzando lievemente la testa.

Temeva davvero per la sua amica e aveva cominciato a preoccuparsi da molto prima di Daniel ma, a differenza di lui, aveva pochissime risorse per rintracciarla.

~ Va bene...~ fece Daniel posandole una mano sulla testa. ~ La troveremo prima che possa anche solo pensare di farlo.~ le disse scuotendole leggermente i capelli.

La risolutezza nei suoi occhi grigi fu più rassicurante di qualsiasi altra cosa. Sì, Daniel l'avrebbe trovata sicuramente.


Buona domenica!! Sono riuscita ad aggiornare, come promesso e quindi eccovi il capitolo.
Ho aggiornato anche Brotherly Love, quindi stasera mi sono super impegnata!
Se non ci sentiamo prima Buone Feste a tutti voi e grazie di leggere!!
Sara❤️❤️❤️

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