~ 39 ~

Sharon se n'è andata da circa mezz'ora e all'improvviso sento la porta d'ingresso aprirsi.

Mi alzo e mi reco in salotto dove trovo mia madre con le valigie e Richard che sta entrando. Lei mi aveva già  telefonato per avvisarmi che sarebbero arrivati adesso.

"Ciao mamma, salve Richard."
Abbraccio la mamma e saluto Richard con la mano.

"Ciao Danielle, come stai?"
"Bene grazie. Voi? Com'è andato il Congresso?"
"Tutto bene, sai Richard mi sta aiutando con la specializzazione, se tutto andrà bene, inizierò psicologia."
"Mamma ma è fantastico!"
Vado ad abbracciarla e le stampo un bacio sulla guancia, le mimo un:
"Dopo mi racconti tutto."

È quasi ora di cena , quindi decido di preparare qualcosa da mangiare . Ho imparato molto bene a cucinare, anche perché a me piace molto, la cucina italiana.

"Vi preparo qualcosa da mangiare? Richard lei si ferma con noi?"
" No grazie, sono stanco credo che andrò a casa."
"Hai ragione, il viaggio è stato piuttosto estenuante. Danielle prepara solo per noi, ma non esagerare con le porzioni."
"Ok mamma."

Le rispondo un semplice ok, tanto dopo  mi farò raccontare tutto, fin nei minimi particolari.

Mi dirigo in cucina per preparare delle farfalle ai gamberetti e zucchine, che mia madre adora. Apro il congelatore e prendo i gamberetti sgusciati, li metto in una pentola, accendo il fornello a fuoco basso e lascio che si scongelino.

Apro il frigo per prendere le zucchine, inizio con il lavarle e poi le taglio in tanti piccoli pezzetti, riponendoli in una ciotola.

Mi avvicino ai fornelli per dare un'occhiata ai gamberetti, controllo che l'acqua si sia asciugata e aggiungo un filo d'olio, del prezzemolo, le zucchine e un po' di vino lascio cuocere un po' finché non si è cotto il tutto, aggiungo dell'acqua ogni tanto per non bruciare il tutto.

La mamma si ferma sull'uscio della porta ma me ne accorgo dopo un po'.

" Quanto sei bella quando sei indaffarata, sai, assomigli molto a tuo padre, in ogni tuo singolo movimento, in ogni tua semplice risata, vedo lui. Le tue fossette appaiono proprio come le sue, quando mi sorrideva proprio come a te."

La guardo negli occhi e vedo la sua tristezza, la sua malinconia, qualche lacrima gli riga il viso, mi avvicino per asciugargliela e  l'avvolgo in un dolce abbraccio e gli sussurro "Mancano anche a me."

In quel momento ci sciogliamo in un pianto liberatorio, come se tutto il peso di quella tristezza, si trasformasse in quelle goccioline trasparenti che scendono ininterrottamente. Calde gocce piene di sentimenti, di amore, di mancanza. Sì, mancanza perché ogni giorno di più si sente il nostro bisogno di essere amate.

Quando muore una persona a te cara, non ci si rassegna mai alla sua perdita, ma  cerchi soltanto il modo di alleviare il dolore, col tempo diventerà più sopportabile, ed è quello che sta succedendo a noi. Stiamo cercando solo un po' di felicità.

"Cos'è questa puzza, Danielle la senti anche tu?"
Inizio ad annusare come se fossi un cane.
"Cazzo!!! No, no, no!"
"Che succede?"
"Si è bruciato tutto, uffa il tuo piatto preferito."
"Dai!!! Io vado a farmi una doccia, tu telefona per prenotare due pizze."

Prendo il telefono e chiamo per prenotare, nel frattempo pulisco il caos che ho fatto. Butto tutto nella spazzatura e mi siedo sul divano, il piede mi duole un po', decido di alzarlo sopra ad un cuscino.

Faccio zapping sul telecomando, ma non danno niente di particolare in tv. Mentre mamma arriva in salotto, suonano alla porta, va ad aprire ed è il fattorino che ci ha portato le pizze, lei lo paga e ripone il nostro cibo sul tavolo.

Apparecchio in fretta la tavola, prendo la Coca-Cola dal frigo e metto anche questa sul tavolo, ci sediamo e mentre mangiamo inizio a fare domande alla mamma.

"Mamma allora? Dai racconta cosa c'è tra te e Richard?"
"Danielle!!!"
"Non posso crederci, sei arrossita! Guarda che ho visto come ti guarda e tu come guardi lui."
"Ok, ok. Ci stiamo frequentando, mi piace molto stare con lui, è un tipo molto socievole, romantico e anche molto giocherellone. Durante il congresso, abbiamo avuto una serata libera, allora mi ha chiesto di andare a cena fuori. Mi ha fatto mandare un vestito da sera in camera, con un biglietto, sul quale c'era scritto di indossare quel vestito. Era un vestito lungo nero, con lo scollo a cuore, nel girovita aveva una cintura argento piena di strass, dalla vita in giù ricadeva lento sulle mie forme. In un'altra scatola c'era un paio di scarpe argento con un tacco vertiginoso è una pochette del medesimo colore."

La osservo mentre ne parla e vedo i suoi occhi che brillano di una luce diversa, quella stessa luce che ho io quando Massimiliano mi guarda, credo che la mamma si sia proprio innamorata.

"Mi ero preparata, messo il vestito e raccolto i capelli in uno chignon. Sono scesa nella hall e ho trovato lui in uno splendido smoking. Hai presente Jack in Titanic?"
Gli faccio cenno di si.

" Ecco così, solo versione moderna perché lui mi stava aspettando vicino all'ascensore. Mi porge il suo braccio e mi dice prego madame. È stato stupendo ero imbarazzatissima. Mi ha portato in un lussuoso ristorante con vista sul lago, non voglio prolungarmi, perché Il bello deve ancora venire."
I miei occhi cadono sulla sua mano è noto un particolare, ha un anello sopra all'anulare sinistro.

"Oddio mamma, ma questo è un anello?"
Si porta le mani davanti al viso, sembra proprio una ragazzina.
"Sì! Mi ha portato sul lungomare, si è inginocchiato e mi ha chiesto di essere la sua fidanzata."
"Mamma!!! Sono così felice per te! Non posso crederci."

L'abbraccio di nuovo, ma stavolta è un abbraccio di quelli che le trasmettono sicurezza, noto che ha bisogno di essere rassicurata, lo capisco dal suo sguardo, vuole che gli dica che sta  facendo la scelta giusta, la stringo forte, sono davvero contenta, sento che è di nuovo felice e poi lui all'apparenza sembra una brava persona, poi si vedrà.

Si commuove di nuovo, adesso so da  chi ho preso questo  mio lato emotivo.
Si asciuga le lacrime e mi chiede.

"A te,  com'è andata?"
"Bene mamma, solite cose, studio, scuola e Sharon!"
Alzo un punto di voce su Sharon, mettendoci un punto di ironia. Iniziamo  a ridere come delle matte, perché lei sa che Sharon è molto pazza e le nostre giornate sono molto piene.

"Ora basta. Tu vai letto che domani hai la scuola. Buonanotte Danielle."
" Notte mamma. "
Vado nella mia camera e mi distendo, sono proprio stanca. Chiudo gli occhi e mi lascio cullare dalle braccia di Morfeo.

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