Capitolo 6
Krystal
<Posso sapere perché stai indossando la tuta?> chiede Yasmin strabuzzando gli occhi.
<Forse perché siamo a casa?>
<È così che vuoi conquistare un uomo?>
<Yasmin, io non voglio conquistare nessuno e di certo non mi metterò in tiro per Andrew. Lo sai che non sono il tipo>
<Puoi almeno metterti un paio di leggings?> chiede speranzosa facendomi sbuffare.
<Ti prego Krystal. Quei pantaloni sono orrendi. Pensa che neanche mia nonna li metterebbe>
<Effettivamente nonna Susana ha buon gusto>
<E ha quasi settant'anni> mormora disperata mentre tira fuori dall'armadio un paio di leggings e un top abbastanza corto.
<Non metterò quel affare lasciando la mia pelle scoperta davanti a lui>
<Ma se quando vai in palestra non fai tante storie>
<È diverso ok? Se vuoi che metta i leggings di sopra metterò la mia felpa bella calda>
<Fa come vuoi. Apro io> dice frettolosamente per poi uscire dalla mia camera. Yasmin a differenza mia è una persona estroversa a cui piace mettersi al centro dell'attenzione.
<Cosa ci fai tu qui?> sento urlare la mia pazza amica mentre esco di fretta dalla stanza con l'intenzione di andare al piano di sotto ma mi blocco in cima alle scale quando vedo Andrew in tutto il suo splendore vestito in modo casual con un semplice paio di pantaloni neri e una semplice t-shirt bianca.
<Charlotte?> chiedo incredula quando accanto ad Andrew vedo la sorella di Yasmin. Cosa ci fa lei qui? Sarà lei l'amica di Andrew? Quella che qualche sera fa vidi di sfuggita nel buio della notte.
<Krystal? Sei davvero tu? Oddio, come sei cambiata con il tempo> dice sorpresa mentre sorpassa Yasmin.
<Potrei dire la stessa cosa di te> mormoro piano mentre scendo gli ultimi scalini guardando di sfuggita la mia amica in cerca di qualche spiegazione.
<Oh, vieni qui e fatti abbracciare> dice Charlotte tirandomi a lei per poi stringermi in un forte abbraccio.
<Piano stronza> sbotta Yasmin contro sua sorella cercando di separarci. Le due non hanno mai avuto un rapporto molto bello e posso notare che con il tempo questo non è cambiato affatto.
<Vi conoscete?> chiede Andrew curioso.
<Questa qui è mia sorella> risponde Yasmin sbuffando. Conosco questa pazza bionda da quando avevo diciassette anni e non ho visto mai tra lei e Charlotte quel amore che di solo c'è tra due sorelle. Forse perché tra loro due ci sono cinque anni di differenza e Charlotte essendo più grande non sempre voleva tra i piedi Yasmin e dato che all'epoca Charlotte era al college non la vedevo quasi mai così come Yasmin.
<È stata una sorpresa anche per me> Allan mormora piano mentre guarda Yasmin. Lui così come me sa quanto la nostra amica sta male per il brutto rapporto che ha con Charlotte.
<Cosa ci fai a Chicago?> chiede in modo duro Yasmin.
<Mi annoiavo a Detroit e poi qui ho trovato un ufficio molto carino che aprirò a breve> risponde Char facendo spallucce.
<Notaio giusto?> chiedo conferma mentre ricordo vagamente quando Yasmin me lo disse.
<Esattamente> risponde Charlotte sorridendo per poi iniziare a battibeccare con la sorella.
<Che pizza preferisci?> chiedo ad Andrew mentre mi incammino verso la cucina.
<Non mi saluti?> chiede con tono dispiaciuto.
<Oh, scusa. Quando le due si incontrano mi fanno andare fuori di testa> rispondo ridacchiando ma lui senza darmi il tempo di fare qualunque altra cosa si avvicina a me lasciandomi un dolce bacio sulla guancia al che a questo contatto chiudo leggermente gli occhi. Non è la prima volta che un ragazzo si avvicina a me in questo modo, Allan lo fa in continuazione oppure Owen quando a volte mi saluta con il bacio sulla guancia però lui è l'unico che mi fa sentire qualcosa svolazzare dentro lo stomaco. Non ho mai creduto a quelle maledette farfalle che la maggior parte delle ragazze affermano di sentire però in questo momento quando i nostri corpi sono vicini e il suo respiro solletica leggermente le mie labbra ecco, lui con la sua presenza mi fa sentire strana. Istintivamente alzo di poco la testa guardandolo negli occhi e qualsiasi cosa gli ho chiesto prima in questo momento non lo ricordo neanche.
<Piccante. Adoro quella sensazione di piccante, quel momento che mi pizzica la lingua facendomi sentire accaldato> sussurra piano.
<Come scusa?> chiede balbettando.
<La pizza. Io la prendo con il salame piccante> risponde sorridendo mentre lentamente si allontana da me.
<A me servirà una doccia gelata> mormoro piano senza farmi sentire da lui.
<Quindi tu e Charlotte siete amici?> chiedo curiosa mentre cerco nell'elenco il numero della pizzeria per poi chiamarci.
<Da un bel po' a dire il vero> risponde mentre con la coda dell'occhio lo vedo guardarsi intorno.
<Scusa la mia scarsa ospitalità ma abituata con Allan che praticamente è di casa non ho pensato che magari vorresti vedere la casa. O forse desideri qualcosa da bere?>
<Tranquilla, non ti preoccupare. Sto bene così> risponde accendano un piccolo sorriso.
<Vieni, ti faccio vedere una cosa che probabilmente ti piacerà> dico sicura di me dirigendomi verso le scale per poi andare nella mia stanza. Quando lo incontrai la prima volta lui era sul tetto di quella casa molto preso dalle stelle e sono sicura che gli piacerà il mio piccolo angolo di relax.
<È bellissimo> ammette sincero dopo aver messo piede dentro la mia stanza. Qui dentro solo Yasmin mette piede e avere una figura maschile dentro la mia stanza mi fa sentire strana.
<Quando ho visto questa stanza mi innamorai all'istante e poi con l'aiuto di Yasmin abbiamo realizzato questo piccolo terrazzino> confesso mentre usciamo fuori.
<È la tua stanza?> chiede curioso mentre continua a guardarsi intorno.
<Si>
<Se avessi una vista del genere passeri la maggior parte delle sere fuori> dice mentre alza la testa verso il cielo.
<Io lo faccio> rispondo sorridendo. Più che un angolo relax io lo definirei il posto in cui mi nascondo quando voglio stare da sola.
<Stai bene?> chiede poi dopo un attimo di silenzio da parte di entrambi.
<Perché non dovrei?> chiedo confusa.
<Ecco, sinceramente dopo l'accaduto di ieri mattina ero in pensiero per te e volevo sapere se ti fossi ripresa solo che non sapevo come contattarti> ammette sincero mentre punta i suoi occhi nei miei.
<Adesso sto bene> rispondo sincera per poi iniziare a starnutire.
<Maledetto gatto> borbotto piano.
<Io non vedo nessun gatto> dice Andrew mentre si guarda nuovamente intorno.
<Deve essere qui da qualche parte> dico infastidita per poi entrare dentro la mia stanza e affacciarmi dalle scale.
<Yasmin se non sali subito a prendere Whisky giuro che lo arrostisco dentro il forno e te lo farò trovare domani per pranzo> urlo sperando che la mia amica possa sentirmi.
<Ma è così carino> sento Andrew borbottare per poi vederlo spuntare davanti a me con quel diavolo tra le braccia.
<Fa finta di essere dolce e coccoloso ma è un diavoletto> mormoro piano mentre fisso il gatto dalla pelliccia nera.
<Penso di piacerli> dice Andrew mentre il gatto inizia a fare le fusa.
<A me ha fatto trovare un topo morto sopra il letto> dico innervosita mentre riprendo a starnutire.
<Ti da fastidio?>
<Sono allergica e poi soffro d'asma>
<Sei asmatica e tieni un gatto dentro casa?> chiede incredulo mentre mi segue al piano di sotto.
<E di Yasmin e poi sta più fuori che dentro>
<Per quanto sei carino non mi piaci più> sento Andrew borbottare mentre lo vedo dirigersi verso la porta e buttare il gatto fuori facendomi ridacchiare. Mi piace il suo carattere. Anche ieri al bar in qualche modo ha cercato di salvaguardarmi.
<Vi siete calmate voi due?> chiedo curiosa mentre entro nel salone.
<Per me può pure andarsene> risponde Yasmin in modo duro facendo sbuffare sua sorella.
<Penso che per una sera potete sopravvivere una nella presenza dell'altra> dico velocemente e quando sento il campanello di casa suonare mi dirigo velocemente verso la porta dopo aver preso al volo il portafoglio.
<Ciao Krystal> mi saluta cordialmente il fattorino che ormai conosco bene.
<Ciao Colin> ricambio educatamente e quando sto per stendere la mano per afferrare le pizze qualcun altro mi procede mentre una figura robusta si mette davanti a me togliendomi ogni visuale. Sbatto le palpebre incredula cercando di convincermi di non avere le allucinazioni ma quando capisco che c'è Andrew davanti a me lanciandomi una bella visuale del suo didietro mi mordo il labbro inferiore frustrata. Chissà se la consistenza è giusta. Penso mentre continuo a fissarlo e quando mi rendo conto di star viaggiando con la mente mi riprendo all'istante ma quando lo faccio noto che ormai del fattorino non c'è traccia.
<E le pizze?> chiedo confusa. Andrew si gira verso di me tenendo fra le mani i cartoni con le pizze mentre sul viso ha una strana espressione, sembra infastidito.
<Qualcosa non va?>
<Si, quel coglione che ti guardava in modo malizioso> risponde in modo duro.
<Ma chi scusa?> chiedo decisamente confusa.
<Lo stronzo Colin> dice innervosito per poi chiudere la porta e farmi segno di seguirlo. A casa mia io devo seguire lui? Ma poi che problemi ha?
<Sei sicuro che il troppo piccante non ti da alla testa?> chiedo a voce alta quello che in realtà doveva restare solo nella mia mente.
<No, la pizza no però come ora ci sono altre cose che mi fanno andare fuori di testa> risponde borbottando mentre appoggia le pizze in cucina e chiama gli altri.
<Ad esempio?> chiedo curiosa.
<Tu> sento un sussurrio così basso che per un momento penso di avermelo immaginato.
<Come scusa?> chiedo incredula.
<Eh? Cosa?> chiede inarcando le sopracciglia.
<Niente> rispondo semplicemente per poi andarmi a sedere al mio posto a tavola. È strano avere altre due persone in questa casa. Di solito siamo solo io, a volte Kate e poi Yasmin e Allan dato che i nostri genitori vivano a Detroit. Tutti e tre ci siamo trasferiti a Chicago per seguire il college ma Allan dopo un po' ha capito che in realtà l'unica cosa che lui avrebbe voluto fare nella vita è il vigile del fuoco e per questo rinunciò al college. Guardo attentamente ogni persona in parte e posso dire che per la prima volta mi piace avere altre persone dentro casa, altri amici, anche se Charlotte già la conoscevo.
<Il tuo profumo mi fa andare fuori di testa> sento la voce di Andrew sussurrare al mio orecchio e sentire il suo fiato sul mio collo mi provoca dei strani brividi. Ecco, lui decisamente sarà un amico diverso.
Dopo la cena ci siamo spostati nel giardino sul retro a bordo piscina e tra discorsi e sguardi omicida tra le due sorelle tutto sembrava andare bene fino a quando Yasmin non ha proposto di fare un stupido gioco con la carta. Praticamente dovevamo sederci uno accanto all'altro e passarci la carta tra di noi con la bocca senza farla cadere. Inutilmente ho provato a ribellarmi. Dovevo giocare pure io e siccome Yasmin è malefica a me è toccato passare la carta ad Andrew che era l'ultimo della fila e sono sicura che quella stronza mi abbia spintonata facendomi perdere la presa sulla carta nel preciso momento in chi dovevo passarla ad Andrew. La carta è caduta ed io ho sfiorato le sue labbra accidentalmente.
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