CAPITOLO 10:


Selena proseguì il suo percorso, come se l'incontro con Roxanne non fosse mai accaduto. Alla fine aveva deciso con Daniel che sarebbe andata lei nel suo studio, quando avesse voluto parlargli. Decise di andare nella stalla a prendere Kreila per fare un giro sulla spiaggia, visto che era davvero una bella giornata. Attraversò il giardino salutando qualche assassino qua e là e in un paio di minuti raggiunse l'immensa stalla.
Kreila era in uno dei box più vicini all'entrata; la cavalla, in tutta la sua maestosità, nitrì vivacemente quando riconobbe la giovane padrona.

~ Ciao, bellissima.~ mormorò Selena appena fu davanti all'animale.

~ Ora ti porto a fare un giro, va bene?~

Le accarezzò il muso; Kreila cominciò a fremere, dimostrando di intendere
-come al solito- al volo la ragazza.
Selena sistemò con cura le redini sul possente collo della cavalla; aprì il box; e tirò fuori l'animale dalla stalla. Quando entrambe furono uscite, saltò in groppa a Kreila e partirono al galoppo verso le praterie. Tutte e due gioivano mentre sfidavano il vento.
Continuarono a galoppare per un bel po' in mezzo alla natura selvaggia e incontaminata. Ogni tanto Kreila saltava qualche cespuglio ma Selena non temeva di cadere. In quel momento non temeva nulla e nessuno. In poco tempo raggiunsero la spiaggia; la sabbia bianca come la neve rifletteva la luce del sole, resa accecante da quello specchio d'acqua che era il mare: una tavola piatta e lucida, che attraversava tutte le sfumature di colori dal verde smeraldo al blu notte. Selena fermò la cavalla, lasciò le redini a penzoloni e scese dalla groppa dell'animale. Cominciò a camminare con l'amica al seguito, verso l'acqua. Si tolse gli stivali e sciolse la lunga treccia che le teneva i morbidi capelli, liberandoli nel vento. Guardò il sole: dalla sua posizione sembrava che fossero passate poche ora da mezzogiorno, quindi aveva tutto il tempo che voleva. Si sdraiò sulla sabbia morbida e chiuse gli occhi. Aveva tante cose a cui pensare...ed erano tutte importanti. Non c'era dubbio che da lì a poco le sarebbe stata affidata una missione, quindi doveva addestrarsi ogni giorno, visto com'era andata l'ultima... La ricordava benissimo: un uomo molto ricco aveva chiesto che un
-doppiamente ricco- banchiere venisse ucciso, perché aveva rubato del denaro, o qualcosa del genere. A Selena non interessava il mandante, era Daniel che si occupava di quei dettagli. L'unica cosa che le premeva sapere era perché la sua vittima meritasse la morte; dunque, decideva se era un motivo valido per uccidere; inoltre, era solita indagare sulla vita della vittima, per verificare che le accuse fossero vere. Di rado uccideva semplici ladri, ma dalle sue indagini aveva scoperto che quel banchiere era il ladro più bastardo e crudele di cui avesse mai sentito parlare: non solo aveva rubato, ma l'aveva fatto a famiglie della bassa borghesia, se non a famiglie povere. Un vigliacco, ecco cos'era; non aveva il coraggio di rubare ai suoi pari così lo faceva a chi non poteva permettersi di ribattere...da ogni punto di vista.
Pochi giorno dopo l'affidamento della missione, aveva concordato con Daniel quali e quanti assassini l'avrebbero accompagnata. Nessun assassino va in missione da solo. Mai. Discusse parecchio con lui riguardo al numero; Selena sosteneva che dieci assassini fossero troppo pochi in una proprietà grande quanto quella del banchiere, sicché Daniel -che allora aveva ventiquattro anni- fu costretto a tirare fuori tutta la sua autorità da Capo degli Assassini per costringere la quindicenne -fornita già di un bel caratterino- a fare come voleva lui. Quella notte, gli undici Mercenari si diressero silenziosi verso la casa del banchiere, che era stata sorvegliata fino al giorno prima. Entrarono dal tetto del palazzetto vicino; nessuno fece fatica a infiltrarsi nella casa, poiché Selena era la più grande tra loro e si sa che i ragazzini sono specializzati nel raggiungere qualsiasi luogo, con o senza l'addestramento da assassino professionista. La ragazza avrebbe ucciso il banchiere, mentre gli altri dieci avrebbero tenuto la guardia: quattro all'esterno (uno per ogni lato della casa); tre nel piano inferiore; tre nel piano superiore, dove Selena avrebbe compiuto la missione; Avevano appena raggiunto il corridoio, quando uno dei ragazzini chiamò la ragazza da sotto la casa: diceva che era arrivata una diligenza con sopra cinque uomini di cui quattro visibilmente armati.
Lei non si fece prendere dal panico. Comandò che uno di loro si nascondesse nell'ingresso e li avvisasse se quegli uomini fossero saliti di sopra; intanto mandò uno dei tre che erano con lei di avvisare quelli al piano inferiore. Da sola, si diresse nello studio del banchiere dove lo uccise senza troppi problemi. Aveva imparato presto che la freddezza era una qualità fondamentale per certi mestieri. Un gran trambusto proveniente dal corridoio inferiore la riscosse. Insieme ai due assassini rimasti con lei, scese di sotto e trovò gli otto ragazzini intenti a combattere con le guardie della casa e con i cinque uomini della diligenza. Insieme, indebolirono gli avversari, ma stavano subendo delle perdite anche loro: un paio dei suoi erano visibilmente feriti, anche se lottavano ancora. Il suo intento, dall'inizio del combattimento era quello di uccidere meno persone possibile, ma sapeva che se non avesse ucciso probabilmente sarebbero morti tutti...o morti o arrestati. Cambiò l'ordine e con maggior vigore, si fecero strada verso l'uscita. Corsero fino al vicolo dove avevano nascosto i cavalli e tornarono alla Fortezza. A cavallo di Kreila si accorse di essere piena di sangue; si voltò a controllare i compagni e osservò che loro avevano il suo stesso aspetto. Stette male solo quando si accorse delle ferite sotto gli abiti degli altri assassini, ma non sapeva che di lì a poco sarebbe stata molto peggio quando Daniel l'avrebbe chiamata nel suo studio.

Da quel punto il ricordo si fece troppo doloroso per restarle ancora in testa. Aprì gli occhi e scosse i capelli per pulirli dalla sabbia.
Quando fu passata circa un'ora, tornarono indietro; dopotutto doveva parlare con Daniel ma aveva troppa voglia di stare all'aria aperta e desiderava tanto andare nella piazza...

"Ci andrò domani..." pensò sconsolata.

Girò il cavallo e si diresse verso la Fortezza.
Il ritorno fu un po' più lungo rispetto all'andata, visto che se la prese con calma.
Alle quattro in punto, giusto per fare un dispetto a Roxanne, bussò alla porta dello studio del capo degli assassini.

~ Entra, Sel.~ rispose lui, immaginando già l'identità del visitatore.

Lei entrò sicura e si sedette sulla poltrona davanti alla scrivania.

~ Ciao, Daniel.~ disse subito.

Il ragazzo alzò la testa dai documenti che stava leggendo, li spostò a lato e si appoggiò con allo schienale della poltrona guardandola.

~ Sembri turbata, Sel. Va tutto bene?~

~ Beh più o meno, si.~ rispose.

~ Senti, da quando sono tornata qui mi sono saltati in testa un po' di dubbi e di pensieri...~ cominciò.

~ Dubbi e pensieri a che riguardo?~

la ragazza esitò. ~...mio padre.~ mormorò infine.

~ É per quello che ti ho detto prima?~ chiese subito lui.

~ No...cioè sì...beh all"incirca.~

Daniel rise ascoltando i suoi balbettamenti.
~ Dimmi pure.~

~ Ecco...io volevo chiederti cosa sai su mio padre da dopo che sono entrata nella gilda.~ disse tutto d'un fiato.

Il ragazzo sembrava confuso. Era evidente che non capiva il motivo di quelle domande, ma per Selena era fondamentale che rispondesse.

~ Beh vedi...sapevo che lui ti ha fatta entrare nella gilda perché non sapeva come occuparsi di te dopo la morte di tua madre. Poi quando avevi sette o otto anni ricordo che andasti con lui per mare e...~ fece un rapido conteggio mentale mentre Selena tratteneva il fiato.

Era da anni che aspettava queste risposte.

~ ...e ti ho rivista cinque anni dopo.~ concluse.

~ Nel frattempo che cosa è successo a mio padre?~ domandò lei ansiosa.

~ È tornato qui qualche settimana dopo la partenza. Tu non c'eri e quando gli chiesi dove fossi finita mi ha detto che eri in un'altra città. Non mi disse per quale motivo, solo che forse non saresti tornata.~ rispose.

~ È questo che ti ha detto?!~ esclamò la ragazza sgranando gli occhi, senza capire.

~ Sì. Perché? Non è forse così?~ rincarò Daniel.

Ora era il suo turno per le domande e dopo anni era giunto il momento per Selena di dare le risposte.

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