CAPITOLO 2
Selena Ramirez era una giovane ragazza di diciassette anni, con un passato difficile e un segreto ancora più difficile da nascondere; Anzi facciamo un paio di segreti da nascondere che mai e poi mai avrebbe rivelato ad anima viva, tanto meno a Mary.
Uno di essi sarebbe stato facile da scoprire per molti: l'iniziale P sul suo avambraccio sinistro. Mentre la graziosa M tatuata a caratteri svolazzanti sul polso era considerato solo un tatuaggio -che per quanto fosse bello era malvisto in una ragazza- dall'origine misteriosa.
Selena aveva lunghi capelli castano-ramati leggermente mossi, occhi verde acqua e carnagione abbronzata. Era molto più forte di quel che mostrava, sia caratterialmente, sia fisicamente. Per la maggior parte del tempo era una persona solare, simpatica e sempre, costantemente allegra. Aveva una soluzione per ogni problema, cosa che la portò ad avvicinarsi alla figlia del duca, Mary-Rose: una aveva i problemi, l'altra le soluzioni. L'unica nota negativa nel suo carattere era che assomigliava molto a una bomba con la miccia corta: pronta a esplodere per nulla e in poco tempo.
Era piena di passioni, dal mare, alla navigazione, all'avventura. Aveva tentato di insegnare alla sua coetanea ad usare la spada (pratica nella quale eccelleva) ma sembrava che per la figlia del duca fosse disdicevole saper maneggiare una qualunque arma, dalle spade, alle pistole, ai ferri da uncinetto.
Mary-Rose non era poi tanto diversa da lei anche se, come sosteneva la sua amica, stare in mezzo agli aristocratici l'aveva rovinata. Lei aveva capelli biondi a metà schiena, occhi azzurri e di corporatura era simile a Selena. Amava leggere e immaginarsi nelle storie dei suoi romanzi.
Era la figlia del duca George Harrison, un uomo molto buono e gentile; si distingueva tra quelli della sua classe sociale per la sua particolarità, probabilmente originata anche dalla presenza di Selena. Quando la ragazza tornò nella stanza di Mary-Rose con la colazione riuscì a convincerla a mangiare e, dopo un po', a rivolgerle la parola. Avevano appena finito quando entrò il padre di Mary con due domestiche al seguito. Salutò Selena e la figlia dandole un bacio, poi comandò alle domestiche di mostrare alle due ragazze i vestiti che aveva comprato per loro.
La spagnola osservò sgomenta il vestito per lei, che consisteva in una muta costrizione a partecipare.
~ Signore... Io, ecco...~ balbettò cercando le parole migliori per dirgli che non intendeva andare a quella stupida cerimonia.
~ Dimmi, cara.~
~ Io...insomma, non...~ continuò gesticolando.
Osservò gli occhi gentili ed amorevoli dell'uomo di fronte a lei, che le aveva appena regalato l'ennesimo splendido abito, e non sembrava nemmeno lontanamente aver considerato la possibilità che lei avrebbe rifiutato. Come poteva pensare di dirgli di no?
~ Non so cosa dire.~ si arrese. ~ È molto bello.~
~ Oh, è un piacere.~ rispose lui sorridendole.
Gettando un'occhiata alla soddisfattissima Mary, Selena andò in camera sua dove l'attendevano altre due domestiche per aiutarla a mettere l'abito.
Inutile dire che preferiva pantaloni, stivali e camicia di lino, ma per fare felice il duca lo indossò senza opporre resistenza.
Fu un'esperienza orribile; L'ultima volta che aveva indossato un vestito era stato al matrimonio di un amico della famiglia Harrison, due anni prima.
La parte peggiore era decisamente indossare il corsetto. Selena era solita dire che nel futuro, accorgendosi di quei cosi orrendi utilizzati nel passato li avrebbero impiegati come macchine di tortura. Doveva ammettere, però, che l'abito era molto bello e grazioso: aveva le maniche corte, a sbuffo e una lunga e ampia gonna violetta con ricami d'oro. Ovviamente quello di Mary era parecchio più sontuoso ma era giusto così. Finì di prepararsi e raggiunse Mary nel salotto da dove si diressero insieme alla cerimonia di promozione dell'ammiraglio Barker.
Uscendo, Selena e Mary si misero a parlare tra di loro. Nella carrozza, prima di partire, passò di fianco a loro un giovane ragazzo di diciassette anni, Reginald Krisley, orfano e lavoratore presso il falegname più prestigioso della città, nonché appassionato di armi taglienti, quindi di conseguenza grande amico di Selena.
Le ragazze lo salutarono allegramente e lui rispose con un inchino un po' goffo.
~ State andando alla cerimonia?~ domandò rivolgendo lo sguardo a Selena, quasi non osasse parlare apertamente con Mary-Rose.
~ Esatto.~ trillò in risposta la giovane.
~ Ci sarai anche tu?~
~ No purtroppo~ fece il giovane abbassando lievemente il capo. ~ Ho parecchi ordini arretrati~
~ Oh!...Mi spiace molto.~ disse Mary.
~ Già...~ commentò Reginald.
Poiché nessuno dei due accennava a proseguire la conversazione, Selena decise di concludere lì, per evitare a entrambi quel po' di imbarazzo che non avevano ancora provato.
~ Allora ciao Reg!~ lo salutò sbrigativa.
Dopo una ventina di minuti arrivarono al forte della marina dove si erano radunati un enorme numero di aristocratici, nobili e gente con la puzza sotto il naso.
Camminando fianco a fianco, Mary ricambiava tutte le occhiatacce che alcuni galantuomini mandavano a Selena osservando il tatuaggio che non era riuscita a coprire con un nastro di seta, perché l'unico che aveva era avvolto attorno alla P incisa nella carne.
Selena si fermò ad ascoltare i musicisti che suonavano un allegro valzer. Poco dopo si avviò con Mary su un balcone dove parlarono del più e del meno finché non arrivò l'ormai corsaro Barker, chiedendole di lasciarlo con Mary-Rose. Selena se ne andò non senza sfoggiare un sorriso malizioso alla ragazza. Barker sicuramente era un buon partito per Mary, ma entrambe erano d'accordo sul fatto che lei era troppo giovane per sposarsi con un uomo di trentadue anni.
La festa era quasi finita quando un messaggero arrivò portando una lettera per Selena.
La ragazza si spostò in un luogo più appartato per aprirla in pace e quasi non gridò quando lesse il contenuto:
Martedì 21 Marzo
Cara Selena,
È conoscendo il tuo immenso senso del dovere verso noi tuoi colleghi, che imploro il tuo ritorno qui in Spagna. I tempi sono cambiati non poco: sono state create altre gilde, anche se i Mercenari del Mare restano la più richiesta.
Ritengo -come molti altri- che ci serva il tuo aiuto anche perché se i miei assassini migliori sono impegnati con le missioni non riescono ad addestrare i più inesperti.
Non ti sto chiedendo di fare la maestra ai bambini, vorrei che tu tornassi anche solo per un breve periodo qui a Jávea ad aiutarci, perché sono convinto che dentro di te tu sia ancora legata a tutti noi e a questo posto.
Tuo, Daniel
Ciao ragazzi! Ecco il secondo capitolo. Continuate a scrivere commenti (che mi fanno moltissimo piacere) e magari a votare.
Volevo inoltre farvi sapere che non riesco a utilizzare lo stile di scrittura in corsivo, che volevo usare nel testo della lettera come in altri casi, quindi mi spiace se alcune cose non si leggono come vorrei.
Un bacio, Sara
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