CAPITOLO 28:
~ Daniel! Già di ritorno?~ esclamò a voce abbastanza alta da raggiungere le orecchie di Esmeralda.
La ragazza si staccò da Théo e istintivamente si guardò alle spalle, da dove proveniva la voce di Selena.
~ Beh? Cosa c'è?~ le chiese lui, fingendo di non comprendere il motivo di tanta agitazione.
~ Niente, mi sono ricordata che ho da fare una cosa molto importante.~ rispose lei allontanandosi velocemente da dove (almeno per lei) c'era Daniel.
Fortunatamente, Roxanne ebbe il buon senso di nascondersi in uno sgabuzzino appena la vide avvicinarsi, così non fu scoperta.
Selena raggiunse Théo al centro del corridoio e qualche attimo dopo comparve anche l'altra.
~ Ve bene. Ce l'abbiamo fatta.~
~ Eh sì...~
~ E Daniel?~ chiese la bionda.
~ Non c'è mai stato. L'ho chiamato per spaventarla e farvi staccare.~ rispose Selena con una punta di rimprovero per Théo nella voce.
~ Bene, allora. Che facciamo adesso?~
~ Stasera lo diremo a Daniel. Dopo cena, magari.~
~ Ve bene.~
~ Tu sei sicura che sia una buona idea, vero?~ le chiese Théo.
~ È l'unica che abbiamo e comunque confido nella fiducia che ha in tutti noi.~
Lentamente, un sentimento strano invase la mente di Selena, come avesse dimenticato qualcosa di importante. Più ci pensava e più capiva che era una cosa molto importante. Dopo qualche secondo realizzò di essersi completamente scordata di dover parlare con il principe.
Senza dire una parola si voltò e cominciò a correre verso la sala grande per sbocconcellare qualcosa prima di prepararsi, visto che con tutta quella questione non aveva riflettuto su cosa dirgli se non per un secondo.
Maledisse Esmeralda con tutto il cuore e aumentò la velocità.
Appena entrata, si sedette nel primo posto libero che le capitò a mano e iniziò un sano pranzo a base di pane, prosciutto, insalata e petto di pollo.
Prima ancora che il primo boccone le arrivasse allo stomaco era ripartita verso la sua stanza, dove avrebbe riflettuto tentando di vestirsi decentemente.
Con un fiatone assurdo, Selena tentò di mettere insieme le idee; non poteva dirgli che era in pericolo senza confessare che chi avrebbe dovuto ucciderlo era lei; e di conseguenza non poteva dire questo senza ammettere di essere un'assassina.
Era uno stramaledetto circolo vizioso...
Ma per fortuna le persone non cambiano mai. Selena, come suo solito, decise di scegliere l'opzione più semplice per lei: improvvisare.
In genere a palazzo si pranzava più o meno in quell'orario quindi poteva prepararsi relativamente con calma e arrivare là nel primo pomeriggio.
Non aveva intenzione di chiamare una carrozza. Sarebbe andata a piedi in una passeggiata che l'avrebbe aiutata a calmarsi.
Prese una bacinella d'acqua e si bagnò un po' i capelli per poi stringerli in una treccia. Se il suo abito era semplice voleva che lo fossero anche il trucco e l'acconciatura.
Con suo grande sconcerto, si accorse di non avere la matita per gli occhi.
Ripercorse il tempo all'indietro e ricordò all'improvviso di averla prestata a Rosa qualche giorno prima. Peccato che la stanza di Rosa fosse dall'altra parte della Fortezza.
Uscì di corsa e quasi una decina di minuti dopo fu nella torre; stava per raggiungere la camera di Rosa quando finì a sbattere contro qualcosa che strillò: ~ Ahi!~
Aprì gli occhi e si ritrovò davanti un'Esmeralda dai capelli arruffati e lo sguardo di fuoco che si spense appena vide chi l'aveva travolta.
~ Scusami.~ disse Selena sbrigativa.
~ No, figurati. Cosa fai qui?~ chiese l'altra.
~ Andavo da Rosa a prendere la matita per gli occhi.~
~ Ah... Non è che potresti mettertela qui e poi prestarla anche a me?~ domandò Esmeralda con aria supplichevole.
~ Ehm... Certo, va bene.~ rispose lei un po' confusa dalla domanda ma troppo presa e impegnata per inventare una scusa.
Entrarono insieme nella stanza di Rosa che probabilmente era a pranzo. Dopo pochi secondi trovarono la matita sulla scrivania e Selena si mise davanti allo specchio dove si truccò bene anche se frettolosamente.
Uscendo, consegnò la matita a Esmeralda e ritornò di corsa nella sua stanza per indossare l'abito.
Fu molto più facile stavolta perché il vestito era già chiuso sulla schiena e lei doveva solo metterlo e stringere i nodi.
Impiegò pochi minuti in questa operazione anche se fu decisamente complessa e quando ebbe finito poté sedersi sul letto un momento.
Con i piedi avvicinò le ballerine al letto e le indossò con cura, recuperando il fiato che si era persa nelle varie corse della giornata.
Si concesse un istante per guardarsi allo specchio e pensare con nostalgia a quando sua madre le acconciava i capelli come li aveva lei e le raccontava di quanti abiti meravigliosi avrebbe avuto da grande.
Nonostante fosse restia ad abbandonare quell'amato ricordo, lo scacciò via comunque. Non le serviva durante quel pomeriggio, l'avrebbe solo distratta.
Uscì dalla fortezza e si avviò verso il centro di Jàvea con il sole ancora alto nel cielo, la cui presenza costante sulla sua pelle era come una stretta incoraggiante, come qualcuno che ti tiene la mano con le dita incrociate alle tue, promettendo che non le lascerà mai.
Camminava tranquilla, senza il peso del nervosismo per quello che avrebbe detto una volta davanti ai due principi.
Fece finta di godersi la bella giornata in una rilassante passeggiata, riuscendo quasi a ingannare addirittura sé stessa.
Arrivò al palazzo troppo presto per i suoi gusti nonostante fosse l'ora giusta.
Uno dei servitori la fece entrare e aspettare nell'ingresso mentre andava a chiamare i principi. Ebbene sì. Aveva chiesto di vederli entrambi, contemporaneamente, per informarli sul pericolo che correva il fratello più piccolo ed evitare che alcune informazioni giungessero sbagliate al suo orecchio nel passaparola. In fondo, nessuno è perfetto.
Quello era un compito dall'estrema importanza, quindi voleva assicurarsi di svolgere il suo ruolo al meglio.
Si godette l'ombra fresca dell'atrio dopo il caldo che l'aveva avvolta per tutto il cammino.
Il primo principe ad accoglierla fu Jonas.
~ Selena! Che piacere vedervi. Mi chiedo se il sole stia splendendo di più per il piacere imitarvi.~
~ Piacere mio, Jonas. E riguardo al sole, fortunatamente non brillo come lui.~ rispose sorridendo.
~ Questo è positivo. Almeno è più facile ammirarvi.~
In quel momento arrivò anche l'altro fratello, Alejandro, gelando l'atmosfera e impedendole di rispondere.
~ Voi siete Selena Ramirez, dunque?~ chiese porgendole la mano.
~ Sì, maestà. E sono qui per parlarvi di una cosa molto importante.~
Era da anni che non vedeva il principe Alejandro. Aveva i capelli biondo sporco, lunghi poco più su delle spalle e gli occhi marrone chiaro. Era alto forse più di Daniel, con il fisico robusto e proporzionato.
~ Seguitemi, allora.~ disse imperiosamente mettendosi a camminare con lei e Jonas al seguito.
La portò in una stanza che doveva essere lo studio dove riceveva i sudditi al posto del padre.
Il regno lo portavano avanti i principi perché il re era ammalato e relegato a letto da molto tempo ormai, anche se nessuno sapeva esattamente come e quando si era ammalato. Aveva ancora potere, ma aveva affidato quasi tutti i doveri al suo figlio maggiore, Alejandro, ovvero l'erede al trono.
~ Diteci, dunque.~
Selena abbassò lo sguardo per concentrarsi e prese un profondo respiro.
"Che l'improvvisazione cominci..." pensò prima di parlare.
~ Il succo della questione è che qualcuno cerca di uccidervi, Jonas.~ disse seria rivolgendo lo sguardo al secondogenito.
Egli spalancò gli occhi, sorpreso e lo stesso fece Alejandro; ma Selena aveva l'impressione che fosse più perché l'aveva chiamato "Jonas" che per le parole che avevano preceduto il nome.
~ Che dite?~ chiese il ragazzo corrugando la fronte.
~ È così. Ma sarà il caso che chiarisca meglio il tutto... Cominciando da chi sono io.~
~ Temo di sì, signorina Ramirez.~ fece l'altro fratello rabbuiandosi mentre cercava di capire cosa nascondesse quella giovane con ampia diffidenza.
~ Falla parlare.~ disse Jonas sbrigativo, rivolgendole tutta l'attenzione che aveva.
~ Io sono un'assassina di una delle migliori gilde di Spagna. Pochi giorni fa un uomo che conosco di fama per la sua... cattiveria, diciamo, mi ha commissionato l'omicidio del principe secondogenito. Non intendo uccidervi per un motivo che non perdo tempo a spiegarvi e infatti sono qui per mettervi in guardia. Potrebbe mandare altri assassini.~ spiegò a voce bassa con calma.
~ Il motivo è che cercate una ricompensa?~ chiese Alejandro guardandola con disprezzo gratuito.
~ Vi ho appena detto che un uomo ricco e potente cerca di uccidere vostro fratello e questa è la prima domanda che mi fate?!~ fece Selena mostrando tutto il suo sconcerto. ~ E tanto per la cronaca, sono più ricca di quanto potrei desiderare. Non saprei che farmene della ricompensa.~ aggiunse fregandosene del tono con cui stava parlando al principe ereditario.
Aveva alzato la voce all'improvviso, profondamente scossa dalla noncuranza con cui Alejandro trattava un fatto importante come quello.
~ Sarei contento di sapere il motivo che vi spinge ad un gesto così nobile, per un'assassina.~ le disse graffiandola con lo sguardo.
Selena alzò il mento mostrandosi sicura di sé e convinta delle sue parole mentre rispondeva.
~ Il motivo, principalmente, è che io non ho accettato la sua offerta. È stato un ricatto. Lui sa una cosa su di me che se rivelasse a tutti -come ha minacciato di fare- equivarrebbe ad uccidermi. E inoltre, che ci crediate o no, prima di accettare di uccidere qualcuno faccio sempre delle ricerche sulla persona per capire se merita o no la morte.~ rispose senza staccare gli occhi da quelli di Alejandro.
~ Senti senti... In pratica giocate a fare Dio?~ la canzonò.
~ Non sono qui per parlare di me, ma per avvisarvi su quello che mi è stato chiesto di fare. Se volete prendervi carico della morte di vostro fratello perché avete deviato una conversazione troppo scomoda per i vostri gusti su un altro argomento di vostro gradimento fate pure, ma non venite a lamentarvi da me quando sarà in una bara.~ disse lei in tono freddo e distaccato.
Il primogenito si ammutolì, continuando a guardarla molto male, mentre Jonas finalmente parlò.
~ Cosa dovrei fare, secondo voi?~ chiese restando tranquillo come al solito, anche se nel suo tono si percepiva tensione. Sembrava si fidasse di lei e questo era un bene.
~ Finché non scoprirà che non intendo uccidervi siete al sicuro. Ma mi ha dato una settimana di tempo per uccidervi ed è quasi scaduta.~
~ Siete così brava da uccidere un principe?~ domandò l'altro con uno scetticismo pauroso.
~ Non lo so, ma non intendo scoprirlo. E voi?~ ribatté con un sorrisino arrogante.
"Come la mettresti se fossi tu quello che dovrei uccidere?" pensò.
"Probabilmente non mi farei troppi scrupoli nel tuo caso"
In quel momento un altro servitore bussò ed entrò nella stanza, sussurrando qualcosa all'orecchio di Alejandro.
~ Torno fra un minuto.~ disse uscendo.
Si chiuse la porta alle spalle lasciandoli soli.
~ Mi dispiace. Giuro che sto dicendo la verità e dovessi morire ora, non voglio un soldo.~
~ Vi credo. Non penso che abbiate cattive intenzioni. Ma... la gilda di cui fate parte...~
~ Mmh?~
~ Daniel Rias ne è il capo, vero?~ mormorò Jonas guardandola negli occhi.
~ Non voglio parlare del mio capo o di Daniel Rias.~ rispose lei evasiva.
Ma perché quei due si concentravano su cose del genere quando c'era qualcosa di molto più importante su cui ragionare?
Piano piano Selena realizzò che era una notizia molto brutta da apprendere e magari Jonas non si era ancora reso conto dei pericoli che correva. Lei aveva avuto abbastanza tempo per metabolizzarla.
~ Certo, scusatemi.~
Restarono in silenzio per un po', senza avere nulla da dire né la voglia di colmare quel vuoto che stava riempiendo l'aria.
~ Perché quell'uomo vuole uccidermi?~ chiese lui a un certo punto.
~ Non so il perché, ma so che non vi voglio morto. Qualsiasi cosa si possa fare per aiutarvi potete chiedere a me.~ rispose lei alzando il viso e accennando un sorriso incoraggiante che si rifletté sulle labbra del ragazzo.
Poco dopo tornò l'altro principe e senza tante cerimonie le si rivolse di nuovo.
~ Bene signorina Ramirez, vi ringraziamo di questa informazione. Ora potete andare.~ disse imperiosamente uscendo di nuovo il secondo dopo.
Tentando di reprimere quell'istinto impertinente che le bruciava dentro urlandole di fare un bel discorsetto a quel principe così maleducato, la ragazza fece per uscire anche lei, ma Jonas la fermò.
~ Selena.~
Si girò per guardare il ragazzo.
~ Sì?~
~ Verreste a cena qui, stasera? Magari potremmo chiarire meglio questa situazione.~ le chiese gentilmente.
~ Volentieri. Ma, tanto per curiosità, vostro fratello è più educato con la pancia piena?~
Non temette di porre quella domanda così irriverente, perché sentiva che Jonas non era il tipo di persona che sarebbe corso a raccontarlo a Alejandro. Si fidava e aveva intuito una certa complicità con lui.
~ Mi spiace deludervi, ma no. Infatti speravo che potesse lasciarci soli.~ ammise ridacchiando.
~ Lasciarvi solo con l'assassina incaricata di uccidervi? Scherzate, vero?~
Poteva l'erede essere sul serio così stupido?
~ Avete detto che non intendete uccidermi e mi basta per essere sicuro che non lo farete. O almeno ci spero.~
~ Infatti, non lo farò.~ rispose sorridendo.
~ Bene allora. Vi aspetto qui alle otto?~
~ Perfetto.~
Si congedò da lui e uscì dal palazzo. Più sollevata nonostante l'irritazione per l'atteggiamento di Alejandro tornò alla Fortezza, dove dovette cominciare a prepararsi per la cena. E lei che sperava di avere la serata tranquilla.
Ma aveva trascurato un particolare; doveva andare da Daniel a parlargli della sua cara fidanzatina insieme a Théo e Roxanne.
Visto che non li incontrò nei corridoi chiamò un servitore e li mandò a chiamare.
Nel frattempo si cambiò approfittando della pausa tra tutti quei vestiti.
Sciau bocconcini di sushi! 🍘🍙🍘🍙Come state? Bene, bene... Ecco il capitolo. Che pensate di Esmeralda? Selena e Roxanne sono troppo crudeli? E di Théo che mi dite?
*ultima domanda* Quanto senso aveva il discorso di Selena da 0 a 0? Capitela, povera, era in fibrillazione.
Bacioni *segno delle tre dita*❤️
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