CAPITOLO 23
Inviai un messaggio a Logan e preparai i libri per dirigermi verso casa sua, tanto non ci avrei messo molto, abitava vicino a me. Uscii di casa chiudendola a chiave, camminai per poco meno di un minuto, ed infine bussai a casa loro; ci volle qualche secondo prima che Logan venisse ad aprirmi.
"Ciao." Mi salutò, facendosi avanti per abbracciarmi, ma si bloccò, tornando al suo posto con espressione delusa.
"Ciao, allora, siamo pronti ad imparare un po' di matematica?" Ribattei, entrando in casa e guardandomi intorno, prima di riportare lo sguardo su di lui.
"Certo, non vedevo proprio l'ora." Rispose sarcastico alla mia domanda, sforzando un sorriso.
"E quindi il risultato è questo." Gli indicai sul foglio i numeri; gli stavo rispiegando le equazioni di secondo grado, in vista della verifica totale del mese prossimo. Logan me l'aveva chiesto quella stessa mattina un aiuto per superare il test, ed aveva pensato che sarebbe stato meglio cominciare il prima possibile.
"Basta, ti prego." Mi implorò lui, portando il viso tra le mani e buttandolo indietro, ad indicare il suo stato disperato.
"Avanti, non fare il melodrammatico." Lo rimproverai ridendo, alzandomi e dirigendomi verso il salotto, per poi sedermi sul divano; fatalità notai una foto di tutta quanta la famiglia sul muro.
"Ce l'hanno ancora con me?" Domandai, quando sentii il divano abbassarsi alla mia destra, intuendo che si fosse seduto vicino a me.
"Di chi stai parlando, scusa?" Mi domandò di rimando, allora gli indicai la foto; ma lui continuò a guardarmi con sguardo interogativo, per questo chiarii a voce: "I tuoi genitori e Linsday ce l'hanno ancora con me? Intendo per il fatto di Lucas."
Logan scosse la testa, mentre io tiravo un sospiro di sollievo. "Loro non ti hanno mai ritenuta colpevole, anzi ti hanno sempre difesa." Ammise, lo sguardo basso. Di sicuro doveva fargli male quell'argomento, per questo lo deviai su un'altra questione a me ancora poco limpida e cristallina: "Come hai fatto ad unirti ad Abigail?"
Lui si torturò un po' le dita osservandosele, prima di spiegare: "Se intendi quando ci siamo messi insieme, è stata la sera in cui ci hai visto baciarci;" chiarì, alzando finalmente lo sguardo su di me. "se invece intendi il momento in cui ho ricominciato a parlarle, è stato il giorno in cui ho scoperto tutto." Fece un respiro profondo. "Praticamente, dopo un'ora o due che stavo a casa a disperarmi per la scoperta fatta," fece una piccola risata, probabilmente pensando a quel momento. "Abigail è venuta da me; all'inizio ho tentato di mandarla via, ma lei ha insistito e alla fine mi ha convinto a farla entrare.
"Lei ha cercato di consolarmi, mi ha infuso parole dolci, anche se ha detto molti insulti rivolti a te." Mi prese una mano tra le sue e la strinse, guardandomi dritto negli occhi, i suoi pieni di lacrime pronte ad uscire. "Mi ha detto tutte le parole di cui avevo bisogno, facendomi sentire meglio; allora mi ha chiesto di unirmi a lei, passare del tempo con lei, e mi avrebbe fatto capire che tu mi avevi messo contro senza un motivo preciso, ma solo perchè eri gelosa di lei."
"Fa sempre così," mormorai, osservando le sue mani unite alla mia. "ti fa credere di essere la persona più buona al mondo, e poi ti pugnala alle spalle nel momento del bisogno."
"Lo so, non me ne parlare." Mi guardò, ed il suo sguardo infondeva scuse per quello che era successo.
"Oh, non provarci." Lo avvisai, ricevendo un suo sguardo confuso da parte sua. "Non cominciare a scusarti di nuovo, sai che non ce la faccio più con le tue scuse."
"Ma io non ho detto niente!" Tentò di difendersi.
"Ma volevi dirlo." Abbassò il viso, segno che avevo centrato nel segno. "Ti ho detto un sacco di volte che preferisco i fatti alle parole."
Logan rialzò il viso, limitandosi a fissarmi con quei suoi occhi azzurro cristallino. Lo notai solamente quando fu a pochi millimetri dalle mie labbra che erano quelle che stava fissando, e non i miei occhi; sentivo il suo respiro addosso, mentre il viso continuava ad avvicinarsi lentamente.
"No." Gli dissi con un filo di voce, mettendogli le mani sul petto ed allontanandolo. "Non mi devi baciare, non hai ancora riacquistato la mia fiducia."
"Oh, certo." Fece lui deluso e in colpa allo stesso tempo. Molto probabilmente, si stava pentendo del comportamento che ci aveva portati a quella situazione. "Posso darti una seconda possibilità come con Jason, ma anche tu devi guadagnartela la mia fiducia." Gli diedi un bacio sulla guancia, come ad infondergli sicurezza.
Perchè lo feci?
Tutt'ora non lo so neanch'io, so solo che i sentimenti che avevo provato per Logan erano stati talmente forti che erano durati anche fin dopo che ci eravamo lasciati.
Sorrise in risposta. "E va bene, ci proverò, spero solo di riuscire nel mio intento." Si alzò in piedi, sistemandosi i vestiti, stirandoseli con le mani. "Se non ti dispiace, ho bisogno di andare al bagno." Si scusò, cominciando ad incamminarsi verso la stanza.
"Certo, fai pure." Risposi, distendendomi ulteriormente sul divano ed aspettando che tornasse; quando il suo cellulare vibrò all'arrivo di un messaggio. Mi porsi verso la scatola nera della nostra generazione e, guardando verso la direzione in cui era Logan, presi velocemente l'apparecchio elettronico. Guardai la schermata di blocco, che indicava un paio di messaggi arrivatigli da whatsapp: uno ero sicura fosse mio, dato che gliel'avevo mandato per avvisarlo che stavo per arrivare a casa usa; ma l'altro non avrei saputo di chi fosse. Sempre facendo attenzione che non tornasse, sbloccai il cellulare, per fortuna senza password, e andai nei messaggi.
Rimasi di sasso alla scoperta che feci.
"Allora, andiamo al pa...?" Percepii la voce di Logan avvicinarsi, per poi non terminare la frase. Alzai lo sguardo su di lui, sentendomi tradita e molto, ma molto infastidita. Mi alzai in piedi, rivolgendo lo schermo del cellulare verso di lui, con ancora la chat aperta.
"Allora, hai voglia di spiegarmi?" Chiesi ferita, con le lacrime agli occhi.
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