Capitolo 17 - Quarto incontro - Argentario
Sei così. Ti lasci toccare solo da chi ha l'anima più in fiamme della tua. Gli permetti anche di toccarti il cuore. Gli permetti tutto.
Charles Bukowski
Domenica 1 agosto ore 9:13
- Buonanotte tesoro... a domani...e direi... Finalmente. Notte -
- Già a letto! Vado più tardi io. Sono arrivata adesso a Siena. Buonanotte e a domattina -
Lunedì 2 agosto
- Buongiorno tesoro bello io non vedo l'ora di te, ti sto già aspettando -
- Parto tra poco-
Alle 7:45 era già arrivata a casa di Marco portandosi dietro anche il PC di lavoro. Poteva servirle, non si sa mai.
Lui le era andato incontro nel posto stabilito perché la villa era nascosta nella natura e difficile da trovare. La guidò fino al cancello, parcheggiarono e poi la fece entrare in casa.
Aveva un completo grigio e la sua adorata maglietta nera di cotone.
Nel caso i vicini li avessero visti avrebbe detto che era una sua collaboratrice.
Tiziana, facendosi le stesse paranoie, del resto, si era messa un vestito blu elettrico con una giacca dello stesso colore, da perfetta segretaria.
Marco la guidò dentro casa, nell'ampio soggiorno open space dal quale attraverso la vetrata con porta scorrevole si poteva accedere a una suntuosa piscina circondata dal verde.
Senza tanti convenevoli Marco si spogliò fino a rimanere in box neri. Come immaginava, Tiziana lo imitò e rimase con un completo intimo di pizzo color porpora e con i tacchetti beige. Sistemarono i vestiti in modo ordinato nelle sedie, poi lui le mise le mani nei fianchi e le dette un bacino rapido.
Lei ricambiò con un bacetto timido. Si guardarono per alcuni istanti, poi lui la slinguazzò in modo appassionato, l'alzò da terra e la mise sul divano a pecora. "Mi vuoi?"
"Si Teddino"
Lui le mise una mano dentro le mutandine penetrandola con le dita. "Quanto mi vuoi? Chiedimi quello che vuoi!"
"Voglio te!" disse voltandosi per baciarlo.
"Eccomi!" disse penetrandola con la mano ancora con violenza. "Ti basto? O vuoi qualcos'altro?"
"Accarezzami" lei si voltò e lo baciò sul collo e poi scese verso i capezzoli. Lui la rimise a pecora.
"Dimmi che vuoi qualcos'altro, chiamalo con un nome volgare! Altrimenti non smetto di toccarti"
"Miao, sono la tua gattina"
"Panterona nera lo vuoi il mio cazzone? così si chiama!"
"Dammi il tuo, ehm"
Lui la voltò, scansò le mutandine e la penetrò con il suo membro mordicchiandole il collo. "hai un sedere fantastico! E due bei capezzoloni da strizzare!" disse toccandoli. "Di do il mio cazzone e tanto affetto senza che tu lo chieda, solo per stavolta"
Poi le spinse la faccia sul cuscino e si mosse con violenza. "Ti piace? Dimmelo, voglio sentirti!"
Tiziana ansimava e stava sudando. Quando sentì troppo male gli chiese di fermarsi "Che ne dici di andare sotto la doccia, non vorrei macchiare il divano."
Marco si fermò ed effettivamente lei stava iniziando a sanguinare.
"Titty mi ero scordato che sei vergine!" la prese in giro e poi la strinse fortissimo a sé.
"Ah ah, sono Santa Tiziana d'Avila, e tu il mio angioletto birichino che mi fa andare in estasi!"
Si misero a ridere. "Andiamo nella doccia!"
Marco la spogliò completamente e lei gli tolse i boxer. Lui la prese in collo abbracciandola come fosse un Koala e la portò senza fatica fino alla doccia "Sei leggerissima!"
"Magari!".
"Per me che supero i 90 kg lo sei!"
"Per uno forte come te lo sono di sicuro, hai ragione..." Disse accarezzandogli le braccia forzute.
Lui ne approfittò per prenderla per i glutei. "Che soddisfazione toccare queste mele così sode e polpose!"
Una volta dentro la doccia si baciarono e poi la rigirò "Sei pronta more?" le disse baciandole il collo e toccandole i seni e poi fra le gambe.
"Si, mio angioletto!"
Lui poggiò una mano al muro e mise l'altra sui fianchi di Tiziana e iniziò a penetrarla con forza.
Dopo pochissimo iniziò a sanguinare "Come sei scatenato! Facciamo una pausa" disse lei prendendo il bagnoschiuma. Così si insaponarono insieme facendo un nuvolone di schiuma.
"Mi piace farmi lavare da te, mi piacerebbe invecchiare insieme". Si fece scappare Marco.
"Come sei drastico! Un po' di anni di età adulta ancora li abbiamo da passare!"
"Sai che il COV19 mi ha tolto 10 anni di vita?"
"Non avevi detto che eri asintomatico?"
"All'inizio sì, ma poi sono stato malissimo e ho dovuto prendere diverse pasticche di cortisone. Nonostante la cura, il setto nasale mi si è rovinato lo stesso e dato che non respiro bene verso ottobre o novembre dovrò operarmi. Vedi?" disse lui aprendosi una narice.
Lei per niente schifata gli mise un dito dentro al naso. Erano così in confidenza da essere diventati una sola carne. Mentre erano ancora tutti insaponati si baciarono e si accarezzarono per tutto il corpo. Il tempo sembrò volare, quando si decisero a togliersi il sapone era già mezzogiorno.
Allora si asciugarono reciprocamente e si stesero nel letto abbracciati.
"Mi sa che Cala Gesso salta!" Disse lui.
"L'alternativa e di sicuro migliore, mi piace stare nel letto con te, potremmo rilassarci insieme."
Dopo baci e carezze si addormentarono entrambi per un'oretta. Lei si svegliò per prima e si mise a guardarlo e ad annusargli le ascelle, gli piaceva proprio il suo odore. Ad un certo punto si accorse di avergli macchiato leggermente la coperta. Allora corse in bagno e provò a smacchiarla utilizzando un po' di cotone e alcol trovati in un cassetto. Nel mentre Marco si svegliò con calma e le dette un bacino sul collo.
"Che stai facendo Tittina?"
"Scusami si è macchiata la coperta!"
"Ci può stare, dopo la cambio non ti preoccupare!"
"Immergi la parte macchiata in acqua fredda"
"Dopo lo facciamo insieme" disse e l'abbracciò ancora "perché ti sei vestita?"
"Per non macchiare il letto di nuovo!"
"Ok allora per gli slip, ma il reggiseno si toglie. E poi si va a mangiare qualcosa, io ho fame!"
Marco prese del salmone affumicato dal frigo e un po' di insalata direttamente dalla busta, Tiziana cercò di copiarlo. Poi prese del formaggio e due bottiglie di birra e infine carote e cetrioli.
"Questa è la mia dieta chetogenica! Ho anche delle gallette di mais e di riso se ti vanno."
Tiziana prese solo minimi assaggini un po' di tutto e una carota cruda. Aveva paura che se avesse mangiato troppo gli si sarebbe gonfiato lo stomaco. Inoltre, quando si muoveva dal soggiorno alla cucina stava in punta di piedi per paura di sporcare il parquet lucidissimo. La villa era stupenda e la metteva un pochino in soggezione. Anche mentre spelluzzicava stava attenta a non far cadere eventuali briciole e a sporcare il meno possibile.
Quando si sedettero al tavolo in cucina utilizzarono una sola sedia perché Marco la prese in collo come fosse un gatto e non la fece scendere. Ogni tanto le palpava il seno e il sedere e la sbaciucchiava. Infine, fece due caffè in cialde e offrì un amaro a Tiziana che comunque lo rifiutò.
Dopo mangiato andarono di nuovo a letto e Tiziana gli chiese di farsi alcune foto insieme. Lui accettò di buon grado, mise un timer di 5 secondi e si fecero tantissimi scatti insieme abbracciati.
Poi Marco volle girare un video hard e quindi sistemò il cellulare di lei in modo da fare le riprese nel modo migliore. Tuttavia, quando Tiziana si mise a osservarlo per vedere come stava venendo, subito lo cestinò ritenendolo inguardabile.
"Non ti piacciono i film porno?"
"Mai guardati?"
"Neppure io per la verità, solo qualche cliché ogni tanto, ma giusto per studiare i movimenti. Quando ho i miei sfoghi penso sempre intensamente a qualcuna che esiste per davvero e nella mia testa è come se facessi davvero l'amore con lei."
"E nell'ultimo anno a chi hai pensato?"
"Da quando ti ho vista ho pensato solo a te!"
Gli occhi di Tiziana presero la forma di due cuori enormi "Davvero, anche se non mi conoscevi?"
"Sì, e ho fatto di tutto per conoscerti e il desiderio è aumentato progressivamente."
"Quanto mi piaci, adesso ci penserò io a te. Ricordati che ci sarò sempre e in ogni momento."
Si baciarono appassionatamente per alcuni minuti. Poi rimasero abbracciati a guardarsi finché Marco disse: "Ricordi il nostro secondo incontro? Tu avevi portato anche due enormi carote per pranzo."
"Le porto spesso, sono una coniglietta" sculettò come per muovere il codino.
"Da allora penso di continuo a certe scene io, te, carote e cetrioli."
"In che senso?"
"Visto che ti piacciono tanto potrei usarle al posto..."
"Mi piacciono per mangiarle."
"e se invece" disse prendendone un paio dalla cucina "si provasse qualche giochino..." Marco prese a sbaciucchiarla e ad accarezzarla dappertutto.
"Se mi baci di continuo e mi chiami Amore Mio ok."
Per fortuna o per sfortuna, dipende dai punti di vista e dall'attitudine al cambiamento in certi ambiti, Tiziana era stata sempre molto tradizionale, i giochini durarono poco, perché presto furono le cinque. "Quanto è tardi!" disse Marco all'improvviso "potrebbero arrivare i miei genitori, è meglio se torni a casa."
"Ok, vado". Tiziana si vestì in fretta, si fece accompagnare al cancello e partì.
Verso le nove Marco le scrisse come al solito: - Ti volevo dire che Volo. Tu come stai. Tutto ok? -
- Sto benissimo, te? -
- Sì anche io. Sono una po'stanco ma già lo ero. Sei già a Siena?-
- Si, sono a casa da un pezzo. -
- Vado a letto... ci sentiamo domani tesoro... Sogni d'oro -
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