CAPITOLO 11:


Selena non rispose subito, ma restò zitta zitta a fissarsi le mani strette l'una all'altra. Osservò con piacere che Daniel non la forzò a rispondere, ma attese che lei se la sentisse.

~ ...In realtà no. Non è così.~ mormorò lei.

Le parole faticavano a venire fuori, anche se per anni aveva desiderato sputare il rospo con chiunque. Ora così tanti pensieri le affollavano la testa, tant'è che non sapeva con cosa iniziare. Per fortuna le venne in soccorso Daniel.

~ Cosa accadde mentre eri in viaggio con tuo padre?~ sussurrò;

Quasi avesse paura di spaventarla, come se fosse un cucciolo abbandonato e stesse cercando di convincerla a fidarsi di lui.

~... Una...una notte...~ cominciò lei.

~ Se non te la senti possiamo rimandare a domani, Sel.~ disse gentile.

~ No non voglio rimandare. L'ho fatto per otto anni. Ora basta.~ rispose subito Selena, più dura che mai.

Fece un respiro profondo.

~ Una notte scoppiò una tempesta all'improvviso. Avevo sette anni e -ovviamente- ero terrorizzata. Mio padre mi aveva ordinato di stare in camera mia, sottocoperta. Ero lì e avevo tutta l'intenzione di restarci, ma mi accorsi di aver perso la collana di mia madre...~

Si concesse una pausa durante la quale accarezzò con dolcezza il cuore appeso al suo collo.

~...mi ricordai di essere stata sul ponte prima di correre in camera: la collana dovevo averla persa lì. Uscii immediatamente; Corsi sul ponte e correndo sotto la pioggia, andai dritta a prua, dov'ero stata prima. Trovai subito la collana e me la misi. Stavo tornando in camera ma mi bloccai sulla porta di sottocoperta. Solo in quel momento mi accorsi della confusione che c'era sulla nave: una marea d'acqua aveva invaso il ponte; i marinai tentavano di tenere sotto controllo la nave; e pioveva a dirotto. A un certo punto ci fu una scossa improvvisa. Io caddi a terra e, a causa del ponte bagnato, scivolai fino alla balaustra dove mi aggrappai per reggermi in piedi. Quando mi alzai un'onda enorme si abbatté su di noi da tribordo, travolgendomi e trascinandomi in acqua.~ raccontò la ragazza tremando lievemente al ricordo.

~ Sei caduta in acqua durante una tempesta del genere?! In pieno oceano?! Come sei sopravvissuta?~ esclamò Daniel sconcertato.

~ Ora...ora te lo spiego.~ disse piano Selena.

~ Caddi in acqua; Annaspavo; Sapevo nuotare, ma indossavo un abito che con il suo peso mi trascinava sul fondo e la tempesta non aiutava. Non vedevo niente, non sentivo niente. Avevo un coltellino nella tasca, per sicurezza; lo presi e tagliai la gonna dell'abito mentre stavo appoggiata a una botte caduta in mare. Cercai di salire sulla botte ma anche così non riuscivo più a vedere la nave. Ci fu un lampo improvviso e per lo spavento caddi di nuovo in acqua. Ormai faticavo a restare a galla e respiravo a fatica. Non me ne accorsi neanche...~ mormorò con un sorriso amaro. ~...in quel momento svenni. O meglio, cominciai a andare a fondo e mentre guardavo il muro d'acqua sopra di me, senza riuscire a muovermi, svenni.~

Si fermò un momento.

~ E ti risvegliasti sulla spiaggia di Swansea.~ concluse Daniel per lei.

~ ...No.~ disse lei scuotendo la testa. Daniel era visibilmente confuso.

~ Non ti sei mai chiesto da dove viene questo?~ domandò Selena indicando il tatuaggio sul polso.

~ Pensavo fosse un normale tatuaggio.~ rispose lui con un'alzata di spalle.

~ Scherzi?! Mio padre mi avrebbe ammazzata se mi fossi fatta un tatuaggio!~ esclamò ridendo. L'attimo dopo si rabbuiò subito, ricordando che suo padre la credeva morta da un pezzo. Avrebbe mille volte preferito che la odiasse e non sopportasse di vederla piuttosto che crederla morta.

~ Quando riaprii gli occhi ero ancora in mare, ma a galla. Mi strofinai gli occhi per via dell'acqua salata e davanti a me vidi una donna bellissima. La tempesta era cessata, le acque erano completamente calme e la donna mi guardava sorridendo. Era lei che mi sosteneva nell'acqua. Qualcosa mi sfiorò le gambe: era una coda di pesce.~ aspettò che Daniel dicesse qualcosa, ma non lo fece.

Selena lo guardò incitandolo a dire qualcosa.

~ Beh e allora? Un pesce ti ha sfiorato le gambe mentre una donna ti soccorreva. Prosegui.~

~ Il problema è che la coda di pesce era della donna. E comunque eravamo nello stesso punto dove ero caduta. Lei mi guardava e mi disse una cosa molto strana; mi disse che finalmente poteva esistere di nuovo un collegamento tra le due specie dominanti. Mi disse che dovevo concederle un desiderio e lei mi avrebbe salvato la vita. Io ero confusa ma ovviamente le dissi di sì. Lei sorrise più di prima, mi prese il polso e lo strinse con la mano. Sentii un po' di solletico e poi una leggera scossa in tutto il corpo. La sirena lasciò la presa e quando mi voltai era sparita. Nel punto dove mi aveva stretto il polso c'era questo tatuaggio. Improvvisamente sentii un dolore espandersi dal polso verso ogni punto; quando mi arrivò alla testa svenni di nuovo. Mi risvegliai sulla spiaggia, senza sapere come c'ero arrivata.~ concluse semplicemente.

~ ...Una...sirena?!~ balbettò Daniel.

Selena sorrise debolmente davanti allo sconcerto del ragazzo.

~ Sì, lei era una sirena. Ma io non lo sono. Non del tutto almeno.~ aggiunse.

~ Ti prego spiegati meglio.~ si lamentò lui, massaggiandosi le tempie.

~ Quando mi trovarono sulla spiaggia mi portarono dal duca Harrison. Lui mi curò e decise di tenermi in casa sua... Come una seconda figlia. Mi chiesero molte volte cosa fosse accaduto ma io fingevo di non ricordare; invece ricordavo tutto benissimo e cominciai a andare in biblioteca per vedere se trovavo un libro che spiegasse il significato di questo tatuaggio. All'inizio non trovai nulla e decisi di tornare sulla spiaggia dov'ero finita; lì mi accadde una cosa stranissima. Voglio dire, più delle ultime cose che mi erano accadute... Più mi avvicinavo al mare, più una sensazione di malessere mi invadeva dappertutto. Avevo dei crampi fortissimi, soprattutto alle gambe. Non riuscii neanche a sfiorare l'acqua; dovetti tornare indietro a causa del dolore... Dopo quell'episodio andai in biblioteca sempre più di frequente e alla fine trovai un libro vecchissimo dove vi era scritto quello che cercavo. Questo simbolo...~ e si toccò il polso ~... La "M" sta per mermaid. Secoli fa una strega, la cui figlia venne trasformata come me in una mezza sirena, lanciò un incantesimo su quelle come me, in modo da marchiarle con un simbolo per far si che venissero riconosciute ed uccise. E la strega era inglese. È un po' scontato ma è così.~ concluse semplicemente. ~ Nel libro che ho trovato, ho letto che secoli fa c'erano molte più sirene in tutto il mondo; sirene e umani erano le due specie dominanti e lo sono tutt'ora; quello che la maggior parte di persone non sa, è che esistevano anche degli esseri che in sé stessi riunivano entrambe le specie: le mezze sirene. Sono donne che possiedono caratteristiche sia degli umani, sia delle sirene. Ogni volta che sfiorano l'acqua possono restare in forma umana o farsi spuntare la coda; hanno sensi acuiti e riflessi più pronti, oltre al fatto che sono più forti e più veloci; ma la cosa davvero sconvolgente è che sono relativamente immortali.~

~ Relativamente immortali?~ chiese Daniel senza capire.

~ L'unica cosa che può ucciderle è la vecchiaia.~ spiegò Selena. ~ Ricordi quando mi pugnalarono alla pancia, qualche anno fa?~ domandò poi.

~ Sì, lo ricordo.~

Selena si sollevò la camicia, fino a sotto l'ombelico, dove anni prima era stata ferita durante una missione; dove in teoria sarebbe dovuta esserci una cicatrice di una decina di centimetri, ma non c'era nulla. La pelle abbronzata era uniforme e liscia.

~ Non c'è nessun segno.~ osservò perplesso il ragazzo.

~ Già, e devo dire che il merito non è certo del pessimo soccorso che mi è stato prestato.~ aggiunse acida lei, guardandolo male per un momento.

~ Quindi è questo che sei... una mezza sirena.~ mormorò lui alzando lo sguardo sugli occhi verde acqua di Selena.

Lei si risistemò la camicia e si sedette.

~ Sì. Ma non pensare che non abbia sofferto; sento il dolore, solo non posso morire. Più mi ferisco, più il mio corpo si abitua a rigenerarsi e curarsi da solo. Come quando ero in Inghilterra, ho dovuto fare dei piccoli passi; continuai ad andare sulla spiaggia e a soffrire come una bestia, ma ci andavo ogni giorno, finché non sentii più dolore, finché non riuscii addirittura a nuotare senza problemi. In quel momento capii che mi ero abituata a quello che ero divenuta.~ la giovane buttò fuori tutto d'un fiato e si sentì subito libera.

~ Wow...non posso crederci.~ sussurrò Daniel piano.

Selena si limitò a fare un debole sorriso.

~ Tutto qui? "Wow"?~ chiese lei sorridendogli.

~ Devo solo cercare di abituarmi all'idea. Non credo di aver ancora metabolizzato quello che ho sentito.~ ammise.

Daniel si alzò e andò verso di lei aggirando la scrivania. Anche lei si alzò in piedi.

~ Sono felice che tu abbia deciso di parlarne, di levarti questo peso di dosso. E sono felice che tu l'abbia fatto con me.~ disse sorridendo.

~ È stato un piacere, credimi.~

~ Tuo...tuo padre lo sa?~

~ Non sa nemmeno che sono viva, come può saperlo?~ rise amaramente lei, spostando lo sguardo.

~ Già...scusa.~ rispose imbarazzato.

~ Non preoccuparti.~ lo tranquillizzò subito lei con tono sicuro. E sarebbe sembrata pure convincente, se l'attimo dopo non fosse scoppiata a piangere, coprendosi il viso con le mani.

~ Hey, Sel! Sel, scusa, mi dispiace tanto...non volevo...~ esclamò Daniel preso di sorpresa, afferrandola per le braccia.

La prese per le spalle e continuò a scusarsi finché Selena smise di singhiozzare, ma non di piangere. Le tirò via le mani dal viso e le asciugò le lacrime passandole i pollici sulle guance. La sua pelle era velluto tiepido che in un soffio cancellava i torrenti sula faccia di Selena. Lei neanche lo guardava: teneva gli occhi piantati a terra e sembrava non avere alcuna intenzione di alzarli. Si vergognava di sé stessa, in quel momento più che mai.

~ Smettila di piangere, ti prego.~ mormorò mortificato.

~ Non mi ricordavo neanche cosa si prova, a piangere.~ singhiozzò la ragazza senza nemmeno prendersi la briga di asciugarsi le lacrime che avevano sostituito quelle precedenti.

Daniel le si avvicinò e la strinse a sé. Aveva metà faccia premuta contro la spalla del ragazzo, che la stringeva forte. Ripensò a quello che si erano detti. " Eri tu che sostituivi mio padre, Daniel." Ed era vero. Era tutto dannatamente vero. Lei lo amava quasi come un padre; era stato il suo mentore; l'aveva istruita personalmente ogni giorno per diversi anni; e lei era da sempre la sua protetta. La natura del loro rapporto non le era mai apparsa così chiara finché non si erano tolti entrambi le maschere, l'uno davanti all'altra. Ora in quell'abbraccio, in quelle parole, sentiva l'amore di un padre, l'amore di un fratello e nel suo cuore sapeva che il suo vero padre si sarebbe comportato come lui. Se ne stava lì; a piangere come una bambina; ma Daniel era lì con lei. Sarebbe sempre stato lì con lei. Che fosse da capo, da amico, da fratello o da padre, non l'avrebbe mai abbandonata, perché -e finalmente l'aveva capito- lui era l'unico che potesse davvero capirla.

~ Mi dispiace.~ ripeté.

Selena prese un profondo respiro e si pulì le guance.

~ Non è colpa tua. È che avrei dovuto piangere più spesso in questi anni. Non mi aspettavo di esplodere così in fretta...scusami tu.~ rispose.

~ É che le sirene sono troppo temprate.~ spiegò.

Daniel si scostò lievemente e la guardò.

~ Non sono i sentimenti che proviamo a farci forti o deboli, ma le nostre azioni.~ disse serio lui.

~ Sì lo so.~ sorrise la ragazza. ~ Grazie, Daniel. Davvero. Per tutto quello che hai fatto finora.~ sussurrò Selena.

~ Te lo meriti, Sel.~ rispose.

L'abbracciò di nuovo, dolce come non lo era mai stato. Quando si separarono, i loro occhi andarono alla finestra. Era già buio.

~ Vai a riposare; dormi e domani va in città. Non ti sei dimenticata che è giorno di mercato, vero?~ chiese sorridendo.

Selena, finalmente, rise.

~ Non l'ho dimenticato. Mi alzerò all'alba per andarci.~ assicurò ridendo di gusto.

Fece per uscire ma si fermò con una mano sulla porta.

~ Buonanotte, Daniel. E grazie ancora.~

~ Buonanotte, Sel. Dormi bene.~

Aveva quasi chiuso la porta ma la voce di Daniel la fece fermare di nuovo.

~ Se ti serve qualcosa, anche uno sfogo, ricordati che non sono per forza il mostro senza cuore che credevi anni fa.~ le disse piano. Selena sorrise e chiuse la porta.

People cry not because they're weak. It's because they've been strong for too long.
~Johnny Depp

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