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Sono distesa sul letto, di quest'ospedale da dieci giorni ormai, ho passato notti intere tra incubi e sogni con accanto il mio ragazzo, ma ieri sera gli ho chiesto di andare a riposare, tanto poi sarebbe tornato stamattina a prendermi per portarmi finalmente a casa.
Rimanendo da sola però, non ho chiuso occhio, sono stata tutto il tempo a fissare la finestra di questa camera d'ospedale.
Le prime luci dell'alba tinteggiano il cielo colorandolo di un rosa antico con varie sfumature di arancione, giallo e qualche nuvola che gli fa da contorno, sembra un dipinto.
Mi fisso a guardarlo, ad un tratto sulle guance mi accorgo di avere piccole calde lacrime che scendono, non so perché sto piangendo, ma credo sia dalla gioia che finalmente tutto questo sia finito.
Un rumore leggero che viene dalla porta mi risveglia dai miei pensieri ma prima di voltarmi asciugo con il palmo della mano le lacrime e mi schiarisco la voce.
"Avanti!"
Vedo spuntare dalla porta Massimiliano assieme ad un medico.
"Salve Danielle, come stai?"
Il dottore mi porge la domanda guardando la cartella che ha in mano.
"Bene, grazie."
Massimiliano mi guarda fisso negli occhi, come per chiedermi se è vero, con un leggero cenno della testa gli faccio capire che va tutto bene.
Ad interrompere queste domande silenziose è il dottore.
"Sono molto contento signorina Danielle, ho visto tutte le analisi, le lastre che abbiamo ripetuto ed è tutto a posto, può tornare a casa . Queste sono le medicine che deve continuare a prendere ancora per qualche giorno."
Porge la ricetta al mio ragazzo e si allontana salutandoci con un gesto della mano.
Siamo soli e anche se in una stanza d'ospedale siamo felici perché sappiamo che finalmente questo incubo è finito.
Massimiliano si avvicina e mi dà un bacio delicato sulle labbra, poi mentre mi guarda negli occhi inizia a parlare.
"Allora amore come stai? Intendo davvero, credevi non mi fossi accorto che stavi piangendo?"
"Sto bene, le mie erano lacrime di gioia, perché finalmente tutta questa storia è finita."
"Va bene, adesso andiamo che ti aspettano tutti."
Gli faccio cenno di sì. Prendo la borsa, dove avevo riposto i ricambi di vestiti, che ho indossato in questi giorni e ci dirigiamo fuori dall'ospedale.
Una brezza di aria fresca mi arriva dritta in viso, facendomi rabbrividire, erano giorni ormai che non uscivo da quella stanza.
Massimiliano mi apre la portiera, dopo che sono salita, la richiude e si dirige al lato del guidatore, mi fa un sorriso, mette in moto e ci dirigiamo verso casa.
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Eccoci arrivati!
La mamma mi corre incontro, mi abbraccia stringendomi forte ed io ricambio, all'improvviso la sento singhiozzare sulla mia spalla, allora cerco di calmarla.
"Mamma, calmati, è tutto finito, sono qui adesso."
Lei si sposta per guardarmi, muove la bocca per cercare di parlare ma non ce la fa, la richiude, mi prende per mano e ci incamminiamo verso la sala da pranzo dove ci sono tante persone.
Vedo Sharon la mia pazza amica, che appena entro mi salta addosso come quando andavamo a scuola i primi tempi e se mancavo qualche giorno, al mio ritorno mi correva incontro lasciando che io e lei cadessimo per terra; a quel ricordo sorrido felice.
Le dò un bacio sulla guancia, continuo a guardarmi attorno come se non riconoscessi la mia casa, noto Jack, Luke, i ragazzi, lo zio di Massimiliano, insomma ci sono proprio tutti.
Hanno allestito la sala con dei palloncini e uno striscione con su scritto bentornata.
Passiamo tutto il tempo tra cibo e chiacchiere, questa giornata è volata.
Ora sono nella mia stanza, dopo che tutti se ne sono andati, Massimiliano è rimasto un altro po' con me, poi anche lui se n'è andato dicendomi che il giorno dopo sarebbe venuto nel pomeriggio, perché aveva da fare.
Dice che ha lasciato tante cose in sospeso mentre ero stata rapita al solo pensiero mi si stringe lo stomaco.
Osservo la luna dalla mia camera e mi lascio cullare dal pensiero che finalmente sono a casa, lasciandomi andare tra le braccia di morfeo.
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Oggi ho passato tutta la giornata con Sharon che non mi ha lasciata un secondo, mi ha raccontato di lei e di Jack, che la loro storia procede bene e che crede di aver trovato finalmente l'uomo della sua vita, se n'è andata solo quando ho ricevuto la telefonata di Massimiliano, che diceva che stava arrivando e di farmi trovare pronta perché voleva fare una passeggiata sulla Senna.
Ho messo un pantalone stretto nero, con una maglia lunga azzurra e ho optato per le mie Skinner nere per stare più comoda, un filo di eyeliner, un po' di lucido, lasciando quella nota di semplicità sul mio viso, poi ho sciolto i capelli e...appena in tempo, dalla strada una macchina suona, è quella del mio ragazzo, mi affretto a scendere e a raggiungerlo.
Massimiliano pov
Sono davanti casa di Danielle, ho deciso di fare una passeggiata con lei, ho l'ansia per quello che dovrà accadere.
A risvegliarmi dai miei pensieri è il portone che si apre, rivelando il mio angelo.
Resto incantato dalla sua bellezza, mi rivolge un sorriso e corre da me, scendo dall'auto , le apro la portiera e le faccio un inchino, lei mi ringrazia e sale, richiudo lo sportello, faccio il giro dell'auto e salgo anch'io.
Accendo il motore e parto per recarmi lungo la Senna.
"Amore perché sei così silenzioso, qualcosa non va?"
La guardo per qualche istante, si è accorta del mio comportamento strano, ma non voglio rovinargli la sorpresa.
"Tranquilla va tutto bene, sono solo un po' stanco."
Danielle si rassicura e mi fa una carezza sulla guancia, guardandomi con un po' di tristezza, non voglio sia triste, quindi decido di accendere la radio per smorzare questo silenzio assordante.
Stanno suonando la canzone di Alessandra amoroso "Amore puro" a Danielle piace tanto, infatti come avevo immaginato lei inizia a cantarla lasciandosi trasportare dalle parole con fare sognante.
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Danielle pov
Siamo abbracciati e stiamo passeggiando lungo la Senna, non riusciamo a parlare, come se le parole si fossero bloccate in gola. Però capisco che non né abbiamo bisogno, perché sono i nostri cuori a parlare per noi.
Continuiamo a camminare accompagnati dal rumore dell'acqua che scorre sotto i nostri piedi e al suono melodioso dei nostri cuori che battono forte, arriviamo ai piedi della Torre Eiffel.
All'improvviso Massimiliano si ferma e con un leggero gesto mi fa voltare verso di lui, mi fissa negli occhi e mi dà un bacio pieno di dolcezza, un bacio che trasmette tante cose: "Amore, protezione, fiducia, coraggio."
Il coraggio di andare avanti e non pensare più al passato.
"Vieni saliamo sulla Torre."
Mi prende per mano e ci dirigiamo al primo piano, dove troviamo il vecchio che suona l'organetto, proprio come tempo fa.
Ci sono tante persone che si lasciano confortare da queste dolci melodie.
Dopo un po' la gente inizia ad andarsene finché non restiamo soltanto noi e nel vederci da soli, l'anziano signore mi porge un sorriso iniziando a suonare "la vie en rose" poi guarda dietro di me e mi fa un cenno, non capisco il motivo, mi volto e trovo il mio ragazzo inginocchiato, ma cosa sta succedendo...
Non mi ero accorta di questo, mi guarda e mi porge una piccola scatola di velluto blu, calde lacrime iniziano a rigarmi il volto perché ho capito cosa c'e' dentro.
"Danielle, da quando sei entrata nella mia vita, sono diventato un'altra persona, non ho mai conosciuto una ragazza speciale come te, una ragazza con tante qualità e, dal cuore d'oro. Ne abbiamo passate tante, quest'ultima è stata quella che mi ha portato nell'abisso dell'inferno e dove mi ha fatto capire una cosa importante, ed è quella che io senza di te non posso vivere, abbiamo perduto fin troppo tempo lontani e adesso non voglio sprecarne nemmeno un'attimo, voglio dividere ogni singolo istante assieme a te. Danielle vuoi sposarmi?"
Lo guardo con il cuore che batte all'impazzata, ormai lacrime di gioia cadono ininterrottamente, lui mi guarda in attesa della mia risposta.
"Si, si, SI!!!"
Prende l'anello dalla scatolina e me lo infila al dito, poi mi bacia appassionatamente mentre le note della vecchia canzone si diffondono ovunque creando un luogo incantato dove siamo soltanto noi.
Ad un tratto sento degli applausi provenire dalle mie spalle, mi volto e vedo tutti i nostri amici, mia madre, perfino lo zio di Massimiliano.
Sapevano tutto.
Tutti si avvicinano per congratularsi con noi, mia madre mi stringe forte, so che è felice di questo.
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Siamo scesi, dirigendoci su un battello ristorante, dove Massimiliano ha pensato bene di organizzare una festa, circondati dalle persone che amiamo.
Balliamo un lento sotto le stelle, con una dolce musica e il rumore dell'acqua, che rende tutto questo magico.
Questa è la serata più bella della mia vita!
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