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Rispondo a telefono.

"Ciao amore. "
"Ciao piccola, come stai? "
"Mmm diciamo bene, tu? "
"Perché diciamo? "
"Nulla tranquillo. "
"Ok, per il momento lascio  perdere, devo darti una notizia importante. "
"Oddio, amore cosa è successo devo preoccuparmi? "
"No, no. Volevo solo avvisarti che tra un paio di giorni sono lì da te, alloggerò presso mio zio, staremo insieme per una settimana, sei contenta? "

"Ti prego, dimmi che non è uno scherzo."
"Giuro non lo è, tra due giorni esatti staremo insieme."

Non riesco a parlare, inizio a singhiozzare dalla gioia, non riesco a crederci, non sapevamo quando ci saremmo potuti rivedere. A questa notizia sento il mio cuore che sta per esplodere, al pensiero di averlo tutto per me una settimana intera.

"Amore che succede, perché piangi?
Forse è troppo? Non volevi? Scusami, ho capito, forse...forse ho sbagliato, dovevo prima chiedertelo. Non piangere, ti prego parlami."

"No...non hai sba...sbagliato. È...so...solo che sono...tro...troppo contenta. "

Continuo a singhiozzare, non riesco a smettere.

"Non può essere solo questo, cosa è successo? Ti prego dimmelo."

"Hai...ra...ragione, oggi...sta...stava per succe...succedere una bru...brutta cosa..."

"Oddio, cosa, qualcuno ti ha fatto del male? Piccola per favore, calmati e spiegami, cosa ti hanno fatto? Ascoltami, fai un lungo respiro e dimmi tutto dall'inizio."

Seguo quello che lui mi dice e piano, piano, riesco a calmarmi.

"Oggi a scuola è successa una cosa, durante la prova antincendio..."

"Continua..."

"A causa delle stampelle, io sono rimasta indietro. Facendo più in fretta che potevo, sono arrivata alla porta dell'uscita di emergenza.  Appena si esce dalla porta, c'è una balconata, qualcuno...mi ha spinto...e"

"Danielle! Cosa stai cercando di dirmi,  qualcuno ti ha spinto e? Cosa è successo dopo, sei caduta? Ti sei fatta male?"

"No...cioè si...stavo cadendo giù dalla balconata, ma qualcuno era lì e mi ha preso. È riuscito a salvarmi. Ho avuto tantissima paura..."

"Oh mio Dio, mi stai dicendo che se non era per questa persona, tu saresti...non riesco nemmeno a terminare la frase. Ma che cazzo, ma come è possibile, tu sei in queste condizioni e nessuno ti ha aspettato. Adesso come stai?  Che domanda stupida la mia, scusami."

"Adesso è tutto passato, sta tranquillo. Ora pensa che fra poco saremmo insieme. Ora vado a riposare un pò."

"Va bene, verrà a prendermi mio zio all'aeroporto, quindi ci vedremo direttamente da te."

"Ok. Ciao amore."

"Ciao piccola."

Appena riattaccato, mi butto sul letto, non riesco a non pensare a quella scena, in così poco tempo tutta la mia vita, è passata davanti ai miei occhi. Ricomincio a piangere e tra le lacrime che rigano il mio volto, mi addormento.

Massimiliano pow

Abbiamo chiuso la chiamata, sono sconvolto, se solo penso a quello che poteva succedere mi sento male.

Ho già prenotato il biglietto, dopodomani ho il volo alle dieci. Appena arriverò correrò da lei, staremo assieme tutto il tempo.

Danielle pow

Apro gli occhi, guardo fuori Vedo che il sole è già alto, prende il telefono per vedere l'ora sono le 14:00.
"Oddio ma quanto ho dormito."
Guardo meglio il display è noto che c'è un messaggio. È da parte della mamma.

- Ciao tesoro, come va? Volevo avvisarti che oggi torno a casa, il congresso è andato a gonfie vele. Tornerò per le 16:00. Ti voglio bene. -

Sono contenta per lei oggi rientra E non so del gesso...cazzo e adesso? Pensandoci bene Sono passati un bel po' di giorni, decido di chiamare il medico, ma non risponde, bene!

Allora decido di fare di testa mia, cerco su YouTube. Come rimuovere il gesso, non è molto difficile. Basta prendere le cesoie, sono un tipo di forbici che si usa per la potatura delle piante.

Vado nel ripostiglio e le cerco, ricordo che il nonno ne aveva un paio proprio qui. Cerco tra i vari oggetti che risiedono qui.

"Eccole!!!  Finalmente!"

Mi dirigo in salotto, Precisamente sul divano, mi siedo e allungo la gamba, Menomale che il gesso non è troppo alto arriva solo a metà polpaccio.

Non ho mai fatto queste cose, sinceramente un po' d'ansia.

- Forza Danielle, togli questo gesso e non fare la fifona. -

Hai ragione Il mio subconscio, cosa ci vuole.

Mi metto all'opera e inizio a tagliare, devo sbrigarmi manca solo un'ora o poco più al rientro della mamma.

Ci metto un bel po', ma alla fine ce la faccio.

"Si!!!"

Finalmente ho finito, provo a muovere le dita, le sento un po' intorpidite credo che sia anche normale, è fermo da un bel po'. Provo ad alzarmi, fa un po' male, ma devo farcela, continuo camminando in giro per casa tra un po' di dolore e un leggero formicolio, inizia ad andare meglio. Giusto in tempo hanno suonato il campanello. Mi dirigo verso la porta, la apro e mi ritrovo Sharon.
Non mi aspettavo di rivederla...
"Cosa ci fai tu qui?"
"Ti prego, fammi entrare, so che ho sbagliato a giudicare il tuo ragazzo in questo modo, ma lascia che ti spieghi il perché. "

La lascio entrare, ma sono ancora molto arrabbiata con lei. Ci dirigiamo in salotto,  prendo il gesso e vado a riporlo nella spazzatura. Ritorno da Sharon che mi guarda con aria perplessa, ci sediamo, la guardo per incitarla a parlare, lei capisce e inizia.

" Danielle, cosa hai fatto?"
"Ho provato a chiamare il dottore, ma non mi rispondeva, oggi torna mia madre e non voglio che si preoccupi inutilmente, allora ho deciso di rimuoverlo da sola. Ora dimmi perché sei qui?"

"Ascolta tu sei mia amica, sei come una sorella per me, quella sorella che ho sempre desiderato, ti voglio un bene dell'anima. Ma... ma non voglio vederti soffrire, hai sofferto abbastanza per amore, nella tua vita in generale. Ti sei trasferita qui dopo la morte di due persone a te care, ricordo quando ti ho conosciuta... te ne stavi spesso da sola, molte volte mi sono avvicinata a te... avevi alzato un muro talmente grande che per abbatterlo e farti avvicinare almeno da me, ci abbiamo messo giorni, se non settimane. Ora ti starai chiedendo perché ti sto dicendo tutto questo, be' mi sembra ovvio, sei di nuovo felice, sorridi, parli con le persone."

Guardo Sharon che mi racconta tutto questo nelle lacrime, lacrime di una sorella più che un'amica, so che mi sta aprendo il suo cuore.

Calde lacrime  iniziano silenziose a scendere anche dai miei occhi, si sono accumulate come tanti piccoli frammenti di ghiaccio, che non aspettavano altro per sciogliersi.
Continua il suo discorso...

"Non voglio che Massimiliano ti faccia soffrire, servirebbe a chiuderti di nuovo in te stessa e io non voglio."

Ci lasciamo andare in un pianto disperato, un abbraccio, le accarezzo la schiena e  quando finiamo,  ci   calmiamo, inizio io

" Ascoltami Sharon so che ti suona smielato, ma l'amore è passione, ossessione, qualcuno senza cui non vivi. Ho sempre sofferto nella mia vita, non ho mai trovato una persona che mi amava così come mi ama lui.
Nessuno mi ha mai trasmesso quel senso di protezione che solo lui riesce a fare. Nella vita spesso ci poniamo delle domande, ascoltare la mente o il cuore? Allora mi sono presa del tempo per riflettere su questo, quando io e Massimiliano abbiamo litigato, pensavo se ascolto la mente, ragiono razionalmente, non gli do un'altra possibilità,  avrò sempre il rimpianto di non averci creduto. Se ascolto il cuore non ragiono, mi ci butto a capofitto, perché per me, lui mi ama esattamente come lo amo io. Ho  dovuto fare una scelta Sharon io ho scelto di seguire il cuore, io credo che in amore non si può essere razionali, si diventa folli e si sente il bisogno di tentare, rischiare. Se non tenti non potrai mai dire di aver vissuto! Soffrirò? Chi è che lo dice, può essere, può essere lo so, ma di una cosa sono certa non avrò rimpianti."

Mi guarda, annuisce, credo che adesso avrà capito che io ho bisogno di sognare il mio amore, di vivermelo, succederà quel che succederà, lui adesso è con me e non voglio privarmi nemmeno di un istante trascorso con lui.

Passiamo il resto del tempo, tra chiacchiere, film. Mi racconta del ballo che stanno organizzando a scuola. Sarà l'ultimo saluto, prima di andare in vacanza.

"Ah Danielle, dimenticavo, il ballo sarà domani,  lo hanno anticipato, ora scappo che devo andare, ma sono contenta, ti voglio bene."
"Devo chiederti un favore, puoi buttare il gesso...non voglio che la mamma lo trovi."
"Certo."

Lo prendo da dove l'avevo riposto e lo porgo a lei.
Mi saluta con un bacio sulla guancia e mi abbraccia forte. Sono contenta di aver fatto pace con lei.

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