CAPITOLO 33:
Corse fino allo studio di Daniel e vi trovò di nuovo Jorge, fermo lì fuori come al solito.
~ Jorge fammi entrare.~ disse decisa, tremando da capo a piedi.
~ Mi spiace, non pos...~
Non riuscì nemmeno a terminare la frase perché Selena lo colpì forte alla tempia, facendolo cadere a terra stordito. Gli strappò un coltello dalla cintura ed entrò nello studio.
Non trovò nessuno all'interno, ma sapeva che Daniel era lì, altrimenti Jorge l'avrebbe fatta passare senza storie.
Nella stanza c'era una porta che conduceva alla sua camera privata, dunque capì dove doveva andare.
Sembrava che il cuore suonasse una macabra melodia tribale, tutta tamburi e suoni gutturali, battendo furiosamente all'interno del suo petto.
Senza aspettare si lanciò contro la porta ed entrò nella stanza.
Esmeralda era vicino ai piedi del letto, sola.
Appena la vide capì che Selena sapeva tutto. Aveva un'espressione disumana sul viso. Sembrava fuori di sé, impazzita, ma con la lucidità di un'assassina; il che la rendeva ancora più pericolosa, mentre lei era completamente in preda al panico, con la vista offuscata e un tremito in tutto il corpo.
Si accorse che la bionda le aveva lanciato un coltello solo quando le passò vicino all'orecchio sibilando, conficcandosi contro al muro dietro di lei. Allora, quasi automaticamente, reagì lanciandole quello che aveva preso a Jorge e colpendola dritta al cuore.
La ragazza cadde in ginocchio strabuzzando gli occhi. Ebbe il tempo di abbassare lo sguardo alla macchia di sangue che si stava rapidamente allargando sulla camicetta prima di chiudere le palpebre e finire riversa sul pavimento.
Quella morte sconvolse Selena più di tutte le altre che aveva provocato, lasciandola con il fiatone e uno sguardo terrorizzato impresso nelle iridi chiare, ma anche con il sollievo di essere arrivata in tempo prima che mettesse in atto il suo piano.
Avanzò verso di lei con passo velato, quasi temendo di svegliarla e di essere aggredita se avesse fatto troppo rumore e le si gelò il sangue nelle vene quando una cosa che non aveva visto le apparve davanti agli occhi.
~ DANIEL!!~ urlò correndo verso il lato del letto dietro al quale stava sdraiato Il ragazzo.
Aveva le palpebre abbassate, le labbra schiuse e un braccio appoggiato sulla pancia, mentre l'altro era steso accanto al suo corpo, girato verso l'alto.
Si gettò al suo fianco, accorgendosi con orrore di un'enorme macchia di sangue che si estendeva ampiamente da un punto sotto la spalla destra.
Afferrò una camicia appoggiata sul letto o qualunque cosa fosse e gliela premette sulla ferita, cercando di fermare il rivolo di sangue che ne usciva.
Si accorse di aver smesso di respirare solo quando una fortissima pressione sui polmoni le impose di introdurre altra aria dentro di sé; allora si riscosse, respirò e l'aria scorse lungo la sua gola quasi bruciandola.
La vista di Daniel in quelle condizioni era una tortura per gli occhi, tant'è che faticava a tenere lo sguardo su di lui. Ma doveva. Doveva controllare che non avesse altre ferite.
Il suo viso era orribilmente rilassato, troppo tranquillo e calmo per stare solo dormendo. Aveva un qualcosa di angelico che la faceva rabbrividire, quindi Selena distoglieva lo sguardo da esso e controllava costantemente sotto il suo petto per accertarsi che respirasse.
Fu atroce alzarsi e lasciarlo lì per correre a chiedere aiuto, ma si costrinse a sollevarsi in piedi e correre fuori in cerca di Jorge.
La disperazione che sentiva crescersi dentro era ciò che spingeva le sue gambe a muoversi, i suoi polmoni a respirare e i suoi pensieri a scorrerle nella mente.
Era ancora fuori dalla porta e si stava rialzando dalla caduta.
~ Che diavolo ti è saltato in testa?!~ gridò quando la vide, con il viso a una maschera rabbiosa, ma ammutolì appena notò il sangue sulle mani della ragazza.
~ Esmeralda ha ferito Daniel!~ riuscì a dire lei, il cui viso si stava riempiendo di lacrime di terrore, panico e agitazione.
~ Tu va a cercare i medici, intanto ci penso io.~ le disse sparendo dietro la porta.
Selena scattò subito in direzione dell'ala sud, dove c'erano le stanza dei medici che vivevano nella Fortezza per sistemare gli assassini feriti in seguito alle missioni.
Raggiunse la sua meta in pochissimi minuti, probabilmente perché aveva sfruttato la mezza sirena in lei per andare più veloce senza nemmeno accorgersene. Spiegò loro tutto quello che dovevano sapere con un filo di voce e li accompagnò nella stanza di Daniel.
Con suo enorme dispiacere la lasciarono fuori dalla porta dove misero a guardia Jorge.
~ Sel, va' via. Dormi. Ti terrò informata.~ le disse prendendola per le spalle.
Era la prima volta che la chiamava "Sel".
Lei si voltò e fece per andare nella sua stanza, dirigendosi invece da Roxanne.
Era ancora in lacrime. Sentiva una forte fitta sulla gola e i polmoni le dolevano a forza di trattenere il respiro.
Le sue emozioni e tutti i suoi pensieri erano rimasti in quella stanza, con lui, mentre di lei non era rimasto altro che un guscio vuoto comandato dalla voce nella sua testa che le diceva di continuare a camminare verso la stanza dell'altra ragazza.
A un certo punto, non sopportando il peso dell'angoscia e il bisogno di gridare con tutta la sua forza, cominciò a correre e quando arrivò a destinazione apri la porta senza neanche bussare.
~ Rox!~
~ Selena... Cosa succede?~ fece lei vedendola in quello stato.
In quel momento si accorse di aver parlato più di quanto potesse sperare di fare. Cominciò a singhiozzare stando attenta a non toccarsi il viso con le mani insanguinate.
~ Oh Dio, ma quello è sangue!~ esclamò Roxanne portandola dritta nel bagno della stanza per farle sciacquare via il liquido rosso.
Sotto l'acqua bollente le mani di Selena sembrarono diventare più rosse di prima, ma la sensazione non la sfiorava nemmeno. Appena aveva smesso di piangere era come diventata insensibile a ogni cosa. Avrebbero potuto accoltellarla e sarebbe rimasta impassibile. Il dolore che stava provando in quel momento era superiore a qualsiasi altra cosa.
Quando fu pulita e asciutta, Rox la fece sedere sul suo letto circondandole le spalle con un braccio.
~ Cos'è successo?~ le chiese seria.
Attese di calmare il suo respiro prima di tentare di nuovo di pronunciare qualcosa.
Prese una profonda boccata d'aria e si costrinse a rispondere.
~ Esmeralda... Esmeralda ha pugnalato Daniel...~ mormorò tenendo lo sguardo fisso sulle sue mani stratte in grembo.
~ Esmeralda cosa?!~ esclamò l'altra spalancando gli occhi.
Le era bastato guardarla per capire che non scherzava.
~ L'ho trovato nella sua stanza... Lei era ancora lì. Ha cercato di colpirmi, ma mi ha mancata; allora io ho colpito lei. Non avevo ancora visto Daniel. L'ho trovato quando mi sono avvicinata...~ mormorò quasi singhiozzando a ogni parola.
~ Dannazione... L'hai uccisa?~ domandò imitando la sua voce.
Era incredula e stupita, ma contenta del fatto che Selena fosse venuta da lei a dirglielo. Sapeva bene quanto lei tenesse a Daniel.
La ragazza si limitò ad annuire, pulendosi il viso dalle lacrime che avevano ripreso a scendere lente sulle sue guance arrossate.
~ E dopo che hai fatto?~ chiese reprimendo un singhiozzo ma lasciando stare la lacrima che aveva preso a sfiorarle la guancia lucida.
~ Jorge non voleva farmi entrare, così l'ho stordito. Quando l'ho visto sono corsa a chiamarlo e lui mi ha detto di informare i medici, solo che quando li ho portati nella stanza mi hanno lasciata fuori...~
~ Fra un po' andiamo a controllare come sta.~ disse Roxanne con una voce flebile e sospirata.
~ Puoi giurarci.~ asserì Selena con decisione. ~ Non credi che dovremmo dirlo anche a Théo?~ chiese subito dopo.
L'altra sembrò riscuotersi, voltandosi verso di lei.
~ Sì... Sì, è meglio.~
~ Possiamo andarci ora? Ho bisogno di distrarmi.~ chiese pulendosi gli occhi con il dorso della mano.
~ Andiamo.~ fece l'altra risoluta.
Uscirono insieme dalla stanza, dirette verso la camera del loro amico subito dopo che Roxanne aveva aiutato Selena a levarsi quell'abito per darle un cambio di vestiti.
Nessuna delle due parlava ed entrambe avevano lo sguardo triste abbassato sui loro piedi, con la tensione che premeva dentro di loro come stessero per esplodere.
Selena non riusciva a levarsi l'immagine del corpo di Daniel dagli occhi, quasi gliel'avessero impressa a fuoco nelle palpebre. E in effetti le bruciavano molto, ma le responsabili erano quelle odiose lacrime che scendevano alla spicciolata, incapaci di esprimere tutto il suo dolore e quindi più acide che salate. Sembravano quasi scavarle dei profondi solchi sulla pelle; solchi indelebili come il ricordo di ciò che era accaduto.
Camminavano tranquillamente, sforzandosi di respirare con regolarità e di muoversi lentamente, con una calma che veniva smentita dalle espressioni sulle loro facce sconvolte.
Quando raggiunsero la stanza di Théo bussarono e il ragazzo aprì loro la porta.
Il sorriso sparì subito dalle sue labbra quando si trovò davanti quelle due ragazze dallo sguardo ferito e triste.
~ Hey... Ragazze che c'è?~ chiese loro a bassa voce.
Tra sussurri, bisbigli e silenzi pesanti gli raccontarono l'accaduto osservando con quanta rapidità la luce nei suoi occhi si era rabbuiata.
~ Va bene, ma ormai avranno finito... Quanto è passato?~ domandò loro con un leggero nervosismo nella voce.
~ Almeno un'ora, se non di più.~ rispose Selena che faticò a udire le sue stesse parole.
~ Ve la sentite?~ chiese ancora Théo, guardandole negli occhi.
Le due annuirono serie e senza aggiungere altro si diressero tutti insieme verso lo studio.
Tentavano di restare calmi e tranquilli camminando con leggerezza nonostante volessero solo mettersi a correre.
Cercando di pensare ad altro, a Selena venne in mente che dopo la cena Théo e Roxanne avrebbero dovuto parlare con Daniel di Esmeralda e si chiese come fosse andata.
~ Avevate parlato con Daniel di Esmeralda?~ domandò senza alzare lo sguardo da terra.
Non ottenendo risposta, si decise a guardare i due ragazzi al suo fianco sui volti dei quali si era dipinta un'espressione atrocemente addolorata che deformava i loro visi.
~ ...Ragazzi?~ insisté.
~ Sì, gli abbiamo parlato.~ fece Roxanne.
~ E...?~
~ Ed è andata male.~ aggiunse Théo serissimo.
~ Come? Che vi ha detto?~
Rox sospirò profondamente prima di riuscire a parlare.
~ Si è infuriato. Ha cominciato a dire che dovevamo farci gli affari nostri e che se ci sentiva ancora ripetere una cosa del genere ce la faceva pagare...~ disse tremando lievemente al ricordo.
Selena la osservò attentamente. Dalle facce che avevano quei due Daniel doveva essersi arrabbiato di brutto.
~ Ha detto che non dovevo più azzardarmi a calunniarla in quel modo.~ mormorò lui.
~ Gli avete detto che ho visto tutto anch'io?~
~ Sì. E quindi ha aggiunto che avrebbe parlato anche con te appena fossi tornata.~
~ Io penso che vi abbia creduto.~ fece Selena.
~ Prego?~ esclamò Théo.
Sia lui che Roxanne si voltarono di scatto verso di lei con sguardo incredulo.
~ Se davvero avesse pensato che mentiste vi avrebbe puniti subito.~ spiegò lei rivolgendo loro una breve occhiata.
Gli altri due si ammutolirono e lei stessa non parlò più. Ormai dopo quasi una decina di minuti erano arrivati a destinazione.
Quando Jorge li vide si lasciò sfuggire un sospiro rassegnato che sulla sua espressione impassibile faceva uno strano effetto.
I tre si fermarono di fronte a lui, convinti di non dover neanche fare la domanda che era scritta chiaramente sui loro visi.
~ Qualche minuto fa uno dei medici è venuto a dirmi che...~
~ Cosa?~ chiese Selena.
~ Beh non si è ancora svegliato. E... Ha perso parecchio sangue.~
Quelle due frasi calarono come un telo nero e freddo su tutti loro che si ammutolirono, incapaci dire nulla.
Il respiro gli si bloccò in gola, dove un dolorosissimo groppo faceva lacrimare loro gli occhi.
~ Venite dentro, forza.~ fece Jorge rassegnato e abbattuto dai loro sguardi quasi supplichevoli, aprendo la porta dello studio.
Selena, Roxanne e Théo entrarono uno dietro l'altro e si andarono a sedere sul morbido divano rosso.
~ Io vi ho fatti entrare qui anche se non avrei dovuto, ma se andate nella stanza ve ne farò pentire, chiaro?~ disse l'uomo guardandoli tutti.
Loro annuirono e lui ritornò al suo posto.
Dopo un po' Selena cominciò a pensare all'ultima volta che aveva parlato con Daniel e scoppiò a piangere rannicchiandosi su sé stessa con la fronte sulle ginocchia.
~ Selena!~ esclamò Roxanne avvolgendole le spalle con un braccio.
~ Cosa c'è?~ le chiese Théo.
~ L'ultima... L'ultima volta che gli ho parlato abbiamo litigato...~ spiegò lei pulendosi il viso.
~ Litigato bisticciato o litigato litigato?~
~ Litigato litigato.~ rispose. ~ E l'ultima cosa che gli ho detto è stata che mi faceva pena perché si considerava più in alto di quello che è.~ aggiunse con una fitta al cuore.
~ Dio mio... Selena mi dispiace.~ mormoro l'altra.
All'improvviso quel particolare che inizialmente era insignificante le era scoppiato nella testa sfociando in un fiume di lacrime.
Provava un fortissimo dolore generato dal senso di colpa e dal rimorso per come si era comportata con lui.
Presa dalla rabbia gli aveva detto delle cose che non pensava neanche lontanamente e ora temeva che quegli insulti restassero gli ultimi ricordi che Daniel avrebbe avuto di lei. Lei, che era la sua protetta, la sua miglior assassina e la ragazza alla quale aveva rivelato i segreti del suo passato. Dunque almeno un po' doveva contare per lui. Ed era in quel modo che se lo guadagnava?
Era così che meritava la sua fiducia e il suo rispetto?
Aveva ragione. Si era ingelosita di Esmeralda perché poteva avere tutte le attenzioni di Daniel con così poco sforzo, mentre lei aveva passato la vita a dare il meglio di sé per ottenerle. Ed era anche arrabbiata, perché aveva scoperto che quella sgualdrina non meritava neanche uno sguardo da lui e lo stava ingannando.
In quel momento, mentre piangeva, rifletteva su quello che poteva aver pensato di lei mentre gli urlava contro, dicendogli quelle cattiverie.
Ma il rimorso più grande lo provava pensando che se non avesse fatto la stupida cacciandolo via, lui sarebbe entrato nella sua stanza, si sarebbe seduto e avrebbero passato il tempo a parlare della cena e del principe, ma soprattutto non sarebbe tornato nella sua camera dove quella viscida bastarda progettava di ucciderlo.
In sintesi se Daniel fosse morto, se se ne fosse andato via per sempre, sarebbe stata tutta dannatamente colpa sua. Ma per quanto ne sapeva poteva essersene già andato mezz'ora prima.
Non riusciva a levarsi quella catena di dolorosi pensieri dalla testa. Ogni volta che ne scacciava via uno ne arrivava uno peggiore portando con sé nuove lacrime e altro dolore che si radunava tutto nel petto, bloccandole i polmoni e stringendole il cuore in una stretta morsa lancinante.
Senza che se ne accorgesse passò un'ora, poi un'altra e un'altra ancora e quando finalmente riuscì a spegnere la mente si ritrovò con Roxanne appoggiata su di lei e completamente addormentata. Anche Théo era nel mondo dei sogni, ma lei, nonostante avesse usato le capacità da mezza sirena che avrebbero dovuto farla crollare dopo poco, era sveglia più che mai.
Salve a tutti, bellissimi e stupenderrimi!
Dai, non ditemi che non vi è preso neanche un piccolo shock! Ve l'aspettavate? La mia mente bacata pensa di no, quindi fatemi sapere che pensate della cara, dolce, gentile Esmeralda.
Continuate pure a votare se vi piace la storia, io non mi offendo!
Baci per tutti❤️
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