Capitolo 9 - Rosso Passione

"Nel mondo nulla di grande è stato fatto senza passione." Georg Wilhelm Friedrich Hegel

Mercoledì 23 giugno 2021, con l'inizio dell'estate, Tiziana avrebbe rivisto Marco per la terza volta. Chissà se l'avrebbe riconosciuto, non ricordava proprio com'era fatto. Andò su Facebook a riguardare la foto. Era castano e abbronzato. Ma dalla foto non si capiva se era alto o basso: più di lei di sicuro, ma poco più di un metro e settanta, oppure più di un metro e ottanta? Le piaceva fisicamente?

Non lo sapeva, non l'aveva mai guardato con intenzioni diverse da quelle professionali. Però adorava sentirlo per telefono, perché era bizzarro, spassoso e imprevedibile e dopo ogni chiamata rideva sempre per tutto il resto del giorno.

Invece, di vederlo dal vivo e di dargli un volto non ne aveva molta voglia, soprattutto dopo la telefonata. Come avrebbe reagito stavolta? E lei? Si impegnò a rimanere calma ricordandosi che in ufficio non poteva accadere nulla, al massimo si sarebbero dati appuntamento per un altro giorno.

Indossò il vestito bianco con macchie gialle e nere, per far risaltare l'abbronzatura, un copri spalle nero, orecchini di perla, capelli legati per apparire più slanciata e tacco 12. Era piaciuta alle maestre, Marco gli aveva messo mi piace sulla foto di Facebook e in quella che gli aveva successivamente inviato a busto intero gli aveva scritto che con quel vestito stava benissimo.

Obiettivamente, era decisamente appariscente. Per curiosità sfilò davanti al suo compagno, che stava facendo colazione, per chiedergli come stava.

"Non ti sai vestire per andare al lavoro? Possibile che tu mi debba far perdere tempo solo per sciocchezze?" lo disse con una tale scortesia che Tiziana andò a cambiarsi e si mise lo stesso vestito nero del primo incontro con Marco, per via di Vallerozzi, da abbinare con la stessa borsa rossa fuoco, mentre lasciò invariato il tacco 12. Aggiunse un litro di profumo ed uscì con l'intenzione di non essere elegante, ma solo molto sexy.

Quando arrivò a lavoro fece un giro per le stanze e si accorse che in quasi tutte c'era un collega chiuso a chiave. Facevano così per evitare eventuali contagi da parte di persone che fossero entrate credendo vuota la stanza, gli spiegò il dipendente che aveva occupato la sua. Dopo averlo fatto sgombrare entrò e chiuse a chiave a sua volta, con l'intenzione di uscire il meno possibile, in modo da dare poco nell'occhio.

In ufficio si mise anche lo smalto rosso alle unghie delle mani e dei piedi e ritoccò gli occhi con abbondante matita e mascara nero su un ombretto opaco sul marrone. Niente orecchini e nessun altro trucco, l'abbronzatura avrebbe fatto il resto.

Marco la contattò a metà mattina su teams e le propose di trovarsi fuori dall'edificio, ricordandosi che aveva promesso al suo amico Simone di andare ad annaffiargli le piante nel suo Studio da Avvocato in Via Montanini. Le chiese anche se doveva passare a prendere qualcosa per mangiare e lei rispose che aveva portato la sua solita vaschetta di verdure crude e che quindi non doveva prendere nulla.

Entrambi erano agitatissimi: Marco aveva paura che la loro relazione, nella sua testa già consolidata, si trasformasse in amicizia; Tiziana temeva di perdere le sue attenzioni, nonostante fino ad allora ne avesse potuto benissimo fare a meno. Entrambi andarono in bagno a darsi una rinfrescata cercando di non dare nell'occhio e guardarono l'orologio di continuo fino alle 13:20 circa. A quel punto Titty uscì per trovare Marco in Piazza Salimbeni.

Insieme andarono nello Studio in Via Montanini ed annaffiarono una ventina di vasi. L'ufficio si trovava proprio sotto quello di Tiziana, fece notare lei, infatti, dalla finestra si vedeva la stessa corte.

L'aprirono e si sporsero insieme all'esterno per vedere il bel panorama e nell'occasione Marco le cinse la vita con il braccio e la guardò in viso. Lei si era messa le lenti a contatto per non avere l'intralcio degli occhiali e per far risaltare gli occhi contornati di nero.

Guidato dall'istinto, senza pensarci troppo, Marco chiuse la finestra, si tolse la mascherina, l'abbracciò stretta e le dette un bacio languido, appassionato e decisamente prolungato.

Lei non si baciava e non si abbracciava con il suo compagno da tantissimo tempo. Da quando era nata la bambina, circa cinque anni prima, la loro relazione si era gradualmente affievolita fino a spegnersi del tutto. Forse per questo motivo, ebbe l'impressione di essere salita direttamente in paradiso.

Dopo un periodo indefinito, durante il quale il tempo si era fermato solo per loro, Marco abbracciandola stretta per la vita le disse: "Sei bellissima! E non ti ricordavo così alta". Nonostante i 12 cm di tacco era comunque più bassa, però lui aveva una personalità forte e gli piaceva dominare e tenere sotto controllo le persone che gli piacevano, quindi non gradiva che fosse alta quasi come lui, la preferiva molto più bassa. Era anche molto protettivo e la stringeva con forza, ma anche con dolcezza.

"Per via dei tacchi da 12 cm, non sono alta." lo rassicurò.

"Non sei neppure bassa, che li hai messi a fare. Però non ti stanno male. Io sto prendendo il cortisone per via del covid e sono gonfio purtroppo, ma dimagrirò".

Marco indossava una camicia azzurra e pantaloni blu scuri e aveva gli occhiali in viso. Questa mise professionale, adatta ad un atteggiamento formale e distaccato, rendeva il bacio altamente trasgressivo.

"Stai benissimo!" sospirò Tiziana sganciandogli la camicia e abbracciandolo dall'interno. Aveva la pelle depilata, candida rispetto alla sua e morbidissima.

"Ho la pancia, ma la farò sparire!"

"Non è vero, non hai gli addominali tirati, ma stai benissimo e hai una pelle morbida fantastica."

"Anche te! Sei morbida ma soda. Mi stai facendo impazzire! Ti desidero da tanto!" si baciarono ancora per diversi minuti a occhi chiusi senza staccarsi, poi andarono inevitabilmente oltre.

Marco voleva sentirla ansimare e per questo motivo si muoveva con la forza di un toro da monta.

Tiziana si sforzava per non fare rumore.

"Ti piace Titty?" le sussurrò nell'orecchio "è durissimo per te, mi fai questo effetto! Mi fai sentire quanto ti piace?"

"Abbracciami forte Marco, fammi sentire..." ubbidì subito a bassa voce Tiziana, ma alla fine il "tua" uscì quasi come un urlo.

"Sii, mi piaci mentre godi, però non dobbiamo farci sentire." Le mise una mano nella bocca. Lei gli leccò le dita. "Ti piace leccarmi?"

"Sii, sei buonissimo!" Marco per non rischiare un altro urlo le strinse la mano alla bocca. La frase l'aveva eccitato a dismisura e dovette concentrarsi per durare ancora. Ma lei era anche bagnatissima e rendeva il compito difficile. Ad un certo punto, però, vide del sangue cadere per terra. "Ma hai il ciclo?"

Quando Tiziana si rese conto di cosa stava accadendo rimase impietrita. Si staccò da lui e inorridì di fronte alla grande macchia di sangue nel pavimento e al gocciolone di sangue che iniziò a scorrere lungo una gamba.

"Assolutamente no, non capisco come sia possibile! Dopo due gravidanze non posso essere tornata vergine! Però in questo ambito non sono per niente allenata." Presa dall'euforia del momento Tiziana non si era accorta che le stava facendo malissimo quel rapporto inaspettato.

Immediatamente, si affrettò a pulire con i fazzoletti di carta che aveva in borsa e con il disinfettante.

Marco sorrise: "Allora siamo sullo stesso piano! Sai, da quando ci hanno messi in quarantena ho quattro fidanzate".

"Quattro fidanzate?" ripeté Tiziana con disgusto.

"Si, la bici da corsa, la mountain bike, Roberta Mancini, indicò la mano sinistra e infine Palmira Togliatti, indicando il palmo della mano destra".

Tiziana ci mise un po' a capire, poi scoppiò a ridere. "Sei troppo buffò Marco, riesci a sdrammatizzare anche un momento così. Ti adoro!"

"Anche te hai due amici simili?"

"No, sono come un fiammifero, se non c'è un uomo che mi accende resto proprio spenta."

"Davvero? Io sono obbligato almeno due volte a settimana, altrimenti poi devo cambiare le coperte. Certe volte lo faccio anche più spesso, altrimenti rischio di aggredire qualcuna per strada." Disse leccandosi le mani insanguinate "Hai un buon sapore metallico sai! Ti andrebbe di continuare?"

"Che sei matto! Mi sembra di aver già fatto abbastanza danno per oggi!" rispose lei sorridendo e dopo aver pulito per terra si avvicinò a lui, che intanto continuava a leccarsi le dita, con l'intenzione di "dargli una mano" per farlo sfogare, così non avrebbe aggredito altre colleghe e anche di assaggiarlo "sembrava appetitoso".

Marco, preso di sorpresa, ebbe una reazione fulminante e poi la strinse forte a sé e appoggiandosi al muro la baciò di nuovo a lungo e poi le disse: "Ti piace il mio sapore?"

"Tantissimo, e anche il tuo odore" disse leccandogli il collo dolcemente "emani testosterone da ogni poro, sei paradisiaco".

"Adesso rispondimi seriamente, ti ho fatto male?"

"Mi hai fatto andare in estasi, vorrei restare abbracciata così con te all'infinito se si potesse."

Lui la guardava, l'accarezzava e ogni tanto gli dava dei bacetti. "è la cosa più folle ed eccitante che abbia mai fatto in vita mia. Io ho 40 anni e all'università di cose stravaganti ne ho fatte molte. Però questa le supera tutte: nello studio di Simone, al quale non dirò mai che sono stato qui con te, in una nostra dimensione fuori dal mondo."

Entrambi concordavano di trovarsi in un universo fatto apposta per loro. È incredibile quanto possa fare effetto innamorarsi o anche solo desiderarsi.

"Vorrei conoscerti meglio Marco, anzi Teddy."

"Un po' per volta però, vorrei raccontarti tante altre cose ma solo quando me la sentirò. Il mio passato recente non l'ho ancora superato e cerco di sommergerlo con il presente. Tu però puoi farmi tutte le domande che vuoi. Intanto te ne fo una io, com'è che hai deciso di darmela?"

Marco era decisamente un porco, Tiziana l'aveva capito fin dall'inizio, e ciò sarebbe stato disgustoso se fosse stato anche cinico e opportunista. Ma era anche passionale, dolcissimo e affettuoso e una domanda così brusca, se fatta mentre l'abbracciava stretta, non le dette fastidio.

"Non pensavo che sarebbe andata così, ti conosco ancora poco. Però sei inquieto, passionale, originale. Mi hai incuriosito, devo scoprirti! E comunque non avevo capito che si saremmo incontrati fuori dal luogo di lavoro."

"Tutta tirata così non poteva andare diversamente. Il tuo coinquilino ti ha vista stamattina?"

"Mi ha vista ma non ci ha fatto caso."

"Chi ha il pane non ha i denti!" si misi a ridere.

"Marco, non ho mai accettato le avances di nessuno fino ad adesso, però siamo nella stessa situazione giusto? Siamo separati, anche se non lo vogliamo far sapere, e anche da un bel po', vero?"

"Ho ancora i miei demoni da domare, però le tue foto su internet mi hanno aiutato a evadere."

"Anche io ho i miei dubbi. Il mio compagno non mi ama più ed è chiaro da come mi tratta, però non abbiamo il coraggio di lasciarci in modo definitivo."

"Vorrei evadere con te ancora. Ti dà fastidio se da oggi ti scrivo tutti i giorni sul WhatsApp di lavoro?"

"No, affatto"

"Tu hai bisogno di affetto vero?"

"Chi non ne ha?" pensò Titty e disse. "E tu sapresti darmelo?"

Marco la guardò negli occhi e le disse con dolcezza "ho voglia di riempirti di attenzioni!"

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