CAPITOLO 40:
Sentì il sapore del sangue sulla bocca e capì che uno degli anelli le aveva rotto il labbro.
Spostandosi i capelli dietro l'orecchio, riportò lentamente la testa dov'era pochi secondi prima e di nuovo puntò lo sguardo sui freddi occhi di Daniel. Mai avrebbe permesso che la vedesse con gli occhi abbassati davanti a lui.
Qualcosa luccicò all'interno di essi. Qualcosa che fece espandere le pupille, come fossero incapaci di assorbire completamente ciò che gli si presentava davanti.
Sperava di avere un bel segno.
Si voltò verso il ragazzo sul letto, che la guardava terrorizzato.
~ Mi dispiace.~ gli mormorò alzando le spalle. ~ Sembra che l'unica cosa utile che posso fare per te sia darti un consiglio. Non uscire da qui prima di due giorni.~ disse seria con la compassione che le faceva brillare gli occhi.
~ Perché?~ chiese lui con un filo di voce.
~ Se dovesse riservarti lo stesso trattamento almeno sarai già in infermeria, quindi ti cureranno subito. E se mai succederà sarà quasi sicuramente tra oggi e domani.~ spiegò con una freddezza che non le apparteneva e che quasi la spaventò.
Senza degnare Daniel di uno sguardo, si diresse verso la porta, pulendosi il sangue dalle labbra con il dorso della mano.
Dovette fare appello a tutto il suo autocontrollo per non scardinare la porta e lanciargliela contro, ma riuscì lo stesso a tirarsela dietro con delicatezza e a chiuderla senza fare rumore. Passò di fianco al letto sopra il quale stava la bambina, che si era stranamente addormentata nonostante le urla.
Tra il tremore dei polsi e il fiato corto, le sembrò di impazzire mentre si dirigeva verso la sua stanza.
Si sforzava di camminare con calma, misurando i passi e dosando il respiro. L'infermeria distava parecchio dalla sua camera e lei doveva impiegare tutto il tempo necessario per realizzare cos'era successo. Passò un po' di tempo prima che riuscisse finalmente a giungere nella stanza. Le bastò sedersi sul letto per capire che non aveva più rabbia né stupore da sfogare. Era solo... Incredula. Agiva in trance, comandata dal suo corpo perché la mente era come bloccata da quel ricordo troppo difficile da assimilare.
Quando si accorse di avere qualche goccia di sangue sulla camicia se la cambiò con una a maniche corte, blu notte.
Dalla finestra passò lo sguardo su tutto il territorio sotto ai suoi occhi e finì puntandolo sulla stalla. La sera precedente non era riuscita a stare con Kreila tanto quando avrebbe voluto e le mancava, dunque non indugiò oltre prima di decidersi ad andare da lei.
Con la stessa calma di prima scese lentamente le scale e percorse i lunghi e interminabili corridoi respirando tranquillamente e con lo sguardo fisso nel vuoto. Ebbe uno scatto improvviso quando da dietro l'angolo sbucò un gruppo di una decina di assassini, che rumoreggiavano allegri.
~ A che ora è?~ chiese uno di loro.
~ Cosa?~ rispose una ragazza.
~ Come "cosa", il discorso che deve farci Daniel. Quello nella palestra.~
~ Mi sembra alle due e mezza.~
~ Sì, alle due e mezza.~
~ Perfetto.~
Continuarono a parlare di questo discorso di Daniel, di cui Selena non sapeva nulla anche quando la superarono, chiedendosi di cosa potesse trattarsi.
"Questa è una novità" pensò. "Beh, qualsiasi cosa deve dirci, non credo mi riguardi"
Aumentò il passo e percorse l'ultimo tratto a una velocità quasi normale per i suoi standard. Quando uscì da sotto il portico del giardino interno alzò il viso verso il sole che splendeva alto nel cielo, senza nessuna nuvola a minacciare di intralciarlo.
Entrata nella stalla mangiò in poche falcate la distanza tra lei e la cavalla che prese ad impennarsi sulle zampe posteriori e a nitrire con forza, agitando gli altri cavalli.
~ Buona, buona, sono qui. Visto? Ora sto bene.~ disse allegramente.
Pochi secondi dopo aveva legato la sella artigianale dalla fattura pregiata sulla schiena dell'animale, l'aveva tirata fuori dalla stalla e le era saltata in groppa, spronandola al galoppo verso l'immensa distesa verde lì vicino.
Appena fu fuori dalla Fortezza, appena fu libera, Selena diede sfogo a tutte le emozioni che aveva provato negli ultimi minuti spronando Kreila ad andare sempre più veloce e più lontano.
Il vento che le sferzata il viso alleviava la tensione e l'angoscia che sentiva ancora.
Non poteva credere che Daniel l'avesse fatto di nuovo. Non riusciva a sopportare il pensiero che tutte le cose che le aveva raccontato sul suo passato, tutto quello che aveva fatto per il suo perdono non contassero nulla per lui.
La rabbia era stata più forte del suo affetto per lei. Ancora.
Mandò Kreila verso un gruppo di cespugli bassi e lei prese a saltarli uno dopo l'altro, con la tecnica perfetta che le era stata rigidamente insegnata.
Selena rideva felice sentendosi piano piano liberare da tutte quelle emozioni negative e opprimenti, come se scivolassero via attraverso gli zoccoli della cavalla ogni volta che toccava terra.
Saltò il pranzo e passò il resto della giornata cavalcando.
Quando dalla posizione del sole dedusse che erano circa le quattro realizzò di aver passato almeno cinque ore fuori con lei, quindi era il caso di tornare indietro.
Prese una scorciatoia che Kreila imboccò con la stessa energia che aveva mantenuto durante tutta la passeggiata.
Selena amava la sua cavalla. Era una delle poche amiche che non l'avevano mai ferita e che condividevano con lei un rapporto più che speciale.
Riuscì a tornare alla Fortezza per le sei passate e quando arrivò alla stalla saltò giù da Kreila per lasciarla nel suo box.
Non voleva andarsene subito, così, come suo solito, si sedette sulla bassa porticina e prese ad accarezzarle il lungo muso nero come la notte, spazzolandole il manto, mentre gli occhi azzurri della cavalla saettavano a destra e a manca.
Sfiorandosi le labbra e trovandole lisce si accorse che il taglio procuratasi poche ore prima si era già curato, ma quando posò la mano sulla guancia sentì una fitta e capì che il livido non era ancora sparito.
Non sapeva perché, ma da sempre i lividi si curavano dopo i tagli e fratture sul suo corpo nonostante sembrassero le cose meno nocive.
Passato qualche minuto avvertì un rumore di paglia pestata all'ingresso della stalla, e si voltò per vedere chi ci fosse.
Un brivido le attraversò la schiena quando nella lieve penombra riconobbe i tratti di Daniel. Inevitabilmente si irrigidì e strinse i denti con forza, quasi facendosi male.
~ Sbaglio o tu in questo momento dovresti trovarti altrove?~ le sibilò col vuoto negli occhi.
~ Sono semplicemente andata a fare un giretto con Kreila.~ rispose piattamente, deviando lo sguardo sull'animale.
~ Un giretto durato praticamente mezza giornata a quanto vedo.~ disse a voce bassa, facendo qualche passo verso di lei.
~ Esatto. Questo mio desiderio di passare del tempo con la mia purosangue ti crea problemi, per caso?~ ribatté mettendosi in piedi, con il chiaro presentimento di essere a poco dall'infuriarsi.
~ Moltissimi problemi, Selena. Sono più che certo che sia stata avvisata che avrei parlato a tutti gli assassini in palestra e tu, che in special modo dovevi esserci, non c'eri. Né al discorso né all'allenamento.~
~ Dovevo esserci. Ma non ci sono stata.~ ribatté con un sorrisetto impertinente.
~ Ascolta bene, Ramirez.~ iniziò ponendosi davanti a lei e puntandole un dito contro. ~ Non devi mai più osare mancarmi di rispetto. Che ci sia qualcuno o che siamo soli. Non permetterti mai più.~
~ E tu non azzardarti un'altra volta ad alzare le mani su uno di noi. Dico sul serio.~
~ Non m'interessa cosa dici. Fino a prova contraria a comandare sono io, non tu. Prima di poterlo fare devi diventare il capo e l'unico modo è...~
~ Ucciderti.~ lo interruppe lei. ~ E poche ore fa ero davvero tentata di farlo.~ ringhiò.
~ Bugiarda. Un concentrato di menzogne, falsità e teatrini di facciata.~ disse con ironica freddezza.
~ Non giudicarmi, Rias. Sei l'ultimo che può permettersi questo lusso.~
~ Lusso? Ti sopravvaluti.~
~ Ho detto di non giudicarmi. E c'è un'altra cosa che voglio dirti. Pensavo ogni singola parola che ho detto nell'infermeria. E ne avrei milioni da gettarti addosso, ma ritengo che qualcuno come te non se le meriti. Spero solo che ti ricorderai per sempre di quante volte hai dovuto commettere lo stesso errore prima di capire davvero che stavi sbagliando. Ah, la prossima volta che ti scuserai per qualcosa, sempre se mai lo rifarai, assicurati di credere davvero a quello che ti esce dalla bocca. Le persone che ti ascoltano hanno dei sentimenti e tendono a fidarsi; non sono come te.~
Fece scorrere la mano lungo il muso di Kreila dirigendosi verso l'uscita. Dovette farsi piccola piccola per passare di fianco a Daniel senza sfiorarlo, ma quando lo superò e usci all'aria aperta si sentì sollevata.
Buona domenica a tutti!
Ecco a voi il capitolo nuovo. Se avete sfoghi da fare su quell'angioletto di Daniel sono più che benaccetti. Come reagirà la cara Selena? Beh, aspettate😊
Kizz❤️
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