CAPITOLO 25

Scesi dall'autobus il giorno dopo, seguita da Tamarra e Matt. Quel pomeriggio mi avrebbero aiutato a trovare un vestito per l'appuntamento che si sarebbe tenuto quella sera; sarebbe venuto anche Jason, ma prima ha detto che doveva passare a parlare con Logan.
Chi sono io per fermarlo? In fondo, se gli avesse dato anche una bella strigliata, non avrebbe potuto fargli altro che bene.
Ma non era quello che mi preoccupava, ma il fatto che dovevo parlare con Tamarra a proposito del suo patto stretto con Logan, almeno per sentire la sua versione e farle capire che non doveva aver paura di perdermi, nonostante io sia venuto a saperlo, perché non l'avrei lasciata sola.
Non ero come Abigail e non lo sarei mai stata.
Probabilmente sarebbe stato tutto migliore con Matt a darmi supporto in quella conversazione, dato che conosceva già tutta la storia; quando ero tornata a casa e l'avevo trovato sdraiato sul divano a guardare tv e mangiare schifezze, gli avevo riferito del pomeriggio appena passato.
"Allora, che ne dite di andare al bar? Avrei proprio voglia di un buon thè." Propose Matt, frapponendosi tra me e Tamarra e mettendo un braccio sopra le spalle di ognuna; entrambe annuimmo, dirigendoci verso un bar lì vicino. Mentre apriva la porta per farci entrare, notai un occhiolino da parte del mio migliore amico, segno che aveva trovato il pretesto giusto per parlarle.
Ci sedemmo in un angolo in fondo, mettendo Tamarra in modo che desse le spalle a tutti; nel caso fosse scoppiata a piangere a causa del suo carattere fragile come il vetro, nessuno l'avrebbe vista r si sarebbe preoccuoato. Ordinammo le bevande calde e, mentre aspettavamo che arrivassero, presi coraggio facendo un respiro profondo, continuando a muovermi sulla sedia per il nervoso.
"Tamarra, ascolta, vorrei parlarti di qualcosa abbastanza importante." Esordii, appoggiandomi con il peso sulle braccia sul tavolo.
"Che cosa c'è?" Chiese, spostando il suo sguardo da me a Matt con un sorriso, che scomparve non appena vide l'espressione sui nostri visi. "Che cosa succede? È accaduto qualcosa di grave?" Io ed il mio migliore amico ci scambiammo un'occhiata d'intesa, facendo solo aumentare la preoccupazione di Tamarra e mandandola sull'orlo delle lacrime. "Cos'ho fatto? Ho combinato qualcosa di sbagliato? Rimedierò, ve lo giuro, ma non mandatemi via!" Era disperata, come se le avessimo appena comunicato che la fine della sua vita era ormai vicina.
"Tranquilla, non ti vogliamo mandare via." Cercò di calmarla lui, stringendole una mano con affetto. "Vogliamo solo dirti una cosa, non hai motivo di aver paura." Lei annuì, lasciando a me la parola.
"Mentre ieri ero da Logan per dargli ripetizioni, gli è arrivato un tuo messaggio, e da lì ho letto tutta la chat che vi eravate scambiati." La vidi sbiancare, mentre mi sembrava che il respiro le lasciava i polmoni. "So come vi siete conosciuti e il patto che avete stretto, sull'aiutarvi a vicenda per entrare nella mia vita." Tolse la mano dalla presa di Matt, cominciando a piangere.
"So cosa vuoi dirmi." Disse con voce strozzata. "Non vuoi più essere mia amica adesso, vero?"
"Cosa?" Domandai incredula e, allo stesso tempo, sapiente di essermi aspettata, almeno in parte, quella situazione. "No, certo che no! Sei la mia migliore amica, non potrei mai farlo; e poi Logan mi ha spiegato per quale motivo l'hai fatto." Cercai di rassicurarla, sorridendole il più dolcemente possibile.
"Qua nessuno vuole mandarti via." Matt le eliminò le lacrime che erano sul viso, guardandola in modo premuroso e con quel qualcosa che non riuscii ad individuare. "Vogliamo solo avvertiti che lo sappiamo e che non ti devi più preoccupare di nasconderlo." Passò la mano dal suo viso ai suoi capelli, accarezzandoli. In quel momento, arrivò la cameriera che ci lasciò giù le bevande, fece l'occhiolino a Matt e poi se ne andò.
"Fai proprio colpo, eh Matt?" Scherzai, dandogli una gomitata amichevole sul braccio, mettendomi poi a ridere.
"Già, peccato non sia il mio tipo." Si unì a me nelle risate, scuotendo la testa.
"Allora Vane," cambiò argomento Tamarra asciugandosi le lacrime, come se non avesse voglia di continuare la conversazione intrapresa. "hai già idea di che vestito metterti stasera?"
"Beh, in verità sì." Risposi, avendo avuto sin dall'inizio la consapevolezza di quale vestito avrei messo.
"Ah, è dove dobbiamo andare per comprarlo?" Domandò Matt, dimostrandosi disponibile come sempre.
"Non si può comprare." Ammisi, e notando il loro sguardo confuso ed interrogativo, mi affrettai a spiegare ed aggiungere: "Ho già il vestito, l'ho comprato molto tempo prima."
"E quale?" Si volle interessare il mio migliore amico.
"È quello verde che indossavo quando Logan scoprì il tradimento di Jason ed Abigail." Rivelai, poggiando la testa sulla mano e sorreggendola. "Ha un vaolre per me, perché è quello il momento in cui la mia relazione con Jason è finita." Mischiai il contenuto della tazza pensierosa.
"Sei sicura? Insomma, non è un bel ricordo a pensarla tutta." Ammise sinceramente Tamarra, storgendo la bocca.
"È stato anche il momento in cui Logan ha deciso di proteggermi. Ha cercato di farmi soffrire il minimo possibile." Sorseggiai la mia cioccolata calda, abbassando lo sguardo.
"Sta tranquilla, andrà bene stasera." Matt mi strinse il braccio per darmi coraggio, sorridendomi. Annuii, ricambiando il sorriso.
Passammo il resto del tempo a fare previsioni su cosa potesse accadere quella sera e a parlare del più e del meno. Cercammo di essere tutti i più positivi possibili, immaginando gli scenari migliori.
Finimmo le nostre bevande, e mentre io andavo a pagare, invitai i miei due migliori amici ad uscire.
Appena aprii la porta, uscendo dopo aver pagato il conto, mi trovai davanti una scena dolcissima: Tamarra aveva preso tra le mani il viso di Matt, facendo combaciare le loro labbra. All'inizio lui ne fu sorpreso: rimase con gli occhi aperti; ma poco dopo le poggiò le mani sui fianchi, chiudendo gli occhi e ricambiando il bacio, mentre un sorriso mi spuntava sul viso. Tamarra mi aveva riferito in passato della sua cotta per Matt, e lui mi aveva confessato di provare qualcosa per lei, ma entrambi avevano troppa paura. Ed ora eccoli lì, in un freddo giorno d'inverno, racchiusi in un dolce e caldo bacio.

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