Sto camminando per strada, non so perché ho una strana sensazione alla bocca dello stomaco, sento dei passi dietro di me, non ho nemmeno il tempo di voltarmi che una mano da dietro mi prende e con l'altra poggia un fazzoletto sulla mia bocca impregnato di qualcosa che mi stordisce, non vedo più nulla.
Sento il suono del mio telefono e piano piano apro gli occhi, Il telefono continua a squillare faccio fatica a capirci qualcosa, poi mi rendo conto che era solo un brutto sogno. Prendo il telefono e rispondo.
"Ehi, Ciao amore."
"Ben svegliata piccola, vi siete addormentate tardi?"
"No, perché?"
"Amore, sono le undici passate."
"Oddio, ma quanto ho dormito, sarà stata colpa di quel incubo..."
"Quale incubo?"
"Niente di che, forse perché abbiamo visto la serie sui vampiri."
"Può essere, evidentemente ti ha suggestionato, ti ho chiamato per dirti che ci vediamo direttamente verso le otto."
"Ok, Massimiliano tutto bene?"
"Sì, perché me lo chiedi?"
"Non lo so ti sento strano."
"No tranquilla va tutto bene, a stasera."
"Ok, Ciao amore."
Riagganciamo, ma non so perché ho uno strano presentimento, sinceramente credevo passasse più tempo con me, specie che dopo il ballo dovrà tornare in italia.
Decido di alzarmi e fare una doccia, ho dimenticato di chiedere a Sharon se ci prepariamo assieme. Ora gli mando un messaggio.
~ Ehi tesoro, ci prepariamo insieme per il ballo? ~
Controllo se ha letto il messaggio, bhè...che succede? Legge e non risponde. Mhm...oggi sta succedendo qualcosa di strano.
- Evidentemente non ti sopportano più.
- Tu da dove sbuchi? Oggi non è giornata, quindi stattene zitta!
- Calma eh! Ti sta per caso arrivando il ciclo?
Decido di lasciar perdere la mia vocina fastidiosa.
Meglio raggiungere la doccia, le carezze delle gocce dell'acqua mi calmano.
Apro la doccia e mi ci immergo sotto, il rumore dell'acqua comincia a rilassare i miei muscoli troppo tesi, a causa dell'incubo e sinceramente dallo strano comportamento di Sharon e di Massimiliano.
Passo non so quanto tempo sotto il getto d'acqua, decido di uscire, chiudo il rubinetto, prendo l'accappatoio e mi asciugo, metto un jeans chiaro e una canotta bianca, prendo le mie Vans nere e faccio una coda.
Non ho voglia di mangiare da sola, anche perché la mamma non è ancora tornata e da quando è partita a spento il cellulare, segno che è ancora arrabbiata.
Decido di non pensarci e faccio marcia per uscire, ero indecisa ma ora ho deciso, me ne andrò al mcdonald's. I miei occhi vengono catturati da un biglietto passato sotto la porta, lo prendo e vedo cosa c'è scritto.
~ Fuori c'è un taxi che ti aspetta. ~
Cos'è questo? Guardo dalla finestra e c'è veramente un taxi che mi aspetta.
- Che aspetti dai, su, tanto avevi intenzione di uscire.
- Da un lato hai ragione.
Esco e vado verso il taxi.
"Salve. Signorina Ferretti, prego."
Il tassista mi apre la portiera e mi fa segno di salire.
Salgo e lui la richiude, fa il giro dell'auto e si siede al posto di guida, mette in moto e si immette sulla strada.
"Mi scusi, ma dove stiamo andando?"
Non mi risponde ma in compenso prende un biglietto dal cruscotto e me lo porge.
~ Visto che è ora di pranzo e una dormigliona non ha fatto colazione, ora ha bisogno di pranzare. ~
Dio è pazzo!
Metto le mani sul viso e l'autista mi guarda dallo specchietto retrovisore.
Appoggio la testa al finestrino, pensando alla fortuna di aver incontrato un ragazzo così.
Lui sta rendendo la mia vita un bellissimo sogno e le mie sofferenze solo macchie, che piano piano stanno andando via con la purezza del suo amore.
Ad un tratto il taxi si ferma, rivelando davanti a me la spiaggia, il tassista scende venendomi ad aprire la portiera.
"Prego signorina, vede quelle scale, lì troverà un biglietto ad attenderla io l' aspetterò qui."
Gli faccio cenno di sì e mi dirigo a quelle scale. È una spiaggia che ha come ingresso un cancello, aprendolo si prospetta una lunga scala che ti porta sulla spiaggia e sopra di esso un ristorante che scorgo da lontano.
Sono arrivata, c'è un biglietto con una rosa vicino allo scorrimano. Oddio ha pensato proprio a tutto. Perché già so chi è che ha fatto tutto questo, prendo il biglietto e lo apro.
~ Finalmente sei arrivata, purtroppo io non posso esserci in questo momento, mio zio ha bisogno di me, ma in compenso segui la scia di petali, bon appetit mon amour.
Non ho parole per tutto questo, sembra di vivere in un bellissimo sogno. Faccio come mi dice e seguo il percorso, c'è una lunga scia di petali rossi che percorre tutta la scala, alla fine dell'ultimo scalino vedo che la scia prosegue ancora e oltrepassa il ristorante, continuo a seguirli.
"Ehi ce ne hai messo di tempo, ho una fame."
Trovo la mia migliore amica seduta ad un tavolo, si sono messi d'accordo.
"Ecco perché non mi hai risposto, sapevi già tutto."
"Che sorpresa era se te lo avessi detto."
Le sorrido e un cameriere mi sposta la sedia per farmi accomodare, solo una volta seduta riesco a guardarmi attorno.
"Bello vero? Hai incontrato un vero angelo Danielle, meriti tutto quello che lui riesce a darti, era ora che riuscissi a vederti con questo sorriso sulle labbra, basta con la tristezza amica mia, adesso devi guardare la vita per com'è, in tutte le sue sfaccettature, belle e brutte che siano, devi smettere di rimuginare sempre il passato."
"È vero, ma tu sai che è difficile per me, mi assumo colpe di ogni cosa che riguardano il passato, essermi fidata di Michael, il non essere riuscita ad essere la figlia che i miei genitori volevano, una sorella che combinava solo guai e che non riusciva a difendersi da sola, ho litigato con loro e non sono riuscita nemmeno a chiedergli scusa per dirgli per una sola volta che gli volevo bene."
Una Lacrima riga il mio viso, mi sono sempre data colpa di tutto.
"Ehi non è così, devi capire che tu non hai colpe su questo, nessuno ce l'ha Danielle, non puoi assumerti tutte le colpe del mondo, loro sanno che tu gli vuoi bene e credo che forse siano stati proprio loro a mandare Massimiliano da te ora asciuga questi occhi e godiamoci questo meraviglioso posto."
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