CAPITOLO 15:
Dopo una decina di minuti arrivarono al teatro; era un'immensa e raffinata costruzione alta una ventina di metri. La carrozza si fermò di fronte all'ampia doppia porta dopo aver girato intorno alla bellissima fontana di marmo.
Daniel scese agilmente e le prese la mano per aiutarla a fare lo stesso; a braccetto entrarono nel teatro, dove in molti si voltarono a guardare l'ormai famoso tra quel genere di persone, Daniel.
Un ampio corridoio lussuosamente arredato portava fino all'ingresso alle platee; Dall'entrata all'uscita il soffitto era dipinto come fosse il cielo di una giornata assolata, affollato di angeli sdraiati sulle nuvole che, con dolcezza, osservavano i nobiluomini e le nobildonne sfilare sotto di loro.
Daniel camminava elegantemente con Selena, salutando -piuttosto spesso- uomini e donne che quasi gli si inchinavano davanti; lui rispondeva sorridendo e piegando il capo; solo un paio di volte aveva stretto la mano a qualcuno, che non erano semplici qualcuno, ma un ricco avvocato e un generale tra i migliori di Spagna, che conosceva da svariati anni.
La storia era la stessa ogni volta che usciva con lui: non passava quasi secondo senza che qualcuno lo salutasse e, ovviamente salutavano anche lei. Gli unici momenti tranquilli erano quando passavano accanto a persone troppo spaventate o timorose per salutarlo.
Attraversarono la porta ad arco per raggiungere la platea (che stava dalla parte opposta rispetto all'entrata) ma dopo una decina di passi furono costretti a fermarsi.
~ Voi dovete essere Daniel Rias.~ fece una voce giovane.
Selena sbuffò e roteò gli occhi, irritata. Era piacevole la compagnia di Daniel ma dopo un po' con tutti quei saluti diventava snervante.
~ Sono io, Vostra Altezza.~ rispose lui.
La ragazza sollevò stupita lo sguardo verso la voce di chi aveva salutato Daniel e, con una leggera difficoltà, riconobbe il principe Jonas.
~ È un piacere conoscervi. Mi hanno parlato di voi.~ disse il principe allontanandosi dalle sue guardie per porgere la mano a Daniel, che la strinse.
~ L'onore è mio, Altezza.~ mormorò lui, sorridendo.
Era da anni che Selena non vedeva il principe; anche lui, come lei, era visibilmente cresciuto. Non aveva mai saputo la sua età, ma dimostrava una ventina d'anni. Aveva i capelli biondi, lunghi poco più delle spalle, legati con un nastrino azzurro che s'intonavano perfettamente ai suoi occhi chiari. Era alto quasi come Daniel e poco più di Selena; aveva il portamento fiero di chi ha tutta la tranquillità che può desiderare.
La ragazza si accorse subito che la sua carnagione era più chiara della normale tonalità del luogo; probabilmente non usciva molto in quel periodo.
~ Posso permettermi di domandarvi il vostro nome, signorina?~ le chiese il principe spostando lo sguardo al fianco di Daniel.
~ Selena Ramirez.~ si presentò lei con un leggero inchino.
Apprezzò molto che il suo accompagnatore non avesse risposto per lei; era usanza che qualsiasi domanda venisse rivolta a una donna, l'uomo insieme a lei rispondesse. Ma il capo della gilda la conosceva bene e sapeva che -come minimo- avrebbe girato i tacchi e se ne sarebbe andata se lui avesse osato rispondere al posto suo.
~ Incantato.~ disse Jonas prima di un perfetto baciamano.
~ Mi hanno parlato anche di voi, ma temo che dovrò ricordare a queste persone di guardare meglio prima di riferirmi così poco sulla vostra bellezza.~ aggiunse sorridendole.
Selena sorrise, imbarazzata.
~ Vi ringrazio, Altezza.~
~ Lieto di avervi incontrato e conosciuto.~ si congedò Daniel, inchinandosi ancora.
Era stranissimo vedere Daniel fare una cosa così servile come inchinarsi, anche se non si impegnava certo nell'esagerare il movimento.
~ Un vero onore.~ rispose il principe.
Anche Selena salutò e proseguì insieme a Daniel che non sembrava per niente sorpreso dal fatto che il principe lo conoscesse.
Le platee erano separate l'una dall'altra con delle tendine rosse, ed erano collegate da un corridoio che passava dietro ad esse.
Raggiunsero la platea e si accomodarono sulle poltrone di velluto cremisi. La visuale era perfetta: sia il palco sia l'orchestra si vedevano chiaramente e l'acustica lassù era ottima.
Alzò la testa e incontrò subito il viso del principe, rivolto verso di lei. Lui le sorrise. Lei ricambiò.
Si rese conto in quel momento che la platea reale era opposta a quella di Daniel; quell'uomo era così ricco da possedere la stessa platea dei principi.
~ Come mai quella faccia stupita? Ti avevo detto che ci sarebbe stato anche il principe.~
~ No, mi stupisce che i principi abbiano la tua stessa platea. L'avevo dimenticato. La gilda fa affari d'oro, immagino.~
~ A quanto pare uccidere sembra essere diventato l'unico modo per avere successo.~ disse lui con tono amaro.
~ Fare uccidere il tuo concorrente, vorrai dire.~
~ Chi ci guadagna quando qualcuno vuole uccidere qualcun altro? Noi.~
~ Da quando ti poni questi problemi?~
~ Non sono mai stato materialista. Forse nella vita c'è da pensare ad altro oltre al denaro.~
~ Puoi giurarci che c'è.~
~ Selena?~
~ Dimmi.~
~ Come fai a essere così felice?~
Quella domanda la lasciò un po' interdetta. Non capiva cosa intendesse.
~ Sono nel mio luogo preferito a fare una cosa che adoro; dovrei essere triste?~
~ Non ora; sempre. Come fai ad essere ancora felice, a riuscire ancora a ridere dopo quello che ti è successo?~ le chiese guardandola serio.
Ora cominciava a capire.
~ Parli di quello che sono diventata?~
~ Si, anche.~
~ Non ne faccio un dramma. Se non fossi quello che sono ora sarei un cadavere sul fondo dell'oceano; preferiresti questo?~
~ Assolutamente no. Sono felice che tu sia tornata. Ma mi sembra strano che tu non ne soffra. Non so se te ne rendi conto, ma quello che ti è successo è orribile.~
~ Sono viva e immortale; di cosa dovrei soffrire?~ chiese Selena mettendosi a ridere.
Daniel la guardò sorridendo.
~ Non cambi mai.~
~ Lo so. Pensa; se rido poco adesso quanto potrei ridere se fossi morta? Pochi hanno la fortuna di ricevere una seconda occasione, ma io sono tra questi e -come minimo- dovrei esserne grata.~
Neanche le rispose. Le luci nella sala si abbassarono un po' e lo spettacolo poté iniziare.
Quando l'orchestra suonò le prime note, a Selena si bloccò il cuore; sua madre sapeva suonare il pianoforte e quella era la stessa sonata con cui si esercitava ogni giorno. Selena la amava; era un ricordo della sua infanzia e di sua madre, ma erano anche anni che a teatro non svolgevano quell'opera.
Si voltò verso Daniel e si accorse che la stava guardando, con un mezzo sorriso.
~ Non ci credo...~ mormorò lei con un fil di voce.
~ L'hai riconosciuta.~ osservò lui, compiaciuto.
~ Ovviamente, l'ho riconosciuta! Ma non capisco, era da anni che non...~ si interruppe a guardare Daniel, che le sorrideva di nuovo come prima. Sembrava che la sapesse più lunga di lei.
~ Daniel...?~
~ A cosa serve essere ricchi se non si può neanche fare una sorpresina a una ragazza?~
~ Sei stato tu!~
~ Già. Costa parecchio far eseguire quest'opera, ma penso che ne sia valsa la pena.~
~ Dio, Daniel! Ma che ti è preso?~
~ Perché?~
~ Mai visto assassino così gentile in vita mia. Grazie.~
~ Io non sono gentile. Solo è un piacere vederti contenta.~
Sorridendogli un'ultima volta, Selena distolse lo sguardo da Daniel e lo rivolse alla splendida ballerina sul palco.
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