capitolo 1

《 certo, ti voglio bene a dopo 》

attacco la chiamata con Maya, la mia migliore amica, e poso il cellulare sull'isola della cucina per poi finire di legarmi i capelli neri in una coda alta, perfetta per lavorare.

Mi guardo allo specchio appeso alla porta e sorrido, sistemo la maglietta nera della divisa e poi mi metto il cappotto, prendo telefono e borsa ed esco di casa.

Scendo velocemente le scale del palazzo al centro di Londra, per fortuna sono solo al secondo piano. Arrivo nella holl e saluto Max, il portiere, con un sorriso prima di uscire dall'edificio.

Arrivo alla mia auto e salgo partendo verso il negozio in cui lavoro. Non dista molto da casa, circa un quarto d'ora di macchina. Come previsto le strade sono ingorgate e mi tocca stare infognata nel traffico.

Accendo la radio per spezzare il silenzio e subito mi rimbomba nelle orecchie la voce di Adele con don't You remeber.

Canticchio la canzone è finalmente arrivo al lavoro. Parcheggio la mia 500 Fiat nel posto riservato al personale,prendo la borsa e scendo dall'auto avviandomi verso l'entrata, in perfetto orario.

《 buongiorno! 》 esclamo sorridendo alle mie colleghe che stanno sistemando le loro postazioni di lavoro

《 ciao Eve 》 mi salutano a loro volta prima che entri nel retro del negozio per mettere la borsa e il cappotto nell'armadietto e tornare in salone.

Vado alla mia postazione e inizio a sistemare gli oggetti di lavoro indossando il cinturone delle forbici da taglio. Amo fare la parrucchiera, ormai lo faccio da 5 anni. Mi fa sentire bene il contatto con le persone.

《 ragazze venite qui -esclama Karen, la titolare - oggi dovete darci dentro, abbiamo 21 appuntamenti, sta iniziando la stagione dei matrimoni perciò avremo tante spose 》 ci informa.

Ha ragione, ultimamente il lavoro supera ogni aspettativa, le spose sono sempre di più, e devo dire che un po le invidio.

《 Evelin, oggi a te un cliente molto importante, si chiama Erika, è una sposa dell'alta borghesia Londinese, confido in te 》 mi sorride e io annuisco di rimando.

Non amo le ragazze con la puzza sotto al naso, le trovo odiose e troppo piene di sé, non fanno nulla per guadagnarsi ciò che hanno e non sanno che significa la parola lavoro, ma non posso esporre e far trapelare i miei pensieri, altrimenti non potrei fare questo lavoro.

Karen finisce di spiegare alle ragazze che clienti avremo in giornata e poi apre il negozio al pubblico e subito arrivo delle clienti.

Inizio a fare pieghe e colori, acconciature e tagli fino a che non è ora di pranzo.

Finisco una cliente e poi posso rilassarmi. Sto morendo di fame e di sete!

Saluto Karen e le colleghe, vado a prendere la borsa nel retro e finalmente esco dal negozio diretta al ristorante difronte al salone.

Vengo qui da molto tempo, è un semplice ristorante, niente di che, il cibo è buono e l'atmosfera accogliente, un buon ristorante diciamo.

Entro e subito un odore di ragù mi sale dalle narici. Sorrido lievemente e vado a sedermi al solito tavolino vicino alla finestra.

Mi tolgo il cappotto e prendo il telefono dalla borsa per scrivere alla mia migliore amica.

Apro la sua chat e digito velocemente un "ciao scema! " per poi inviarlo.

Io e Maya siamo amiche da quasi 7 anni.

La nostra amicizia è molto particolare, abitiamo a circa 300km di distanza perciò ci vediamo vermante di rado, forse una volta all'anno ma non per questo siamo meno amiche delle classiche ragazze che si vedono sempre, anzi, tutto il contrario.

Blocco il telefono e vedo arrivare James, il cameriere 《 Buon giorno Eve, cosa ti porto? 》 chiede sorridendo come sempre.

James è qui da quando vengo in questo ristorante, credo sia figlio del proprietario.

《 siccome l'odore di ragù mi istiga parecchio prendo la pasta al ragù e un The freddo alla pesca 》 sorrido

Lo vedo scrivere la mia ordinazione sul taccuino e sorridere a sua volta.

《 arrivano subito! 》 esclama prima di girare i tacchi e andarsene.

Annoiata decido di prendere il blocco da disegno che porto sempre in borsa e continuare il disegno che stavo facendo.

Delle ali d'angelo, le ho sognate circa una settimana fa, e così ho deciso di disegnare proprio quell'immagine.

Non ricordo altro di quel sogno ma poco importa.

Inizio a sfumare le piume delle grandi ali per poi definire i contorni.

Un angelo, mio fratello è un angelo.

Si chiamava Matias, aveva 3 anni in più di me e lo adoravo, era il mio punto di riferimento.

Avevamo un bel rapporto, a volte.

Eravamo cane e gatto, ma ci volevamo un gran bene.

Forse il fato con lui è stato troppo duro, il cancro me l'ha portato via come sabbia tra le dita, lentamente, con dolore.

Mentre penso a mio fratello e disegno vedo la mia ordinazione arrivare, così chiudo blocco da disegno e scuoto leggermente il capo per togliermi del tutto dallo stato di trans.

《 ecco a te, spero sia di tuo gradimento 》 mi sorride James posandomi il piatto davanti e la bibita.

《 come al solito James 》 sorrido
《 Buon appetito Eve 》 sorride a sua volta mostrandomi il piercing alla lingua.

Adoro quel piercing, mi fa impazzire. È tremendamente sexy.

Scuoto il capo e mi metto una mano sulla fronte. James è davvero carino ma non ho mai avuto coraggio di chiedergli di uscire.

Inizio a mangiare pensando a come sarebbe uscire con quel biondino e in men che non si dica mi trovo fuori dal ristorante con la pancia piena.

Guardo l'ora sul mio orologio e decido di andare direttamente in salone. Tanto vale iniziare a preparare la postazione.

Entro in negozio e saluto Karen per poi andare a posare la borsa nel retro e rimettere il cinturone di forbici da taglio e sistemarmi la coda.

Mi guardo allo specchio della postazione. Posso farcela.

Con questa convinzione aspetto l'orario di apertura e dopo di che inizio subito a lavorare sulla cliente più importante.

***

" allora?? Raccontami tutto! "

Scrive Maya. Stiamo messaggiando e sono comodamente seduta sul divano di casa mia. Sono le 11:00 e dovrei andare a dormire ma domani è domenica e sono a casa dal lavoro perciò posso concedermi questo 'sgarro'.

" nulla di che capra, solite cose, ho avuto la bellezza di 5 spose e una era dell'alta borghesia Londinese, una stronza assurda! :( "

Digito velocemente il messaggio per poi inviarlo.

Sento davvero che sto per crollare, mi sta salendo la malinconia, e non è mai un bene di sera.

" oh tesoro, non pensarci, ora come stai? Rilassata un po?? "

Leggo il messaggio della mia migliore amica e mi porto le gambe al petto.
Se le scrivo che è tutto okay non ci crede e mi tartasserá di domande, tanto vale dirglielo subito.

" no, mi sta salendo la malinconia.. :( "

Invio e mi mordo il labbro stringendo forte la maglia di mio fratello che indosso come pigiama.

" amore mio.. come mai? Matias? "

Leggo e chiudo gli occhi sospirando piano. Ha sempre ragione

" si.. ma fa niente, vado che mi riposo un po okay? Ti voglio bene, a domani. Notte xx "

Invio il messaggio e blocco il telefono alzandomi dal divano e andando in camera mia.

Butto il telefono sul letto e mi metto alla finestra guardando il cielo stellato.

Vorrei che andasse tutto bene, voglio essere felice, voglio che Matias sia fiero di me. Vorrei tornare indietro nel tempo.

Esprimo il solito desiderio e poi mi butto sul letto a pancia in su guardando il soffitto pieno di scritte.

Ricordo che con Matias ci divertiamo a scrivere ogni cosa che ci passava per la testa su un quadernetto, ora quel quadernetto è scritto sul soffitto della mia stanza.

Chiudo gli occhi e accendo la musica.. una lenta, di quelle che ti fanno salire la voglia di piangere ma non lo fai perchè non voi che i tuoi singhiozzi coprano le note della canzone.

E così faccio. Mi metto le mani sotto al seno e mi lascio cullare da quelle note.

Domani è un altro giorno. E così sarà, un altro giorno che affronterò da sola, con la consapevolezza di avere delle persone che mi amano, solo lontane da me.



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