~32~

Apro gli occhi e spero che l'incidente di Luke sia soltanto un incubo. Prendo il telefono, guardo l'ora, sono le sette del mattino.  Ci sono dei messaggi. Uno è da parte di Sharon.

- Hei, ho dormito malissimo. Avevo Luke davanti agli occhi, tutto quel sangue. Dio, Danielle è stato orrendo. -
Non era un incubo.

Flashback

Siamo in mezzo alla mischia a guardare la corsa, Luke e Jack sono in testa, si stanno avvicinando all' ostacolo, ho una strana sensazione, quel muro è alto più o meno un metro e mezzo, c'è una rampa che permetterà loro il salto. Sono arrivati, Jack esegue per primo il salto, ho un'ansia tremenda, mi si blocca il respiro per qualche istante. Ce l'ha fatta, tiro un sospiro di sollievo. Ora è il turno di Luke, mi sta salendo l'angoscia, ho un brutto presentimento. Sale la rampa ma qualcosa va storto, il salto non gli riesce, è tutto a rallentatore, lui si porta le mani al viso, come per pararsi e poi lo schianto.

Fine flashback

Le lacrime iniziano a rigarmi il viso, è stata orrenda quella scena. Non riesco a leggere nemmeno l'altro messaggio.
Chiudo il telefono lo butto sul letto e mi alzo per fare una doccia. Ho bisogno di non pensare a nulla, almeno per il momento, sperando che l'acqua sia come un cancella ricordi, mi aiuti ad eliminare queste immagini dalla mente. Apro l'acqua, mi immergo sotto le gocce che iniziano a scendermi addosso, le lacrime si mischiano con essi diventando un tutt'uno. Caldi ricordi mi passano in mente. Mio fratello, mio padre, piango ininterrottamente...passo non so quanto tempo così. Chiudo l'acqua, mi asciugo e metto un jeans strappato blu, con una maglietta bianca, le sneakers e lego i capelli in una coda. Sono pronta. Esco da casa per andare a scuola, cammino e sono persa nei miei pensieri, non mi rendo conto nemmeno che Jack e Sharon mi stanno chiamando.

"Ehi ti stiamo chiamando da più di 10 minuti."
"Scusa ma non ci sto con la testa, non vi ho sentiti."
"Pensavi a Luke vero?"
"Sì! Non riesco a togliermi quella scena dalla testa."
"Nemmeno io, non ho chiuso occhio tutta la notte."
Le faccio cenno con la testa di aver capito. Mi volto verso Jack.
"Hai saputo qualcosa?"
"Si, hanno detto che ha riportato un trauma cranico, qualche costola fratturata e gli hanno ingessato la gamba destra"
Oh mio Dio.
"Oggi all'uscita da scuola passo da lui."
"Noi non possiamo venire con te. Sharon ed io dobbiamo andare dai miei."
"Dove si trova?"
"Si trova all'ospedale Europèen Georges-Pompidou. Stanza 305."
"Ok grazie."
Suona l' inizio delle ore, entriamo in classe, mi siedo all'ultimo banco. Ho bisogno di isolarmi un po' oggi. Vengono ad avvisarci che alcuni professori oggi non ci sono, quindi abbiamo delle ore buche. Gli altri stanno parlando tra di loro...divertendosi, scherzando. Io non ci riesco, decido di andarmene. Esco dalla scuola dirigendomi in ospedale, cammino e si accosta una macchina. mi volto a guardare chi è. ~Michael~

"Ciao piccola, niente scuola oggi?"
"Uno non chiamarmi piccola!! Due non ti riguarda!"
Cammino e lui mi segue.
"Dai non fare la scontrosa. Dove stai andando?"
"Cazzo Michael. Che diamine vuoi?"
Sto perdendo la calma, già non è giornata. Mancava solo lui all'appello.
"Voglio ripartire da zero. Almeno cerchiamo di avere quel legame di amicizia che un tempo ci legava."

Flashback

Sono seduta su una panchina. Ho appena finito di piangere, il mio adorato fratellone non c'è più, litigo con tutti. Sono stanca di tutto questo!
"Ehi ciao. Ti ricordi di me? Ci siamo incontrati alla fermata del bus."
Alzo gli occhi e c'è un bel fusto davanti a me, biondo, occhi cielo, fisico ben dotato. Dio che cazzo vado a pensare.
"Scusami, ma forse hai sbagliato persona."
"Oddio, scusa credevo fossi tu. Aspetta un attimo, ma tu stai piangendo."
Si avvicina a me, mi asciuga le lacrime, a quel tocco un brivido mi percorre lungo la schiena.
"Non ti preoccupare, non è nulla."
"Piacere Michael."
"Piacere Danielle."

Fine flashback

Questo è l'inizio della nostra amicizia. Eravamo molto legati, è sempre stato accanto a me. Prima di tutto quello che è successo. Lo guardo smarrita.
"Devo andare all'ospedale Georges-Pompidou. C'è un amico ricoverato."
"E' lontano da qui, sali ti do un passaggio."
Sono un po' confusa, ma decido di accettare. In effetti è molto lontano da qui.
"Ok. Michael accetto solo perché è molto lontano, non pensare chissà cosa. Hai capito?"
"Sì, lo so tranquilla. Andiamo."
Mi fa salire in macchina, mette in moto e inizia a parlare.
" Non so da dove cominciare. Ci sono, inizio scusandomi con te. Danielle ho sbagliato tutto fin dall'inizio."
"Michael smettila! Non serve, hai continuato a torturarmi facendo addirittura fotografare Massimiliano in Italia. Credo che quella stronza c'entri con te. Non è vero?"
Resta in silenzio. Sono furiosa con lui, ma come può chiedere scusa e credere che basti.
"Sì, lo ammetto, ma ne ho fatte tante, che sapevo non saresti più tornata da me. Ma adesso ho capito. Tu stai con lui e lo ami, quindi va bene così, io mi faccio da parte. Voglio solo che torniamo ad essere amici, niente di più."
Mentre mi parla, non mi sono accorta che siamo arrivati, lo guardo negli occhi, è sincero, non mi sta mentendo.
"Ok! Voglio fidarmi. Ma al minimo errore, per me sei morto." Lui mi fissa negli occhi, ha capito che ora faccio sul serio.
"Sì. Grazie. Vedrai non te ne pentirai."
Lo saluto e vado verso l'ospedale.  Mi dirigo all'entrata, dove ci sono gli addetti alle informazioni. C'è una donna più o meno sulla cinquantina, capelli rossi legati con uno chignon e un cappellino da infermiera in testa, un po' robusta, porta gli occhiali, sembra sia cordiale.
"Salve, cerco Luke Jhonson."
"Lei è una parente?"
"No sono un'amica."
"Ok,  stanza 305, secondo piano."
"La ringrazio. Arrivederci."
La saluto e vado verso l'ascensore.  Salgo,  eccomi arrivata. Le porte si aprono, le stanze sono tutte uguali. Non ho mai visto questo posto. Entro e c'è una porta scorrevole fatta di vetro, la oltrepasso e all'interno mi si presenta un corridoio pieno di luci a neon. Le pareti sono dipinte di un celeste molto chiaro, di fianco ci sono delle sedie in ferro legate tra di loro di colore nero.  Guardo il numero che si trova al lato della porta. Eccola qui è questa. La porta è aperta guardo al suo interno...

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