Capitolo Nove

Dal capitolo precedente...

"Mamma ma dov'è Aurora?"

La voce di Ignazio mi riporta sulla terra. Vedo Caterina guardarsi intorno per poi vedermi ed indicarmi al ragazzo. Timidamente saluto Ignazio con la mano, che appena mi vede sorride. Uno di quei sorrisi, fatti con il cuore, uno di quei suoi sorrisi da lasciarti senza fiato.

"Nica miaaaaa!!" urla Ignazio, facendo girare tutti gli addetti alla sicurezza, alle luci e chi più ne ha più ne metta, compreso Michele con una signora che, alla scena guardano sbalorditi Ignazio per la sua reazione.

Tutto accade in un secondo: l'urlo di Ignazio, la sua corsa e poi mi ritrovo in braccio a lui, stretta fra le sue braccia e ricoperta dai suoi baci.

"Nica mi sei mancata da morireee!!" mi dice lui continuando a baciarmi la guancia ed io continuo a rimanere attaccata al suo collo ridendo. Per fortuna non può vedermi, ma sono rossissima in volto.

"Oddio Ignà mettimi giù ti prego, mi stai facendo girare la testa con tutte queste giravolte!" gli dico ridendo.

Ignazio obbedisce e quando mi mette giù mi gira tutto. Per fortuna se ne accorge e mi sorregge, quindi mi evito una brutta figuraccia. Vedo Caterina e Vito ridersela, e da lontano noto un Michele abbastanza divertito e sorpreso dalla reazione del giovane Boschetto, insieme ad una signora. Ma la voce di Ignazio mi fa portare l'attenzione su di lui. Ancora non ci credo di essere proprio li, davanti a lui.

"Oh tesoro mio, ti ho vista sai? Ma quanto hai pianto?" mi chiede Ignazio facendomi avvampare e al tempo stesso ridere.

"Sssh!! E' colpa vostra se mi sono emozionata. Siete stati grandiosi, fenomenali, magnifici, stupendi, bellissimi e.."

Ignazio mi interrompe mettendomi un dito sulle labbra ed io lo guardo con occhi sgranati. "Andiamoci piano cu stu 'bellissimi', perché 'bellissimo' lo puoi dire solo a me."

Lo guardo con la bocca aperta per poi scoppiare a ridere e ritrovarmi nuovamente fra le sue braccia. Dopo qualche altra chiacchiera con lui e con i suoi genitori, mi dice che sarebbe andato a cambiarsi e che ci saremmo visti in hotel. Così facendo lo saluto, e insieme a Caterina e Vito, lascio il luogo del concerto ancora più emozionata di prima.

Salgo in macchina nuovamente con Caterina e Vito, e pian piano ci dirigiamo verso l'hotel, seguendo le indicazioni dateci da Ignazio.

Nel mentre Ignazio...

Ho da poco salutato Aurora, e adesso mi sto dirigendo verso i camerini da Piero e Gianluco, chissà che mi vorranno dire.. ma mi sa tanto che ho già capito. Ma comu si fa cu chissi? Cu mi lu fici fari dirici d'Aurora? Talmente sono curiosi che mi stanno assillando. (Ma come devo fare con loro? Chi me l'ha fatto fare parlare di Aurora con loro?)

Sospiro ridacchiando. Già mi manca.. quella ragazza è un qualcosa di fenomenale, mi ha letteralmente colpito in pieno: è bella, vivace, spontanea, sempre con il sorriso e la battuta pronta, ma allo stesso tempo è timida e riservata... un po' come me. Solo che, se entrambi prendiamo confidenza.. chi ci ferma più. Certo ancora non la conosco benissimo da cima a fondo, non conosco né i suoi pregi né i suoi difetti, ma da quel che ho visto, da quel poco che ho capito di lei, è proprio così. Aurora con i suoi sorrisi, è un po' come il sole che illumina le giornate. E' un'amica stupenda, credo che sarebbe quella che tutti vorrebbero, ed io ho la fortuna d'averla tutta per me. Speriamo che anche a Piero e Gianluca faccia una buona impressione e che diventino amici, sono dei fratelli per me ed il loro parere conta veramente moltissimo, anche se mi sono divertito da matti a tenerli sulle spine per due lunghissime settimane. Poveretti, sanno solo che è un'amica, del resto, non sanno nulla. Quando sapranno tutta la storia mi odieranno, ma era troppo divertente vederli incuriositi.

Quel che però mi ha fatto più male questa sera, è averla vista piangere.. spero siano state lacrime di commozione, anche se, mentre che ero al pianoforte ed introducevo il medley, ho visto la sua espressione cambiare totalmente. C'è qualcosa che non va, me lo sento, c'è qualcosa che ancora non mi ha detto, ed io lo scoprirò. Poi per il resto sono veramente felice, l'ho vista ridere, parlare e scherzare con mia mamma ed Eleonora la mamma di Gian, sembra si sia ambientata bene e questo mi riempie di gioia. Siamo una famiglia, e sapere che adesso anche lei ne sta iniziando a far parte mi rende contento. Ma d'altronde, come non può ben adattarsi una ragazza come lei?

"Oh finalmente Boschetto è arrivato, ce ne hai messo di tempo eh. Assettati ora!" (Adesso siediti!)

Appena aperta la porta del mio camerino, la voce di Piero mi colpisce facendomi risvegliare dai miei pensieri. "Che ci fate voi nel mio camerino?" chiedo guardandoli da capo a piedi ridacchiando.

"Vogliamo informazioni, spiegazioni.. insomma.. questa ragazza dov'è?" chiede Gian con un sorriso fra curiosità e divertimento.

"Oh matriii! Ma pisanti siti!" (Mamma mia! Ma siete pesanti!) sbuffo divertito e mi butto sulla poltroncina del mio camerino.

"Allora?" mi dicono in coro i miei due amici.

"Ma cosa volete sapere di preciso? Spiegatemi." dico ridendo e gesticolando con le mani. Mi sto troppo divertendo.

Piero e Gianluca si guardano ed annuiscono. Li guardo seriamente preoccupato. Sarà che forse dopo tanti anni sentirmi parlare di una ragazza li fa impazzire, sarà la troppa attesa.. non saprei.. ma quel che loro non hanno capito è che per me Aurora, è solo una buona amica.

"Questa famosa 'ragazza' di cui ci hai fatto decisamente incuriosire tenendoci sulle spine, era per caso quella bella ragazza mora seduta che parlava e scherzava con tua madre?" domanda Gianluca.

Sorrido e annuisco. Lo scherzo è bello ma deve durare poco, è arrivato il momento di raccontare loro tutta la storia e di far conoscere una parte di Aurora.

"Oh! Te l'avevo detto io compà!" guardo Piero battere un cinque con Gianluca, ed io li guardo totalmente sconvolto.

Scuoto la testa ridendo, e infine prendo un bel respiro mettendomi più comodo. "Farvi stare più sulle spine è stato troppo bello, ma sono buono, quindi vi racconto alcune cose, partendo dal nome, anche perché domani, come sapete, sarà con noi." vedo i miei fratelli sedersi di fronte a me e guardarmi imbambolati, come se pendessero dalle mie labbra. "La ragazza in questione, questa mia carissima amica, si chiama Aurora.." ma, vengo interrotto..

"Ooh! Finalmente sappiamo il suo nome grazie al cielo!" esclama Piero alzandosi e buttando le mani al cielo. "Comunque, certo che è bella di nome e di fatto, almeno per quel che siamo riusciti a vedere da lontano. Il nostro Ignazio aveva ragione." continua a dire Piero sorridendo furbo .

Rido perché è veramente scemo certe volte.

"Hai pienamente ragione Piero, è così. Ma adesso mi fate parlare? Fate tanto i curiosi e poi non fate finire la gente di parlare." dico in modo filosofico e scherzoso.

"Siediti Piero, sshh!" dice Gianluca. "Raccontaci Ignà, come vi siete conosciuti?" chiede Gianluca guardandomi con quel suo sguardo profondo ed indagatore, e facendo si che anche Piero a quella domanda, si incuriosisse.

"Maria.. devo partire dall'inizio? Madonna.." dico mettendomi le mani fra i capelli ridacchiando. "Ecco vedete, in pratica.. da piccolino.. stavo giocando con un pallone da calcio che involontariamente andò a finire nel villino affianco, quello dei nonni di Aurora, e quando andai a recuperare la palla, scoprì che l'avevo colpita in pieno.." le risate di Piero e di Gianluca mi interrompono.

"No cioè.. le hai avviato una pallonata in testa quando eravate piccoli? Vi siete conosciuti così?" chiede Piero con le lacrime agli occhi.

"Si.. no.. cioè.. Si questo è stato il primo incontro, ma non l'ho fatto apposta a prenderla con la palla.. Oh!! Comunque.." vedo i due riprendersi ed io continuo il mio racconto. ".. sta di fatto che dopo l'accaduto, la piccola Aurora riparte e noi perdiamo totalmente i contatti. Tutto fin quando, un mese fa circa, Aurora fa il suo ritorno in Sicilia."

"Aspetta, Aurora non è siciliana?" domanda Gianluca interrompendomi.

"No, Aurora è nata in Sicilia ma vive a Bologna." spiego ai ragazzi.

"Okay adesso ci siamo.." dice Piero.

"Comunque si.. Aurora fa il suo ritorno in Sicilia ed un giorno, quando mia madre lo scopre, invita lei e i suoi nonni a cena da noi, in quanto i suoi nonni con i miei genitori sono amici di vecchissima data. Io tutto il pomeriggio sono uscito con Walter e quindi no ne sapevo nulla, così rientrato, mia madre mi dice che abbiamo ospiti a cena, e di prepararmi. Insomma sta di fatto che corro a lavarmi e loro nel mentre arrivano, così quando arrivo in salotto, loro erano già lì e ad un tratto la vedo rimanendo colpito dal suo fascino.."

"Uuuh! Qualcuno qui si sta cuocendo per bene!" esclama ridendo Gianluca e dandomi una pacca sulla spalla.

"Amunì Gianlù, finiscila. E' una bella ragazza, te l'ho ripetuto miliardi di volte in due settimane, e in più è una cosa ben visibile, non posso dire che è brutta, ha la sua bellezza. Comunque, tornando a noi, rimango colpito da Aurora e beh, di li, da questa cena, abbiamo iniziato a parlare, abbiamo scoperto della pallonata, abbiamo iniziato a fare amicizia.. fin quando l'indomani non l'ho fatta spaventare e mi stavo beccando un suo schiaffo.." a quella parola, vedo Gianluca e Piero scoppiare a ridere come pazzi.

"Ti stava per schiaffeggiare?" domanda in lacrime Gianluca.

Annuisco ridendo grattandomi la fronte. "Per fortuna l'ho fermata, sennò mi avrebbe fatto molto male. Comunque, dopo una serie di battutine, la invito a farsi una passeggiata con me dato che lei stava uscendo ma nulla, non ha accettato e quindi ho deciso di salire io in macchina con lei e siamo usciti andando per fare colazione. Di li pian piano la nostra amicizia si è iniziata a formare e adesso eccola qui." spiego con molta calma e felicità ai miei amici.

"E scusa, com'è che hai deciso di farla venire qui al nostro concerto?" chiede Piero. "E soprattutto, perché non ce ne l'hai detto subito che questa ragazza ti stava per schiaffeggiare?" dice ridendo.

Mi sbatto una mano sulla fronte, che mai gli avessi detto che mi stava per schiaffeggiare. Sospiro e rispondo alla sua domanda.

"Ho deciso di farla venire perché durante la cena, mi ha detto che non aveva mai assistito ad un nostro concerto, e dai suoi occhi e da come ne parlava, ho capito che le sarebbe piaciuto tantissimo e quindi beh, spinto dalla voglia di farle realizzare questo sogno, ho chiesto il permesso al Grande Capo che ha accettato, chiedendomi un po' di Aurora e di come ci fossimo conosciuti.. Ma mentre ne parlavo con lui di Aurora, non ci siamo accorti che due disgraziati stavano origliando e così quando sono uscito mi hanno iniziato a tartassare di domande su chi fosse questa ragazza che ho invitato." dico guardandoli divertito e scatenando anche le loro risate. Ritorno serio. "Comunque vi ho tenuti sulle spine in primis perché non ero certo che Aurora accettava e poi perché mi sono divertito tantissimo!" scoppio a ridere.

Gianluca e Piero scuotono la testa esasperati ma divertiti.

"Ma dimmi una cosa, com'è caratterialmente Aurora? Sai se magari finalmente ce la presenti, dobbiamo sapere come comportarci." dice saggiamente Gianluca.

"Aurora è una ragazza solare e dolcissima, sempre con la battuta pronta. Mi sono affezionato veramente molto a questa patatona, e sono sicuro che entrerà anche nei vostri cuori." dico alzandomi e sorridendo felice.

"Beh, da come ne parli caro mio, sembra proprio una ragazza speciale. Che ti stia facendo perdere la testa ma tu non te ne stia accorgendo?" chiede Piero con fare e con voce un po' teatrale verso la fine.

Do una sberla leggera a Piero dietro la testa ridendo. "E finiscila na vota pi tutti! (E finiscila una volta per tutte!) E' solamente un'amica a cui tengo molto. Fine. Deve esserci un secondo fine obbligatorio?"

E così dicendo, finalmente ci cambiamo mettendoci comodi, pronti per dirigerci verso l'hotel ed andare a nanna. Non vedo l'ora che arrivi domani, così presento Aurora ai ragazzi, a Michele, a Barbara che sarà felicissima.. e magari riesco a parlare con Aurora, e sapere se il concerto le è piaciuto.

Dopo un quindici minuti arriviamo in hotel e arrivati alla reception, ci restituiscono le chiavi delle nostre rispettive camere in quanto già avevamo sistemato tutto la mattina appena arrivati e, mentre che saliamo in ascensore, mi viene in mente una cosa.

"Dimenticavo di dirvi che Aurora alloggia nel nostro stesso piano." dico guardando nella loro direzione.

"Alloggia qui con noi?" chiede Gian sbalordito.

"Hai capito!" dice Piero battendomi una mano sulla spalla ridendo. "Quindi domani a colazione ce la presenti a noi e al Grande Capo, giusto?"

"Eccerto, finalmente conoscerete Aurora!"

E così dicendo, usciamo finalmente dall'ascensore e dataci la buonanotte a modo nostro, ognuno fila in camera propria ed io sono molto più tranquillo adesso.

Mentre mi sistemo, la mia mente va alla felicità della mia amica quando mi ha abbracciato, credo che da domani, una bellissima squadra si formerà.

Aurora, 4:28 a.m

Credo che siano più di due ore che mi giro, rigiro e rigiro ancora nel letto. Non so perché ma non riesco a dormire. Che sia per il letto che non è il mio? O magari il semplice fatto di avere la consapevolezza d'esser stata ad un concerto dei miei idoli? Non saprei, so solo che con tutto questo rigirarmi nel letto, mi sento come una cotoletta in padella!

Sospiro e mi alzo dal letto, dirigendomi verso la finestra della mia camera, da dove si gode di un'ottima vista sul mare. Il cielo non è più così tanto scuro, ma la presenza della luna e delle stelle c'è ancora.

Che faccio? Di star in camera non ho voglia.. magari faccio una passeggiata nel giardino dell'hotel.. ma si dai.

Mi dirigo verso la mia valigia e di li, esco fuori una vestaglia di seta rosa pallido. Prendo le chiavi della camera, il cellulare ed esco chiudendomi la porta e chiudendola a chiave. Ma quando mi giro..

"Oddio scusam.. Aurora, che ci fai sveglia a quest'ora?"

Sento una voce fin troppo familiare arrivarmi alle orecchie, come il profumo. Alzo gli occhi e incontro i suoi: due bellissimi occhi color nutella. "Io? Che ci fai tu sveglio a quest'ora. Non ci sei stanco del concerto? Che poi.. che cosa ci fai tu qui?"

Lo vedo che mi guarda e scoppia a ridere, per poi trascinarmi verso l'ascensore.

"Ignà ma che fai?" dico ridendo.

"Beh, dato che io non ho sonno e a quanto pare nemmeno tu.. passeggiatina?" chiede a voce bassa.

Di rimando, io annuisco, in quanto la pensata è la stessa della mia, così entrati in ascensore, iniziamo a parlare.

"Beh, di essere stanco del concerto non tanto, anzi sono contentissimo della riuscita. Sul fatto di cosa io ci faccia qui beh, ci dormo, la mia camera è proprio di fronte la tua.." dice guardandomi e ridacchiando.

"No cioè.. mi stai dicendo che mi hai fatto alloggiare nel tuo stesso hotel?" chiedo abbastanza sorpresa.

"E beh? Dove dovevo farti alloggiare scusa? Mi sembra più che normale e logico, anche i miei sono qui." dice ridendo.

Lo fisso dalla testa ai piedi letteralmente senza parole. Questo ragazzo è una fonte di sorprese senza fine. Lo guardo sbadigliare e sorrido: ha un pantalone di tuta grigio ed una maglia intima nera, capelli tutti scompigliati e faccino impastato dal sonno. Risultato? E' troppo tenero.

"Sicuro che non ti sta venendo nuovamente sonno?" dico uscendo dall'ascensore che è appena arrivato.

Vedo che annuisce e poi mettendomi un braccio sulle spalle, ci dirigiamo verso la grande vetrata della hall dove c'è un bellissimo giardino. Intravediamo una panchina in pietra sotto un albero di ulivo e andiamo a sederci.

"Allora Aurora, che ne hai pensato del concerto? Sai i ragazzi mi hanno tartassato di domande ed ho vuotato il sacco: non vedono l'ora che ti presenti a loro."

Lo guardo e rido. "Finalmente gli hai detto che siamo amici eh. Poveretti chissà che idee si erano fatti."

Vedo Ignazio guardarmi e sorridermi maliziosamente. "Che idee ti stanno passando a te invece eh?"

Lo guardo accigliata, lui mi guarda e poi entrambi scoppiamo a ridere.

"Sei scemo sai? Comunque, cosa ne penso del concerto? Che emozione più grande e fantastica di questa non potevo provare. Siete stati stupendi, dall'inizio alla fine e non immagini nemmeno i brividi che avevo addosso. Per non parlare delle risate che ci siamo fatte con tua madre a guardarti.." dico ridendo. "Siete stati fantastici, veramente."

"Grazie.." sussurra con un dolcissimo sorriso ed un leggero rossore sulle guance.

"Nooo!! Ignazio Boschetto imbarazzato no, dai!" dico ridendo e lui mi fa la pernacchia di rimando.

Ad un tratto mi prende la mano, e la mette fra le sue. Il suo sguardo è perso mentre guarda le sue mani giocare con le mie. Il silenzio regna intorno a noi, solo una leggera luce dell'alba nascente ci illumina e dire che il tutto è suggestivo, è veramente poco.

"Aurora, posso.. posso farti una domanda? Rispondimi solo se vuoi però.."

Lo guardo curiosa, è la prima volta che lo sento con un tono così serio. "Certo, dimmi tutto.."

Vedo che prende un respiro profondo, per poi alzare i suoi occhi e fissarmi, per poi concentrarsi nuovamente sulle nostre mani.

"Quando.. quando stavo introducendo il mio medley al pianoforte, ho detto che in passato avevo paura, però ho capito che le paure devono essere vinte e che non si deve mai avere paura delle paure." dice rivolgendomi uno sguardo fugace. "Come mai a queste parole sei letteralmente scoppiata a piangere? Ti sei solamente commossa, o c'è qualcosa legata ala mia frase?" chiede con la massima calma.

Rabbrividisco alle sue parole, se ne è accorto del mio pianto. Sospiro, sorridendo nel vedere che sta giocando con il mio anellino che mi hanno regalato i miei nonni quando sono nata.

"Ecco vedi.. le tue parole hanno un legame con quel che è accaduto nel mio passato.." dico con un tono di voce calmo.

"Cosa c'è che ti fa stare così male? Con me puoi parlare Aurora.." dice adesso guardandomi.

Lo guardo pure io, e gli lascio una leggera carezza sul volto, notando che se ne bea chiudendo gli occhi. Continuo per poi alzarmi dalla panchina e lasciargli un bacio sulla fronte.

"Non credo sia il momento migliore per parlare del mio passato, carissimo Ignazio. Un giorno prometto te lo racconterò, ma quel giorno non è adesso."

Lo vedo un po' perplesso, il suo sguardo è un po' pensieroso.

"Ignazio?"

"Dimmi.."

"Sorridi, almeno tu. E' solo grazie a voi e alle vostre canzoni se io riprendo a sorridere quando dentro mi sento morire.. Fallo per me.."

Vedo la sua espressione cambiare da triste a sconvolta, a sorpresa ed infine, addolcita. Si avvicina a mi abbraccia delicatamente, lasciandomi un dolce bacio sulla fronte.

"Vai a dormire nica, ci vediamo più tardi verso le nove in sala da pranzo per fare colazione."

Annuisco e insieme ad Ignazio, ci dirigiamo in ascensore. Dopo quelle parole, solo sbadigli da parte nostra e arrivata in camera, mi butto sul letto, addormentandomi di botto.

Qualche ora più tardi...

Uno strano rumore mi giunge alle orecchie e così costretta ad aprire gli occhi, cerco la fonte. Ad un tratto, noto lo schermo del mio cellulare illuminato e quando lo prendo sul display noto un messaggio con il suo nome..

"Buongiorno nica, ti aspettiamo tutti fra quindici minuti al ristorante dell'hotel. Muoviti che sono tutti curiosi di conoscerti. Un bacio, Ignazio."

Sorrido a trentaduemila denti, è la prima volta che il signorino mi manda il messaggio del buongiorno. Così, senza rispondere, mi alzo e corro in bagno andandomi a fare una bellissima doccia tiepida, e avvolgendomi in fine in uno di quei morbidissimi asciugamano bianchi e legando i capelli in un altro asciugamano più piccolo in modo da assorbire l'acqua. Subito dopo mi dirigo in camera e apro la valigia scegliendo un jeans skinny blu scuro ed un top a fascia semplicissimo di un arancio intenso, il tutto completato da un sandalo gioiello a zeppa. Vado in bagno e finito di asciugarmi per bene corpo e capelli indosso il mio intimo e poi indosso i miei vestiti. Mi guardo e.. si mi sento perfetta. Mi faccio un trucco leggero che comprende un velo di cipria, un filo di matita, rimmel per valorizzare lo sguardo, un po' di colore alle guance e un po' di burro cacao alla fragola. Asciugo i capelli con il phon in modo da sbrigarmi e quando finisco tutto, mi guardo soddisfatta allo specchio, osservando la magnifica lunghezza dei miei capelli. Tornata in camera dalla mia valigia prendo il profumo allo zucchero filato e cercando di non dimenticare nulla, prendo il cellulare, le chiavi della stanza e scendo nella hall.

Arrivata, mi guardo intorno per capire dove sia la sala ristorante, ma seduto in un divanetto vedo il mio amico, guardarmi divertito e salutarmi con la mano. Mi dirigo verso di lui sorridendo e vedo che si alza venendomi incontro e poggiandomi una mano sulla schiena per poi lasciarmi un dolce bacio sulla guancia.

"Buongiorno Aurora mia, posso dirti che sei bellissima questa mattina?" dice guardandomi negli occhi e facendomi arrossire.

"Grazie mille, il complimento lo accetto volentieri ma, toglici quel 'mia' Boschetto, non sono di tua proprietà." dico ridendo e facendogli la linguaccia.

"Tzè, ma sentila un po'.." ci guardiamo e scoppiamo a ridere guardandoci.

Mentre camminiamo verso la sala dietro il salottino, noto che ha un jeans semplice ed una camicia blu semplice, svoltata nelle maniche. Prendo il suo polso sinistro e controllo l'orario.

"T'ha pigghiari la pinnula chi talii chi ura sunnu?" (Ti devi prendere la pillola che guardi che ore sono?) mi chiede Ignazio ed io lo guardo sbattendomi una mano sulla fronte ridendo.

"Ma che amico simpaticissimo che ho! Le battute più assurde me le fa lui. Dovrei scrivere un libro, ma gari con il titolo: 'Le pessime battute di Boschetto'. Sarebbe forte!" dico guardandolo.

Dire che mi guarda sconvolto è poco ed io rido di gusto. Anche lui ride scuotendo la testa e mi scombina i capelli facendomi la linguaccia.

"Hai dormito bene?" mi chiede ed io annuisco sorridendo.

"Tu?" vedo che annuisce per poi poggiarmi un braccio sulle spalle e darmi un dolce bacio sulla fronte.

"Pronta a conoscere la mia seconda famiglia?" chiede guardandomi negli occhi mentre tiene ancora il braccio sulle mie spalle ed io un po' preoccupata annuisco.

"Si.."


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Buon pomeriggio carissimi miei *-* come va?

Come promesso, eccomi quì con il tanto atteso capitolo nove, dove tutti mi chiedevate che cosa sarebbe accaduto dopo il concerto. Ebbene, ci ritroviamo il primo punto di vista di Ignazio, dove racconta come si è conosciuto con Aurora a Piero e Gianluca! Yeee!! *-* finalmente Il Volo al completo. Anche loro sono finalmente entrati in scena, ridendo di Ignazio durante il suo racconto ahahah! Ma sentiamo anche le considerazioni del nostro Ignazio sulla ragazza. *-* Che ne pensate di quel che ha detto il nostro bel Boschetto? 

Ma ancora non è finita quì: Aurora che impressione farà a Gianluca e Piero? Ma sopratutto, cosa accadrà nella seconda giornata del concerto di Agrigento? Beh, questo lo scopriremo nel nuovo capitolo. *-*

E Aurora? Secondo voi che cosa terrà affligge Aurora tanto da dirgli ad Ignazio che in futuro glielo dirà? Che cosa sarà questa sua paura da superare? Boooh.. lo scoprirete più avanti. *-*

Come sempre ci tengo a ringraziare a tutti voi che leggete, che commentate, che votate, che aggiungete la mia storia nelle vostre liste di lettura, ma in particolar modo voglio ringraziare a tutte le stupendissime persone che mi sostengono: GRAZIE DI CUORE A TUTTI VOI. SIETE SPECIALI. *-*

E ci tengo a precisare che nello scorso capitolo, con le vostre parole, mi avete fatto emozionare moltissimo! GRAZIE ANCORA. *-*

Beh, che dirvi, alla prossima miei cari. Un bacione e buona domenica. *-*



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