Genere
Narrativa generale/formazione
Trama a cura di HoneyandGunpowder
Isabella Cenere sa di pioggia, fuoco di camino, pericolo nascosto e quel qualcosa che a prima vista può sembrare philofobia.
Royal di caramello, temporale intrinseco e leone in gabbia.
Ely di battute irriverenti, cioccolato al latte e confusione.
Michael di menta e fondente, notti insonni sui libri e caffeina in vena.
Caesar di tabacco fumato di nascosto, cause perse e vinte e senso di responsabilità latente.
E poi ci sono i ragazzi, gli amici simili a satelliti orbitanti intorno al pianeta della scalcagnata famiglia della ventunenne dal cognome grigio cenere...
Questa non è solo una storia d'amore. Se sapeste già che c'è un "e vissero per sempre felici e contenti" dietro l'angolo, non varrebbe neanche la pena scrivere i primi venti capitoli, giusto?
Questa è una storia di fantasmi da affrontare e di favole sussurrate tra le coperte alle tre di mattina, di dolore e gioia, di schizzi d'acquerello e fotografie in bianco e nero, di fiducia guadagnata e da riguadagnare, di tè bollente e vecchi album, di leoni che lottano e mani rovinate perennemente macchiate d'inchiostro...
Ricordo a cura di Bloody95Wolf
Recensione finale a cura di bertelli13
Di solito mi piace riscrivere la trama delle opere che recensisco, per mettere un po' di mio, prendendo spunto dalla sinossi delle autrici/ori e, ovviamente, attenendomi al testo.
In questo caso, invece, riporto la parte finale della sinossi, perché mi ha colpito, perché così si scrive quando si vuol fare emozionare.
La prima frase è una sentenza, decisa quanto veritiera.
"Questa non è solo una storia d'amore". No, ha ragione l'autrice, è molto di più.
Poi continua: "Questa è una storia di fantasmi da affrontare e di favole sussurrate tra le coperte alle tre di mattina, di dolore e gioia, di schizzi d'acquerello e fotografie in bianco e nero, di fiducia guadagnata e da riguadagnare, di tè bollente e vecchi album, di leoni che lottano e mani rovinate perennemente macchiate d'inchiostro..."
Questa è la storia di Cinder, Isabella Cenere per l'anagrafe. Ma è anche la storia della sua famiglia, degli amici che gravitano attorno a lei. È la nostra storia, la vita fatta di incertezze, di gioie e sofferenze. Tutti abbiamo una parte nascosta, che facciamo fatica a rivelare. Pensiamo che il prossimo non potrà mai capire i nostri dubbi e a volte ci vergogniamo a esternare pensieri ed emozioni. Costruiamo il nostro fortino, ci mettiamo l'armatura e lottiamo contro i mulini a vento.
Anche Cinder ha la sua parte oscura, che si tiene dentro e crede che la fortifichi. Perché la sofferenza ti rende più duro, eroico, ma l'essere umano non è fatto di sofferenza. È fatto di sole, di amore, di sangue e dolore, e la fame di vita è ciò che lo rende unico. Nel bene e nel male.
Ecco una storia che parla di questo, che ti emoziona perché riesce a farti entrare nelle dinamiche dei personaggi, a trasportarti nei loro pregi e difetti. Non è assolutamente la solita storia "Teen" che parla di problemi e amori giovanili, che butta qua e là qualche battuta per farti sorridere. È scritta in maniera matura, con le giuste descrizioni, ti fa entrare nella psiche dei personaggi, tra le righe del suo testo. Ti cattura, senza annoiare, e hai la speranza che non ti lasci andare con il "magone", quando la devi interrompere. Niente è banale o scontato, niente è descritto "davanti a uno specchio" o a elenco. Gli attori di questa vicenda si scoprono piano piano, il passato emerge da ognuno di loro come a spiegare il perché di quelle ferite ancora non rimarginate. Arriva in soccorso a giustificare, almeno in parte, le loro azioni.
Ho già parlato con l'autrice dei pochi refusi che ho trovato e di una cosa in particolare sui personaggi, che essendo numerosi, può portare un po' di confusione inizialmente in chi legge.
Piccole cose, di una storia che fluisce e ti emoziona e che, a mio avviso merita visibilità.
13 maggio 2021
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