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Fuori c'era un caldo torrenziale.
Mamma aveva preso due zaini con sé per metterci le bottiglie e tutti gli oggetti.
Me ne porse gentilmente uno e mi sorrise.
Rimettemmo le travi sulla porta e presi con me il martello.
Avevo in tutto tre coltelli e un martello.
Osservai mia madre riempire l'ultima bottiglia, oltre allo zaino aveva alla spalla il fucile del mio bisnonno caricato.
Presi un coltello e diedi qualche informazione a mia madre per sopravvivere. Quella donna non aveva mai minimamente pensato ad un'apocalisse e adesso ne era dentro fino al collo, quasi come una persona che si ritrova in un paese estraneo di cui non sa la lingua o le usanze.

Avanzai con mia madre alle spalle
<Controlla spesso dietro di noi, gli zombie potrebbero attaccarci alle spalle>
<Ne sei sicura?>
<Non si sa mai, è sempre meglio stare attenti>
Osservai la strada <Ma la macchina dov'è?> chiese
<Andremo a piedi> replicai
<Ma la nostra macchina!?>
<L'avranno rubata> alzai le spalle.

Proseguimmo stando attente a non far troppo rumore.
Ad un certo punto prima sentimmo e poi vedemmo in lontananza una macchina
<Giù> sibilai velocemente,
ci spostammo in mezzo al boschetto a lato della strada, dietro agli alberi.
Appena passò spostai lentamente la testa per vedere se ci fossero altri esseri viventi o meno.
Il cuore mi batteva a mille.
Tutto taceva.
Feci segno con il coltello in mano di tornare sulla strada, luogo dove potevamo vedere meglio ogni movimento sospetto.
Camminammo per circa due ore, erano le tre del pomeriggio quando trovammo il supermercato.
Ci scambiammo di posto, adesso era mia madre che doveva condurci.
<Dobbiamo trovare un emporio per armi e utensili vari, solo dopo andremo a rubare delle cibarie> spiegai.
Lei esitò per un attimo <Dobbiamo rubare davvero?>
Sbuffai<È un EMERGENZA mamma> sibilai
<Ok ok> sospirò  <Seguimi>
Passando per varie vie secondarie trovammo un emporio per escursionisti.
Non era molto rifornito come armi, però trovammo degli zaini più comodi e grandi, delle torce e molte batterie. Convinsi mia madre a prendere dal negozio dei giacconi con sé, quest'inverno ci sarebbe stato freddo e non avremmo potuto accendere la stufa per non attirare gli zombie.

Dopo aver controllato che non ci fosse nessuno, andai da sola nel magazzino interno. Non trovai niente di speciale, finché, ad un tratto, vidi un coltello dalla lunga lama curva.
Se era qui non era un buon segno.
Mi guardai intorno con circospezione.
Non sembrava ci fosse passata anima viva da molto tempo.
La presi e tornai indietro.
<E quella cos'è?> chiese mia madre guardandomi
<Una spada troppo corta per essere chiamata tale>
Non commentò, voltò lo sguardo verso la strada fuori.
<Abbiamo compagnia> annunciò con voce tranquilla.
Guardai fuori e vidi una decina di persone girovagare per le strade.
Molte erano disarmate e tremanti dalla paura.
Vidi mia madre assottigliare lo sguardo sospettosa.
<Stanno facendo molto rumore>
<Sono una decina di persone, non possono non fare rumore>
<Stanno attirando gli zombie di proposito>
<Come scusa?>
<Guarda le persone armate, hanno pentole e cucchiai. Vogliono attirare gli zombie>
<Ma sono pazzi?>
<Andiamo a parlargli per capirlo?>
Pensai per un attimo di infischiarmene e fuggire, ma non mi sembrava giusto.
Annuì titubante.
Ci avvicinammo a loro.
<Salve, venivano in pace> iniziai
<Andatevene via di qui>
<Come scusi?> alzai un sopracciglio
<Stiamo attirando gli zombie, così poi se ne andranno>
<Se ne andranno...?>
<Una volta sazi, le altre persone dentro al supermercato saranno salve>
<Aspetta, no, mi sembra di aver appena sentito una cazzata. Riformulo. Appena gli zombie vi avranno morso e trasformato, saprete dove saranno le altre persone e moriranno tutti.>
L'uomo a capo smise di fare rumore e imbarazzato saltellò da un piede all'altro
<Chi è il capo qui?> chiesi esasperata.

Possibile che nessuno avesse mai visto un film sugli zombie o avesse un minimo di cervello?

L'uomo si fermò <Il nostro capo diventerà il tuo capo appena lo vedrai, saprai se osannarlo e quando, come un dio. Devi essere certa di volerlo incontrare>
Alzai anche l'altro sopracciglio sospettosa.
<Intanto non credo accadrà mai, però va bene, portami da lui>
L'uomo annuì e si presentò.
Mentre camminavamo verso il supermercato con i suoi uomini e mia madre dietro scoprì che si chiamava Luca, aveva due figli, che descrisse dettagliatamente, una moglie e un cane che non sapeva dove potessero essere.
Era molto alla mano e gentile, aveva una cicatrice lunga tutto il volto al centro del viso che mi incuriosiva parecchio, però non ebbi il tempo di chiedergli di più che arrivammo dinnanzi al loro "re".

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