CAPITOLO 18:


Selena non realizzò subito ciò che le venne detto. Restò ferma a guardare il volto impassibile di Daniel prima di tornare su quello odiosamente calmo di Èspinoza.

~ Volete che io uccida chi?~ chiese alzando le sopracciglia e parlando tutto d'un fiato.

~ Il Principe Jonas.~ scandì l'uomo davanti a lei facendole uno di quei sorrisi che gli adulti fanno ai bambini stupidi.

Rivolse di nuovo lo sguardo a Daniel, sperando che le dicesse che era uno scherzo, o che rifiutasse di mettere a rischio la sua vita per una missione decisamente impossibile.

~ Voi mi prendete in giro.~ disse Selena quando nessuna delle sue speranze si mostrò reale.

~ Non vi prendo in giro. Vi ho chiesto di uccidere il principe secondogenito.~

~ È impossibile. Nessuno, neanch'io sarei in grado di uccidere qualcuno all'interno del palazzo o con tutte quelle guardie a disposizione.~ sentenziò lei stringendo i pugni, con la rabbia che le montava dentro.

La stavano prendendo in giro? O cercava solo di burlarsi di lei? Cosa diavolo voleva quell'uomo?

~ Se siete la miglior assassina di Spagna, l'Assassina di Jàvea, ci sarà un motivo, no?~ domandò Èspinoza con tono fin troppo ironico.

~ Se lo sono è principalmente perché non mi sono fatta uccidere durante le missioni e perché conosco i miei limiti.~ rispose dura.

Non ottenne risposta. Èspinoza la guardava senza dire niente, quasi non comprendesse quello che aveva detto. O magari non voleva capire.

~ Ergo non metterò a rischio la mia vita in un'impresa suicida solo perché non gradite i metodi governativi reali.~ disse alzando il mento.

~ Oh, sì che lo farete, invece.~ ringhiò lui alzandosi in piedi.

Selena lo imitò, parandosi davanti a lui. Gli sguardi incatenati l'uno all'altro, i muscoli tesi e la mente pronta a qualsiasi cosa. Finalmente sembrava che la sua maschera di tranquillità e pacatezza stesse cedendo sotto la pressione del vero Èspinoza.

~ Costringetemi.~ sibilò sfidando ancora l'uomo alto una spanna in più di lei che le stava di fronte.

~ Non vivresti tanto a lungo sulla terraferma se il tuo segreto venisse rivelato in giro.~ le mormorò lui con un sorrisetto. ~ E io sono il tipo di persona vendicativa, che lo rivelerebbe se tu mi facessi un torto.~

~ Perché non ti spieghi meglio?~ rispose lei arrogante, senza nemmeno ascoltare le parole che le venivano dette.

~ Non serve che lo faccia, hai capito benissimo...~

~...sirenetta.~ aggiunse con un ghigno.

Selena sbiancò in volto; la sua espressione era impassibile, ma gli occhi parlavano: era terrorizzata.
"Perché lui sa?" Si chiese disperata.
"Attenta alle tue certezze; se crollano quelle, sei finita." aveva detto Daniel. Quella era una sua certezza; e le era crollata davanti agli occhi. Era certa che dicendolo a lui si sarebbe solo liberata di un peso, ma non che quel segreto fosse un peso talmente grande che anche Daniel avrebbe voluto liberarsene. Come al solito, il suo capo aveva ragione. Il cielo le era crollato sulla testa insieme alle sue certezze.
Èspinoza sorrise soddisfatto. Ormai, era convinto che avrebbe accettato senza pensarci due volte, spaventata che il suo segreto venisse alla luce.

~ Non voglio sapere come farete. Mi basta che il principe muoia entro una settimana.~ disse l'uomo a voce più alta rispetto al sussurro di poco prima.

Detto questo, si voltò e uscì.
La ragazza era immobile, bianca come la spuma di mare. A malapena respirava e aveva lo sguardo fisso davanti a sé.
Daniel si alzò e le si avvicinò dopo non aver detto nulla per minuti che erano sembrati ore.

~ Mi dispiace, Sel.~ le disse.

I suoi occhi verde acqua si spostarono su di lui, forte, sicuro e controllato. L'immagine successiva lo vide con il volto girato a destra, quasi all'indietro e le braccia alzate a metà del busto.
Selena lo aveva colpito con tutta la forza che la sua forma umana le consentiva di utilizzare.

~ Tu ora mi spieghi perché e come fa quel bastardo a saperlo.~ ordinò lei lentamente, senza gridare.

Osservò Daniel ricomporsi e sistemarsi la camicia.

~ Non lo so.~

~ Perché, dopo neanche due giorni che lo sapevi tu, lo è venuto a sapere anche lui, dopo l'allegra chiacchieratina che avete fatto?~ chiese ancora, alzando la voce.

~ Non è di questo che abbiamo parlato.~

~ Non ucciderò il principe.~ disse lei per cambiare discorso.

Avrebbe potuto distruggere la stanza se avessero continuato così.

~ Devi ucciderlo.~

~ Non permetterti di dirmi quello che devo fare!~ esclamò voltandosi verso di lui.

~ Tutti sapranno.~

~ Non mi interessa. Ora che so chi è la persona a cui l'ho rivelato non fa differenza. Che lo uccida o no, lo verranno a sapere tutti, per mano tua o di Èspinoza.~ rispose seria guardando il pavimento e con un tono disgustato nella voce.

~ Non ho detto nulla a Èspinoza!~ esclamò Daniel.

Selena si voltò e fece per uscire, senza neanche mostrare di aver sentito le sue parole. Lui l'afferrò per un braccio e la tirò indietro.

~ Daniel lasciami andare prima che ti faccia più male di quanto già vorrei.~ gli ringhiò voltando di poco la testa.

Lui fece scivolare le dita vellutate via dal suo braccio e fece un passo indietro. Lei uscì immediatamente sbattendo la porta e cominciò a incamminarsi verso la sua stanza dove prese un paio di ballerine e si diresse di corsa fuori dalla Fortezza.
Mentre era nell'ingresso vide sé stessa riflessa in uno specchio rettangolare lungo e alto una trentina di centimetri; si fermò dov'era: i suoi occhi erano rossi; ma non rossi di pianto, le sue iridi erano diventate rosso fuoco. Ignorò il suo sguardo terrificante e proseguì.
Attraversò in fretta la via principale, vuota e silenziosa; l'esatto contrario della sua mente, dov'erano affollati migliaia di pensieri e di emozioni. Erano talmente tanti che non riusciva a concentrarsi su uno solo se non per pochi secondi.
Raggiunse la spiaggia, ma continuò a correre, un involucro vuoto, privò di volontà e controllato dall'istinto. Corse per sfogare la rabbia, la disperazione e il forte impulso di urlare sempre più forte; corse finché non fu sotto alla scogliera, dove un'ampia grotta creava l'entrata di un vasto labirinto di tunnel con pozze d'acqua profonde e luminose alla luce della luna. Aveva dedicato molto tempo all'esplorazione di quel luogo.
Ci si infilò dentro e si fermò solo quando fu ai piedi dello specchio d'acqua più vasto di tutta la caverna. Si sedette appoggiata alla parete e cominciò a respirare forte, nel vano tentativo di tranquillizzarsi. Immerse la mano nell'acqua fresca e ne accarezzò la superficie. Sollevò una manciata d'acqua e se la passò sul viso, sperando che i suoi occhi fossero tornati normali.

~ Sel?~ fece una voce delicata che rimbombò dappertutto.

La ragazza si sollevò di scatto, guardandosi intorno.

~ Selena!~

~ Hidis!~ esclamò incredula spostando lo sguardo sulla testa bionda che lentamente stava emergendo dall'acqua.

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