CAPITOLO 13:


Selena si ritrovò nella piazzetta davanti alle stalle dove aveva lasciato Kreila qualche ora dopo, con Anita, Ana e Théo e decisamente piena di pacchetti.
Decisero di tornare insieme alla Fortezza d'Avorio; presero i cavalli e si diressero verso il tramonto, chiacchierando sulla bellezza del mercato e sui loro acquisti.

~ Théo, mi spieghi cosa ci fai con una chitarra?~ chiese Anita che rideva da quando l'amica Ana le aveva raccontato cosa aveva comprato suo fratello.

~ Cosa vuoi che ci faccia? La suono!~ rispose irritato il ragazzo.

~ Ma tu non sai suonare la chitarra!~ esclamò Selena, ridendo anche lei.

~ Uccido da metà della mia vita, cosa vuoi che sia imparare a suonare una chitarra?~ brontolò scontroso.

Le tre ragazze continuarono a ridere per quasi tutto il percorso fino a casa.
Quando arrivarono, i quattro ragazzi consegnarono i loro cavalli agli stallieri e si diressero nelle proprie stanze. Camminando, Selena pensava con dolcezza alla giornata trascorsa; era stata bellissima. Una delle più belle che avesse vissuto negli ultimi anni. Aveva anche promesso a Naija che sarebbe tornata a trovarla e che avrebbe passato con lei una giornata in spiaggia.
Salì la scalinata che portava alle stanze della torre est; raggiunse la sua porta e l'aprì. Per qualche secondo neanche si accorse della luce accesa, talmente era immersa nei suoi pensieri, poi realizzò che nella stanza, tranquillamente spaparanzato sulla poltrona di velluto, c'era qualcuno. Afferrò un coltello dalla taschina in pelle sul fianco e stava quasi per lanciarlo, ma riconobbe la figura snella e composta di Daniel, che, quando la giovane bloccò il coltello a mezz'aria, la salutò con un sorriso e un piegamento del capo.

~ Cerchi di farti uccidere?!~ gli chiese Selena chiudendo la porta, senza sapere se doveva essere irritata o divertita.

~ Contavo sul fatto che mi avresti riconosciuto.~ rispose lui accavallando elegantemente le gambe.

~ Con tutta questa luce, avrei dovuto riconoscerti?~ domandò sarcastica, riferendosi all'unica lampada accesa che a stento illuminava il viso del ragazzo.

~ E va bene, volevo ottenere un buon effetto sorpresa.~ disse Daniel ridendo e alzandosi.

Selena sbuffò roteando gli occhi, mentre un sorrisetto divertito le incurvava le labbra. Daniel andò alla finestra e spostò le tende, illuminando la stanza in ogni suo angolo.

~ Ad ogni modo, che ci fai nella mia camera?~

~ Sono venuto a chiederti una cosa.~ cominciò lui.

~ Che cosa?~ chiese Selena appoggiando le buste piene di acquisti sul letto.

~ Non serve che ti dica di accomodarti, immagino.~ aggiunse alzando le sopracciglia.

~ No, non direi. Comunque speravo che accettassi di venire a teatro con me stasera.~ disse tranquillo, guardandola mentre lei si scioglieva i capelli.

~ A teatro?~ chiese lei con le pupille leggermente dilatate per lo stupore.

~ Sì, a teatro. Mi pare di ricordare che ti piace andare a teatro. A meno che i teatri inglesi siano talmente brutti da averti fatto passare la passione.~ rispose con un sorrisetto sul volto perfetto.

~ Bhe accetterei molto volentieri, lo sai, ma non ho idea di cosa mettere. Se pensi che mi sia portata qualche abito all'inglese, ti sbagli di grosso.~ rispose con un sorriso amaro, stringendosi nelle spalle.

~ Se è solo quello il problema, considerati già seduta su una poltrona della mia platea!~ esclamò allegro, socchiudendo gli occhi e quindi sfolgorando la sua espressione più affascinante.

~ Che vuoi dire?~ chiese Selena guardandolo divertita.

Era raro vedere Daniel così contento, eccezion fatta per quando andava a teatro; il capo dei Mercenari era così ricco da avere una parte di platea riservata solo a lui e ai suoi ospiti, come il principe di Spagna. Prima che litigassero, Daniel la portava spesso a teatro; era stato lui a far nascere in lei la passione per la musica, il canto e l'opera.
Il ragazzo si spostò nella stanza, arrivando di fronte all'armadio.

~ Tu non avrai portato dei vestiti, ma io mi sono permesso di farlo.~ le disse affabile.

Aprì le due ante dell'armadio riccamente decorato e ne tirò fuori un abito, che appoggiò delicatamente sul letto.

~ Spero che tu non abbia cambiato troppo gusti...~

~ ...O che riesca ancora a indossare abiti come questi.~ aggiunse indicando con la mano lo splendido vestito sul letto e sorridendo all'espressione stupefatta della ragazza di fronte a lui.

~ Accidenti...Daniel è...~ cominciò lei, senza riuscire ad aggiungere altro.

Era davvero bellissimo: aveva un corsetto verde legato sul davanti da un nastro nero incrociato, anche la gonna era verde, di raso, lunga fino ai piedi e ampia, ma non quanto quelle inglesi (peggio delle bomboniere). La gonna e il corsetto erano ricoperti da un pizzo verde scuro sottile semitrasparente, che lasciava intravedere chiaramente il verde più chiaro della stoffa sottostante. Le maniche erano lunghe fino al gomito, dove scendevano verso il basso con delle frappe lunghe una spanna, unendosi a punta, anch'esse ricoperte di pizzo. Ma la caratteristica più bella era la scollatura: a barca, non eccessiva, che scopriva le spalle quanto il decoltè e con un risvolto ampio privo di pizzo, forse a causa di un eccesso di stoffa.

~ Non ti piace?~ chiese Daniel accennando al fatto che non aveva ancora detto nulla.

~ Accidenti...lo adoro!~ esplose Selena aprendosi in un sorriso pieno di gratitudine.

Era un regalo splendido. Non se l'aspettava proprio, neanche l'invito a teatro. Dopo il litigio con lui aveva cominciato a vederlo come un mostro senza cuore, sadico e crudele come pochi; ma in quel momento comprese che la vera natura di Daniel era sempre stata a portata di mano per lei. Solo per lei. Dopo quanto le aveva raccontato sul suo passato le era apparso chiaro che aveva sempre avuto una specie di debole per lei, che aveva passato le sue stesse esperienze dell'infanzia. Volendo o no, l'avrebbe sempre privilegiata e apprezzata. Quello che aveva sempre voluto Selena era solo meritarsi realmente tutti quei privilegi e quelle attenzioni, che Daniel non aveva riservato mai a nessun'altro.

~ Non lo stai dicendo per farmi contento, vero?~ chiese lui ancora, guardandola serio con gli occhi, ma sorridente con il viso.

~ Scherzi? È stupendo!~ esclamò di nuovo, sollevano l'abito e guardandolo.

~ Ne sono felice, Sel.~ disse Daniel rilassandosi, con quel suo tono pacato.

~ Oh, Daniel, non so come ringraziarti!~

~ Tranquilla, non devi ringraziarmi. Immagino quindi che accetterai il mio invito, giusto?~ domandò con un mezzo sorriso malizioso.

~ Assolutamente sì, certo!~

~ Perfetto, allora ti aspetto nell'ingresso alle 20.~

~ Ottimo.~

~ Dico alle ragazze di venire qui, allora.~

~ Le ragazze? Perché?~ chiese Selena senza capire.

~ Per darti una mano a prepararti, ovviamente.~ rispose lui.

~ Non vorrai convincermi che saresti in grado di metterti quell'abito da sola? Non ci riusciresti e ti innervosiresti così tanto da farlo a brandelli due minuti dopo.~ disse ridacchiando.

~ Inoltre serve un po' di tono a questo bel visino.~ continuò sistemandole i capelli dietro le orecchie. Selena finse un broncio.

~ Ehi!~

~ Scherzo, Sel...~ rise lui.

~ ...A parte per il tuo viso, ovvio.~ aggiunse prendendola in giro.

La ragazza fece una piroetta slanciando una gamba all'indietro, per colpirlo, ma Daniel fu pronto; si abbassò, schivò il colpo e le afferrò un polso girandoglielo e torcendoglielo dietro la schiena. Fece tutto questo con una scioltezza sorprendente. Selena si inginocchiò per il dolore e cominciò a ridere mentre gemeva e lo supplicava di lasciarla.

~ Va bene, va bene, basta!~ strillò ridendo istericamente.

Daniel la lasciò e indietreggiò per farla alzare.

~ Quindi?~ chiese con uno sguardo eloquente.

~ Chiama pure le ragazze...~ mormorò lei, massaggiandosi il polso.

~ Brava bambina.~ disse stampandole un bacio in fronte.

L'attimo dopo uscì dalla porta salutandola.

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