Ritratto di famiglia

Mandorla si mette davanti al naso gli appunti e fa finta di fare la seria:

"Famiglia è una parola che deriva dal latino, e indica l'insieme di coloro che hanno un rapporto di dipendenza dal capofamiglia. A me questa definizione non piace per niente! Inoltre nelle famiglie che conosco spesso l'ambiente è molto oppressivo, su diversi livelli, talvolta fisici e talvolta emotivi, e purtroppo a volte su entrambi i livelli.

Vorrei partire dal trovare un nuovo nome per indicare qualcosa che di base trasmetta un messaggio più positivo, tipo: partnership. Già l'etimologia mi viene in aiuto richiamando il concetto di alleanza, di collaborazione e di lavorare insieme per uno scopo comune.

Una partnership per me potrebbe essere la base più piccola della comunità, ovvero un insieme di persone che si associano condividendo il proposito di prendersi cura gli uni degli altri e – cosa da non trascurare – una partnership potrebbe essere anche un luogo in cui si possano accudire i cuccioli. Ma a livello naturale i bambini li possono fare soltanto un uomo e una donna, e non è neanche così scontato. Perché quando si parla di diritto dei bambini di crescere in un ambiente adeguato non si pensa a quanto sarebbe valido per un piccolo avere a disposizione anche solo una persona che si prenda cura di lui in modo amorevole? Se poi le persone sono una, due oppure cinque, che differenza fa? Specie vista la bassa natalità nel nostro Paese. Anzi, se tutte le persone coinvolte in questa partnership si impegnassero nell'accudire un bambino, questo potrebbe ricevere una pluralità di modi di amare e di sostegno emotivo ed economico, e perciò avere più possibilità di crescere e diventare un adulto disposto a una vita sana."

Revy si schiarisce la gola e sorride.

"Se penso alla parola famiglia, il mio cervello mi riporta inevitabilmente alle persone che amo.

Penso di avere un concetto di famiglia differente da quello di molti, per me il termine famiglia non è: mamma, papà e fratello/sorella; non ho un'idea canonica, piuttosto ho un'idea di famiglia basata sul sentimento d'amore. La mia personale famiglia è composta da tutte le persone che per me sono un sostegno, una fonte di energia e affetto. La mia ragazza è famiglia, la mia migliore amica è famiglia, il mio migliore amico (soprattutto lui, che mi sopporta da quasi 16 anni) è famiglia – ovviamente anche la mia mamma e il mio fratellino sono famiglia e non solo per convivialità.

In sostanza: famiglia è ciò che amiamo, ciò che ci fa sentire al sicuro e protetti."

Porcellino domestico annuisce dopo aver ascoltato le due e si prepara a dire la sua.

"Non posso dire di avere un concetto unico di famiglia: ho cambiato pensiero talmente tante volte negli anni da renderlo sfuocato e ricco di sfumature. Di una cosa sono sicuro, però: una famiglia si evolve nel tempo, e se non ha basi solide di condivisione non è stabile, rischia il tracollo. Tracollo che può essere rappresentato con un equilibrio precario. Non credo tuttavia che quella sia meno famiglia di altre, ha solo più bisogno di aiuto a reggersi.

Vedo la famiglia come una vera e propria attività imprenditoriale, che parte da un investimento e che, si spera, possa fruttare. Intendiamoci, lungi da me parlare di frutti come figli o numero di membri della società famiglia. Ogni individuo ha obiettivi; unendo individui la possibilità di conseguire tali obiettivi può diventare più realistica o, al contrario, sfumare. Ecco, nel primo caso la società famiglia si può considerare un investimento fruttuoso, nel secondo fallimentare. Non sovrappongo l'idea di amicizia a quella di famiglia, le ritengo entrambe di fondamentale importanza per l'individuo, ma ben distinte.

Una famiglia è un insieme di dare e avere che, se funziona, completa ogni suo piccola parte rendendola ricca, attiva e indispensabile."

~

Mandorla - Revy, del tuo pensiero mi piace il fatto che tu abbia posto l'accento sul sentirsi al sicuro e protetti. Porcellino, del tuo mi piace l'accettazione di famiglie anche non perfette, ma che magari hanno bisogno di un po' più di aiuto per reggersi.

Revy - Per me, il sentirsi al sicuro è fondamentale. Vedo la famiglia come un insieme di persone che si amano, si sostengono anche e soprattutto nelle situazioni di difficoltà. Concordo con il tuo pensiero e anche con quello di Porcellino, ma il mio cuore mi dice che c'è qualcosa che non mi convince a fondo nei vostri discorsi.
Tu, Mandorla, parli di partnership ed è un termine che se lo voglio associare alla famiglia, non mi convince per nulla: è come se la parola famiglia perdesse il suo valore... morale, se vogliamo chiamarlo così.

Avete parlato entrambi di situazione economiche, dare, avere o ricevere, il tutto concentrato (da come l'ho percepito io) su aspetti materiali e che per me contano ben poco.

Porcellino - No e sì, per quanto mi riguarda. Una famiglia non può basarsi solo sui sentimenti, e, volendo, non li ritengo nemmeno così indispensabili, anche se il mio dare e avere li comprendono. Ho i piedi ancorati a terra, magari cinque o anni fa avrei potuto lasciarmi trasportare unicamente dall'amore, ora no. Ho visto – subìto – le dinamiche e l'impegno che necessita una famiglia per funzionare. Una famiglia è fatica e sudore. Certo è che ne vale la pena, anche se a volte si finisce per sentirsi avviliti.

Mandorla - Revy, gli aspetti pratici (ed economici!) fanno parte della vita e di ciò che serve per prendersi cura della famiglia. Sono parte delle fondamenta, in un certo senso. Però io ho parlato anche degli aspetti di cura emotiva. Per usare una famosa locuzione, mente sana in corpo sano (leggetela in senso lato).

Revy - Forse io ho un'idea troppo romantica di famiglia e non voglio appositamente tenere in considerazione gli aspetti negativi (passatemi il termine). Ripeto, non dico di non essere d'accordo con voi, anzi. Penso però che l'amore alla base di ogni nucleo famigliare sia estremamente importante (parlo per esperienza personale, ovviamente).

Penso sempre al futuro e spesso mi ripeto: la mia famiglia sarà piena d'amore. Ovviamente so perfettamente che per mantenere una famiglia l'amore non basta – i soldi sono fondamentali.

Mandorla - Secondo me stiamo dicendo cose simili, solo declinate in sfumature un po' diverse. Nella mia esperienza mi è stata trasmessa molto dall'esempio la centralità dei sentimenti, nonostante le imperfezioni. Ma so anche che ci sono gli aspetti pratici e non li do per scontati. Ci vogliono entrambi: entrambi concorrono a creare agio all'interno della famiglia, intenso nel senso più ampio possibile.

Revy - Quindi vogliamo arrivare al punto del discorso? Famiglia nel suo significato più ampio possibile?

Porcellino - Per me condivisione e sostegno. Non sono romantico, e valuto non indispensabili i sentimenti, perché ritengo membri della famiglia anche quei soggetti che magari non sono in grado di esprimerli o addirittura di provarli.

Revy - Quindi, condivisione e sostegno. Siamo tutti d'accordo se dico che ognuno di noi potrebbe (potenzialmente) essere in grado di darne? Perché mi sono sentita dire da molti che io potrei non essere un buon soggetto per costruire un nucleo famigliare normale.

Porcellino - Tutti, sì. Penso che i casi dove la cosa non è possibile siano talmente particolari da poter essere considerati eccezioni.

Mandorla - Per me sei un ottimo soggetto, Revy. Ci tengo a dirtelo. Perché già ti prendi tanto cura di me.

Revy - Però... tu sei grande.

Mandorla - E quindi? In una famiglia non sono tutti piccoli. Di cure abbiamo bisogno tutti, non solo chi è ancora bambino. Sono convinta che se non ci prendessimo in qualche misura cura gli uni degli altri la vita sarebbe impossibile, perché insieme si crea utilità a livello comunitario, e come ho detto prima, essendo per me la famiglia – o la partnership – solo il nucleo più piccolo di una comunità, potremmo estenderne la valenza a tutta la comunità e creare utilità collettiva, sia a livello emotivo sia a livello economico, a seconda delle possibilità di ognuno.

Revy - In parole povere, secondo te, bisognerebbe dare a chiunque la possibilità di creare un nucleo? Dico bene?

Mandorla - A conti fatti sì. E non considerare questo nucleo chiuso, ma parte di qualcosa di più grande. Però sono solo i miei sogni, lo sai – forse un'utopia.

Revy - Per come stanno andando adesso le cose, direi proprio di si. Ma la speranza si dice che sia l'ultima a morire. Vorrei potermi svegliare domani mattina e leggere su tutte le testate giornalistiche, a caratteri cubitali: il mondo sta cambiando. Vorrei una società dove anche chi non ha la possibilità di creare in modo naturale la propria famiglia, possa farlo... e non parlo solo di coppie gay.

Penso a una donna single, ad esempio. Ma anche a un uomo. Hanno tante energie che magari non sanno in cosa incanalare e prendersi cura di qualcuno potrebbe aggiungere moltissimo alla loro vita.

Porcellino - Eh? Dicevate? - biascica il maialino, svegliandosi - Sì, no, boh. La famiglia è un diritto, non un dovere. Ci sta anche che qualcuno stia meglio senza, no? L'obiettivo dell'imprenditore è quello di chiudere sempre in attivo... perché la parità di bilancio non esiste e la terza opzione fa paura, ma c'è anche a chi non interessa, vive alla giornata e sta bene così. Però vi pongo una domanda che potrebbe spaventare: e i cuccioli dove li mettiamo? Secondo i vostri pensieri anche un orfanotrofio potrebbe essere una famiglia... quindi che bisogno c'è di adottare? Il fatto è che se non è un bisogno mi appare come una semplice compravendita per togliersi una voglia, e mi fa paura.

Mandorla - L'orfanotrofio di per sé è creato appositamente per accogliere chi una famiglia non ce l'ha. Non deve esserci la totale disponibilità per chiunque, perché si deve mantenere l'attenzione sui cuccioli e sul loro benessere, ma neppure la totale chiusura verso situazioni in cui quel benessere potrebbe esserci ma non viene riconosciuto sulla base di pregiudizi: perché non valutare caso per caso, allora?

Porcellino - E perché piuttosto non ammettere che gli uomini convergono istintivamente verso la formazione di un piccolo nucleo che cresce e si sviluppa per il reciproco sostentamento, fino alla ricerca del maggior benessere possibile? E questo avviene naturalmente; avverrebbe anche senza il bisogno di leggi o imposizioni sociali basate su principi psicologici discutibili.

Mandorla - Non siamo animali, in realtà siamo dotati di una mente in grado di guidare l'evoluzione della nostra stessa specie, perciò perché non dovrebbe avere senso farlo? Non sempre la natura basta.

Revy - State usando dei concetti troppo da intelligentoni, per quanto mi riguarda e io sono stupida...

L'unica cosa che posso dire, riguarda me: io una famiglia la desidero, non per un discorso economico, ma per un discorso affettivo. Voglio poter dare amore e sostegno ai piccoli cuccioli (adottare sarebbe una delle possibili modalità per farlo).

Porcellino - Bada che si investe anche nei sentimenti, ma ricorda che i piccoli cuccioli restano tali per poco.

Revy - Lo so bene. Mi prendi per scema???? Razza di porcellino da quattro soldi!!!!!!! Ti voglio bene.

Porcellino da 4 soldi - Il desiderio di aiutare e donare amore è nobile. Non sono d'accordo con Mandorla per quanto riguarda il rinnegare la nostra natura animale, resto convinto che l'esistenza umana sia un male, quindi la mente... un dolore.

Mandorla - Non ho mai detto di rinnegare la natura animale, solo di non lasciar fare tutto a quella. Ma non vado oltre. Secondo me non dobbiamo per forza arrivare a una conclusione o metterci d'accordo, già rifletterci sopra può essere utile.

Revy - Credo anche io.

Porcellino - Non lasceremmo comunque fare tutto a quella, non fa parte del nostro istinto seguire solo l'istinto. Le regole devono garantire la libertà e il rispetto comuni, non negare alle persone di esprimersi. Poi mi va bene tutto, io sono per l'estinzione.

Revy - Porcellino; sono d'accordo con te. Soprattutto la parte sull'estinzione.

Mandorla - Mh, meglio che non continui perché ho in mente mille pensieri che porterebbero a divagare rispetto al tema. Piuttosto, di cosa parleremo la prossima volta?

Revy - MASCHILISMO!!!! MAMY PARLIAMO DI MASCHILISMO, TI PREGO!

Porcellino - Sh!

Revy - Va bene, Papi.

Mandorla - Allora ti sei fatta adottare senza neppure chiederlo? Se porcellino è d'accordo, per me va bene. Sei la nostra piccina.

Revy - Palese. Io non chiedo.

Mandorla - Alla prossima!

Porcellino - Notte.

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