Capitolo 9 -parte prima-
'' Ricordati di osare sempre ''
Gabriele D'Annunzio
- Verrà qualcuno ad insegnarle come ci si comporta ad un gala di beneficenza -
Quel giorno iniziò così.
Con quella frase detta in modo spiccio ed incurante, durante la colazione; Holly rimase a fissare l'interlocutore a bocca oscenamente aperta, con ancora un poco di porridge masticato al suo interno.
- ..Ne avrà molto di lavoro da fare - disse sarcasticamente il padrone di casa, mentre tamponava la bocca con un tovagliolo di seta.
Quel pomeriggio, puntuale come il tè delle tre, una donna tarchiata e con sguardo da generale, irruppe nella sua giornata lavorativa. Sapeva fin troppo bene che quelle lezioni sarebbero divenute un inferno in terra, non era tagliata per il bon ton e il galateo; la signora Trudy, un nome assai dolce per una donna che sembrava più un generale sadico tedesco; come prima cosa aveva decretato dovesse capire dove arrivava la sua cultura,quanto conoscesse della storia in generale, i vari titoli, la definizione di nobiltà.. O più precisamente sulla cultura e la storia dell'Inghilterra secondo la visione dell'aristocrazia inglese.
Fu così che iniziò la scalata verso la tortura, una strada in discesa rapida verso l'inferno; la sua insegnante si era rivelata un vero comandante delle forze naziste, usava il fischietto per richiamarla all'ordine, emettendo dei veri e propri fischi striduli che sembravano più per ammaestrare un cane che per insegnare le regole basilari del bon ton aristocratico. Per Holly era esasperante, la mattina veniva usata per continuare il suo lavoro all'interno della villa, mentre il pomeriggio era costretta a starsene seduta e circondata da libri su innumerevoli argomenti a cui lei non interessava minimamente. La vecchia Trudy, aveva iniziato come prima cosa, ad insegnarle i vari titoli nobiliari esistenti e le loro differenze sul piano politico e sociale, e poi associandoli ai nomi dell'aristocrazia dagli albori fino ai tempi moderni. Se dal piano estetico non era il massimo, sul piano di apprendimento Holly era piuttosto svelta e molto reattiva; era come una spugna, lo era sempre stata fin da piccola e compensava l'intelligenza con la timidezza di cui era nata. Le ci volle una settimana di studio continuo ma almeno su quel lato era ad un buon punto; un'altro paio di maniche era però l'apprendimento del galateo. Forse era il fatto che non le interessava, o forse era il fatto che aveva paura del giudizio delle altre persone ai suoi movimenti, fatto stava che imparare il diverso uso delle posate, o i comportamenti da tenere e non tenere in pubblico, non le riusciva bene.
Erano così passate diverse settimane, ed erano cominciate le lezioni di tortura: la postura su quei trampoli. I tacchi alti! Aveva imparato almeno le basi del galateo, ma imparare a vestirsi, a camminare su quei così, e tentare di essere una persona con del carattere era decisamente una cosa che non riusciva a fare. Proprio per niente. Quella giornata era piuttosto soleggiata per essere sul suolo inglese, perciò dopo essersi messa i guanti da giardinaggio e armatasi di paletta, aveva preso una vecchia carriola sgangherata, del terriccio e alcuni fiori da esterno e li portò in una delle aiuole non ancora allestite. Se la prese stranamente comoda, conscia ovviamente di farlo a solo beneficio della sua salute mentale per evitare di dover provare a camminare sui tacchi e dover fare conversazione davanti allo specchio; Trudy le aveva detto che doveva imparare a mantenere i nervi saldi e quindi di non far trapelare nessuna emozione dal suo viso, giocando però con le espressioni quando l'occasione lo richiedeva. Inutile dire che le aveva riso in faccia. E altrettanto inutile fu l'espressione arcigna della donna, probabilmente se avesse avuto una canna di bambù in mano le avrebbe bacchettato le mani e non solo.
Un rombo furioso riempì l'aria all'improvviso, tanto da farle perdere la presa da una povera piantina di calicanto; la sollevò con delicatezza sussurrandole parole di scuse dopo essersi assicurata che i suoi rametti non si fossero spezzati. Intravide da lontano una Jaguar f type nera opaca fermare la sua roboante marcia proprio di fronte all'ingresso; non se ne curò molto, nonostante un pensiero fugace le passò nella mente: '' Ma qui girano tutti con macchine di lusso? '' e tornò alle sue faccende sporche. Non si avvide di un paio d'occhi ambrati guardarla con interesse da lontano, ma dovettero terminare la sua minuziosa osservazione quando qualcuno chiamò ad alta voce il suo nome.
Elisabeth Agatha Greystone in Eversley era così simile al fratello, ma anche il suo completo opposto; di aspetto era una donna avvenente, alta e filiforme, un viso appena tondeggiante su cui erano incastonati due occhi ambrati da far concorrenza a quelli del fratello maggiore, un naso affilato e due labbra rosse piene, e lunghi capelli color cioccolato tagliati alla moda e con una perfetta messa impiega. Poteva sembrare una persona dal carattere freddo di Edward, ma mai impressione era sbagliata! Aveva un carattere solare ed esuberante, dal carattere incendiario se provocata, era l'opposto del fratello. Se lui era la luna e il ghiaccio, lei era il sole e il calore che emanava dando sollievo alla pelle nelle giornate uggiose.
Quel giorno aveva optato per un look sportivo, non rinunciando però ai tacchi a cui ormai era abituata; i passi ticchettati suonavano allegri sul pavimento di marmo, risuonando come piccole campanelline al suo passaggio. Aveva salutato con calore Jane dopo che era andata a prenderla alla porta, e dopo aver fatto il saluto di rito, si era diretta verso la tana dell'orso grizzly; non aveva mai bussato per farsi annunciare, e non lo avrebbe fatto ora, anche perché adorava letteralmente dar fastidio al suo adorabile fratellone.
- Buongiorno padrone dell'universo! - trillò quando lo vide seduto ad esaminare alcuni fogli.
- Elisabeth. Vedo che non hai ancora imparato la nobile arte del bussare! Tuo marito non te lo ha insegnato? - domandò di rimando, dopo averla squadrata con cipiglio austero.
Le fece ruotare gli occhi al soffitto, dopo essere andata al piano liquori ed essersi versata in un bicchiere del brandy - No, mio marito però mi ha insegnato molto altro.. se capisci cosa intendo! - rispose laconicamente, sorseggiando il brandy che le scaldò la gola mentre il liquido alcolico scendeva giù come lava bollente.
- Capisco anche fin troppo - rispose con una smorfia.
- Bè non si sa mai! Sei sempre rintanato qui.. Non mi stupirei di trovare qualche libro osceno nascosto in questi libri contabili! -
- La tua bocca è da vera signorina per bene! Dio mio, nemmeno con il matrimonio la tua lingua è tenuta a freno -
Elisabeth alzò le spalle - Che ci vuoi fare? Il mio è un dono del cielo, perché sprecarlo per compiacere quattro storioni sotto sale? -
Edward sospirò e si tolse gli occhiali da vista - Cosa fai qui quest'oggi Beth? O meglio, in cosa vuoi ficcare il naso? -
- Ho notato una personcina alquanto fuori posto qui fuori - cantilenò ruotando il bicchiere ormai vuoto.
Lo vide socchiudere gli occhi - Non impicciarti Elisabeth, non devi parlarci, non devi avvicinarti, è chiaro? -
- Cos'è? Hai paura mi trasmetta la rabbia? -
- No, ho paura che sia tu a trasmettergliela, perciò lasciala stare! E' qui per lavorare e basta! -
- Certo, ora si usa dire così! Non credevo ti fossi tenuto in lizza coi tempi moderni! - ridacchiò beccandosi un occhiataccia - Immagino non sia qui per lavorare e basta però vero? Nonna mi ha accennato a qualcosa.. -
- Figurarsi se poteva starsene zitta. Torno a dirti: non sono affari che ti riguardano, né tuoi, né di quella vecchia cornacchia! -
- Non mi pare sia avvezza al nostro mondo.. A chi hai affidato la sua istruzione? -
- Alla signora Trudy O'Brian -
- Oh Maria e Giuseppe! Hai davvero affidato quella povera creatura a quella sottospecie di soldato del SS?! - sbottò inorridita Beth - Potevi cospargerla anche di sangue d'agnello e offrirla come vittima sacrificale! E se i miei calcoli sono errati, sono quasi tre settimane che è sotto la sua giurisdizione, mi chiedo dunque come abbia fatto a sopravvivere fino ad ora! E' forse pazza la ragazzina? A proposito, è molto giovane! Hai già allungato le mani? -
Edward boccheggiò - Ma sei impazzita!? Non cado così in basso, per la miseria! E' troppo giovane ed è innocente, non farebbe per me lo sai! E comunque è una donna intelligente, o almeno Trudy sul piano di studio non si è lamentata -
Beth osservo curiosa e, segretamente compiaciuta, la reazione del fratello; lo conosceva come le sue tasche e capiva che, per quanto tentasse di negare con ostinazione, la ragazzina gli piaceva. Sua nonna era stata molto esaustiva, e non poteva che concordare su ciò che le aveva riferito. Ora non restava che guardare con i propri occhi quei due.
- Si si va bene. Vado a dire a Jane di preparare il pranzo, è mezzogiorno passato ed io muoio di fame! -
- Ed immagino il fatto che tu sia venuta qui a ridosso dell'orario del pranzo, sia solo una mera coincidenza vero? -
- Già! Come è strana la vita eh? Ora vado a chiamare la ragazza! La starai affamando razza di scimmione maleducato! -
Lui spalancò gli occhi - Non osare! Sta lontana da Holly! -
- Oh Holly! Che nome puro ed innocente, adatto ad una ragazzina giovane ed ingenua! Mi piace! Ora se vuoi scusarmi, vado a presentarmi! E spero anche che non mi guardi con diffidenza quando verrà a conoscenza della nostra parentela! - disse con aria birichina, correndo verso la porta, ben conscia che il fratello la stava per fermare nel suo intento e scappò letteralmente come se avesse il diavolo alle calcagna. E quel diavolo per poco non sputò fuoco dalle sue fauci aperte ed indignate.
- Torna qui! Dannazione.. - urlò l'altro cercando di starle dietro.
Elisabeth caracollò giù per le scale, rischiando quasi di spezzarsi una caviglia su quelle scarpe così alte; quando giunse in cortile si guardò attentamente intorno e la vide, una figura ingobbita e con vecchi pantaloni impolverati stava togliendo delle erbacce dal terreno. Le si avvicinò con cautela, non voleva certo spaventarla; le dava la sensazione di un tenero animaletto selvatico da avvicinare con dolcezza e con passo cauto.
- Che bella erbetta hai tra le mani -
Holly sobbalzò e cadde letteralmente con la faccia sulla terra, il cuore pompava veloce dallo spavento non avendo sentito nessuno giungerle alle spalle, troppo concentrata nel suo lavoro. Si sollevò togliendosi dalla faccia la sporcizia del lavoro, fissando la donna che ora si era piegata letteralmente in due dalle risate. Aveva una risata contagiosa, limpida come rugiada, e si sarebbe unita a lei se l'oggetto su cui ridere non fosse stata lei. Lei e le sue figuracce idiote.
- Oddio scusa! Scusami tanto è che.. Eri così buffa! Perdonami ti prego.. Mi spiace averti spaventata, non era mia intenzione davvero - Beth annaspava in cerca d'aria, il ventre contratto dai crampi - Perdona la mia villania! Mi presento, sono Elisabeth Agatha Greystone, ma puoi chiamarmi semplicemente Beth! -
Holly la stava guardando probabilmente con un viso completamente stravolto dall'incredulità: Greystone?
- GREYSTONE?! - urlò, fissando con minuziosità l'altra, che stava sorridendo indulgente.
Annuì in risposta - Si, sono la sorella di Edward. Tu sei la giardiniera vero? -
-...Ortocultrice.. - sospirò affranta. Era così difficile da capire?
- Si, scusami! Stai facendo dei buoni lavori, dico davvero! Sono felice che finalmente questa tenuta possa riottenere un poco di luce dopo tanti anni in triste abbandono. Sono contenta - sorrise Beth - Ma non sono qui per chiacchierare, o meglio voglio chiacchierare, ma non sarebbe meglio di fronte ad un bel fumante di carne? Sono le dodici passate e volevo portarti in sala pranzo, così possiamo parlare e conoscerci meglio! Non sia mai che venga detto che noi Greystone affamiamo gli ospiti! - e con incredibile slancio, le afferrò il braccio e se la trascinò dietro, dove un Edward piuttosto affannato e accigliato le guardava con occhi sconsolati.
- Cristo Elisabeth! Sei andata a darle fastidio? La signorina Holly può pranzare quando le aggrada senza che tu la trascini come un peso morto per la casa! -
Entrambe le donne fecero lo stesso, medesimo pensiero: '' Ma se mi ha sempre obbligato a pranzare alle dodici in punto! ''.
- Si certo Eddy caro, se hai finito andiamo in sala da pranzo ti spiace? No vero? Bene andiamo! - e prese sottobraccio anche il fratello, che per una volta sentì grande affiatamento verso la ragazzina.
Si sedettero tutti e tre in sala, e mentre attendevano Beth intavolò un discorso che prese presto una piega diversa, dirottando all'argomento principale: la cena.
- Bene cara, ti avviso già che ti ritroverai presto attorniata da condor e iene pronte a divorare ogni minuscolo pezzettino del tuo cadavere -
Sia Holly che Edward si strozzarono con un boccone del filetto al limone profumato al timo.
- Elisabeth, non siamo mica animali! -
- No, ci manca poco.. La voglio solo preparare, senza offesa Holly ma non sei una di noi, perciò cercheranno in tutti i modi per umiliarti. Specie qualcuno di nostra conoscenza - sibilò la donna fissando il fratello - Ma non devi preoccuparti, ti aiuterò io, anche la sottoscritta verrà alla serata assieme a mio marito, che ti presenterò senz'altro! Ora dimmi dolcezza, che problemi hai con la vecchia ciabatta? -
Holly sospirò e fissò di sottecchi l'uomo seduto al suo fianco, non sapendo bene se potesse parlare o meno. Si martoriò le mani giunte sulle gambe. Beth sorrise.
- Tranquilla car, can che abbaia non morde -. Edward storse il naso, prendendo un sorso di vino.
- Ecco.. Per quanto riguarda le regole da seguire e la storia delle famiglie ecc.. ma.. Avrei un altro tipo di problema - disse mordicchiandosi il labbro inferiore. Edward notandolo, fantasticò enormemente su quanto avrebbe voluto morderglielo e tirarglielo lui, poi scosse il capo e ingollò un grosso sorso di Merlot per non pensare a una cosa simile.
- Quale problema? - la esortò Beth; aveva notato perfettamente lo sguardo di suo fratello farsi più cupo e avrebbe riso sguaiatamente se non avesse messo in imbarazzo la ragazza seduta di fronte a lei.
- Ecco.. Io non sono brava a camminare sui tacchi, senza contare che.. Bè a feste simili ci vorrà un abito da sera che io non possiedo, e francamente, io non ho soldi da spendere per un vestito costoso.. Devo già pensare a pagare i debiti della fioreria, non posso permettermi altre spese a mio parere inutili -
- Oh capisco.. Ora però non preoccupiamoci dei vestiti, siete d'accordo? Per i tacchi e il portamento, ti aiuterò io! Ero una modella una volta sai? Quindi so come ci si comporta in queste cose e tutto il resto! Perciò Edward, restiamo così, io aiuterò la tua dama a primeggiare! -
- Ora si mi sento sicuro! - ribatté sarcastico il diretto interessato, che si dimostrava indifferente alla questione. In realtà era terrorizzato alla sola idea che sua sorella mettesse i suoi tentacoli sulla sua ragazzina. '' Tua? Per l'amor del cielo! '' pensò stizzito '' Prevedo già dei guai enormi.. ''
Holly si divertì enormemente quella settimana in compagnia della sorella di Greystone, ma il giorno da lei tanto temuto arrivò: la scelta dell'abito.
Quel pomeriggio stava mordendo nervosamente l'unghia del pollice in attesa di Beth, che era ovviamente in ritardo; balzò rapida in piedi quando il suono di un clacson disturbò la quiete della tenuta. Afferrò il suo misero cappotto color oliva e la sciarpa, e dopo averli indossati uscì trovandosi di fronte ad una macchina costosa; l'autista scese e la salutò con un cenno del capo e capì di chi si trattava: era l'autista di Edward!
- Mio fratello ci ha gentilmente offerto il suo autista fidato per portarci a destinazione, dice che la mia guida è spericolata e non vuole che andiamo fuori strada! IO! Bah, lasciamo perdere - borbottò Beth seduta sul sedile posteriore.
Holly ridacchiò - Buongiorno anche a te Beth -
Si sentiva a suo agio con quella donna, nonostante avessero quasi dieci anni di differenza, Elisabeth era una persona alla mano con cui potevi parlare apertamente di tutto senza doversi preoccupare ai modi di dire o fare. Essendo stata un tempo una modella, aveva visto di tutto, a suo dire!
- Oh bè, meglio così! Potrò bere champagne senza dovermi preoccupare di guidare dopo! Oggi ci divertiremo io e te, te lo garantisco cara; sarai sotto ottime mani, mi fido molto di Annabelle, la mia fidata fashion stylist! Faremo tutto! - rise euforica mentre batteva le mani.
Arrivarono in un'ora alla boutique, e Holly poteva già percepire il peso del lusso solo osservando l'insegna gigantesca dorata. Le porte vennero aperte da una guardia vestita di nero e con un berretto a visiera, e sorrise loro con affabilità; guardò in giro spaesata e sconvolta dalle luci dell'interno, le pareti erano di un bianco panna e grandi lampadari di cristallo emanavano una luce tenue ed effetto, donando calore e brillantezza agli abiti esposti sui manichini. Il suo sogno ad occhi aperti venne interrotto da uno strattone al braccio, venendo trascinata a rotta di collo su per le scale in marmo. In cima alla rampa c'era una donna sulla cinquantina, era bassa e snella, con un tailleur nero in gonna; aveva i capelli neri castano chiaro raccolti in uno chignon stretto e occhiali tondi che coprivano appena i suoi occhi marroni. Non era molto truccata, e le labbra avevano solo un sottile strato di rossetto corallo che le risaltava appena; accennavano un tiepido sorriso quando se le ritrovò di fronte.
- Elisabeth! E' un grande piacere riaverti qui, sono stata stupita nel ricevere una tua telefonata! - esordì con calore, dopo aver baciato le guance alla sua ospite.
- Annabelle! Sono davvero contenta che tu abbia potuto fare un eccezione e aprire il negozio oggi per noi! Non sai quanto te ne sono riconoscente, davvero. -
- Figurati, per così poco! E poi sei una delle mie clienti più affezionate! Non potevo non farlo - rise appena - Dal tono di voce che hai usato, si direbbe che è una cosa urgente. Deduco sia per il ballo di stasera! Credevo avessi già un abito da indossare -
Beth annuì - E' una cosa urgente, ma non è affatto per me. Ti presento Holly Edith Thyme, e sarà l'accompagnatrice di Edward, ma ha un disperato bisogno di un abito -
Holly irrigidì il corpo quando la donna si mise a squadrarla da capo a piedi; era sempre stata timorosa del giudizio altrui, tanto da farne quasi una malattia, e quella donna la guardava con cipiglio scrupoloso tirando le sue somme.
- Mmm capisco.. Vediamo cosa possiamo fare! Pensavo che tuo fratello andasse alla serata con Samantha! - disse mentre chiamava una delle tante assistenti per far portar via i cappotti delle ospiti e far portare qualcosa da sgranocchiare.
- Grazie al cielo è rinsavito! Quell'arpia mangia uomini! Ha delle mire su mio fratello, e lo considera suo a tutti gli effetti quando in realtà Edward non prova proprio niente per lei. Ma non vuole sentirne ragioni, perciò si è stancato e l'ha definitivamente allontanata, o almeno così ha detto lui - sospirò Beth sedendosi su un divanetto in velluto nero.
- Sia ringraziato il cielo, quella donna non mi è mai piaciuta! E' convinta che tutti siano inferiori a lei e che tutti siano idioti e non in grado di fare il proprio lavoro! Scusate, non dovrei parlare così di una cliente, ma farebbe uscire di senno anche il buon Gesù -
- Chi è Samantha? - domandò Holly, mentre Annabelle le prendeva le misure.
- Una stronza ecco cos'è! Una donna subdola e maligna, che ha messo le mire su Edward da molti anni. In realtà per Edward non è stata altro che una scalda letto e basta! Oh non fate quella faccia, sto dicendo solo la verità! Tutti lo sanno, ma lei s'è convinta del contrario, povera scema. E' solo un arrampicatrice sociale, e da quando suo padre è morto ha preso le redini della sua azienda; suo padre ha fatto qualche affare con noi, e lei si è messa in testa che Edward la voglia tutta per sé. Io sono più che convinta che abbia ucciso suo marito pur di avere mio fratello per sé! -
- Oh cielo Beth! Non dire così! Non sta bene.. - borbottò Annabelle - Bene cara, ora ti farò indossare alcuni abiti va bene? Vediamo come ti stanno -
- Credo di averla intravista alla tenuta una volta.. E' una bella donna, capelli neri e occhi da cerbiatto.. -
- Quella è senz'altro Samantha la Stronza! Più che occhi da cerbiatta, occhi da triglia direi - disse sarcastica Beth in risposta. Holly storse la bocca: se quelli erano occhi da pesce lesso.. '' Come mai questa Samantha è così detestata? C'è dell'altro sotto, lo vedo negli occhi di Elisabeth.. '' pensò.
Vennero interrotte dalla stylist che aveva tra le braccia due abiti di forma diversa come lo era il colore, uno verde bottiglia e uno rosa cipria, e di tessuto differente. Holly non ci capiva nulla di tessuti, ma capiva perfettamente che erano tessuti costosi.
- Ehm.. Mi scusi.. Non è che possedete abiti, come posso dire, non costosi? - balbettò in imbarazzo. Beth prese un flut di champagne, portato da una delle tante commesse lì dentro, e la fissò con un sopracciglio alzato.
- Vai e provati quegli abiti, e non preoccuparti del denaro - la liquidò sorseggiando pacificamente la bevanda alcolica.
Holly venne letteralmente spinta nel camerino e iniziò a provare gli abiti portati. Quello rosa cipria venne scartato immediatamente, non solo perché sulla sua pelle bianca stonava, ma anche perché non si chiudeva sulla schiena. Quello verde bottiglia invece non risaltava affatto le sue figure, a detta delle altre signore, e perciò sbuffando se lo tolse, per provarne degli altri; Elisabeth si stava guardando attorno con fare annoiato, nessuno degli abiti visti finora le aggradava quindi si alzò e camminò lungo il reparto con sguardo scrupoloso, fin quando qualcosa catturò la sua attenzione.
- Annabelle! Credo che abbiamo trovato l'abito! - gridò esaltata, mente lo afferrava e correva verso il camerino.
- Beth.. Non ce la faccio più, non ci sono abiti per me - piagnucolò Holly dietro la tenda. Annabelle guardò Elisabeth porgerle l'abito e il suo viso si illuminò - Mia cara, credo invece ci sia! Prova questo avanti - le ingiunse la donna entrando nel camerino. Ad Holly mancò il fiato; quando lo provò per la prima volta pensò di essere bella, il vestito le stava benissimo e dentro di sé provò mille emozioni contrastanti. Uscì e la sua nuova amica restò senza parole, poi sorrise dolcemente - Si, avevo proprio ragione! E' perfetto su di te, Edward se la farà addosso quando ti vedrà - ridacchiò alzando il calice in suo onore.
- Ora mancano solo le scarpe! Tu sai se ce ne sono al caso nostro? - domandò alla signora, che annuiva vigorosamente e, dopo essersi fatta dare il numero, corse a prenderne un paio.
Tornò venti minuti dopo, tra le mani aveva delle decoltè con tacco non troppo vertiginoso ma a spillo, ed erano completamente in pizzo trasparente con ricami neri e, poco sopra la punta, un gioiello a forma di fibbia.
- Queste sono delle Manolo Blahnik lace borlak pump. Meravigliose vero? Su provale! - disse sorridente Annabelle posandole a terra e alzando la gonna in tulle, aiutando la rossina ad indossare quelle costosissime scarpe.
- Oddio sei un capolavoro! Rettifico: mio fratello avrà un infarto quando ti vedrà! - sghignazzò Beth.
- Smettila! - arrossì con violenza - A tuo fratello non piaccio in nessun caso, e non sarà il vestito a fare la differenza.. Ci saranno molte altre donne più belle di me domani sera, non mi guarderà nemmeno di striscio - borbottò richiudendosi in camerino.
- Perché non conosci mio fratello - sussurrò deliziata l'altra, scambiando uno sguardo complice con la donna. - Prendiamo questi! - e brindò alla splendida serata che si prospettava l'indomani.
Edward scrutava con attenzione il suo riflesso allo specchio, mentre con gesti lenti ma perfetti, annodava la cravatta nera per poi sistemare il colletto della camicia bianca. Si allontanò un momento e si ritenne soddisfatto del proprio look: camicia bianca e pantaloni neri sartoriali di Armani, la camicia nera allacciata impeccabile e i gemelli in platino stretti ai polsi, lo rendevano ancor più affascinante; camminò verso l'armadio a muro, dove afferrò un paio di oxford nere lucide, prese il calzascarpe e le infilò ai piedi, poi dopo aver afferrato la giacca nera ed essersi specchiato ancora una volta allo specchio sorrise soddisfatto ed abbandonò la stanza.
Scese dalle scale ed andò nel salone, dove nell'attesa della sua accompagnatrice si versò un bicchiere di brandy; che fosse nervoso era un eufemismo, sapeva che se la sarebbero mangiata in due miseri bocconi, eppure non poteva percepire una punta di eccitazione in lui: sembrava un ragazzino in attesa della sua dama da accompagnare al ballo delle debuttanti. Sperava sinceramente che sua sorella l'avesse fatta vestire in un certo modo e non con un vestito appariscente e con un colore sgargiante. Ne sarebbe stata in grado purtroppo.. I suoi pensieri vennero stroncati da un ticchettio di tacchi sul pavimento. Quando si voltò, per poco non si strozzò con la sua stessa saliva.
Holly era lì, ritta rigida sugli ultimi gradini dello scalone principale e lo fissava in attesa di un suo giudizio; indossava un bellissimo abito color argento: aveva un girocollo in pizzo che celava discretamente un seno prosperoso e lasciava le braccia completamente scoperte, con una fascia a fiocco sulla vita tenuta alta, ed infine la gonna che cadeva ampia ma non troppo in tulle con qualche ricamo brillantato di un colore leggermente più chiaro. Quando alzò la gonna, dovette deglutì sonoramente: lei non poteva immaginarlo nemmeno lontanamente, ma i tacchi erano per lui una sorta di tallone d'Achille, e vedergli addosso quelle scarpette in pizzo, gli fece partire lunghe scariche d'eccitazione ai lombi. Come da galateo, il trucco al viso non era marcato, e non c'era l'ombra di fondotinta sulla sua pelle; le efelidi erano in grande risalto su quelle gote e sul piccolo naso, la bocca era dipinta di un tenue rosa facendole risaltare le labbra carnose e gli occhi erano resi più grandi grazie al mascara nero messo a dovere su quelle lunghe ciglia scure. I capelli rossi erano invece stati pettinati in uno chignon alto e voluminoso, con qualche ciuffo arricciato appena che le ricadevano ai lati del viso, l'unico gioiello che impreziosiva il suo out fit era uno splendido fermaglio floreale messo a stringere l'acconciatura. Era rimasto senza parole, era semplicemente graziosa!
Ma anche Holly lo stava guardando a dovere, e dovette ammettere che gli uomini in giacca e cravatta dovevano essere illegali! Bellissimo era un eufemismo per indicarlo, con quei capelli tirati indietro e qualche ciuffo corto ribelle che gli ricadeva in fronte, la barba curata sul viso e quegli occhi magnetici, lo rendevano irresistibile dandogli una nota di mistero e tenebra. '' Terribilmente sexy! E' davvero arrapante.. '' pensò mentre incerta si avvicinava a lui. Per una volta nella sua vita almeno, non si sentiva a disagio e si ripromise di ringraziare Beth per quello; vestita in modo così elegante non sfigurava affianco ad Edward, e si sentì molto sollevata.
- Spero di non essere in ritardo - sorrise appena; Edward perse diversi battiti di fronte a quel sorriso timido.
Si schiarì la voce - No, sei in orario. Vogliamo andare? Non vorremmo arrivare tardi, abbiamo più di un'ora di viaggio prima di arrivare a Chatsworth House. L'hai studiata con l'insegnante giusto? - domandò. La vide annuire. - Bene, allora stasera avrai anche il piacere di vederla con i tuoi occhi! Ah dimenticavo, non darmi del lei va bene? E se puoi, evita di rispondere a domande indiscrete, mia sorella ha ragione: lì dentro ci sono lupi pronti ad azzannare il primo agnellino che si ritroveranno sotto gli occhi. E tu lo sei per il nostro mondo, lo capiranno immediatamente, perciò non lasciare mai il mio fianco o quello di Elisabeth e di suo marito, ti terranno alla larga dai guai - disse seriamente.
Holly annuì a disagio: cominciava ad innervosirsi; lo vide porgergli un braccio che afferrò senza esitazione e lo vide sorriderle. Poco prima che le porte si spalancassero lo sentì dire in un sussurro - Non preoccuparti, non ti lascerò sola -; quando si voltò incredula, lo vide guardare impassibile davanti a sé, tanto che credette si fosse trattato della sua immaginazione.
So che avevo promesso di scrivere del ballo in questo capitolo, ma mi sono resa conto che avrei allungato il capitolo di tanto e, se per molti non è un problema leggere qualcosa di chilometrico, per altri può risultare pesante! Perciò ho optato per dividere il capitolo in due parti, il prossimo che posterò ovviamente riguarderà il gala di beneficenza!
Grazie a tutti, un bacione!
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