CAPITOLO 45:
Selena piantò gli occhi in quelli di Meìz mentre lui continuava a stringerle la gola, schiacciandogliela contro la parete.
~ Lasciala stare!~ gli gridò Jonas scuotendo le catene che lo tenevano stretto al pavimento.
La ragazza invece era seria, composta, non si lasciava sfuggire neppure un gemito nonostante l'ulteriore dolore che le veniva inferto.
~ Non lo farei fossi in te.~ disse al suo torturatore. ~ Che direbbe Èspinoza se mi uccidessi?~
~ Ma hai detto che non ti si può uccidere.~ le ricordò mellifluo, sorridendo.
~ Da quando mi presti così tanta attenzione?~ ribatté lei tossendo lievemente.
L'uomo le lanciò un'occhiata tra il confuso e l'irritato per poi lasciarle in malo modo il collo con un gesto di disprezzo.
Evidentemente le conseguenza non sarebbero state troppo piacevoli.
~ Ho tutto il tempo che voglio con te. Ricordalo, Selena. Qualsiasi cosa potrà accaderti non finirà facilmente.~ le ringhiò aprendo la porta.
~ Sono l'Assassina di Jàvea per te.~ rispose stringendo la mandibola.
Meìz le lanciò un sorriso maligno ed uscì, richiudendosi la porta alle spalle senza aggiungere altro.
~ Sei tu l'Assassina di Jàvea?!~ esclamò Jonas sbarrando gli occhi. ~ La mercenaria più pericolosa di Spagna?~
~ Modestamente, sì, principino.~ fece lei.
~ Ma se hai diciassette anni!~
~ Lo ero anche a quindici, sai?~ ribatté stizzita. ~ E anche a tredici. Non dovresti giudicare le persone dall'età. Conosco una bambina che potrebbe ucciderti prima ancora che tu te ne accorga.~ aggiunse.
Anita, dolce, piccola Anita. Le mancava. Era strano pensare che bastasse così poco tempo a far sentire la mancanza di qualcuno a Selena, ma quella bambina era speciale. Dal primo giorno che l'aveva vista lei si era insediata nella vita della ragazza, senza chiedere il permesso né aspettarsi di riceverlo, così era diventata una costante.
Forse Selena era il modello a cui la bambina s'ispirava, non lo sapeva, ma di certo era importante. Entrambe si scambiavano affetto reciprocamente, apprezzando i gesti l'una dell'altra e questo contava moltissimo nella vita di tutte e due, anche se nessuna l'avrebbe ammesso facilmente.
Anita era temprata. Non come Selena, ma molto più di qualunque altra bambina e forse era proprio merito suo, ma mai la piccola gliene avrebbe fatta una colpa.
~ Che meraviglia...~ commentò il principe riscuotendola dai suoi pensieri.
~ Cosa?~
~ Che una bambina debba imparare ad uccidere.~ rispose sprezzante.
~ Anche per me è stato così. E, come puoi vedere, sto benissimo. Senza contare che se non avessi imparato ad uccidere probabilmente non sarei qui a parlare con te, principino.~
~ Non chiamarmi in quel modo, maledizione.~ sbottò deviando lo sguardo.
~ Perché? Ti dona.~ rispose la ragazza concedendosi un minuscolo sorrisetto.
~ Va' al diavolo.~
~ Senti un po', principino. Nel caso non te ne fossi accorto io sono l'unica possibilità che hai di uscire da qui vivo. Sta' attento a come parli o ti lascio dove sei.~ lo minacciò alterandosi.
Non sopportava le mancanze di rispetto, soprattutto se provenienti da un ragazzino viziato capace solo di attirare guai.
L'aria nella stanza si era raggelata, quasi brillava di cristalli argentei. O forse erano scariche elettriche dovute alla rabbia di Selena.
~ E, di grazia, quale sarebbe il tuo piano geniale?~
~ Voi principi non avete consiglieri ed insegnanti da quando cominciate a parlare? Dovresti saper usare il cervello, perché non provi a darmi una mano?~ chiese con dolcezza acida.
~ "Metodi di fuga da una nave" non è esattamente una materia comune. Almeno non tra i nobili.~ ribatté.
L'insinuazione giunse chiara alle orecchie di Selena.
~ "Sbatti in faccia agli altri il tuo ceto sociale" sì, però.~ fece lei con una punta di disprezzo nel tono.
~ Buon Dio!~
~ Cosa c'è adesso?!~
~ Riesci a smettere di essere così ostile almeno per cinque minuti?~
~ Io non sono ostile, ma tu sei impossibile. Non sembravi come tutti gli altri nel tuo bel palazzo.~
~ Tutti gli altri cosa?~
~ Ricconi con la puzza sotto al naso.~
~ Va bene, non sei ostile, ma sei del tutto prevenuta.~
~ Prevenuta un accidente! Conosco quelli come te.~
~ Ma non mi dire, sul serio?~
~ Sì, sul serio.~
~ Sei solita fare conoscenza con i ricconi prima di ucciderli?~ le chiese sarcastico.
~ Chi credi che abbia abbastanza denaro per assoldare un assassino? Non di certo i contadini!~ esclamò con furia.
Poteva quel ragazzo essere davvero così ingenuo?
Incredibilmente, il principe si zittì. La mancanza di una risposta causò un vuoto nell'aria, come un fischio nelle orecchie della ragazza che, come lui, aveva un leggero affaticamento a forza di alzarsi la voce contro.
Non poteva credere di esser riuscita a farlo tacere. Sembrava un'altra persona, completamente diversa da quella incontrata giorni prima.
Che la paura l'avesse cambiato?
Beh, diverso o meno in quel momento non importava. Dovevano solo fare una cosa: scappare.
L'Assassina di Jàvea non era il tipo che si lasciava trasportare da infantili screzi quando c'era di meglio a cui pensare.
~ Ascolta,~ iniziò lei dopo aver sospirato. ~ dobbiamo andarcene. Assolutamente.~
~ Cosa proponi?~ chiese lui tornando a guardarla con seria attenzione.
Selena gli si avvicinò, strisciando sul legno finché la catena non fu dolorosamente tesa, e lo stesso fece Jonas.
~ Bisogna capire se fanno turni regolari per controllarci.~ sussurrò. ~ In modo da decidere quando scappare.~
~ E magari nel frattempo pensiamo al come.~ propose assumendo lo stesso tono basso.
~ Esatto. Ma prima devo dirti una cosa. Una cosa che dovrai ricordare sempre.~ mormorò incollando gli occhi a quelli cristallini del ragazzo.
Lui alzò il viso, assecondando il proprio sguardo che, come attirato da una calamita, era finito sulle iridi acquamarina a pochi centimetri da lui.
Dire che pendeva dalle labbra di Selena era un eufemismo; sembrava aver addirittura smesso di respirare per assicurarsi di sentire alla perfezione le sue parole.
~ Dimentica il rispetto, la gentilezza, la contrattazione e soprattutto la legalità. Non ce ne saranno nel mondo in cui sei entrato.~ disse lei, riuscendo ad essere delicata quanto decisa.
Era un punto che doveva assolutamente chiarire con lui e voleva che quel concetto fosse limpido come il cielo d'estate nella mente del principe.
Jonas apparve stupito, come se si aspettasse tutt'altro. Poi annuì, senza staccarle gli occhi di dosso.
~ In che mondo sarei entrato?~ domandò.
~ Nel mio.~ rispose la ragazza con un che di rassegnato sul volto stanco, mentre tornava a sdraiarsi dov'era prima. ~ E no, non ne uscirai tanto facilmente.~
Ciao ragazzi!! Chiedo mille e più scuse per non aver aggiornato domenica, mi spiace moltissimo.
In questo momento sto davvero desiderando come non mai di essere con Selena. O con Daniel.
Meglio Daniel mi sa :-)
Beh, chi di voi ha un piano per la cara Selena? Io non so che farei, forse comincerei a urlare come una pazza XD😂
Vabbé gente, ringraziate SofySoo senza la quale questo capitolo non ci sarebbe e godetevi la lettura!
Alla settimana prossima!
:3 ❤️❤️
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