14

"Quindi dobbiamo semplicemente aspettare?" chiede Luca sconcertato
"Si, non possiamo fare altro" risponde Terra.
Si trova seduta a gambe incrociate da almeno dieci minuti, e da dieci minuti continuamente Luca continua a farle domande o a spronarla ad alzarsi.
Non so se voglia farla incazzare, ma in ogni caso ci sta riuscendo alla grande.
"Non possiamo aspettare"
"Si invece" dice lei stufa
"NO invece"

Se Luca aspettasse una qualche sua reazione, però, rimarrebbe deluso: lei smette di parlare e rimane seduta a guardare la torcia che ha in mano.
Il sole non è ancora calato molto e Luca ha il vizio di essere impaziente.

"Sai per caso in quanti sono lì dentro?" le chiede arrabbiato per prima
"Un centinaio" risponde

"Quante pattuglie"
"Una ogni due minuti"

"Quanti soldati"
"Esperti?" chiede lei
Lui annuisce
"Cinque o quattro"

"Come fai a non esserne certa?"
"È passato un giorno, uno di loro è morente da circa una settimana"

"Come fai a saperlo?" intervengo io
"Ho le mie fonti" sorride
Ha un bel sorriso.
Mi distraggo a guardarla.
Inizio a fissarla.
Lo nota.
Mi guarda interrogativa.
Merda.
Distolgo velocemente lo sguardo e vado a vedere se stanno arrivando degli zombie, superato l'angolo stramazzo al suolo.
Cazzo.
Luca senza notare nulla continua ad interrogarla su tutto.

Il tempo scorre velocemente mentre aspetto che lei si dimentichi quello che è  appena successo.
Dopo almeno un'ora passata in solitudine sentendo gli altri due parlottare tra loro senza capire realmente quello che dicevano, vedo Luca venire e sedersi accanto a me.

Si accomoda appoggiandosi al muro e mi guarda con fare ammiccante
"È simpatica quella lì" dice con voce piatta
"Siete rimasti un'ora a parlare"
"Chiacchieravamo del più e del meno. Lo sai che veniva nella nostra stessa scuola, nella classe di fronte?"
"Serio?" lo guardo incredulo.
Non l'avevo mai notata prima di allora.
"Si e andava pure al poligono qui in zona. Sembra una normale per un'apocalisse, ci farei un pensierino, però vedo che l'hai già adocchiata tu" mi tira una piccola spallata e fa una faccia strana.

Lo guardo male tentando di non mettermi a ridere.
Conosciamo troppe cose l'uno dell'altro, tra questi anche i gusti per le ragazze.

"Ragazzi, odio interrompere questo momento da coppietta felice" inizia Terra spuntando da dietro l'angolo.
"Ma sta calando il sole ed è il momento perfetto per attaccare" finisce con aria determinata
Mi alzo "Hai preso proprio a cuore questo salvataggio" dico
"Sono pronta a tirare scarpate in faccia a chiunque si proclami re" risponde alzando la spalle e sorridendo.
Basta fissarla, Tommy, un po' di contegno.

Dopo esserci avviati, arriviamo sul retro del supermercato.
Ci sono due persone che bloccano la porta che conduce all'interno.
Appena entrano per dare il cambio ci muoviamo dietro alla porta per aspettarli e, quando escono gli altri, colpiamo entrambi alla nuca tramortendoli.

Li trasciniamo dentro con noi per non avere sulla coscienza due futuri zombie e blocchiamo la porta con pesanti oggetti per sicurezza.
Ci troviamo in una specie di stanza per gli stracci e le scope.
Abbiamo un piccolo problema, però: ci sono due porte chiuse oltre quella da cui siamo entrati.
Non abbiamo la più pallida idea di cosa dobbiamo fare.

"Io vado a destra, voi a sinistra" dice con tono deciso e silenzioso
Annuiamo entrambi, facendo poi quello che ci ha detto.
Entriamo con le armi spianate, però  fortunatamente non dobbiamo sparare a nessuno.
Una piccola stanza grigia, quasi più simile ad un corridoio, ha una porta scura in fondo.
Dopo due minuti la sentiamo imprecare: "Oh, merda"
Che ragazza dolce e delicata.
Ci affrettiamo a raggiungerla e Luca quasi casca sui suoi stessi piedi.
È sempre stato molto sbadato.
Sorrido mentalmente mentre la raggiungiamo.

Appena arriviamo il sangue si gela nelle vene.
Ci fermiamo sull'uscio della porta, vedendo solo grazie alla torcia che abbiamo questo orrore.
Luca strabuzza gli occhi e si tappa la bocca muovendo la testa.
Indietreggia di qualche passo e ingoia a vuoto.
"Io... io vado a controllare che nessuno arrivi" 
Lui se ne va prima che gli risponda.
È molto sensibile per certe cose.
Lo guardo sperando che ci metta il più possibile per non vedere quello che mi aspetta.

Mi giro lentamente e vedo la disgustosa scena che ha fatto scappare Luca: una stanza, forse all'inizio bianca, è ricoperta di sangue e budella ovunque.
Il rosso del sangue, le budella e il marrone delle feci, abbondano in questa stanza spoglia, tranne che per un tavolo di metallo con sopra un torace, con catene attaccate alle estremità e Terra che guarda scioccata le armi insanguinate davanti a lei.
Si gira e mi guarda con una faccia sconvolta.
Ha in mano una collanina bianca e nera, molto semplice ma elegante, anch'essa sporca di sangue.
"Terra..." inizio con delicatezza
Faccio un passo verso di lei e allungo la mano.
Lei guarda il busto mutilato sul tavolo un'altra volta e poi guarda me.
"Questa..." alza la collana un minimo "...questa era di mia madre"

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top