Capitolo Trentanove

                  

Verona. Lunedì, 21 Settembre. Ore 12:38 p.m. Gianluca...

Il giorno tanto atteso, è finalmente arrivato.

Oggi registreremo il nostro concerto più importante, quello che racconterà di tutti i nostri più grandi successi, quello che racconta della nostra 'avventura straordinaria'. Da dove appunto prende il nome l'evento.

"Gianluca?"

Sento chiamare da una voce familiare, e lentamente mi giro con un sorriso un po' teso.

"Dimmi amore.."

Vedo che mi sorride, dolcemente. La mia Martina, quanto la amo.
Anche oggi è qui al mio fianco, a supportarmi in questo evento così importante per me.

"La tua mamma mi ha detto che non devi dimenticarti di mettere dei vestiti da ricambio nel borsone per le prove ed il fine serata, mentre i tre completi nelle apposite grucce ognuna con il proprio sacco contenitore." spiega la mia dolce metà.

Mi avvicino piano a lei, con le braccia aperte, per poi abbracciarla forte e stamparle un tenero bacio sulle labbra.

"Grazie angelo mio." sussurro al suo orecchio, notando il rossore farsi spazio sulle sue guance.

"Dovere.." dice imbarazzata mettendosi i capelli dietro le orecchie.

"Sai, solitamente dovrebbe essere il sole, quello rosso, non la luna." dico prendendola in giro.

La sua risata, è seguita da una piccola sberla dietro la mia nuca. "Che scemo che sei." dice teneramente, per poi farsi un po' seria. "Come ti senti?" sussurra carezzandomi la guancia e parte dei capelli che permetto solo a lei di toccare.

"Mi sento bene dai.." dico sorridendo. Ma la sua espressione, è di chi non ci crede poi tanto.

"Gianluca.. dimmi la verità. Cosa c'è che non va?" continua stringendo forte le mie mani fra le sue.

Lentamente, la trascino con me nella veranda della mia camera, e ci sediamo nel divanetto di vimini, facendole poggiare la testa sulle mie gambe, mentre le carezzo i capelli.

"Non c'è qualcosa di particolarmente rilevante. Solo che l'ansia è incredibile. Non mi sono mai sentito così.." spiego lentamente, per poi guardarla negli occhi. Il suo sguardo è corrucciato.

"In che senso Gian?" chiede togliendomi poi un ciglio da sotto l'occhio che mi dava fastidio.

Sospiro pesantemente, buttando la testa indietro e guardando il cielo limpido.

"Ho paura di dimenticare le parole, o di prendere qualche nota sbagliata e.." ma la sua dolce voce mi interrompe. La vedo alzarsi di scatto dalle mie gambe.

"Ma che cosa stai blaterando? Tu sei Gianluca Ginoble, è impossibile ti scordi le parole di canzoni che hai cantato milioni di volte." dice con fare ovvio.

Sorrido per la sua ingenuità. "Amore, avrai pure ragione ma.. l'emozione gioca brutti scherzi.." dico affranto, ricordando di quando Ignazio mi salvo dal mio momento di amnesia in un concerto di anni addietro in America.

Ad un tratto, sento le sue mani prendere il mio viso, e costringermi a guardarla fisso negli occhi.

"Che l'emozione ci sia, è più che giusto. E' un grande evento per te ed i ragazzi ma.. ricordati che se dovessi avere dei dubbi, un momento di incertezza o paura.." dice dolcemente, per poi lasciarmi un tenero bacio sulle labbra. "I miei occhi saranno sempre su di te. Ti basta guardare la platea, per trovarmi ed avere il coraggio che ti serve per continuare." conclude con occhi lucidi.

Rimango senza parole. Certe volte mi chiedo cosa abbia io fatto per meritarmi un angelo come lei.

"Amore mio, grazie.." dico dolcemente, per poi abbandonarci ad un bacio pieno d'amore.

E al termine del bacio, vedo il sorriso che tanto amo, spuntare sulle sue bellissime labbra.

"Ti amo Gianluca, ti amo tanto." dice la mia ragazza.

"Ti amo anche io Martina, ti amo da matti."

E così, dopo qualche altra coccola, decidiamo di avviarci verso la sala ristorante in quanto è già ora di pranzo. E li, in lontananza, vedo un Piero nella hall abbastanza agitato, fare avanti e dietro con un foglio in mano.

Hall dell'hotel. Ore 13:09 p.m. Piero...

"E lucevan le stelle,
e olezzava la terra,
stridea l'uscio dell'orto
e un passo sfiorava la rena.
Entrava ella, fragrante,
mi cadea fra le braccia.
Oh dolci baci, o languide carezze,
mentr'io fremente
le belle forme disciogliea dai veli!
Svanì per sempre il sogno mio d'amore...
l'ora è fuggita,
e muoio disperato,
e muoio disperato.
E non ho amato mai tanto la vita."

Leggo e rileggo il testo del mio assolo. Non voglio dimenticarne nemmeno una parola.

Questa sera, non sarà come le altre sere.
Questa sera, canterò nel tempio dell'opera: l'Arena di Verona.

Dentro di me ho un adrenalina incredibile, se qualcuno mi sfiora scoppio.
Ho il terrore di bloccarmi, seppur abituato ad esibirmi davanti a migliaia di persone.
Dentro di me penso: 'e se mi blocco? Se non riesco più a cantare e faccio la figura del fesso?'

Sono talmente agitato, che mentre i miei occhi scorrono sulle parole dell'aria della Tosca, io faccio avanti e dietro per l'intera hall. E me ne rendo conto solo quando una mano amica, si poggia sulla mia spalla fermandomi.

"Non so, vuoi consumarti un paio di scarpe così, o preferisci smaltire grassi in palestra?"

Ed io, finalmente, scoppio a ridere.

"Ma buongiorno piccioncini." esclamo facendo arrossire Gianluca e Martina.

"Buongiorno a te Piero." dice lei cordialmente, lasciandomi due baci sulle guance.

"Ancora nessuno è arrivato per pranzo?" chiede Gianluca tenendosi la pancia. "Ho una fame.." conclude.

"Ah fratello, non dirlo a me. Prima dello spettacolo ho bisogno di un super piatto di spaghetti che solo mio padre sa fare." dico con voce sognante, pregustando il sapore di quei deliziosi spaghetti che portano il gusto di casa.

"Sempre il solito tu eh." dice ridendo Gianluca. "Ma dimmi, che stavi facendo?"

"Nulla, stavo ripassando 'e lucevan le stelle'. Ho un ansia assurda, credimi." dico sospirando. Quando ad un tratto Martina dolcemente, mi tira via il foglio dalle mani.

"Respira profondamente, chiudi gli occhi e pensa che tutto andrà bene." dice convinta.

La guardo come se le fosse spuntata un'altra testa.

"Fidati, fallo." esclama convinta. Ed io, l'accontento rendendomi poi conto che, una volta aperti gli occhi, mi sentivo più tranquillo.

"E' vero." esclamo stupito. "Grazie Marti, adesso sto meglio." dico sospirando.

"Se tu continui a leggere le stesse parole per più di tre volte, rischi di dimenticare tutto." spiega con un sorriso. "Quindi rilassati, andrà bene." conclude sfregando la sua mano sul mio braccio.

"Sei un tesoro." dico abbracciandola.

"Eh già, il mio amore è unico." dice Gian per poi attirarla a se e darle un bacio sulla guancia.

Sono così felice per il mio amico, veramente tanto. Ha trovato una ragazza speciale.

E nel mentre continuiamo a conversare, ci sediamo al tavolo del ristorante riservato per noi.

Dopo qualche minuto, vediamo arrivare Michele, Gianpiero, Diego e Barbara. Subito dopo arrivano Leonora con Ercole, Ernesto e Maria. I miei genitori, mia sorella e mio fratello. E, si aggiungono al nostro tavolo dopo qualche minuto anche Vito, Nina e Caterina, arrivati una mezz'oretta fa in hotel con altre tre persone che non avevo mai visto. Forse saranno degli amici intimi. Chi lo sa..
L'unico che manca all'appello, è Ignazio.

Già Ignazio, chissà che cosa starà combinando...

Terzo piano dell'hotel, camera 101. Ore 13:26 p.m. Ignazio...

Che nessuno mi venga a disturbare, non ho fame e non voglio vedere a nessuno.

Sono arrabbiato, frustrato, deluso e chi più ne ha più ne metta.
Perché?

Perché purtroppo non ho nessun potere magico per far si che la mia Aurora oggi sia con me in questo giorno così importante. E' vero, sapevo benissimo che non sarebbe stato possibile ma, quando ieri sera a cena ho visto Gianluca sorridere a Martina, ho sentito un vuoto all'altezza del petto. Perché girandomi, al mio fianco mi sono ritrovato a Gianpiero, non Aurora.

Quanto vorrei fosse qui con me, fra le mie braccia.
Magari a coccolarci, o a pranzare da soli, io e lei, quì in camera.

Mi butto di peso sul letto, quando ad un tratto sento un messaggio arrivare sul cellulare. Svogliatamente lo tiro fuori dai miei jeans.

"Stiamo aspettando te per pranzare. Muoviti Ignà."

Il messaggio è di Piero, e giuro, in questi momenti detesto la sua autorità.

"Non ho fame Piè, non scassare."

Rispondo finemente al mio amico.

"Tua madre mi sta dicendo di dirti che se non ti arricampi entro tre millesimi di secondo acchiana idda e t'acchiappa pi li capiddi trascinannuti ca sutta. Allestiti."
(Tua madre mi sta dicendo di dirti che se non sei qui sotto entro tre millesimi di secondo sale lei e prendendoti per i capelli ti trascina qui sotto. Sbrigati.)

Appena leggo il messaggio inviatomi da Piero, strabuzzo gli occhi.

Mia madre è già qui? Non doveva arrivare dopo pranzo?

Così con la curiosità che mi invade, velocemente mi do una sistemata ai capelli, dirigendomi poi verso l'ascensore che mi conduce fino al piano terra, per poi imboccare la strada che mi porta al ristorante. Ed una volta arrivato, sento un boato di applausi e voci dire..

"Finalmente è arrivato."

"Si mangia."

"Era aura." (Era ora.)

"Buongiorno bell'addormentato."

Li guardo sconcertati scoppiando a ridere. E così stando al gioco, faccio un galante inchino mandando baci e facendo finta di essere commosso.

Una volta arrivato vicino al tavolo, molto dolcemente chiedo..

"No ma dico.. v'agghiuttistivu quacchi scimunitu, chi faciti accussì?" (No ma dico.. avete ingerito qualche idiota, che reagite in questo modo?)

Vedo i presenti scoppiare a ridere, capendo che era una battuta ma non tanto il significato.

"Ignazio, siediti e mangiamo che è tardi va.." suggerisce Michele scuotendo la testa divertito.

Ed una volta preso posto, non ci sono per nessuno: sono preso dalle coccole di mamma e Nina. Quanto mi sono mancate.

"Amori miei, come state? Aurora? Sta bene?" chiedo dando un bacione sulla guancia ad ognuna di loro.

Le vedo sorridersi: un sorriso complice, che mi mancava vedere sui loro volti.

"Aurora sta bene, stai tranquillo. Ma a papà non lo saluti?" mi dice con tono divertito mio padre, allungandomi il pugno che io prontamente faccio scontrare con il mio in quanto si trova al fianco di mia sorella e quindi un po' lontano da me.

"Menomale, mi manca così tanto la mia patatona ma.. come mai già qui?" chiedo sorpreso, e questa volta a prendere parola è mia sorella che, nemmeno fatto apposta, viene interrotta dal cameriere.

"Signori, cosa gradite?" chiede professionalmente.

E così, dopo aver sbriciato velocemente il menù diamo le nostre ordinazioni, per poi iniziare a parlare dell'evento di questa sera, dimenticandomi così, la domanda fatta a mia sorella.

Quarto piano dell'hotel. Camera 256. Ore 17:43 p.m. Nina...

"Mamma? Ma dove l'hai messo il pantalone nero?" chiedo dalla stanza dove si trova il mio letto.

Dei passi veloci si avvicinano, e infatti pochi secondi dopo, viene in soccorso mia madre.

"Ma te li avevo piegati belli puliti e messi in fondo al trolley io.." dice con tono confuso.

"Non so, io non li trovo.." chiedo sventolandomi una mano davanti il viso per il troppo caldo.

"Eccoli." esclama mia madre, ed io, scoppio a ridere.

"Ah.. se non ci fossi tu." dico abbracciandola e dandole un bacio sulla guancia.

"Sono come la nutella: come faresti senza?" dice scoppiando a ridere.

Come è bella la mia mamma. Ha un sorriso fantastico e degli occhi di cui ho preso spunto. Si, perché seppure io li abbia chiari, non sono paragonabili ai suoi.

"Tesoro a che pensi?" mi chiede dolcemente, accarezzandomi una guancia.

"Pensavo che sei bella." dico sinceramente.

E dopo poco, mi ritrovo fra le sue braccia.

"Sei emozionata? Per Ignazio intendo.." chiede lei, con voce di chi vuole un po' di sostegno.

Mi stacco, e la guardo negli occhi. "Certo che sono emozionata per Ignazio, e tu cerca di stare tranquilla. Andrà alla grande come sempre." Dice cercando di tranquillizzarla.

Vedo che ridacchia, per poi togliere gli occhiali, ed asciugarsi all'angolo esterno dell'occhio una lacrima.

"Il nostro bambino è un uomo oramai.." dice mia madre facendo emozionare anche a me. "Ricordi quanto lo desideravi?" chiede con dolcezza.

Annuisco, anche io molto emozionata. "Sarà sempre il nostro piccolino, mamma. Anche se deve fare ventun anni ed ha già la fidanzata."

Vedo mia madre aprirsi in un sorrisone.

"Aurora, gioia mia. Che ragazza speciale che è.." dice adorante la mia mamma.

"Ma.. secondo te Ignazio sospetta qualcosa?" chiedo a mia madre con sguardo complice.

La vedo sogghignare. "Assolutamente no, hai visto che faccia che aveva?" dice divertita.

"Un po' però mi spiace, sta passando dei brutti momenti di sconforto." dico dispiaciuta per mio fratello.

"Non preoccuparti, gli passerà tutto appena saprà.."

"Sapere cosa?" chiede una voce, facendomi sobbalzare.

Mi volto lentamente, insieme a mia madre. Entrambe bianche in viso.

"Oh, ma nulla caro. Con Nina parlavamo che... dopo il concerto.. volevamo.. ehm..  dirti che Walter ed Otello sono sempre più grandi e più belli.." dice cercando di nascondere il fiatone venutole per lo spavento.

Gli occhi di mio fratello iniziano a luccicare. "I miei patatoni.." dice con la sua vocina stridula.

"Si si, e poi papà voleva prenderne un altro.. cavallo." dico io, cercando di coprire del tutto la situazione.

"Davvero?" chiede sorpreso, ed io annuisco. "Era questo ciò di cui parlavate a voce bassa?" chiede poi con occhi socchiusi.

Io e mia madre annuiamo sorridendo falsamente. Aah.. se solo sapesse.

Ma ad un tratto lo vediamo scoppiare a ridere, per poi abbracciarci forte e darci un bacione sulle fronti.

"Io adesso vado, va bene? Vado a fare le ultime prove. Ci vediamo più tardi nel backstage okay?" chiede con voce da cucciolo.

"Va bene." diciamo all'unisono io e mia madre.

E così, lo accompagno alla porta dandogli un piccolo bacio sulla guancia. Ed una volta uscito, mi butto sul divanetto del piccolo salottino.

"Se l'è bevuta." dico a mia madre che mima il segno del 'che faticaccia'.

Arena di Verona. Ore 19:25 p.m. Ignazio...

L'inizio di quest'avventura straordinaria, è ormai alle porte, ed io, nonostante le prove siano andate più che bene, ho un agitazione dentro incredibile.

Mi sento irrequieto, come se da un momento all'altro dovesse succedere qualcosa che potrebbe cambiarmi la vita.

Sapete quando dentro si ha un sesto senso che vi opprime il cuore? Ecco.
Ed io ho paura che questo sesto senso, sia un qualcosa di negativo riguardante il concerto.

Gianluca sta totalmente esaurendo: è pallido, ammutolito, occhi sgranati e lucidi.
Martina sta cercando di calmarlo insieme a Leonora ed Ercole più che possono. Ernesto invece è già in platea con Maria.

Piero, è quasi pronto per il concerto. E' stranamente calmo, con un espressione rilassata in volto che sto palesemente invidiando. Al momento è seduto di fronte al mio camerino con sua sorella Mariagrazia sulle gambe e Franz al fianco, che parla con zio Gaetano di quando preparare i suoi amati spaghetti.

Ed io?

Io sto praticamente corrodendomi il fegato dall'ansia. Sto sudando più del normale, motivo per cui ho ancora il pinocchietto di jeans con una semplice t-shirt. Di pronto ho solamente i capelli. Mamma, papà e Nina sono appena arrivati, un po' in ritardo, ma sono arrivati.
Guardo l'orario, sono le sette e mezzo, e se non mi calmo, la situazione degenera.

"Scusate ma io devo fare una chiamata." dico con voce tremante per poi chiedere la porta del mio camerino velocemente.

"Ma che gli prende?" sento dire a Francesco.

Ma io, una volta dentro, mi lascio scivolare lungo il muro e velocemente digito un numero.

"Pronto?" sento dire dopo pochi squilli, da quella voce che per tutto oggi, mi è mancata come l'aria.

"Amore mio mi manchi.." dico scoppiando il lacrime. "Dove sei? Perché non sei qui al mio fianco? Sto morendo d'ansia e.."

Ma la sua voce, interrompe il mio sfogo.

"Ignazio, amore mio, stai calmo va bene? Io sono.. a Marsala. Credimi mi manchi incredibilmente anche tu ma.. stai tranquillo ti prego. E' il tuo momento, il vostro momento. Vedi di non rovinartelo con le tue paranoie." dice dolcemente e calma, facendomi tranquillizzare immediatamente.

Ma qualcosa, attira la mia attenzione.

"Ma dove sei che c'è così tanta caciara?" chiedo incuriosito.

"Eh? Come? Caciara? Ma dove?" dice lei indifferente. "Sono solamente al supermercato, lo sai che c'è sempre macello.." continua.

Beh, effettivamente è vero.

"Aurora mi manchi.." dico disperato.

"Anche tu mi manchi patatone." dice lei, per poi non sentire più nulla.

Guardo il cellulare preoccupato, ma la chiamata continua. "Pronto?" dico io. "Pronto?"

Nulla, Aurora non risponde. Sto per mettere giù quando..

"Ignazio, perdonami." dice con tono affannato. "Ascoltami, io devo andare, devo aiutare mio padre a caricare la spesa sul rullo della cassa."

"No ti prego, non lasciarmi con i miei mille pensieri e.." ma per l'ennesima volta, mi interrompe.

"Ascoltami bene Ignazio. Prima cosa, calmati. Prendi un respiro profondo e ricordati che se non sono con te fisicamente, sono con te sentimentalmente. Seconda cosa, il concerto sarà un successone. Sono sicura ci saranno una miriade di persone, pronte ad applaudire te ed i ragazzi. Terza cosa, non strusciarti troppo con le fan perché sono un pochetto gelosa.." dice con tono divertito, cosa che a me, fa scoppiare a ridere.

"La mia patatona gelosa. Sai che ho occhi solo per te." dico con tono ovvio.

La sento sorridere, per poi schiarirsi la voce. "E quarta cosa, la più importante.."

"Si..?"

In quel preciso istante, Aurora...

"Si..?" sento dire ad Ignazio dall'altro cado del telefono.

Prendo un profondo respiro, e poi sorrido.

"Quarta cosa, e quindi la più importante, è che non devi mai dimenticare che ti amo infinitamente e, se dovessi avere bisogno di me, volatati sempre alla tua sinistra, al lato del tuo cuore. In questo modo, è come se io fossi al tuo fianco." dico con dolcezza.

Dall'altro lato del cellulare sento solo silenzio, per poi sentire tirar su con il naso.

"Va bene amore mio, lo farò. Appena finisco il concerto ti chiamo." dice Ignazio con voce incrinata, ed io istintivamente sorrido.

"Aspetterò sveglia la tua chiamata."

"Ti amo nica." sussurra il mio amore.

"Ti amo anche io Boschetto. Buon concerto." sussurro con dolcezza, prima di chiudere la chiamata e poggiare la schiena sullo schienale della sedia buttando la testa indietro.

"Allora? Com'è andata?" chiede mia madre.

La guardo sorridente, per poi guardare innanzi a me quell'enorme palco allestito solo per loro all'interno dell'Arena.

Esattamente, sono all'Arena di Verona, a sostenere il mio fidanzato in questa avventura straordinaria. Mai lo avrei lasciato solo, anche se stavo perdendoci le speranze. Ma poi, ieri mattina, mia suocera mi ha consegnato il pass con il biglietto aereo spiegandomi che non me lo hanno dato prima per paura che la sorpresa non riuscisse.

Sono veramente delle simpaticone mia suocera e Nina. Ti sanno organizzare delle sorprese da lasciarti senza fiato, perché, anche se inconsapevolmente, la sorpresa è stata anche per me. Ridacchio ripensando alla faccia che avrò fatto ieri nel vedermi pass e biglietto fra le mani.

Sospiro e mi sistemo meglio nella sedia.

Il palco è vuoto, ma manca veramente poco all'inizio di questo concerto ed alla grande sorpresa che abbiamo fatto tutti insieme ad Ignazio. Oltre ai miei suoceri, Nina ed i miei genitori, nessuno sa nulla. Non se ne è accorto nemmeno Piero questa mattina, che gli sono passata proprio al fianco.

Sorrido ripensando a come era agitato e concentrato a leggere un foglio fra le sue mani. Chissà che c'era scritto.

Prendo un respiro profondo, sono emozionatissima, forse più di lui.
Questo non è un concerto, ma il concerto.

Ad un tratto, vedo da lontano Martina, e velocemente le mando un messaggio.

"Ti vedo, dolcezza."

Scrivo alla mia amica che, una volta ricevuto il messaggio, inizia a guardarsi intorno.

"Aurora che vuoi dire? Ma non sei a Marsala?"

Scoppio a ridere, per poi risponderle.

"Fermati dove sei e voltati alla tua sinistra."

Vedo che fa ciò che le dico. Nel mentre io mi alzo dalla mia postazione dirigendomi nel corridoio al fianco del mio posto, sistemandomi il lungo abito a fascia colore crema. Dopo due secondi, gli occhi di Martina incontrano i miei in uno sguardo di stupore assoluto.

"Tesoro." urla correndomi incontro, anche lei bella da mozzare il fiato con un abito nero, lungo anch'esso.

E ci ritroviamo una nelle braccia dell'altra, in un abbraccio potentissimo.
Dopo un po' si stacca con gli occhi lucidi.

"E tu che ci fai qui?" chiede emozionata, con un sorrisone enorme. "Non eri a Marsala? Ignazio è due giorni che va di matto e.." ma prontamente la interrompo.

"Mi sono messa d'accordo con mia suoc.. Caterina e gli abbiamo fatto una sorpresa." dico diventando rossa.

Lo sguardo di Martina si fa indagatore, e prendendomi a braccetto, mi trascina con lei quasi vicino l'uscita dell'arena.

"Che stavi dicendo eh?" chiede curiosa. "Cosa nascondi tu, bella signorina?" conclude ridendo e guardandomi fissa negli occhi.

Sento l'imbarazzo crescere sempre di più, e poi chiudo gli occhi buttando fuori un grosso respiro e..

"Io ed Ignazio stiamo insieme da un mese quasi." dico tutto d'un fiato.

Guardo negli occhi la mia amica che mi fissa sconvolta per poi sentirla lanciare un urlo e abbracciarmi fortissimo. "Io lo sapevo, l'ho sempre saputo. Oddio amore sono felicissima per te." dice stritolandomi in un super abbraccio. "Ma perché non me lo hai detto prima?" dice poi staccandosi e guardandomi.

"Beh, volevamo fare una sorpresa a tutti, infatti ancora non lo sa nessuno se non le nostre famiglie." spiego emozionata.

"Nemmeno Gianluca e Piero sanno nulla?"

Faccio no con la testa.

"Oddio voglio esserci quando lo scopriranno." commenta ridendo. "Sono veramente felice tesoro, veramente veramente felice. Tu ed Ignazio siete bellissimi insieme, e adesso siamo veramente 'cognate'." conclude ridendo e mettendoci sotto braccio l'una con l'altra tornando al nostro posto.

"E quindi ad Ignazio gliel'avete combinata eh.. gli prenderà un infarto appena ti vede." dice ridendo.

Scoppio a ridere, immaginandomi la scena ed in particolare la sua faccia.

"Non farti scappare nulla con nessuno." le raccomando io.

"Ma no figurati, sto muta come un pesce. Voglio proprio godermela."

"Sei tremenda. Ma dimmi, dov'è il tuo posto?" chiedo io, e lei, mi indica il posto alla sua destra, nella fila centrale.

"Il tuo?" chiede lei curiosa.

"Questo." dico io, indicandole il posto al suo fianco ma dal lato opposto.

"Ma bene, ci divide solamente un corridoio." dice scoppiando a ridere.

E così, rimaniamo un altro po' in piedi a parlare, quando ad un tratto, Leonora la chiama e così, va da lei.

Nel modo in cui sistemo il mio vestito per poi sedermi, ammiro nuovamente la scritta adagiata sulla seduta occupata da me: 'Boschetto' recita il foglio sulla sedia, il che indica che quel posto è riservato a coloro i quali lui ha deciso di dare i pass riservati alla famiglia.

Una volta seduta, guardo nuovamente avanti a me: il palco è adesso illuminato dalle luci, ed è veramente immenso e stupendo. Un piccolo leggio si erge nell'ala sinistra del palco, e quindi proprio di fronte a me, in quanto sono alla quinta fila della colonna di sinistra visto dal palco. Motivo per cui ho scritto ad Ignazio di guardare alla sua sinistra. Quando lo farà, ne rimarrà sconvolto, già lo so.

Ad un tratto, delle piccole urla attirano la mia attenzione, e mi volto, vedendo persone di tutte le età e di tutte le etnie prendere posto nelle loro sedie.

"Aurora." mi sento chiamare, e mi volto alla mia sinistra e quindi verso la colonna centrale.

Appena mi volto, vedo Martina e Leonora sedute una al fianco dell'altra, e quest'ultima mandarmi un bacio per poi mimarmi 'stanno per iniziare'.

E a quelle parole, un nodo allo stomaco si stringe.
Ci siamo, ormai manca veramente pochissimo.

Infatti, l'orchestra inizia ordinatamente a fare il suo ingresso, Nina, Vito e Caterina si vengono a sedere dietro di me, Michele prende posto in prima fila centrale, mia madre mi stringe la mano.

Mi volto verso mia suocera. "Ignazio?"

"E' emozionatissimo." dice lei ed io, sento l'ansia crescere di più, ad ogni momento che passa.

Le luci si fanno più soffuse, le urla più intense, le note iniziano a risuonare per tutta l'arena.

Ecco, l'avventura straordinaria, sta per iniziare.


__________________

Volevate che mi sbrigassi ad aggiornare? Ed io ho aggiornato. *-*
Volevate un super capitolo pieno di risposte e ricco di colpi di scena? Eccovi accontentate. *-*
Volete sapere cosa accadrà nel prossimo capitolo? Dovrete aspettare ahahahah! *-*

Buona sera miei splendidi tesori. *-* Avete visto che sono stata veloce?

Innanzi tutto, come state? *-* Io sto bene, a parte che sto morendo di caldo, quì giù ad Agrigento c'è da farsi la sauna. O.O

Seconda cosa, spero che il capitolo sia stato di vostro gusto, in quanto per il capitolo che ho messo ieri, alcune mi hanno fatto capire essersi annoiate alquanto. Mi spiace molto, ma era necessario strutturarlo così.

Ma tornando a noi..
Avete visto che cosa hanno combinato le tre donne più importanti per Ignazio?
Ovvero Nina, Caterina ed Aurora? *-* Secondo voi che faccia farà quando lo scoprirà? *-*

E dell'amicizia fra Martina e la nostra protagonista? Che ne pensate? *-*

Ha fatto bene a dirle che ha una relazione con Ignazio? *-*

Cosa accadrà nel prossimo capitolo secondo voi? *-*

Si accettano pareri, io nel mentre completo di scriverlo. *-*

Grazie sempre di cuore a tutti voi che mi sostenete in ogni modo, veramente. GRAZIE. *-*

Non mi resta che augurarvi una splendida serata e darvi appuntamento per il prossimo capitolo, ovvero il quaranta. *-*

Un bacione enorme, Alessia. *-*

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top