CAPITOLO 34:
Si rese conto presto che mancava qualcosa. Qualcosa che prima c'era.
Non sentiva più il vociare dei dottori. Presa dai suoi pensieri non si era accorta che avevano smesso di parlare, quindi probabilmente se n'erano andati senza che se ne rendesse conto.
Con delicatezza spostò la testa di Roxanne che era appoggiata sulla sua spalla e si alzò in piedi.
Dopo tutti quei pianti e quel dolore si sentiva molto debole e stanca, ma non di sonno. Le mancavano le forze.
Si avvicinò alla porta che separava lo studio dalla stanza di Daniel e vi appoggiò l'orecchio sopra, senza udire alcun rumore.
~ Che stai facendo?~ bisbigliò una voce.
Sussultando si voltò verso di essa, accorgendosi che Rox si era svegliata e la guardava con espressione interrogativa.
~ Credo che i dottori se ne siano andati.~ spiegò a bassa voce.
L'altra sembrò capire cosa intendesse e le si avvicinò con passo felpato, accostandosi anche lei alla porta.
~ Io non sento niente.~ sussurrò Roxanne dopo qualche secondo.
Si scambiarono uno sguardo d'intesa e Selena abbassò delicatamente la maniglia dorata dalla forma di un lungo ricciolo.
La porta si aprì senza cigolare ma prima di varcare la soglia entrambe si voltarono verso Théo per controllare che dormisse ancora.
Quando udirono un leggero russare si tranquillizzarono e ripresero a camminare.
Richiusero la porta alle loro spalle e piano piano si avvicinarono a Daniel, tenendo lo sguardo su di lui che -cosa che fece rabbrividire Selena- aveva la stessa espressione angelica dell'ultima volta che l'aveva visto.
Gli si affiancarono quasi senza respirare per una paura istintiva di disturbarlo, ma ovviamente restò profondamente tranquillo.
La camicia era aperta sul petto dai muscoli marcati che recavano ancora i segni dell'ampia perdita di sangue, mentre la ferita era ricoperta da diversi strati di bende bianche.
Le coperte di raso lo coprivano fin poco sopra al bacino, probabilmente per non fargli alzare troppo la febbre. Sulla fronte aveva una pezza bagnata che doveva essere lì da un po' visto che ormai si era scaldata.
~ Uno di loro poteva restare qui, almeno.~ borbottò Selena con irritazione, togliendo la pezza con delicatezza e immergendola nella bacinella d'acqua fredda.
La strizzò e gliela ripose sulla fronte, ma solo dopo averla sfiorata con le dita.
~ Accidenti scotta...~
Anche Roxanne gli toccò la pelle asserendo subito dopo.
Dopo essersi scambiate uno sguardo si andarono a sedere su due poltrone poco distanti dal letto, gettandovici sopra esauste.
~ Sel?~
~ Sì?~
~ Non me la sento di lasciarlo da solo.~
~ Già, neanch'io.~
Decisero che avrebbero fatto a turno per tenerlo d'occhio e cambiargli la pezza quando necessario.
Il primo turno l'avrebbe fatto Selena e poiché erano le due passate avrebbe svegliato Roxanne alle quattro.
Dopo pochi minuti l'altra ragazza si addormentò profondamente, con la testa appoggiata su un bracciolo paffuto e le gambe a ciondoloni sopra all'altro, mentre Selena si guardò bene dal dormire nonostante sapesse con certezza che non c'era pericolo che si appisolasse.
Si alzò varie volte per raffreddare il tessuto sulla fronte di Daniel ma non sentiva abbassarsi la febbre.
Erano più o meno le tre e mezza quando Selena si alzò di nuovo dalla poltrona per ripetere la stessa operazione con la pezza e, dopo averlo fatto, si sedette sul letto accanto a lui. Prese qualche momento per osservarne i lineamenti del viso, che nonostante avesse visto per anni sembrava completamente diverso da come lo ricordava. Gli spostò un ciuffetto di capelli rossi da sopra l'occhio, sistemandoglielo dietro l'orecchio e all'improvviso delle parole uscirono dalla sua bocca.
~ Non andartene.~ gli sussurrò. ~ Daniel ti prego, resisti, lotta e non lasciarci.~ disse sbattendo le palpebre con gli occhi lucidi. ~ Scusa.~ aggiunse piano.
Quella era la parola più difficile per lei da pronunciare, ma questa volta le era uscita dalle labbra con scioltezza.
Da tutta la sua vita, era sempre stato così; per quanto potesse essere dispiaciuta e sapere di aver torto, non riusciva mai a chiedere scusa. A nessuno.
Ora che era lì con lui stava meglio. Si sentiva più tranquilla, però era comunque tesissima e preoccupata per il fatto che non si fosse ancora svegliato. Neanche per un momento.
Dopo qualche minuto decise che non avrebbe svegliato Roxanne. Era molto più stanca e scossa di lei e visto che riusciva a dormire senza problemi mentre lei restava perennemente sveglia tanto valeva lasciarla riposare.
Quando furono le sette pensò a un modo gentile per svegliarla e a una scusa per non averlo fatto prima, così lasciò cadere a terra un libro che con un tonfo pesante le fece aprire gli occhi brillanti di sonno.
~ Buondì.~ fece Selena raccogliendo il tomo e posandolo dov'era.
~ 'Giorno Sel.~ sbadigliò Rox.
Si alzò dalla poltrona stiracchiandosi e guardandosi intorno per poi realizzare che la luce nella stanza era troppa perché fossero solo le quattro del mattino.
~ Aspetta... Che ore sono?~ chiese guardandola male.
~ Ehm...Ma guarda con che velocità è passato il tempo!~ esclamò lei gesticolando. ~ ...No?~ fece poi.
~ No.~ ribatté l'altra. ~ Dimmi che ore sono.~
~ Le sette.~ sospirò Selena spostandosi in mezzo alla stanza.
~ Sai che c'è differenza tra le sette e le quattro, vero?~ esclamò raggiungendola.
~ Certo che lo so! E tu arrivi a capire che non ti ho svegliata per lasciarti fare il sonnellino di bellezza?~ disse lei irritata.
~ Ma che spiritosa. Piuttosto penso che ti sia addormentata durante il tuo turno e che ti sia svegliata poco fa.~
~ Sei fuori strada, cara. Sono rimasta sveglia tutta la notte e per questo potresti anche degnarti di ringraziarmi.~
~ Non si direbbe. Sei fresca come una rosa.~
~ È invidia quella che sento? Sei forse gelosa perché a me non serve una dormita di dieci ore per essere bella alla mattina?~
~ Ah! Ma sentiti! E tu saresti bella?~
~ Sai cosa ti serve oltre al sonno rigenerante? Una bella pulita agli occhi.~
~ I miei occhi stanno benissimo, ma forse tu dovresti...~
~ La piantate di strillare?!~ si lamentò una voce dietro di loro.
Entrambe le ragazze, con ancora le espressioni serie e arrabbiate sul viso, si voltarono verso di essa e lanciarono un gridolino di sorpresa.
~ Daniel!~ esclamarono precipitandosi verso di lui.
Selena arrivò per prima, alla sua sinistra e gli gettò le braccia intorno al collo intrappolata da un forte turbinio di emozioni che andavano dalla gioia, all'incredulità al sollievo. Un dolce, leggero, liberatorio sollievo che sembrava averle portato via dalla gola quel masso pesante che le impediva di respirare.
Subito dopo di lei, Roxanne raggiunse il lato opposto e fece lo stesso.
~ Ahia Rox, vacci piano!~ protestò lui quando per sbaglio gli schiacciò la ferita.
~ Scusa.~ ridacchiò lei spostando le braccia intorno al suo torace.
Nessuno disse più nulla. Non ce n'era bisogno.
Selena aveva appoggiato la testa sopra al suo petto, dove c'era il cuore. Il battito ovattato e regolare che ne scaturiva era un suono lenitivo per il rimorso e il senso di colpa che provava nei suoi confronti.
Daniel sembrava felice di vederle e sicuramente lo era anche di essere vivo.
Teneva un braccio intorno alle spalle di Selena e l'altro, seppur dolorante, attorno a quelle di Roxanne e se le stringeva vicino con dolcezza, come fossero stati i suoi tesori più grandi.
Erano entrambe sdraiate di fianco a lui, accoccolate tra le sue braccia e non avevano la minima intenzione di andare via.
Sembravano dipendere gli uni dagli altri in una maniera platonica e inarrestabile, che li spingeva a stringersi di più tra loro.
Dopo qualche secondo Selena aprì un occhio e si trovò a fissare il viso di Rox, sul quale avevano iniziato a scorrere delle lacrime.
Sorrise davanti alla reazione della ragazza. Per lei era più facile piangere di tristezza che di gioia, ma comunque non riuscì a trattenere la gocciolina che scese lungo la sua guancia bagnandole la punta del naso. Perché la tristezza era stata l'emozione più forte che aveva provato fino a pochi attimi prima.
Il respiro del ragazzo si sentiva chiaramente nella stanza e altrettanto marcato era il sollevamento della pancia. Sembrava affamato di aria quanto di vita, dopo aver rischiato di morire e fu il primo a parlare dopo quel lungo silenzio carico di forti emozioni.
~ Potete spiegarmi cosa è successo?~ domandò con la voce più roca del solito.
Roxanne si aspettava che fosse Selena a parlare, ma quando non udì la sua voce aprì gli occhi, cercandola.
~ Sel?~ la chiamò.
Lei aprì le palpebre e si mise a sedere appoggiandosi contro la testata del letto.
Scossa lievemente la testa passandosi le dita tra i capelli spettinati prima di rispondere alla domanda.
In breve gli raccontò che aveva stordito Jorge per entrare nella camera, che aveva trovato Esmeralda e che l'aveva uccisa dopo che lei l'aveva attaccata.
~ Il seguito lo immagini.~ concluse seria.
Per tutto il tempo durante il quale aveva parlato non aveva distolto gli occhi dalle sue dita intrecciate le une alle altre sopra alle sue gambe. Non aveva il coraggio di guardarlo in faccia raccontandogli di come la ragazza di cui si era ciecamente fidato e, probabilmente, innamorato l'aveva tradito.
~ Stai omettendo qualcosa...vero?~ le chiese Daniel con delicatezza.
Improvvisamente non si sentiva più bene di fianco a lui. Dopo aver tanto desiderato di stargli vicino ora avrebbe dato qualunque cosa per essere da tutt'altra parte.
Sospirò spostando le iridi verde acqua lontano dallo sguardo del ragazzo, cercando di prendere tempo per trovare una scusa in modo da non dover raccontargli della lettera di Èspinoza. Sapeva che avrebbe sofferto e lei non voleva vederlo soffrire. Ne aveva avuto abbastanza per tutta la vita.
Era decisa a non alzare lo sguardo, né su Daniel, né su Roxanne mentre il suo cervello lavorava rapido alla ricerca di una soluzione a quel problema.
Dopo aver rischiato di essere la causa della morte di Daniel non aveva alcuna intenzione di causargli altri dolori.
~ Ti si legge in faccia quello a cui stai pensando. E non mi piace per niente vederti con quell'espressione pensando a me.~
~ Tanto vale dirglielo, Sel.~ fece Rox.
La ragazza sbuffò sonoramente prendendo un profondo respiro.
"Me ne pentirò...~ pensava un attimo prima di parlare.
~ Le avevo prestato una cosa e per non dimenticarmela sono andata nella sua stanza a riprendermela. Lei non c'era e ho immaginato che fosse con te, quindi sono entrata lo stesso. Sulla scrivania aveva decine di fogli e buste, ma una ha attirato la mia attenzione. La firma del mittente era di Carlos Èspinoza ed era una lettera per sua figlia.~ disse con calma. ~ Esmeralda.~ aggiunse quando Daniel le rivolse uno sguardo interrogativo.
Distolse subito gli occhi per non leggere nei suoi quei sentimenti che si aspettava provasse.
Ripetere tutte quelle esperienze ad alta voce e davanti a lui le portò alla mente i ricordi come se li avesse appena vissuti, con tutto il dolore e il rimorso che le avevano causato. All'improvviso ricordò di chi era la colpa. Chi era stata così sciocca e infantile. Chi si sarebbe portata il peso della sua morte sulle spalle se lui non ce l'avesse fatta.
Inevitabilmente scoppiò a piangere tutte le lacrime che aveva represso, come quando le erano venute in mente le ultime parole che si erano scambiati e si gettò di nuovo tra le braccia di Daniel scusandosi con tutto il fiato che aveva in corpo.
~ Scusa, mi dispiace! Mi dispiace di aver detto quelle cose che non ho mai pensato, mi dispiace di aver fatto la stupida e mi dispiace che tu sia quasi morto per colpa mia!~
~ Sono ancora in tempo, sai?~ ribatté lui, convinto di sdrammatizzare.
~ Va' al diavolo!~ strillò lei con il viso premuto contro la sua spalla.
Quando si rese conto di aver solo peggiorato la situazione, l'abbracciò, sorridendo delle sue scuse.
~ Non è colpa tua, non devi assolutamente pensarlo.~
~ Se non mi fossi arrabbiata tu non saresti tornato qui e quella sgualdrina non... Insomma hai capito, dai.~ disse con la voce soffocata dalla stoffa della camicia.
~ Sono vivo grazie a te. È l'unica cosa dovresti capire.~ rispose stringendole teneramente le spalle.
~ Ci mancherebbe anche! Dopo il macello che ho fatto ho rimediato!~
~ E ti è venuto anche bene.~
~ Smettila! Dio, sei uno stupido, lo capisci o no che sto cercando di scusarmi? Lasciamelo fare, maledizione!~ esclamò stringendo di più le braccia attorno a lui.
Sentiva chiaramente la leggera pressione del suo respiro sulla guancia che finiva col mischiarsi ai sospiri angosciati che le uscivano dalle labbra.
~ Buon Dio, non ti starai rammollendo, Sel?~ rise Daniel.
Lei accostò la testa contro la sua e prese un profondo respiro pulendosi le lacrime.
Daniel, conoscendola come pochi altri al mondo, sapeva bene quanto fosse difficile per lei fare delle scuse a qualcuno. Che fosse lui, suo padre o un amico. Non poteva negare di sentirsi molto speciale se addirittura Selena Ramirez si stava scusando a pieni polmoni con lui.
~ No, Roxanne non mettertici anche tu!~ fece lui quando anche l'altra scoppiò a piangere.
Pure lei venne abbracciata e si ritrovarono esattamente come pochi minuti prima, solo con qualche lacrima in più. Quando anche Rox si fu calmata, Daniel schioccò un bacio sulla fronte di entrambe.
~ Beato fra le donne, amico?~ chiese l'allegra voce di Théo.
Tutti e tre alzarono la testa di colpo verso la porta, dove un raggiante e riposato Théo li guardava sornione appoggiato allo stipite.
~ Che posso farci?~ rispose Daniel con un sorrisetto che tradiva la soddisfazione provata nel vedere i sentimenti delle due ragazze nei suoi confronti.
~ Beh, se a venire aggrediti ci si guadagna questo, spero che mi taglino presto qualcosa!~ esclamò l'altro entrando nella stanza.
~ L'unica cosa che vorrei ti tagliassero non la possiedi, dunque hai ben poco da sperare.~ ribatté Selena.
Daniel scoppiò a ridere fragorosamente mostrando i denti bianchissimi e lasciandosi ricadere contro la testata del letto. Poco dopo anche Roxanne si unì alla risata e lei fece lo stesso, chiudendo gli occhi e spostandosi i ciuffi ramati all'indietro.
Dopo i pianti e il dolore provato ridere sembrava una cosa estranea, mai vista né sentita, ma comunque molto piacevole e capace di scacciare la tristezza in pochi secondi.
Perfino l'altro ragazzo si mise a ridere e tutti insieme facevano una gran confusione che non poté fare a meno di attirare l'attenzione di Jorge, che si precipitò nella stanza.
~ Buongiorno Jorge.~ fece Selena agitando la mano.
~ Che ci fate voi tre qui?!~ tuonò minaccioso.
Théo, che ancora rideva, fece un comico balzo all'indietro, allontanandosi dalla porta per lo spavento nel trovarsi quel bestione dietro di sé.
~ E dov'è il medico?~ chiese ancora.
~ Non c'è mai stato nessun medico qui dentro. A meno che non sia nascosto nell'armadio.~ rispose lei con un pizzico di arroganza e presunzione.
~ Se ne sono andati tutti e Sel se n'é accorta.~ fece Roxanne.
~ Gli avevo detto che uno di loro doveva restare qui!~
~ Meno male che non ti hanno ascoltato!~ rise Daniel. ~ Ci ho guadagnato due splendide infermiere!~ disse appoggiando le robuste braccia sulle spalle delle ragazze, che sorrisero soddisfatte.
Buona domenica a tutti voi!
Eccovi l'aggiornamento! Pensavate che Daniel fosse morto, eh? Non me la sento proprio di farlo crepare... Per ora 😈
Comunque, che mi dite di questo capitolo? Era scontato? Non voglio essere scontata eh!
Bene ragazzi aspetto i vostri voti⭐️
Bacioni gratis to everyone!❤️❤️❤️
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