~ 43 ~
Ci guardiamo negli occhi, mi immergo in quelle due pozze verdi che sembrano smeraldi, sono così profondi da farti sembrare di vederci dentro la sua anima.
" Cosa ne pensi di tutto questo? Ti è piaciuta la sorpresa?"
Mi risveglia dai miei pensieri e cominciamo la conversazione mentre aspettiamo che il cameriere ci porta il menù.
"Certo che mi è piaciuta, mi hai lasciato senza parole, ma come hai fatto?"
" Segreto di stato! Tranquilla la giornata è appena iniziata."
Ridiamo e ci gustiamo il panorama, ad un tratto arriva il cameriere con una serie di portate, sono confusa, non doveva portare il menù?
- Che stupida, avrà pensato a tutto, ti pare?
-Sempre a parlare tu e che cavolo.
"Pour le messieurs ho portato come aperitivo un calice di Castel Mouche."
Mentre lui ci versa il vino, arriva un altro cameriere con le portate.
"Per antipasto blocco di foie gras di anatra, baguette tostata, insalata di fagiolini, blocco di foie gras salmone marinato, insalatina di patate roosevelt, passato di zucca, castagne sminuzzate e crostini. Vi auguro Bon appetit."
Non ho parole, poggia tutte queste cose sul tavolo e se ne va. Massimiliano riprende il discorso.
"Avevo già prenotato tutto prima della partenza."
"Sei un vulcano di sorprese tu, giuro non ho parole."
Mentre mangiamo arriva un signore sulla cinquantina che inizia a suonare una canzone molto famosa di Charles Trenet "Que Reste - T -il De Nos Amours. "
E una melodia stupenda che accompagna i nostri sguardi e i nostri cuori, durante il pranzo non diciamo una parola, siamo imbarazzati entrambi, si vede, a spezzare questo silenzio è il cameriere che dopo un bel po' viene a prendersi i piatti per portarcene altri. Mio Dio io già sono piena.
"Messieurs continuiamo con i piatti principali: lombo di maiale iberico di tipo T bone, purè di patate dolci, salsa alla mostarda, trancio di salmone con spinaci, soia, salsa al coriandolo, cocotte di lenticchie e verdure saltate in padella con latte di soia. Auguro ai signori una buona continuazione del pranzo.
Ci lascia così e io resto a bocca aperta.
" Oddio non riuscirò mai a mangiare tutto questo."
Massimiliano mi guarda, è molto serio.
- Lo hai fatto arrabbiare.
- Tu dici che l'offeso?
- Certo, sei sempre a lamentarti.
- Bell'aiuto che mi dai, dovresti sostenermi e invece sempre a sputare veleno. Ma forse credo che hai ragione.
- Io ho sempre ragione.
- Quanta modestia. Ma...cosa fa adesso ride?
"Sei troppo bella quando vai in paranoia."
Continua a ridere, cosa vuol dire?
"Scusa. Chi ti ha detto che mi sto facendo film mentali?"
"Si capisce dalle espressioni del tuo volto."
"Ancora non capisco, Cosa cerchi di dirmi? Che espressione ho?"
"Quando sei pensierosa corrughi la fronte, il tuo sguardo diventa infinito, come se nei tuoi occhi ci fosse quella linea sottile che vedi fissando il mare oltre l'orizzonte."
Non posso crederci davvero riesce a scrutarmi cosi?
Divento paonazza in viso, in questo momento vorrei sparire.
Porto le mani al viso per l'imbarazzo, ad un tratto sento il calore delle sue che me le sposta lentamente.
"Non devi vergognarti di me, mi piacciono i tuoi lineamenti dolci, quelle tue smorfie quando pensi, le tue fossette quando sorridi, io ti amo e tu non devi farti problemi con me."
Si avvicina e mi bacia, mille brividi percorrono il mio corpo. Ci stacchiamo da un tempo che sembra infinito, la musica termina e un forte applauso ci risveglia da questa magia, mi volto e vedo che stanno applaudendo noi.
"Dio Che vergogna."
Lo yacht ha approdato in questo momento vorrei solo scappare da qui.
"Cameriere!!!"
"Perché stai chiamando il cameriere non abbiamo ancora finito."
"Oui monsieur?"
"Tenga pure il resto."
"Mercy, Monsieur!"
Non mi lascia il tempo di aprire bocca che prende la mia mano e inizia a correre, io lo seguo mentre ridiamo forte. La gente ci osserva sbalorditi, vedo dalle loro espressioni che staranno pensando che siamo matti.
- In un certo senso credo che lo siete.
- È mai possibile che tu stia sempre a parlare. Stai zitta una buona volta.
Corriamo a più non posso, fino ad arrivare ad un bus turistico.
"Ma Dove stiamo andando adesso?"
"A fare un giro di Parigi. Non c'è cosa più bella che passeggiare con la mia bellissima ragazza."
"Tu sei matto!!!
Gli butto le braccia al collo e stavolta sono io a baciarlo per prima. Ho il cuore che batte a mille, accompagnato da mille emozioni che non riesco a descrivere.
Si stacca da me, prendendomi a mo' di sposa e mi porta sul piano superiore del bus, una volta arrivati mi poggia terra e ci sediamo nella fila in fondo.
Mi guarda fisso negli occhi e porta il suo braccio dietro al mio collo, lasciando che mi appoggio a lui.
In questo momento sono la ragazza più felice dell'universo.
Massimiliano mi ha portato con sé in un bel giro turistico, facendo varie fermate, siamo passati da Gare de Lyon, sul lungosenna all'Ile de la Cité, poi siamo scesi dal bus e mano nella mano abbiamo costeggiato il fiume di fronte al Louvre-Tuilieries.
Dopo Place de la Concorde, su Rue Royale abbiamo preso un altro autobus che ci ha portato davanti la Torre Eiffel.
Mentre raggiungiamo il il lato superiore della Torre eiffel, veniamo attirati da una musica bellissima che esprime tutta la sua dolcezza.
È una canzone di Edith piaf, si chiama "La vie en rose."
Arrivati in cima, abbiamo trovato una folla di persone ad ascoltare un vecchietto che sta suonando questa vecchia canzone con una fisarmonica.
Mi accoccolo tra le sue braccia, questa musica è un dolce richiamo per l'amore, ad un tratto Massimiliano mi tira un po' più in disparte e mi invita a ballare questo lento fantastico, sotto lo sguardo vigile delle stelle e le luci offuscate da questo bellissimo panorama.
Abbiamo passato una giornata fantastica, lui ha chiamato un taxi col quale abbiamo raggiunto casa mia.
Mentre il tassista sta caricando le sue valigie, Massimiliano mi guarda.
"È stata una bellissima giornata piccola. Una delle più belle della mia vita. Domani ti verrò a prendere a scuola così andremo a prendere i vestiti per il ballo."
"Sì, tanto domani finiremo prima a scuola. Amore volevo dirti che anche per me è stata una giornata fantastica, che purtroppo è volata troppo in fretta."
"Tranquilla piccola stella, ce ne saranno altre ancora più magiche."
Ci guardiamo negli occhi con quello stesso sguardo intenso di due persone che si amano e che si desiderano allo stesso tempo.
Ci salutiamo dandoci la buonanotte con un bacio a stampo, lui raggiunge il taxi e io lo osservo mentre si allontana. Rientro in casa e saltello per tutta la casa, poi sento un colpo di tosse, mi volto.
- Oh cavolo. Ho dimenticato di avvisare la mamma.
- Ecco cosa significa ad essere imbranate.
- Cosa ho fatto di male per meritarmi una coscienza come te.
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