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"Ecco i vestiti, vuole che le dia una mano? "
"No grazie."
Dice Massimiliano.
L'osservo, capisco che sia un pò in soggezione, ma nonostante tutto, cerca sempre di sostenermi, è un ragazzo speciale e me ne rendo conto ogni giorno di più!
"Sono stupendi questi vestiti."
"È vero, ora inizio a provarli."
Massimiliano si siede sopra un divanetto, ce ne sono vari in questo lato del negozio, sono di pelle color bianco latte abbinati alle mura e alle porte degli spogliatoi, per dare un'aria più luminosa, dal soffitto pendono dei lampadari di cristallo.
Nello spogliatoio c'è una sedia in legno anch'essa bianca e uno specchio lungo tutta la mia statura.
Inizio a provarmi il primo vestito, quello azzurro, mi guardo allo specchio, mi scende molto bene addosso ma non so... esco fuori mi faccio vedere dal mio ragazzo che mi osserva ma non capisco dalla sua espressione cosa ne pensa...
- Starà pensando che sembri una fatina, ti sta orrendamente.
- Ma mi spieghi che problemi hai? Sei proprio una coscienza orribile.
- Sì, proprio, io almeno sono schietta, tu sei paranoica.
- Dio mi da sui nervi.
"Allora? Cosa ne pensi?
"Ti sta bene... però."
Non gli lascio finire la frase.
"Ho capito, non ti convince."
Mi fa segno di no con la testa, entro di nuovo dentro lo spogliatoio e lo tolgo, indosso quello rosa. Anche questo è molto carino ma...
- Sembri un confetto hahaha.
-Quanto sei fastidiosa.
Esco e mi fa cenno di no, continuiamo così per un bel po', finché... Oh mio Dio è questo? Da dove è uscito?
- Dall'uovo di pasqua.
- Argggh.
Tra i tanti vestiti che la commessa mi ha portato ce n'è uno di colore azzurro corto fin sopra il ginocchio, con uno scollo dritto sopra il seno e una sola spallina, con tanti piccoli diamantini che contornano il bordo del corpetto.
Oh mio Dio questo è un sogno.
Lo indosso subito, mi guardo prima allo specchio, non ho parole, non sono mai riuscita a guardarmi allo specchio e a farmi un complimento, ma stavolta è diverso.
Esco e mi mostro a lui, mi guarda con la bocca spalancata.
- Ti sta d'incanto.
- Oh finalmente un complimento.
Continuo a camminare verso di lui che continua a rimanere in silenzio con gli occhi spalancati e decido di farmi beffa di lui.
"Amore chiudi la bocca, altrimenti entra qualche mosca. "
Inizio a ridere e lui sembra risvegliarsi da quello stato di tranche.
"Dio! Piccola sei...fantastica, stupenda."
- Ehi, l'ho detto prima io.
- Sta zitta tu, detto da lui suona meglio non credi?
- In effetti.
- Ma che problemi abbiamo io e te?
- Tanti.
"Ok, allora prendo questo, vado a cambiarmi e sono da te."
Mi rivesto e andiamo alla cassa, Massimiliano paga il vestito, le scarpe e la pochette.
Dimenticavo prima la commessa ci ha mostrato il coordinato e lui ha deciso di prendere tutto.
Lo stomaco inizia a brontolare, segno che è già ora di pranzo, però non possiamo tornare a casa, anche perché dobbiamo ancora prendere il vestito per lui.
"Ehi piccola, ho visto che c'è un ristorantino qui all'angolo, ti va di andarci?"
"Ok, ma dobbiamo sbrigarci, manca ancora lo smoking per te."
Mi fa cenno di si.
C'incamminiamo a piedi lasciando l'auto nel parcheggio qui vicino, arrivati al ristorante, ci rendiamo conto che però è chiuso.
"Accidenti, non ci voleva e adesso?"
Mi guardo attorno e noto un piccolo chiosco che vende hot dog, al di là della strada e ricordo che nei dintorni c'è un piccolo parco.
"Tranquillo, guarda lì!"
Gli faccio cenno per mostrarglielo.
"Prendiamo gli hot dog e li mangeremo in un piccolo parco che c'è qui vicino."
"Va bene, andiamo."
Presi i panini, ci rechiamo al parco e ci sediamo su una panchina.
In questo parco ci sono solo dei ragazzi che giocano a basket, c'è uno spazio riservato proprio al canestro, all'angolo ci sono delle giostre vuote, anche perché il tempo non è dei migliori.
Osservo quei ragazzi giocare è per pochi attimi ho rivisto mio fratello, un pizzico di malinconia mi pervade, Massimiliano se ne accorge.
"Piccola, tutto bene?"
"Si, sta tranquillo."
"Sicura?"
"Non ti preoccupare, anzi piuttosto sbrigati, guarda lì, c'è un negozio di abiti da uomo."
- Chissà che non ci sia un bel fustaccio.
- Ma che cavolo vai a pensare?
- Che c'è non esiste solo lui.
- Per me si, mi sa che hanno scambiato persona quando hanno deciso di affiancarti a me.
Gettiamo il tutto nel cestino che è qui di fianco è andiamo al negozio.
"Salve posso esservi d'aiuto?"
Sento una voce rivolgersi a noi , mi volto ed è un ragazzo che ha più o meno l'età di Massimiliano, è alto, capelli neri e occhi castani, rispondo io perché lui è troppo occupato a guardarlo in cagnesco per rivolgergli la parola.
- Ci credo, questo ti sta mangiando con gli occhi.
- Stai zitta una buona volta.
"Si grazie, ci serve uno smoking."
"Seguimi, prego."
Massimiliano mi stringe la mano, segno che si sta arrabbiando.
- Infatti, il tipo qua ha detto seguimi, non seguitemi.
- Avrà sbagliato.
Accarezzo il suo braccio per fargli capire, che è tutto apposto è lui sembra tranquillizarsi a quel tocco.
"Ecco, qui ci sono vari tipi di smoking."
Ad un tratto i miei occhi vengono catturati da un bellissimo smoking nero di velluto, con camicia a collo alto bianca e papion.
"Ci dia quello."
Il commesso va a prenderlo, Massimiliano mi guarda e sorride, ho capito che piace anche a lui, infatti non vuole nemmeno provarlo, paghiamo e usciamo. All'uscita veniamo colti dal temporale, così iniziamo a correre mano nella mano, fino ad arrivare all'auto.
"Siamo bagnati fradici, menomale che i vestiti sono intatti."
Inizia a ridere e mette in moto mentre io lo osservo in ogni suo movimento. Amo quelle fossette che si formano quando ride, le sue risate mi riempiono l'anima di gioia.
Siamo arrivati a casa.
"Piccola, ci vediamo domani, ora ho da sbrigare alcune faccende con mio zio."
"Si amore sta tranquillo, ora telefono a Sharon per farla venire, così non resto da sola."
Mi avvicino a lui, allaccio le mie braccia al suo collo, lo guardo negli occhi e gli sussurro.
"Ti amo."
Poi avvicino le mie labbra alle sue, lui mi chiede l'accesso con la lingua e glielo lascio fare, le nostre lingue si rincorrono a vicenda, iniziando a danzare tra di loro, è un bacio passionale che lascia spazio ai nostri umori, alla nostra voglia di baciarsi come se non ci fosse un domani.
Dopo un tempo che sembra infinito ci spacchiamo e scendo dalla macchina, dirigendosi dentro casa, all'improvviso mi chiama.
"Ehi piccola!!!"
Mi volto e lui è ancora lì.
"Ti amo!!!"
Sorrido come un ebete e gli mimo un "anch'io"...apro la porta e sento l'auto allontanarsi.
Oddio!!! È stato fantastico!!!
Saltelli per tutta la casa, sono troppo contenta, prendo il telefono e mando un messaggio a Sharon.
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