15

Dopo le parole che mi ha detto è rimasta zitta per tutto il tempo.
Abbiamo raggiunto Luca in silenzio e lui, sentendo la tensione tra di noi, non ha proferito parola.
Terra ci supera perché conosce bene il posto e Luca, restando indietro con me, mi guarda interrogativo.
Lo ignoro: dobbiamo concentrarci se vogliamo riprenderci Andrea.
Ho un orribile presentimento, guardo Terra e una brutta sensazione diventa ancora più pressante.
Superiamo la porta del corridoio senza difficoltà e da qui in poi la seguiamo alla cieca.

Ascolto con attenzione ogni minimo rumore che non siano i nostri passi appena percettibili.
Riesco a sentire in lontananza dei grugniti, probabilmente gli zombie nelle gabbie.

I raggi della luna illuminano lievemente la stanza, riesco a vedere solo lei che cammina.
Andiamo prima dritto, poi entriamo in una stanza, poi a destra in un'altra e infine proseguiamo per almeno due minuti fino ad andare a sinistra, oltrepassando due colonne bianche, non penso in marmo.

Osservo con attenzione la sua schiena, coperta da una maglietta nera, forse blu scuro. È più bassa di me, ma non troppo, e i lunghi capelli le coprono le spalle magre.
Rimango imbambolato dalla sua schiena a tal punto che quando si ferma, le vado quasi addosso.

Guardandomi attorno vedo che siamo dentro un largo e vuoto spiazzo, pestiamo della terra mischiata a sabbia, ai lati ci sono delle celle e da una di quelle sento rumorosi grugniti.

Si gira e sussurra: "Ora potete prendere il vostro amico, non fate casino, andate avanti voi e prima di aprirgli svegliatelo parlando. Sentendo le vostre voci forse si calmerà un po'. "
Non ha tutti i torti.

Ci avviciniamo alla cella che abbiamo di fronte e appena do un occhiata all'interno riesco a vedere una sagoma che alza ritmicamente le spalle.
Siamo sicuri che sia lui?
Guardo Terra dubbioso.
Lei assottiglia gli occhi come per dire: mi credi scema?
Va bene, tentare non costa nulla.
"Andre" dico a bassa voce
"Andre" alzo un po' la voce
Vedo la sagoma muoversi e mugolare
"Che vuoi?" chiede
"Siamo io e Luca, siamo venuti a prenderti" gli sussurro
Lui si avvicina a noi.
"R-ragazzi?" chiede con tono incredulo
"Si, siamo noi"
"Come farete ad aprire la cella?"
Bella domanda.
Ci guardiamo negli occhi. In effetti non ci avevamo pensato.

Guardo Terra dietro di noi.
Lei si porta due dita alle tempie e socchiude gli occhi come per dire: che due idioti.
Si avvicina con passi lunghi ma lenti, quasi avesse paura di spaventare un gigante come Andrea.
Terra mette sulla mia mano le chiavi
"Rimbambiti" dice indietreggiando di poco.
Giro le chiavi lentamente per non attirare l'attenzione e non fare rumore.
Quando la apro Andrea mi abbraccia con uno slancio quasi stritolandomi, la sua testa sulla mia spalla.
"Mi siete mancati" sussurra
"Chi è quella?" chiede senza farsi sentire dagli altri
"Un'amica... ci ha aiutati e tuo padre si fida di lei" sussurro
"Mmm... ok, muoviamoci"
Si stacca e sorride raggiante a Luca che ricambia.
Terra guarda in cielo.
"Il giorno sta per sorgere" dice con tono piatto
Gli altri due hanno già finito di salutarsi.
"Andiamo allora" replico sorridendo.
Finalmente Andrea è libero.
Facciamo velocemente la strada del ritorno fino al bivio iniziale. Sappiamo dove andare, Andre è di fianco a noi che parla con Luca, Terra si guarda alle spalle un'ultima volta prima di uscire.

La scena di prima mi ha traumatizzato, ma mai quanto il volto terrorizzato e allo stesso tempo il più sofferente di sempre.

La guardo di nascosto un'ultima volta, poi mi concentro sugli altri due.

Parleremo in privato quando saremo a casa sua.

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