Capitolo Sei
"Buongiorno nonna." Dico abbracciandola da dietro e lasciandole un dolce bacio sulla guancia. "Il nonno?"
"Buongiorno a te tesoro, il nonno sta piantando il basilico in giardino. Ma come mai già sei pronta per uscire? Non fai colazione con noi?"
"Oggi no nonna, voglio uscire un pochino e fare un giro turistico per la città. Vediamo se il nonno mi presta la macchina."
Ebbene si, un nuovo giorno è arrivato ed io sono più carica che mai. Dopo che ieri sera ho scoperto che Ignazio Boschetto, componente del trio "Il Volo", è il vicino di casa dei miei nonni da un vita, che è stato quello che mi ha colpito con la palla, e ci sono pure andata a mangiare a casa e ci ho stretto amicizia beh, è normale sentirsi bene no?
Ridacchio al pensiero e mi chiedo che cosa stia facendo il signorino dall'altra parte del muricciolo d'erba.
Vedo mia nonna guardarmi e poi sorridere.
"Ti sei divertita ieri vero? Con Ignazio intendo.."
Sputo l'acqua che avevo appena bevuto dal bicchiere. "Che intendi nonna?"
"Beh, vedevo che eri felice. Sei un libero aperto per me."
Sorrido a mia nonna, quanto è vero. Ero così felice ieri sera, anche se abbastanza imbarazzata al tempo stesso.
"E' vero nonna, ero felice. Adesso però vado a contrattare con il nonno. A più tardi."
Sorrido a mia nonna, ed esco dall'appartamento, girando l'angolo e dirigendomi verso l'orto. Quando arrivo da mio nonno, lo vedo che si sta pulendo le mani e mi sorride dolcemente dandomi il buongiorno.
"Nonno avrei un favore da chiederti.."
"Dimmi." mi dice sorridente, facendomi sedere nella panchina posta di fronte l'orto.
"Siccome mi piacerebbe uscire, non è che.." vengo interrotta.
Delle chiavi scintillanti mi si parano davanti.
"Queste sono le chiavi della macchina, ho fatto il pieno ieri quindi puoi camminare quanto vuoi. Mi raccomando Aurora, occhio a non perderti." ridacchia. "Comunque avevo intenzione già io di darti le chiavi, non puoi stare mica chiusa dentro."
Abbraccio di slancio a mio nonno ringraziandolo e dopo averlo salutato, mi dirigo verso il cancello, sistemandomi in spalla la borsa.
Apro il cancello, e quando esco mi dirigo sul ciglio del muretto, dove c'è la macchina del nonno parcheggiata. Ho le mani che mi tremano, insomma, avere fra le mani una macchina non tua, è sempre ansioso. Mentre che apro la portiera della macchina, sento qualcosa, toccarmi i fianchi, ed io sobbalzo e lancio un urlo fortissimo. Mi giro di scatto preparandomi a schiaffeggiare chiunque sia, ma quando mi volto la mia mano viene bloccata da una forte presa e due occhi color cioccolato mi si parano davanti abbastanza divertiti.
"Ou ou ou! Piano con le mani bedda mia!" dice Ignazio ridendosela.
"No ma dico, sei scemo o cosa? Mi hai fatto prendere un infarto!!" gli urlo in faccia arrabbiata "E come se non bastasse stavo per schiaffeggiarti. Insomma, sarebbe stata una dolce vendetta nei tuoi confronti e nei confronti della palla. Anzi, spero ti si sia bucata!" dico guardandolo male.
"No gioia, la palla è ancora intatta." dice ridendo divertito e lasciandomi il polso. "Buongiorno Aurora, che stavi facendo?"
Lo guardo un po' divertita. "Buongiorno Ignazio. Ma sai, volevo entrare in macchina per andarmi a fare una passeggiata anche se non so le strade, ma poi è arrivato un certo intelligentone che mi ha fatto prendere un infarto. Lo conosci?"
"Mmmh..no. Dev'essere veramente stupido per far spaventare una bella donzella come te."
Scoppio a ridere. "Menomale che lo ammetti eh!"
"Che cosa?"
"Che sei stato stupido nel farmi spaventare!"
La sua faccia diventa cupa e abbassa lo sguardo. Mi preoccupo: insomma scherzare si, ma non voglio che si offenda.
"Ignazio te la sei presa?" dico poggiando una mano sulla sua spalla.
"No, mi piace vedere le tue facce." dice mentre che se la ride.
Scuoto la testa ridendo, è un giocherellone. Entro in macchina e inserisco le chiavi nel quadro.
"Stai bene alla guida Aurora, complimenti." si poggia al mio finestrino.
"Quindi? Dove vai di bello?"
"Te lo detto Ignazio, un giro del paese, anche se non conosco bene le strade, ma con le indicazioni ce la farò."
Mi guarda e senza pensarci due volte, mi fa una proposta.
"Ma scusami, io devo uscire pure, andiamo insieme con la mia macchina, che dici? Così magari non ti perdi.."
Sento l'imbarazzo impossessarsi di me, ed arrossire, fino alla punta più sottile dei miei capelli.
"Non sono così imbranata! Comunque.. Ehm, no ecco.. meglio di no.. tu insomma, hai i tuoi impegni.. ed io.. devo solo fare un giro e un po' di shopping e di sicuro ti annoieresti quindi è meglio ch.." vedo la sua mano che mi tappa la bocca.
"Ma quando sei imbarazzata, parli sempre così tanto?" dice ridendo divertito.
Con gli occhi spalancati per lo stupore del suo gesto e del fatto che ha capito il mio disagio enorme dato dalla sua proposta, annuisco.
"Ah ecco, adesso so perché certe volte parli così tanto senza far capire nulla."
Lo guardo male e lui toglie la mano dalla mia bocca, sorridendomi per poi incamminarsi verso il retro della macchia. Mi giro verso dietro ma di lui nessuna traccia fin quando non vedo la portiera del passeggero aprirsi e lui salire.
"In quanto tu non vuoi venire con me in macchina, ed io non voglio che ti perdi, vengo io con te: posso?"
Alzo un sopracciglio divertita e poi metto in moto la macchina. "Potrei mai cacciare Ignazio de "Il Volo" dalla macchina di mio nonno? Sia mai!!" rido allacciandomi la cintura e partendo.
Sento che anche Ignazio ridacchia, per poi allacciare la cintura ed aprire i finestrini accendendo la radio.
"Comunque signorina, io sono semplicemente Ignazio, che sia sul palco o nella vita normale." Mi dice guardandomi e poggiando una mano sulla mia, che è poggiata sul cambio.
"Boschetto, non distragga e non importuni l'autista."
Il mio tono è abbastanza divertito, ma non potrebbe essere altrimenti con Ignazio: ti porta a sorridere e a divertirti anche con piccoli gesti o frasi. Con la coda dell'occhio vedo che ridacchia silenziosamente per poi indicarmi con il braccio dove devo svoltare.
"Sai portare l'auto molto bene." dice mentre che cambia stazione radio.
"Grazie, ma sicuramente tu sarai molto più bravo, io la patente l'ho presa da poco."
"Quanto?"
"All'incirca due mesetti.." dico lanciandogli uno sguardo soddisfatto.
Sorride compiaciuto. "Beh, guidi veramente bene per avere la patente da due mesi. Comunque adesso gira a sinistra Aurora, e poi sempre diritto."
Annuisco guardando la strada, e cala il silenzio. L'unica cosa che interrompe questo silenzio, non imbarazzante, ma rilassante, è la stazione radio che da le notizie sul traffico e le previsioni meteo.
"Mamma mia, ancora caldo fortissimo, ma quando finisce?" dico sventolandomi la mano davanti il viso istintivamente.
"Quando finisce? Quì l'estate sta giusto iniziando adesso, che poi non c'è tutto questo caldo, si sta bene." dice con fare ovvio.
Lo guardo e beh, non posso dirgli nient'altro: lui è abituato alle temperature della Sicilia, infondo sta qui già da parecchi anni.
"Solitamente quando dura il caldo qui?" chiedo curiosa.
"Beh diciamo che a giugno molte volte il meteo è incerto ma da luglio fino ad ottobre il caldo si fa sentire. Anche se lo scorso dicembre ha nevicato."
"Davvero? Evento raro immagino."
"Beh direi di si, qui per nevicare deve esserci veramente freddissimo."
Annuisco sorridendo, per poi attivare l'aria climatizzata. Troppo troppo caldo.
"Adesso quando devi partire per il prossimo impegno lavorativo?" chiedo timidamente.
"Domani, per poi ritornare il giorno dopo e ripartire nuovamente per stare fuori alcune settimane." dice felice, ed io sorrido di rimando.
"E' bello vederti così felice di quel che fai, i tuoi occhi brillano."
"E' la mia passione Aurora, questo dice già tutto."
Mi volto finalmente a guardarlo, in quanto fermi ad un semaforo.
E' bello, anzi no, bellissimo, mentre che guarda davanti a se il semaforo. Quando era piccolino era così pienotto e rotondo, sempre legato al suo pallone, e adesso che ci penso, lo sentivo canticchiare delle volte; e adesso è un bellissimo e talentuosissimo uomo.. ed è proprio seduto al mio fianco. Ancora non me ne capacito. Indossa un jeans, scarponcini bassi ed una semplicissima maglia blu a mezza manica. Si volta sentendo sicuramente il mio sguardo fisso su lui, e mi guarda a sua volta sorridendo per poi mettere la sua mano sulla mia, poggiata sul volante.
"Sai Aurora..?" dice con la voce bassa, sorridendo in modo timido ma allo stesso un po' furbetto.
"Dimmi tutto.." dico a mia volta con tono basso, come a non voler rovinare l'atmosfera creatasi.
Il suo sguardo si sposta dentro il mio, siamo occhi dentro occhi, e sento una caloria pervadermi le guance. La mano che prima aveva posato sulla mia, la sposta poggiandola dolcemente sulla mia guancia ed io, abbasso lo sguardo per poi abbandonarmi a quella dolce carezza. Il suo respiro, inizio a sentirlo sul collo, sull'orecchio. Lo sento così vicino a me, che inizio a sudare freddo sentendo il cuore battere come un forsennato. La sua voce è così bassa..
"Credo che dovremmo andare, il semaforo è verde già da un bel pezzo."
Strabuzzo gli occhi sentendo il mio viso andare a fuoco.
"Come è verde? E perché non me lo hai detto subito?" dico allarmata e super imbarazzata.
"Perché vedere il tuo sguardo sognate mi faceva morire dal ridere."
Lo guardo ridere ed io di rimando lo osservo con un sopracciglio alzato, per poi scuotere la testa divertita ed imbarazzata e ripartire. Lo vedo asciugarsi gli occhi per le troppe risate. E' un giocherellone, è il sole che splende, che ti riscalda la vita. Ma soprattutto, è un normalissimo ragazzo.
"Chiedo scusa signor navigatore satellitare, adesso da dove prendiamo?" domando facendogli la linguaccia.
"Adesso prendi a destra e di li arriviamo al centro."
Annuisco e dopo pochi minuti, passati a fare battute, arriviamo al centro. Parcheggio la macchina e dopo essermi sistemata tutto, scendo dall'auto. Ignazio è già sceso e mi ha aperto la portiera.
"Grazie, gentilissimo." gli sorrido, per poi sentire un suo braccio circondarmi le spalle.
Blocco l'auto e metto le chiavi in borsa per poi sistemarla in spalla e iniziare la nostra camminata.
"Caro Ignazio, fammi da guida turistica su." dico divertita guardandolo.
Vedo che si gira verso di me, abbassando un po' la testa, e sorride per poi lasciarmi un bacio sulla fronte. "Come desidera lei, mia carissima amica."
"Amica? Mica io ho detto che tu sei mio amico." esclamo ridendo.
Vedo che si volta nuovamente, togliendo però il braccio da sopra le mie spalle ed incrociandole al suo petto. Alza un sopracciglio. "Ah si?"
Scoppio a ridere e annuisco poggiandogli una mano sul braccio. Il suo sguardo già divertito, si apre in un enorme sorriso, coinvolgendomi in un super abbraccio.
"Amici quindi?" chiede Ignazio.
"Amici." rispondo io sorridendo di rimando. "Alla fine ci conosciamo da quando eravamo piccolini, quindi.."
"Hai ragione piccola Aurora." dice tornando a mettermi il braccio intorno alle spalle. "Hai ragione."
Scuoto la testa divertita per poi seguire il dito di Ignazio, indicarmi i posti più importanti del centro di Marsala. Rimango veramente affascinata, è tutto così bello.
"Curù ti va di fare colazione?" mi chiede all'improvviso Ignazio. "Ho fame."
Lo guardo ed annuisco per la sua buonissima idea, dirigendoci verso il bar.
Prima di entrare, toglie il braccio da sopra le mie spalle, aprendo la porta e facendomi entrare per prima. Ma appena anche lui mette piede dentro, sento il suo nome volare nell'aria. Tutti che lo salutano, tutti che gli chiedono come vada.
"Ignazio, buongiorno!" dice il barista dietro il bancone.
"Beddu mio, ce ne sono cornetti caldi caldi?" dice il ragazzo al mio fianco stringendo la mano al barista.
"Certamente, per te tutto. Ma lei chi è?" domanda il signore.
"Lei è Aurora, una mia amica nonché vicina di casa." dice Ignazio sorridendo.
"Amica? Sicuru si?" (Sicuro sei?) domanda ridendo per poi porgermi la mano ed io la stringo di rimando. "Bedda mia comu ti tratta?" (Bella mia, come ti tratta?)
Sorrido parecchio imbarazzata. "B..bene, e comunque siamo solo amici, mi sono venuta a passare una vacanza da mio nonno."
Vedo che guarda Ignazio per poi battersi una mano sulla fronte. "Ho capito chi è tuo nonno curù, è un mio carissimo amico, me lo devi salutare."
Annuisco sorridendo. "Certamente."
"Allora Aurora, cosa vuoi dentro i cornetto?" domanda Ignazio.
"Beh io ci voglio la nutella." esclamo con ovvietà.
"Maria, n'autru Gianluca avemu! (Maria, un altro Gianluca c'è!) Anche tu fissata con la nutella?" domanda divertito.
"Non sono fissata, sono innamorata della nutella." dico ad Ignazio facendogli la linguaccia.
Lui sbarra gli occhi e scuote la testa ridendo.
"Ascolta a me, qualche giorno ti faccio conoscere con Gian, e vi sposate. Già mi immagino, un matrimonio a base di nutella."
Lo guardo ridere immaginando la scena ed io non posso fare altro che fissarlo divertita.
"Ignà i cornetti sono quasi pronti. Cosa volete da bere?"
Vedo Ignazio fermarsi dal ridere ed asciugarsi le lacrime.
"Ehm si, per me un caffè. Tu curù?"
"Per me una lattina di thè, possibilmente alla pesca." sorrido ringraziando il barista.
Vedo Ignazio incamminarsi verso un tavolino e ci sediamo uno difronte all'altro. Pochi minuti dopo veniamo serviti.
"Mamma mia ma questi cornetti sono enormi!" esclamo pendendo in mano il mio cornetto.
"Si e devi vedere quanto sono buoni. Assaggia." mi incinta Ignazio che con un morso aveva fatto fuori quasi mezzo cornetto sporcandosi di zucchero a velo e cacao.
Lo guardo e rido, indicandogli le labbra.
"Sono sporco?" domanda prendendo un fazzoletto e pulendosi le labbra ed i baffetti.
Nel mentre io, mordo il mio cornetto ed un esplosione di calda nutella mi invade. Chiudo gli occhi assaporando quel gusto dolcissimo di cacao e nocciole, misto alla dolcezza della pasta sfoglia e zucchero.
"Ti senti in paradiso vero?" domanda Ignazio con il boccone pieno.
Apro gli occhi e lo guardo ridendo per poi annuire. Gli faccio segno d'avvicinarsi e lui fa come gli dico. Quando è vicino a me, allungo un dito sfiorandogli il naso.
"Eri sporco di nutella, pure sulla punta del naso." Lo informo per poi mordere nuovamente il cornetto. Ad un tratto, sento la nutella fuoriuscire dal cornetto e cadermi sul mento. Allontano il cornetto poggiandolo nel piattino ed alzo lo sguardo per prendere un tovagliolo, ma appena Ignazio mi vede, scoppia a ridere attirando l'attenzione di alcuni dentro il bar.
"Ma come sei combinata? Oddio!" se la ride mentre che prende dei tovaglioli per poi allungare la mano, e pulirmi la bocca. Lentamente sento la caloria prendermi le guance e credo proprio che se ne sia accorto, perché sorride un po' soddisfatto.
Mi schiarisco la gola sussurrando un grazie e riprendo a magiare il mio cornetto. Nel mentre osservo tutte le sue movenze. Lo vedo che sorride mentre che mi osserva mangiare, poi prende una bustina di zucchero e la apre versandola dentro il caffè. Con un cucchiaino inizia a mescolare il caffè per poi alzare la tazzina e portarla sulle labbra. E' un po' come se fosse una scena a rallentatore nella mia testa. Mi accorgo solo dopo pochi secondi d'aver finito il cornetto e quindi mi ricompongo pulendomi le labbra e le mani, per poi prendere il mio bicchiere di thè alla pesca ed iniziare a sorseggiare.
"E' stato tutto di tuoi gradimento?" chiede Ignazio poggiando sul piattino la tazzina ormai vuota di caffè.
"Si, tutto squisito." dico sorridendogli.
"Bene, aspettami qui che vado a pagare." dice alzandosi.
"Aspetta Ignazio.." prendo la mia borsa e poi esco fuori il portafogli dandogli cinque euro per la mia parte. Quando vedo la sua faccia, credo che mi si gela il sangue: mi guarda tra uno sconvolto e un offeso.
"Cioè, scherzi vero? Posa sti soldi nel portafogli e non ti azzardare più a prenderli in mia presenza." Dice fissandomi negli occhi e parlando deciso ma con un sorrisino sulle labbra. Per poi dirigersi alla cassa.
Rimango come un allocca, con la mano a mezz'aria che regge ancora i cinque euro.
Prendo un respiro profondo e poso nuovamente tutto scuotendo la testa. Con Ignazio è meglio non discutere. Quando torna mi sposta la sedia permettendomi di alzarmi e poi dopo aver salutato, usciamo dal bar. Quando siamo abbastanza lontani, mi alzo sulle punte dei piedi e gli bacio la guancia.
"Grazie per la colazione. Spero non hai pagato molto." dico sentendomi un po' in colpa.
Mi guarda sorridendo, l'unica pecca è che non posso vedere i suoi occhi perché sono coperti dagli occhiali.
"Non ti importa quanto ho pagato, non è un tuo problema e comunque è stato un piacere ed uno spettacolo soprattutto. Sai vederti tutta sporca di nutella.." dice ridacchiando.
Sbuffo ridendo e mentre che lui mette il braccio intorno le mie spalle, gli frego gli occhiali indossandoli io.
"Hei!" dice divertito e guardandomi.
In risposta gli faccio una linguaccia per poi scoppiare a ridere, e continuare la nostra passeggiata.
Tra una parola e l'altra, tra una battuta ed una risata è passata già un ora. Siamo fermi in piazza, e ad Ignazio squilla il cellulare. Vedo che risponde per poi sorridere ad annuire.
"Okay va benissimo, si, tra un quindici minuti torno a casa mamma. Ciao!" dice chiudendo la chiamata.
"Era la mamma?"
Ignazio annuisce sorridendo e poi prendendo un bel sospiro, si alza dalla panchina e mi porge le mani per alzarmi anche io.
"Torniamo a casa curù, è già mezzogiorno passato."
Annuisco ed inizio a frugare nella tasca della borsa prendendo le chiavi della macchina, dirigendoci appunto dove l'avevamo lasciata.
Arriviamo quasi davanti la macchina ed alzo le chiavi per sbloccarla ma, l'agile mano di Ignazio mi ruba le chiavi.
"Hei signorino, ridammi le chiavi!" dico ridendo.
Lui mi fa una smorfia correndo verso la macchina ed aprendo la portiera mi urla un "guido io adesso!"
Scuoto la testa tra l'esasperato ed il divertito, ed entro in macchina nel posto del passeggero.
"Che fa invertiamo i ruoli?" dico guardandolo e ridendo.
"Si, mi va di guidare, quindi adesso al volante ci sto io." dice allacciando la cintura e poi mettendo in moto. Preme un bottone, ed il tettuccio della macchina si apre, diventando una cabrio. Mi ruba gli occhiali da sole, indossandoli lui e poi mettendo la marcia, parte.
Lo osservo ed una strana sensazione mi attraversa. Lui al posto guida, io al posto del passeggero.. sento una sensazione di disagio farsi spazio in me. Osservo la sua andatura, guida in modo abbastanza tranquillo: gomito sul finestrino, mani al volante e sguardo attento. L'ultima volta che sono salita come passeggero in auto, è stato con Tommaso, e adesso esserlo con Ignazio beh, mi fa uno stranissimo effetto. Certo sono due persone diverse e due contesti diversi, ma essere in macchina con Ignazio beh.. è essere in macchina con Ignazio.
Chiudo gli occhi lasciando che il vento mi scompigli i capelli e che mi accarezzi dolcemente il viso. Intorno a me sento solo tanta tranquillità ed un sospiro. Mi volto verso la fonte di quel sospiro ed apro gli occhi. Ignazio è voltato verso di me, con un sorrisino compiaciuto sul volto.
"Perché ridacchi?" domando continuando a stare con la testa poggiata nel sedile.
"Perché mi sto finalmente rilassando, e poi sapere che nonostante tu sia una nostra fan non mi sia saltata addosso beh, è una gran bella cosa." dice con una faccia veramente buffa.
Rido e torno nuovamente a chiudere gli occhi come prima. Poco dopo, sento la macchina fermarsi e quando riapro gli occhi siamo fermi ad un semaforo.
"Piaciuta questa mattinata?" domanda il ragazzo al posto guida.
"Si, grazie ancora."
"Figurati, è stato un piacere." dice ripartendo in quanto il semaforo è verde. "Però la prossima volta vieni in macchina con me. Senza fare obiezioni."
"E va bene, poi vediamo."
Gli faccio una linguaccia e poco dopo, vedo che arriviamo davanti casa nostra.
"Siamo arrivati.." annuncio, guardando il ragazzo che attentamente sta parcheggiando.
Finita l'operazione, chiude il tettuccio dell'auto e spegne la macchina. Scendiamo e poi chiude la macchina premendo il bottoncino sulla chiave per poi porgermele.
"Grazie mille Aurora, sia per la bella mattinata che per la passeggiata in auto."
"Figurati, grazie a te."
Ci sorridiamo a vicenda, per poi calare un imbarazzante silenzio.
"Beh allora io vado.." dico incamminandomi verso il cancello.
"Aspetta Aurora.."
Ignazio mi raggiunge davanti il cancello. "Siccome domani io parto, per poi tornare e solo dopo pochi giorni ripartire, non so quanto ci vedremo. Allora mi chiedevo.. mi daresti il tuo numero di cellulare?"
Fisso imbarazzata Ignazio, che d'altro canto, anche lui sembra esserlo e non poco. Annuisco e gli faccio segno di darmi il suo cellulare. Quando lo esce dalla tasca sorrido vedendo che abbiamo lo stesso cellulare, infatti quando me lo da, faccio scorrere il dito sul display e digito il numero per poi salvarlo semplicemente con: "Aurora♡ ". Gli porgo il cellulare sorridendo. "Ecco fatto mio caro."
"Grazie mille tesoro, aspettati un mio messaggio."
Lo guardo mentre che sorride, per poi prendermi le mani e tirarmi a se abbracciandomi. Ricambio l'abbraccio per poi staccarmi e guardarlo.
"Fai buon viaggio, e mi raccomando, dai il meglio di te!"
Lo vedo ridere ed annuire, e poi si avvicina lasciandomi un bacio sulla guancia.
"Te lo prometto tesoro, ci vediamo presto."
Sento le sue dita pizzicarmi la guancia per poi lasciarmi un ultimo sorriso e dirigersi vero il cancello di casa sua, ed io faccio lo stesso. Prima di entrare, un ultimo saluto e poi, ognuno a casa propria.
Arrivata dentro casa, lascio le chiavi sul mobiletto vicino la porta, e saluto i miei nonni dirigendomi poi verso la mia camera. Arrivata dentro, chiudo la porta e mi butto sul letto chiudendo gli occhi e ripensando a quella mattinata: ai sorrisi e alle risate di Ignazio, al tragitto insieme in macchina, alla colazione e a come lui mi facesse ridere per ogni minima cosa. A come con lui la vita sembra più bella.
A un tratto, sento gli occhi farsi pesanti, e vuoi che sia stata l'intensa mattinata, o semplicemente il senso di tranquillità e di benessere che sento dentro, che tutto ciò che penso si offusca facendomi cadere in un sonno profondo.
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Buon pomeriggio belli miei! *-*
Eccomi quì con un capitolo lunghissimo per farmi perdonare della lunghissima assenza.
Vi chiedo scusa ma sono stata impegnatissima: fra un lungo weekend fatto di preparativi per il mio compleanno e quest'ultimo per l'appunto che è durato la bellezza di due giorni, non ho avuto tempo per ultimare il mio capitolo, ma alla fine eccomi quì, con un capitolo caldo caldo appena sfornato! *-*
Spero che sia di vostro gradimento e che mi farete sapere cosa ne pensate, perchè come vi ho sempre detto, per me il vostro parere è importantissimo. *-*
Volevo ringraziarvi ancora una volta per seguire me e la mia storia, per leggere i miei capitoli, per commentarli e per votarli, e ringrazio anche chi inserisce la mia storia negli elenchi di lettura.
Che dire, a soli sei capitoli le visualizzazioni sono alle stelle: GRAZIE GRAZIE GRAZIE! *-*
Ci sentiamo al prossimo aggiornamento e come sempre un grandissimo abbraccio beddi miei! *-*
Ciaoooooo!!
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