CAPITOLO 1
Il mio cellulare suonò, indicandomi che era il giorno in cui mi sarei dovuta svegliare presto per andare a scuola. Di nuovo.
Ormai ero abituata a usare il cellulare come sveglia, perché quella vera l'avevo lanciata contro il muro una mattina d'estate, quando per sbaglio aveva suonato...no, quando per sbaglio mi aveva disturbato durante una domenica di agosto.
Ops, colpa mia.
Comunque, tralasciando la tragica fine della mia sveglia, mi trascinai fuori dal letto per dirigermi in bagno a darmi una rinfrescata.
L'acqua fresca impattò contro il mio viso addormentato, lavando via a ogni ondata il velo di sonno sul mio viso.
Quando uscii dal bagno mi vestii, indossando le cose che avevo accuratamente preparato la sera prima, per non doverle decidere di primo mattino quando assomigliamo più a un morto vivente che a un essere umano, e andai in cucina.
Mentre passavo il corridoio sentivo Matthew russare; sarà bello quanto vuoi quel ragazzo, ma cavolo, russa come un maiale! Tralasciando questo però, ormai era diventato come un fratello per me, non riuscivo più a immaginare la mia vita senza la sua presenza.
Quando arrivai in cucina, notai una ciotola sul tavolo insieme alla scatola dei cereali, il tutto accompagnato da un bigliettino con su scritto:
Cara Vanessa,
sai che ci dispiace tanto, non avremmo mai voluto che accadesse, anzi, volevamo solo aiutare il piccolo Lucas.
Baci mamma e papà.
ps ti vogliamo bene.
La calligrafia ordinata, armonica e piccola di mio padre, manifestava il suo quasi ossessionato controllo per la realtà, e la sua innata disposizione per quanto riguarda l’analisi e la ricerca scientifica, soprattutto se arriva un paziente con una malattia strana, non ancora diagnosticata e senza una cura, diventava una sfida per lui.
Da quando mi aveva rivelato che era stato il medico di Lucas, in segreto, e che per colpa sua il cancro non era stato diagnosticato, aveva cercato di chiedermi scusa in continuazione; ma io non riuscivo più a guardarlo in viso allo stesso modo.
E mia madre gli andava dietro.
Cosa centrava mio padre con la sua morte? Beh, la domanda è più semplice di quanto si possa pensare.
Quando Susan e Fred, i genitori di Logan, avevano portato il piccolo Lucas all'ospedale per l'attacco d'asma, mio padre nei corridoi del pronto soccorso assistette a tutto quanto. Appena poté parlare con i Lerman, si offrì per curare lui il piccolino, così avrebbero potuto fidarsi del medico che si occupava del figlio, ma loro gentilmente rifiutarono, non volevano far sentire in colpa George, cioè mio padre, nel caso qualcosa fosse andato storto.
Purtroppo, un suo difetto è la testardaggine di raggiungere il suo scopo, e se unito al fatto di voler risultare bello agli occhi dei suoi colleghi, beh, niente può fermarlo. Ecco perché ha usato un tirocinante spacciandolo come 'dottore' di Lucas, egli gli portava le sue diagnosi, ma non era ancora esperto, per questo ha sbagliato e ha creduto che quelle macchie nei polmoni che si vedevano attraverso i raggi X fossero normali, non aveva esperienza.
E mio padre lo aveva lasciato fare lo stesso. Per orgoglio.
"Vane, sei tra noi?" La stretta della mano di Matthew sulla mia spalla mi fece sobbalzare, non mi ero accorta che fosse uscito da camera sua e si fosse avvicinato a me.
Mi girai con lo sguardo sorpreso, cercando di nascondere il biglietto dietro la schiena.
"Cazzo Matthew, mi hai fatto prendere in colpo!" Lo rimproverai, dandogli una piccola spinta sulla spalla.
"Ti ho vista incantata e allora ho provveduto a portarti alla realtà." Rispose con un sorriso divertito, mentre andava a prendere il latte in frigo. Tirai un sospiro di sollievo, infilando in fretta e furia il bigliettino in tasca.
Non avevo detto niente a Matthew, tantomeno avevo detto qualcosa a Logan o a qualcuno della sua famiglia, volevo evitare che mi odiassero.
"Allora, sei pronto per il tuo primo giorno nella nuova scuola?" Cercai di sviare la conversazione, per fortuna lui era fin troppo addormentato per capire che ero nervosa perché stavo nascondendo qualcosa. Tirai un sospiro di sollievo.
"Sì, non sto più nella pelle! Non vedo l'ora di conoscere nuova gente." Esultò, mentre si sedeva e io gli porgevo un'altra scodella.
"Ti ricordi che ti ho detto di stare attento per quanto riguarda certa gente, vero?" Chiesi conferma, sembrando una di quelle madri ansiose per il primo giorno di scuola materna del figlio.
"Sì, mamma." Rispose lui scherzando, mettendoci a ridere.
Il pomeriggio prima, io e Logan avevamo avvertito Matthew su Abigail Jones e Jason Lewis per quanto riguarda la loro personalità fumosa, per evitare una frase da parte di Matthew del tipo: 'Vane, Logan, questa è la mia nuova ragazza, Abigail Jones.' Il solo pensiero mi faceva venire i brividi.
Quando avemmo finito la colazione, io e Matthew prendemmo gli zaini per uscire e dirigerci verso quell'edificio beige e triste chiamato scuola.
Appena uscii di casa, qualcosa di caldo e morbido si posò sulle mie labbra, trasmettendomi brividi per tutta la schiena.
"Ciao Vanessa." La sua voce dolce mi arrivò alle orecchie come una dolce melodia, posandomi un braccio sulle spalle.
"Perché non saluti così anche me?" Chiese Matthew con un sorriso divertito sul volto.
"Perché non sei la mia ragazza, e non sono ancora pronto per nuove esperienze." Rispose Logan, mettendo la mano avanti come a segnalare che non era il momento. "Ciao anche a te Matthew." Lo salutò stringendogli la spalla con la mano libera.
Dopo aver chiuso la porta a chiave, ci incaminammo verso la fermata dell'autobus, chiacchierando un po' per passare il tempo.
Mi ero ripromessa di pensare solo all'inizio della scuola, ma a un certo punto, quando guardai Logan negli occhi, il loro colore mi fecero pensare a quelli di Lucas, e automaticamente il mio pensiero andò a mio padre, e la cruciale verità a me rivelata.
"Hey, sei con noi?" Chiese divertito Logan, sventolandomi una mano davanti alla faccia.
"Eh? Sì, sono tra voi, tranquillo." Risposi con un sorriso, sperando di non ricevere domande su ciò a cui stavo pensando.
"È tutta la mattina che è strana." Si intromise ridendo Matthew, ricevendo un pungo leggero sul braccio da parte mia.
"Si trova nel suo mondo immaginario." Si aggiunse anche il mio ragazzo.
"Smettetela tutti e due, per favore." Li rimproverai, mettendo il finto broncio e incrociando le braccia al petto.
"Ecco la mia permalosa." Disse Logan, lasciandomi un dolce bacio tra i capelli.
Angolo autrice
Ecco il sequel! Siete contenti?
Comunque, brutta faccenda il segreto di Vanessa, speriamo si risolva tutto al meglio.
Se vi è piaciuto il nuovo inizio ditemelo pure nei commenti, lasciate una stellina se vi è piaciuto e noi ci vediamo a un prossimo capitolo, ciaoo!
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top