~ 62 ~
Non so come ho fatto a ritrovarmi qui, in questo campo.
L'ultima cosa che ricordo è, che ero con Michael...oh DIO! Dov'è adesso?
Mi guardo intorno e vedo solo un grande prato, con tanti fiori, è un posto stupendo.
Ci sono tanti alberi fioriti, sono molto grandi con delle grandi radici, sembrano essere molto vecchi, mi soffermo a guardarli, un soffio di vento fa muovere le loro foglie, il loro fruscio assomiglia ad una dolce melodia, sembra che stiano cercando di comunicare con me.
Una scia di vari tipi di fiori di tante tonalità diverse, accompagnano il ritratto di questo posto, anche il loro profumo emana una tranquillità quasi soprannaturale.
Sembra un dipinto.
Un arcobaleno di fiori, misto alla purezza di una cascata che sgorga dalle pareti di una montagna, mi fa sentire la sua delicatezza, l'armonia di un posto che sembra portarmi in un sogno, un sogno dove solo l'amore può regnare sereno.
Sembra che sono sola. Inizio a camminare e ad inoltrarmi nel bosco per capire dove mi trovo; man mano però ad ogni mio passo, sento dei rumori dietro di me.
Ho paura…inizio a correre, ho il cuore in gola, amore dove sei?
Piano, piano quello che prima sembrava un bellissimo sogno, ora si sta trasformando in un incubo un senso di angoscia mi pervade, brividi di freddo misti a senso di terrore stanno prendendo il sopravvento.
Continuo a camminare, mentre dietro di me continuo a sentire passi che avanzano, ho paura di voltarmi, il cuore accelera i suoi battiti ad ogni mio respiro, l'unica cosa a cui riesco a pensare adesso è...
"Amore mio, vieni da me ti prego!"
Continuo a correre in questa immensa distesa di fiori, corro a più non posso, finché non inciampo e quel rumore di passi si fa più intenso, poi si ferma, ho paura di voltarmi.
La figura di un uomo mi appare davanti, vedo i suoi piedi, piano, piano sollevo lo sguardo, risalendo la sua figura, indossa dei pantaloni in velluto marrone, salendo ancora noto la sua camicia bianca un po' sbottonata, i miei occhi si fermano sul suo viso, fino a fissare i suoi occhi.
"Amore mio, non posso crederci, sei tu, sei qui con me."
"Scusami se ti ho spaventata, ma credo che tu stia sbagliando, non sono chi tu credi che io sia,."
"Oh mio Dio, cosa ti è successo, amore sono io, sono Danielle."
Lo vedo un attimo titubante poi il suo volto s’illumina mi guarda con sguardo dolcissimo. “non mi riconosce, perché? Cosa gli è successo”?
"Massimiliano, sono io, ti prego dimmi che è uno scherzo, non puoi esserti dimenticato di me."
"Perdonami, ma il mio nome è Earth Angel, sono un'angelo della terra."
"Oddio, non può essere."
Calde lacrime iniziano a rigare il mio volto, non può essere, non posso essere morta, amore ti prego svegliami da questo incubo, ho freddo.
Mi rannicchio su me stessa, singhiozzando a più non posso, penso alla mamma, adesso rimarrà da sola, al mio amore che non potrò più abbracciare, l'unica consolazione è questo angelo, che gli assomiglia molto, ma come può essere sembrano due gocce d'acqua.
"Ti prego calmati, non piangere, so a cosa stai pensando, sento il tuo cuore che mi sta sussurrando il tuo dolore, non sei morta, stai solo attraversando una sorta di stato d'incoscienza."
Osservo i suoi occhi e sento che mi sta dicendo la verità, il mio cuore lancia strani segnali, come delle scosse, per farmi capire che ha ragione, non sono morta ma sono in una specie di oblio chiudo gli occhi e inizio a ripetermi:
Voglio svegliarmi, voglio aprire gli occhi, ho bisogno di lui, ho bisogno delle sue braccia, ho bisogno della dolce melodia del suo cuore.
Li riapro e sono ancora qui, l'angelo mi osserva con tristezza, come se avesse compassione di me, mi rivolgo a lui...
"Ti prego non guardarmi così, non voglio farti pena, ti sembrerò pazza, ma sono stata rapita."
Ad un tratto lui posa la sua mano sulla mia bocca per farmi smettere di parlare.
"Non dire più nulla, so cosa ti è successo, il mio non è sguardo di compassione, ma di tristezza, perché il tuo cuore mi sta parlando, mi sta raccontando tutte le tue pene, ma ti dico una cosa non devi avere timore, io ti sarò accanto fino al tuo ritorno, lui ti troverà con la forza del suo amore, solo un'amore puro e unico riuscirà ad arrivare fin qui."
Ascolto le sue parole, rimanendo incantata dalla luce che il suo corpo sta emanando, ha ragione, sono sicura che il mio amore mi ritroverà presto, il nostro è davvero un'amore unico, non si arrenderà.
Luce dei miei occhi ti sto aspettando!!!
Non so perché ma ad un tratto l'angelo sparisce.
Una voce da lontano mi sta chiamando, mi volto e vedo una persona che si avvicina, resta fermo ad una certa distanza, non so perché non avanza.
Lo vedo sedersi sull'erba e mi siedo anch'io, siamo l'uno di fronte all'altro, poi inizia a parlare.
"Che ci fai qui?"
"Non lo so come ci sono arrivata."
Lo vedo pensieroso, mi osserva e poi continuiamo a parlare del mio rapimento, di Michael.
Ho paura...
"Sta tranquilla, sono un amico non voglio farti del male!"
"Ho paura, sono sicuramente nei guai, sento che sto male, ma non so cosa mi è successo. Mi sono ritrovata qui per caso, ma a quest'ora dovrei essere a casa, non conosco questo posto, mia ma...dre mi sta..rà aspet..tando."
Inizio a singhiozzare, sento il mondo cadermi addosso, riprendo fiato e continuo.
"Puoi indicarmi la strada per tornare a casa mia?
"Non preoccuparti la troverai da sola, riposati solo cinque minuti."
Faccio come dice, allo stesso tempo inizio a pensare che mi sembra di averlo già incontrato, l'osservo mentre sta andando via, ma nella mia confusione non avevo fatto caso ad un particolare...
"Aspetta, io ti conosco?"
Lui non si volta e prosegue, provo ad andare da lui ma non ce la faccio sono troppo debole, piano piano gli occhi si chiudono e lui sparisce dalla mia visuale, le uniche cose che riesco a sussurrare prima di addormentarmi è...."sei il ragazzo dallo zainetto azzurro."
Non so quanto tempo ho dormito, ma ad un tratto mi sveglio, piano, piano apro gli occhi, vedo una luce molto forte, faccio fatica ad aprire gli occhi, dopo un po' mi abituo a questa luce e mi rendo conto che sono in ospedale, mi guardo attorno ma vedo solo fili, allora mi decido.
"Mamma!!!"
Cerco di urlare, ma non so se mi ha sentito, ad un tratto sento un trambusto fuori dalla porta, vedo entrare medici ed infermieri.
"Oh mio Dio ma come ha fatto ad uscire dal coma farmacologico."
Sento dire da loro, non credono ai loro occhi.
Massimiliano Pov
Sento i medici correre nella stanza di Danielle, ho paura e corro anche io con loro. Entro dalla porta e la vedo, la mia piccola ce l'ha fatta, si è svegliata. Mi vede ed apre le braccia per accogliermi.
La stringo forte e inizio a piangere di gioia, il medico mi guarda e mi da una pacca sulla spalla dicendomi.
"Sta tranquillo, il pericolo è passato."
Ci saluta e se ne va, io mi godo un altro po' il calore della mia piccola, poi prendo il telefono, esco un'attimo fuori guardandomi indietro e osservando ancora un po' Danielle, ancora non posso crederci porto il telefono all'orecchio e chiamo Margareth e Sharon.
Margareth Pov
Sono qui in questa casa, da sola, penso alla mia bambina, a mio marito, a mio figlio, Dio ti prego non posso perdere anche lei. Assorta nei miei pensieri, vengo risvegliata dal suono del telefono, corro a rispondere e...
"Pronto."
"Margareth sono Massimiliano."
"Oddio cosa è successo?"
"Margareth stia calma, c'è stato un miracolo questa notte, Danielle si è svegliata."
Inizio a singhiozzare, Dio ti ringrazio hai ascoltato le mie preghiere.
"Margareth, ho avvisato Sharon e Jack passeranno tra qualche minuto e la porteranno qui."
"Grazie, grazie!!!"
Massimiliano Pov
Ho appena riagganciato, sento il cuore colmo di gioia, finalmente tutto è passato, la mia piccola è tornata, vado di nuovo da lei...
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