CAPITOLO 30:
Camminando velocemente ritornarono alla Fortezza.
Selena aveva avuto l'accortezza di legarsi i capelli molto stretti e di lasciarli asciugare alla luce del sole pomeridiano, ma purtroppo il vestito rimase fradicio.
~ Selena sappi che la pagherai per la mia giacca.~ le disse Daniel voltandosi verso di lei.
~ Ah! Hai un bel coraggio! E del mio vestito cosa dici?~ esclamò levandosi due ciuffi bagnati dalle guance.
~ Stai molto meglio con le camicie.~ ribatté lui distogliendo lo sguardo.
~ Beh allora mi chiedo perché ti sei preso il disturbo di regalarmi quegli abiti.~
~ Infatti penso proprio che me li riprenderò.~
~ Se ti azzardi a farlo ti straccio tutte le giacche che trovo nella tua camera.~
Daniel scoppiò a ridere fragorosamente in un'antipatica presa in giro mentre Selena si limitò a roteare gli occhi e proseguirono la camminata in silenzio.
Quando giunsero finalmente alla Fortezza lei si diresse subito nella sua stanza senza neanche salutarlo. Si tolse l'abito bagnato e lo mise al sole, sperando che non si fosse rovinato troppo.
In pochi minuti fece un bagno veloce per levarsi il sale di dosso e già che c'era si lavò pure i capelli che non si erano minimamente asciugati.
Mentre aveva ancora l'asciugamano intorno al corpo si dedicò alla scelta del nuovo abito e optò per un modello simile a quello che stava sotto la luce del sole.
Era verde e faceva un bell'effetto con il colore dei suoi capelli. Arrivava qualche centimetro sotto alle ginocchia e la gonna era piegata in modo da creare tante onde con il tessuto. Aveva le spalline in pizzo come i decori sugli orli in tutto l'abito e tre semplici bottoncini sul corpetto abbastanza largo.
Decise di cambiare scarpe solo perché ne aveva un paio dello stesso identico colore del vestito. Erano praticamente delle ballerine, solo con un po' di tacco e un cinturino da legare intorno alla caviglia.
Dopo averli pettinati raccolse i suoi capelli dietro la testa con un fermaglio color avorio in modo da averli appena sopra le spalle e rinunciò completamente al trucco.
Non poteva credere di essersi cambiata tutte quelle volte in un solo giorno; non era assolutamente da lei.
Neanche mezz'ora dopo il suo ritorno alla Fortezza era di nuovo fuori, diretta verso il palazzo e questa volta senza deviazioni.
Era in perfetto orario esattamente come aveva detto Daniel e questo la infastidiva parecchio. Anche se si era messa a scherzare con lui non poteva certo negare di esser rimasta male per quel che aveva fatto. Non riusciva a spiegarsi da dove fosse saltata fuori quell'irritazione che l'aveva portato a urlarle contro per delle idiozie e a buttarla in acqua senza pensare alle conseguenze che avrebbe avuto sulla cena con il principe che, tutto sommato, era una cosa molto importante. Anche tutte quelle storie che aveva fatto perché non era stata informato della cena... Non avevano senso.
Camminava in fretta con passo deciso mentre altrettanto decisi erano i suoi pensieri che le dicevano di parlare con lui dell'accaduto appena fosse tornata dalla cena.
Alzò il viso verso verso il brillante sole pomeridiano che donava alla sua pelle una colorazione dorata avanzando verso quella dannata cena.
Era ottimista sui risultati che avrebbe ottenuto parlando con Jonas. Le sembrava una persona pacata, gentile ed educata quindi contava sul suo sostegno.
Si aspettava che restasse quantomeno stupito di scoprire che lei era un'assassina ma forse l'aveva sottovalutato. O magari semplicemente non voleva ostentare troppo le sue emozioni, avendo ricevuto un'educazione da principe.
In poco tempo giunse al Palazzo anche se la fatica fatta durante il giorno l'avevano sfiancata un po'; notò che c'era un servitore ad aspettarla.
Sembrò riscuotersi quando la vide. Le andò in contro in gran fretta chiedendole:
~ Signorina Ramirez?~
~ Sì, sono io.~
~ Bene, il principe vi sta aspettando.~
Non gradì molto quella risposta. La faceva sentire come se l'avesse fatto attendere e quasi sentiva un tono di rimprovero nella voce dell'uomo. Lei era in perfetto orario nonostante tutto quello che aveva passato e non intendeva essere in alcun modo rimproverata.
Gli rivolse un brusco cenno di assenso e lo seguì lungo gli ampi e decorati corridoi del Palazzo reale. Quasi tutti i muri erano ricoperti da arazzi colorati con scene di guerra e di eventi storici importanti per la Spagna; le finestre erano grandi e pulitissime, adornate da tende di seta rossa finissima e nell'intervallo tra l'una e l'altra c'erano dei mobili antichi e raffinati.
L'uomo camminava velocemente districandosi con abilità tra scale e corridoi ma Selena teneva il passo con grazia e leggerezza.
Dopo alcuni minuti di camminata svelta il servitore si fermò davanti ad una porta decorata con motivi floreali color oro.
Bussò tre volte e attese che la voce di Jonas desse il permesso per entrare.
Per un momento la guardò come per dirle "Siete pronta?" e aprì la porta anticipandola nell'ingresso.
Selena si guardò intorno e presto individuò Jonas seduto composto su un divanetto con un libro dalla ricca copertina in mano.
Si aprì in un largo sorriso quando la vide e si alzò andandole in contro.
~ Selena...~ la salutò.
~ Jonas...~ rispose lei sorridendo.
~ Vi ringrazio, ora potete andare.~ disse congedando il servitore che sparì immediatamente.
~ Cosa leggevate se posso chiedere?~
~ Sto leggendo di nuovo questo libro. Lo trovo molto interessante.~ le rispose mostrandole la copertina del libro sulla quale, a caratteri svolazzanti, c'era il titolo: La magia del porto.
Lei sorrise dolcemente quando riconobbe la copertina del suo libro preferito.
~ Concordo. Rileggo questo libro da almeno cinque anni.~ fece lei osservando la reazione del principe.
~ Sul serio? Non pensavo amaste questo genere di libri.~
Selena spostò lo sguardo sulle pieghe che incurvavano la stoffa del divanetto e che, stranamente, appariva disordinato.
~ E io non pensavo che anche i principi amassero leggere stando spaparanzati sul divano.~ commentò con un risolino.
Jonas si passò nervosamente una mano sulla nuca, ridendo a sua volta.
~ Lascio credere ai servitori che il responsabile sia mio fratello.~
~ Be', avete tutta la mia approvazione.~
~ Ne sono felice.~ ribatté baciandole il dorso della mano.
Osservando l'espressione di Selena si rabbuiò facendo sparire il sorriso dalle labbra e le lasciò le dita.
~ Cosa c'é?~
Lei si riscosse, alzando di nuovo il viso verso il suo.
~ Nulla... Solo mi sembrate così allegro nonostante ciò che vi ho detto... Questo mi stupisce un po'.~ ammise abbassando lievemente il tono di voce.
~ Lo immagino, ma essendo un tipo esageratamente allegro e ottimista non ce la faccio proprio a sentirmi triste... Semmai determinato a venirne fuori.~ le disse con una punta di orgoglio.
Quella giovialità non poté fare a meno di contagiare l'animo di Selena che sorrise apertamente davanti a tanta allegria.
~ Avete fame?~ le chiese gentilmente mostrando due deliziose fossette ai lati della bocca che a teatro non aveva notato.
~ Sì, grazie.~ rispose lei assumendo l'espressione più dolce che poté.
In realtà aveva tantissima fame e non vedeva l'ora di trovarsi davanti del cibo, ma ci teneva ad fare una buona impressione su di lui.
~ Venite allora.~ disse prendendola sottobraccio e conducendola verso una porta opposta a quella da dove era entrata.
Si lasciò accompagnare attraverso la stanza e oltre l'alta porta che era l'entrata nella sala da pranzo privata.
Sotto a un ricco e ampio lampadario con tante braccia dorate a sostenere le candele e delicati pendagli che ricadevano da esse c'era un tavolo rettangolare poco allungato e ricoperto da una tovaglia di lino bianco con gli orli ricamati.
Era già stato apparecchiato con piatti lucenti e posate d'argento riposte accanto ad essi. Di fronte ai piatti vi erano due calici di cristallo talmente limpidi da sembrare trasparenti.
Notò con piacere che il tavolo era apparecchiato per due, quindi Alejandro non si sarebbe fatto vedere.
Selena tirò un sospiro di sollievo visto che non avrebbe dovuto più parlare con quel ragazzo così maleducato e non se ne pentì affatto.
Non era un'esperta di cene reali, ma si aspettava che i posti apparecchiati fossero i capitavola, mentre invece era apparecchiato un solo capotavola e un posto affianco ad esso.
Con sua grande sorpresa Jonas allontanò la sedia del capotavola e quando lei lo guardò con aria interrogativa le fece cenno di sedersi. Quando obbedì, riavvicinò la sedia al tavolo come un vero gentiluomo.
Rimase molto stupita di quel gesto. Si aspettava che fosse il principe a sedere a capotavola, ma evidentemente quello non era un principe come tutti gli altri.
Piano piano i servitori cominciarono a portare diversi piatti che rientravano tutti nei gusti di Selena e iniziarono a mangiare.
Buonsalve a tutti! Com'è stato Daniel? Odiosetto, eh? Vi ricorda qualcuno che conoscete? (Così, tanto per farmi gli affari vostri perché io può.) Bene, con questo capitolo vi lascio😊
Ciau❤️
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top