Capitolo 3

Michelle

Come immaginavo la loro momentanea confusione non mi libera dalla loro ansia, ma mi aiuta a mantenere la calma.

"Io non voglio restare qui!" Ripete Anna per l'ennesima volta, con la voce che pare un sussurro.

"Sul serio, ragazze, non ho scelto io di rimanere."

"Sai chi sono le vittime?" Domanda Sara, mentre si massaggia le tempie.

"Ne ho riconosciuto uno, Samuele, il ragazzo biondo della hall."

"Peccato, era così carino!" La voce di Anna è sempre più impastata.

"Che cavolo di mal di testa!" Esclama Sara continuando a toccarsi la testa.

"Perché non riposiamo, ora" propongo, sperando che la smettano di biascicare.

"Possiamo stare tranquille, secondo te?" Ancora Anna e le sue domande.

"Ragazze, le vittime sono uomini, credo che possiamo dormire."

"Ok, anche perché non ce la faccio più a tenere gli occhi aperti."

"A chi lo dici" borbotta Sara mentre si infila sotto il lenzuolo.

Sento il loro respiro farsi pesante e sospiro grata.
Resto sveglia, all'inizio con gli occhi puntati alla finestra e la mente rivolta a due occhi smeraldo, poi mi avvolgo nel calore di quei pensieri, ad occhi chiusi assaporo quelle sensazioni, fino a quando un raggio di sole varca la vetrata e mi colpisce il viso facendomeli riaprire. Non ho dormito questa notte, colpa di Jack e del malsano desiderio di stare al suo fianco. Fisso l'orologio grata, finalmente è ora di alzarsi.
Faccio una lunghissima doccia fredda e quando rientro in camera le trovo ancora intente a dormire tranquille.

Beate loro! Penso con un po' di invidia, mentre mi convinco a svegliarle.

"Forza dormiglione, sono le nove!"

"Ancora cinque minuti."

"Un altro pochino" protestano in coro.

"La colazione finisce alle dieci ed io ho fame" replico mentre lego i capelli in una coda,"vi ricordo che avete interrotto la mia cena."

Anna si solleva su un gomito fissandomi imbronciata "Dovevi proprio ricordarlo."

"Ho fame!"

"Ok, dammi cinque minuti che vengo con te" risponde, scendendo dal letto con un balzo sconnesso.

"Che cavolo di nottata, mi sento davvero rincoglionita!" Aggiunge, andando nel bagno.

"Ti senti soltanto?" domando ridendo.

"SCEMA!"

Nel frattempo mi siedo accanto a Sara.
"Ehi, Saretta!" Dico scostandole una ciocca rossa dal viso, "vieni con noi? O preferisci rimanere qua, da sola?" Chiedo, sottolineando la parola sola.

"No, no, vengo con voi" risponde balzando a sedere.

Rido davanti alla sua espressione stropicciata.

"Non ridere" protesta mentre entra in bagno.

"Fammi uscire almeno!" Brontola Anna, mentre si passa le mani tra i capelli neri, sistemando con il disordine il suo taglio corto e ribelle.

"Pronta!" Esclama Sara, dopo solo cinque minuti.

"Come fai a..."

"Basta domande, Anna. Ora andiamo a mangiare." La interrompo uscendo di corsa dalla stanza.

Quando entriamo nella sala adibita alla colazione non c'è praticamente nessuno. Io mi fiondo al tavolo del buffet mentre Anna si ferma dal barista prima di raggiungerci.

"Indovinate?"

"Cosa?" replico, riempiendo il piatto con tre pancake innaffiati dal sciroppo d'acero.

"Kevin, dice che non è sceso nessuno a colazione."

"Chi?"

"Il barista, capisci cosa significa."

"Che hanno fatto le ore piccole!" Replico con un mezzo sorriso.

"Avanti, Michelle, significa che hanno tutti paura" risponde saccente, mentre io assaporo il mio pancake.

"Tranne lui" aggiunge Sara indicando l'ingresso.

"Ciao Jack!" Ecco Anna all'attacco.

"Buongiorno ragazze!" Ricambia lui con il suo sorriso enigmatico e catalizzatore.

"Forza, siediti con noi" lo invita la mora spostando la sedia.

Eccolo al mio fianco.

Cavolo che profumo!

"Cosa farete oggi?" Domanda, senza neanche guardarmi.

"Non lo sappiamo ancora" speedy Anna sempre pronta, "hai qualcosa di interessante da proporci?" Domanda con un sorriso provocante.

Ma tu guarda!

"Ho noleggiato un motoscafo per fare il giro dell'isola, vi va?"

Anna "Certo."
Sara "SÌ."
Io "No."

"Beh, è un peccato non averti tra noi" dice distratto, senza staccare gli occhi da Anna, che nel frattempo molla tutto insieme alla rossa per andarsi a preparare.

"Che intenzioni hai, Jack?" chiedo non appena le vedo svanire oltre la porta.

"Voglio solo divertirmi" risponde, con quel suo sorriso ipnotico.

"Ok" replico alzandomi.

"Dove vai?"

"A cambiarmi, non le lascio da sole con te" rivelo allontanandomi, ma riesco ugualmente a udire la sua risata divertita.

Cretino!

Una volta in camera sembra che sia passato un uragano.

"Che sta succedendo?"

"Non sappiamo quale costume mettere" risponde Anna, mentre si osserva da tutte le angolazioni allo specchio.

"Direi che questo ti sta benissimo" ammetto facendole notare come quel bikini esalti la sua muscolatura.

Anna è una nuotatrice, per farvi capire.

"Ed io?" Domanda Sara con un sospiro.

"Quello dorato, perché esalta il tuo incarnato."

Anna annuisce alla muta richiesta di lei, poi mi guarda confusa, "Che fai?"

"Indosso un costume."

"Ma non avevi detto di non voler venire."

"E voi non avevate paura di Jack" ribatto, facendole ricordare la sera precedente.

Con un'alzata di spalle fanno cadere il discorso e io ne approfitto per cambiarmi.
Proprio mentre mi do una rapida occhiata allo specchio, vedo fare capolino alle mie spalle Sara.

"Non capisco proprio come fai" dice, scuotendo il capo "a indossare il costume di tua nonna e ad essere così dannatamente sexy?" conclude tirando l'elastico del mio slip a vita alta e per niente sgambato, tutto il contrario dei loro.

"Perché sono dannata" rispondo, infilando il vestitino azzurro che si abbottona come una camicia.

"Andiamo?" Ci incita Anna con la porta aperta e, in men che non si dica, siamo in mare, con il sole che ci scalda e il vento che ci avvolge, mentre schizzi di acqua salata ci colpiscono con la loro freschezza.

Anna e Sara sono sulla prua a prendere il sole, io sono a poppa, all'ombra e ancora vestita, mentre Jack guida divertito.

"Jack!"

"Sì, dimmi Anna?"

"Mi passeresti la crema sulla schiena?" Gli domanda con voce seducente.

"Ma certo" risponde guardandomi da sopra una spalla "prendi tu il timone?"

"Ma certo!" lo imito con un breve inchino, mentre lo vedo allontanarsi.

Certo che sei proprio nel tuo habitat. Vero Jack?  Penso infastidita.

Più lo guardo più mi innervosisco, perché mi fa' rabbia vedere quanto potere ha sulle mie amiche. A chi voglio darla a bere? Mi da fastidio vedere quanto potere hanno su di me i suoi occhi, che anche adesso mi fissano diabolici, il suo profumo e quei suoi dannati muscoli.

Può una creatura essere dotata di tanta perfezione senza doverne pagare il prezzo?

Sbuffo sganciando l'ancora, spengo il motore e gli do le spalle.

Si prende gioco di me, lo so!

"Cosa succede?" Chiede Sara, sollevandosi appena, mentre Anna non si muove di un millimetro.

"Faccio un tuffo" rispondo, senza voltarmi.

Sbottono lentamente il vestito e, quando la mia pelle è nuda, si cuoce sotto quello sguardo smeraldo. Non ho bisogno di vederlo per sapere che mi sta guardando, la mia pelle lo percepisce.

Con un unico ed elegante movimento mi tuffo nelle limpide acque azzurre. Continuo a dare le spalle all'imbarcazione, lo so che è stupida la mia reazione, ma non so cosa farci.

"Dove vai?" La voce di Anna suona stridula.

"A fare un tuffo" risponde sicuro, mentre sento il suo corpo immergersi al mio fianco.

"Mi sa che perdi tempo con Jack" sento dire a Sara, divertita.

"Lo credo anch'io, che palle! Colpa di quegli occhi..."

"Certo gli occhi, tutto il resto è da buttar via" ride la rossa.

"Ok, lasciami nel mio dolore" rivela Anna simulando il dramma, mi fa ridere quando fa così.

Mi volto e me lo ritrovo davanti, sorridente e maleficamente bello.
So che anche lui ha sentito.

"Allora, passata la gelosia?"

"Tse, figuriamoci" borbotto, uscendo dall'acqua.

Il solo averlo vicino ha elettrificato l'acqua bloccandomi il respiro.

"Non puoi fuggire per sempre da te stessa" sussurra, ma riesco ugualmente a sentirlo "so esattamente che lo desideri quanto me!"

Sono a metà scaletta, non lo guardo ma sospiro "Comunque ci proverò!"

Le ragazze mi guardano perplesse, in effetti, vista dall'esterno io sembro letteralmente pazza, mollarlo da solo ora che è mezzo nudo in acqua non è normale, ma ho le mie buone ragioni, ve lo giuro.

"Perché sei uscita?" Domanda, infatti, Anna.

"L'acqua era fredda."

"Siamo ad agosto."

"Si ma..."

"Lo giuro che tu mi farai ammattire!"

"CI farai ammattire" corregge Sara con un gesto teatrale delle braccia.

"Ti rendi conto," sussurra Anna indicando Jack "è praticamente perfetto!"

Parlano entrambe piano convinte che lui non senta, ma io scorgo il suo sorriso compiaciuto

Sorrido "Fate un po' di spazio" chiedo, dando una spinta ad entrambe in modo scherzoso "devo abbronzarmi."

"Ok, lo ammetto, non ti capiremo mai" afferma Anna appoggiandosi su un gomito.

"Lo so" rido, sono sicura che mi stanno studiando, nonostante io abbia gli occhi chiusi immagino la lieve ruga che solca la fronte di Anna e le fossette sul viso allegro di Sara.

So che è assurdo, ma io adoro queste ragazze!

"Finiamo il giro?" chiede Jack.

Io non mi sollevo nemmeno.

"Fai tu!" risponde Anna e poi sospira buttandosi giù, posando la fronte sulle mani mentre sussurra con esagerato avvilimento, "Che spreco, Michelle, che spreco!"

Accenno un lieve sorriso e per un po' restiamo tutti in silenzio, finché la signorina delle domande non chiede, "Secondo voi hanno preso l'assassino?"

Ecco la domanda capace di gelare tutte le mie voglie, perché so che non devono prendere un semplice assassino, ma un mostro di tutt'altra natura.

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