Capitolo 8
'' L'eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare ''
Giorgio Armani
La tensione era più che palpabile in quella stanza, dove ognuno era intento a scrutarsi a vicenda, chi curioso, chi invece molto furioso. Quel fastidioso silenzio venne interrotto dall'abbaiare nervoso del cane, probabilmente era stanco anche lui di tutta quell'immobilità.
- Si alzi da quel cazzo di pavimento - ruggì fuori di sé l'uomo mentre osservava con rammarico il suo vaso importato direttamente da Hong Kong. Ma soprattutto, la vista di quel sedere pieno gli aveva fatto andare il sangue tutto da un'altra parte, e che sua nonna potesse vedere che razza di maniaco era diventato, non giovava alla sua salute fisica e mentale!
- Edward, i modi! Non ti ho insegnato a parlare come un criminale dei quartieri bassi! Santo cielo, tutte queste storie per un vaso a mio dire orribile. Almeno ora non dovrò più rivederlo davanti agli occhi ogni volta che entro in questa stanza! La ragazza ti ha solo fatto un grosso favore credimi - ribatté la donna contro Edward, che la fissava con profondo biasimo.
- Solo perché non sei in grado di cogliere la vera bellezza dell'arte! -
- Ma quale arte! Sembrava più un vaso notturno! La regina Elisabetta non l'avrebbe usato nemmeno come porta dentiera! -
Lui fissò la donna sgomento, non l'aveva mai sentita parlare a quel modo! - Mio Dio nonna! La compagnia di Mary ti fa decisamente male! -
- Oh per favore! Sai perfettamente quanto non tolleri la falsità! E perciò ho semplicemente detto la verità, nuda e cruda che ti piaccia oppure no! E adesso, vuoi gentilmente presentarmi la ragazza che ci sta guardando come una trota al cartoccio e bianca come un cencio? -
A quelle parole Holly smise di boccheggiare, ma dovette deglutire a secco quando ricevette un occhiata astiosa da parte del padrone di casa.
- E' la giardiniera - disse sbrigativo, come se ciò fosse poco rilevante.
'' Giardiniera?! Ma brutto coglione! '' pensò con astio la ragazza mentre lo guardava con occhi furiosi.
'' Sono io a dover essere incazzato donna! Non guardarmi così, peggiori soltanto la situazione.. di entrambi! '' pensò invece Edward, incrociando le braccia al petto, mettendo su un muso peggio di un bambino.
La donna sospirò stanca - Finitela di guardarvi così. Non siete bambini, e le vostre frustrazioni sessuali andatele a sfogare da un altra parte! Visto che qui non si può stare, Edward vai a chiamare uno dei domestici per raccogliere il tuo prezioso vasetto da terra; io e la signorina invece andiamo nella stanza dove ero solita prendere il tè una volta. E vorrei che ci facessi portare anche qualche tramezzino e qualche biscotto da accompagnare! - e detto ciò, dopo aver dato una breve occhiata alla ragazza, uscì.
I due rimasero in silenzio, una perché non sapeva cosa dire e fare, l'altro con la voglia di strozzare le due donne ma incerto su chi uccidere per prima. Holly decise che era meglio togliere il disturbo, tanto sapeva perfettamente che l'avrebbe pagata cara prima o dopo.
- Ehm.. Io.. Vado.. Mi dispiace per il.. vaso cinese.. davvero.. sono profondamente dispiaciuta e.. - bisbigliò mangiandosi le parole, muovendosi rapida verso la porta; voleva mettere più metri di distanza possibili tra la sua incolumità e il suo ormai prossimo boia. Quando sembrò di aver guadagnato l'uscita, una mano le afferrò prontamente il polso e la voltò velocemente, facendole sbattere la schiena contro la maniglia della porta. Mugugnò piano dal dolore, strizzando gli occhi ormai sicura della sua prematura morte. Come l'avrebbe fatta fuori? Probabilmente le avrebbe tagliato la gola con uno dei frammenti del vaso. E poi l'avrebbe avvolta nel tappeto lordo del suo sangue e seppellita sotto un pino. Deglutì mentre lo fissava, quegli occhi sembravano essersi scuriti ancora di più dalla rabbia, pronti a lanciare fulmini e ad incenerirla seduta stante. '' Però è davvero bello anche così '' si trovò a pensare, mentre un profumo costoso le inebriava le narici; erano troppo vicini, tanto che poteva sentire l'alito caldo soffiare leggero sulla fronte, e il calore della sua pelle le fece venire la pelle d'oca, quasi smaniosa di poterla accarezzare.
- Dove crede di andare? Cosa diavolo me ne faccio delle sue scuse?! Quel vaso aveva più valore di quel suo patetico negozzietto lo sa? Potrei comprare e demolire il suo negozio, ma temo non arriverei ad una cifra adeguata per comprarmi nemmeno un bicchierino di cristallo!! Da quando è qui, non ha fatto altro che causarmi problemi! Cristo lei è un disastro che cammina porca miseria! Creerebbe problemi probabilmente anche da seduta cazzo! - sibilò ferocemente al suo orecchio.
Holly cominciò a tremare, spaventata da quel tono aspro e dalla forza della stretta attorno ai suoi polsi; non era certo la prima volta che qualcuno gli dicesse che era una ragazza che portava sfortuna ovunque andasse, ma sentirselo dire per lei era una piccola crepa al cuore che si formava accanto alle altre. Si sentiva piccola, sporca e inutile davanti a lui, e lui a sua volta era un maestro nel far sentire le persone inferiori ogni cosa facessero. Lo sentì inspirare con violenza e la lasciò, scottato dal suo contatto, si voltò dandole le spalle e tentò di prendere dei respiri profondi; sapeva che aveva esagerato, aveva visto il pallore sul suo viso e il labbro, quel labbro carnoso, vibrare sotto la stretta dei denti bianchi.
Sospirò - Vada. Raggiungerò mia nonna più tardi. Io stasera non cenerò qui -
Afflosciò le spalle ed annuì, come se lui potesse vederla e lasciò la stanza, intontita e con il cuore leggermente sanguinante; camminò lungo i corridoi, rendendosi conto di essersi persa e quindi, aver perso le tracce della donna. Jane la salvò da quel suo pellegrinare disperato, accompagnandola nella sala del tè; entrò per prima e come ogni volta, rimaneva sbalordita da quanti tesori celati c'erano in quella dimora. Ogni stanza era più bella della predente, ma la stanza delle signore era magnifica! La cosa che colpiva per primo l'occhio del visitatore, era senz'altro la grande vetrata che occupava gran parte della parete frontale alla porta d'ingresso, e se ci si affacciava, si poteva ammirare la bellezza del giardino all'inglese della tenuta. Le pareti erano di un color cipria chiarissimo antico, e vi erano appesi alcuni specchi antichi dalle cornici d'oro e il pavimento erano in splendido marmo antracite. Un tavolino da tè in ferro battuto era posto di fronte ad uno splendido caminetto in marmo nero, e attorno ad esso c'erano alcune poltroncine color panna e un divano dello stesso colore. Infine una piccola libreria e alcune credenze su cui troneggiavano fiori di ogni colore, completavano il quadro generale.
- Quando ha finito di guizzare lo sguardo ovunque, potrebbe sedersi in una delle poltrone? Vorrei bere il mio tè quanto prima se non le dispiace - disse bruscamente la signora che la fissava con cipiglio serio, seduta composta in attesa.
- Oh.. Si certo, mi scusi. - sussultò Holly, camminando velocemente verso il tavolino, e per poco non incespicò sui suoi stessi piedi. Sentiva lo sguardo della donna su di sé, e quando sedette la vide osservarla con meticolosità; si sentiva sotto esame e prese perciò a torturarsi le unghie delle mani.
- Non ho mai morso nessuno, quindi potrebbe smetterla di torturare quelle povere dita? Grazie Jane, per fortuna c'è ancora qualcuno che tieni in piedi questa casa - sorrise, guardando la donna che ora aveva posto sul tavolino un set in porcellana finemente decorati con motivi floreali blu componente di teiera e tazzine per la bevanda, piattini puliti e una splendida alzatina a tre livelli messo proprio al centro del tavolino. Sul piano più alto c'erano delle fette di torta alla frutta, su quello centrale c'era pasticceria mignon, macarons e gli scones caldi con clotted cream e confettura di fragole per accompagnarli, sull'ultimo invece i tipici sandwiches al salmone affumicato, al cetriolo, al prosciutto e formaggio.
Holly spalancò gli occhi: quando abitava con sua zia alle tre e mezza di beveva una tazza di tè e basta, ma a quanto pare i ricchi non si facevano mancare niente! C'era tanto di quel ben di Dio davanti a lei, che il suo stomaco brontolò. Uno sguardo delle altre due donne, e divenne rossa di vergogna; avrebbe voluto sotterrarsi, soprattutto quando vide l'anziana fissarla con un sopracciglio alzato e sguardo indecifrabile scuotendo anche la testa, mentre Jane tentava di non ridere mentre versava l'acqua calda nelle tazze dove c'erano delle foglie da tè e petali di rose.
- Non appartieni al nostro ceto sociale vero? Vestiti di bassa qualità, capelli aggrovigliati, mancanza di galateo.. - parlò tra sé, prendendo in mano un pasticcino.
- Io.. Sono una semplice orticoltrice.. - bisbigliò; vedendo lo sguardo allucinato della donna sospirò - Sono una giardiniera specializzata in ogni tipo di pianta, e in base a ciò ristrutturo giardini -
- Ora capisco. Perciò Edward ti ha chiesto di dare una sistemata alla tenuta; finalmente si è deciso a darmi ascolto quello sciagurato! E dimmi, sei anche una sua amante? - domandò incurante la donna che non aveva smesso di guardare la ragazza che le sedeva di fronte.
Quest'ultima per poco non si strozzò con un piccolo macaron - Cos.. Cosa? - gracchiò tossendo - No! Certo che no!! Santo cielo.. Io non lavoro così! Cioè non sono mai andata a letto con nessun cliente, e non lo farò nemmeno con Edward.. Col signor Greystone volevo dire! Cioè non che sia bello ma, no! Dio mio no! - cominciò a sventolarsi con un tovagliolo di seta, stava per morire, se lo sentiva.
- Non c'è bisogno d'agitarsi tanto signorina. Le ho solo fatto una domanda, e comunque si posso confermarlo: non sei il tipo di ragazza che piacerebbe a mio nipote. Sei troppo.. Timida e impacciata col gentil sesso, oserei dire quasi inesperta in materia vero? No.. a mio nipote piacciono le donne seducenti e provocatrici -
Holly si sentì punta sul vivo, ma come si permetteva? Ok, non era una dominatrice sexy, ma nemmeno una bambina verginella! - Senta, non ci conosciamo, ma non le sembra di esagerare ora? Non ci conosciamo, perciò potrebbe smetterla di insultarmi gratuitamente? - disse risentita.
- Non era un insulto. Mio nipote non è in grado si scegliere le sue donne, le sceglie provocanti e senza cervello, delle stupide oche giulive pronte ad azzannargli il collo per farsi mettere un anello al dito. Ci ho provato a fargli conoscere donne degne di lui, ma niente! Quel disgraziato nemmeno le guarda, ed io non ringiovanisco di certo! Non voglio che il nostro casato cada per.. - si zittì. In fondo, la ragazza era un estranea e certe cose per il momento era meglio non affrontarle.
Ovviamente Holly intuì, non era di certo stupida e aveva capito perfettamente che c'era qualcosa che logorava la vecchia matrona, ma probabilmente non aveva voluto proseguire su quella strada. D'altronde lei era solo una dipendente, non aveva nessun legame con loro se non di lavoro. Entrambe si voltarono verso la porta quando sentirono lo scatto della maniglia, rivelando l'alta e possente figura del padrone di casa. Holly cominciò a sudare le cosiddette sette camicie, pronta ad un altro scontro; a giudicare però dallo sguardo della signora, era probabile che la tempesta si sarebbe abbattuta tra i due titani che si ritrovava davanti, scambiarsi sguardi non proprio pacifici.
- Allora, hai deciso chi invitare al galà di beneficenza che si terrà tra due settimane a Woburn Abbey? - chiese placidamente all'uomo.
Edward roteò gli occhi verso l'alto - Ci andrò da solo, non ho intenzione di farmi accompagnare da una delle tue predilette e pronte ad ambire al mio patrimonio. -
- Spero non ci andrai con lady Georgiana - socchiuse gli occhi.
- Nonna, non sono affari che ti riguardano francamente. E comunque no, non ho invitato Georgiana! Il nostro rapporto non è di quel genere, si limita solo a quello. -
- E allora io ti dico che non mi piace nemmeno quel poco di rapporto che avete! Quella.. Sai perfettamente che cosa vuole, non hai ancora imparato nulla? - ringhiò lei di rimando, sbattendo pesantemente la tazza sul tavolino, procurando un leggero scricchiolio.
Edward si irrigidì. Pensava che non capisse? Che non sapesse quanto fosse una pessima idea intrattenere una sordida relazione con quell'arpia?
- Lo so perfettamente da me. Infatti ho deciso di troncare il nostro rapporto, sarà solo puramente educato d'ora in poi, niente di più. Ciò nonostante, non implica che tu possa intrometterti nella mia vita chiaro? Quindi non cercare di trovarmi qualcuna da accompagnarmi, perché non sarebbe piacevole, per nessuno - rispose gelidamente.
La signora sospirò mentalmente e rimase in silenzio, non poteva farci niente, suo nipote era cocciuto come un asino! Avrebbe dovuto portarsi dietro la sorella, Mary l'avrebbe senz'altro rimesso in riga! Spalancò gli occhi: la soluzione c'era eccome! Guardò la ragazza e, per la prima volta, le sorrise apertamente; ciò causò un brivido freddo nella rossa, qualcosa non quadrava, e quello più che un sorriso sembrava un ghignò da iena.
- E se ti accompagnasse qualcuno di diverso dalle donne che ti ho proposto? - domandò cheta la donna, mentre accavallava le gambe.
- E chi di grazia? Ormai me le hai presentate tutte, a meno che tu non voglia farmi accompagnare da una minorenne, il che credo non gioverebbe al nostro casato, immagina la figura! - ridacchiò Edward, sorseggiando il suo bicchiere di liquore che si era portato dietro prima di andare in quella stanza.
- Ma quale minorenne! No no.. Ci sarebbe una bella giovane donna a portata di mano, che avrebbe il sommo onore di farti da dama sabato -
Edward alzò un sopracciglio - Quale donna? Io non vedo nessuna bella donna a portata di mano.. - poi l'illuminazione. No.. Doveva assolutamente portarsi l'intera bottiglia di liquore non un misero bicchierino! - Stai scherzando Susan vero? San'Iddio a questo punto credo sia meglio una minorenne! -
- E per quale motivo di grazia non la vorresti come accompagnatrice? Certo c'è tanto lavoro da fare, ma almeno saprei che non scoppi una rissa al galà tra le tue spasimanti e soprattutto, so che non ci andresti mai a letto! - sentenziò sicura di sé, indicando la rossa con un piccolo cenno del capo.
Holly annaspò - Cos..? NO! No, assolutamente no! Io non sono fatta per queste cose, non saprei come comportarmi, non ho un vestito e.. No. Finirei per far fare brutta figura al signor Greyston -
- Questo poco ma sicuro - bisbigliò l'altro ancora in trance da quella proposta.
- Sciocchezze ragazza! In fin dei conti, le accompagnatrici servono solo per abbellire il fianco dell'uomo; difficilmente troverai chi ti darà corda! Ti guarderanno e parleranno un poco, ma poi verrai dimenticata, e la tua reputazione non risentirà di niente - rispose Susan, sventolando una mano incurante delle parole dei due. - E poi.. Hai rotto un vaso costoso. Certo, brutto come una vecchia ciabatta, ma sempre costoso.. Insomma per ripagare il danno, accompagnare mio nipote ad una serata importante di beneficenza, non mi sembra le costi grande sforzo.. - finì sibillina.
Holly impallidì ma guardò speranzosa l'altro, sperando che lui decidesse di darle una mano; con quella frecciatina, la sua coscienza era stata pungolata a dovere, ed ora si sentiva di doversi sdebitare, ma non in quel modo!
Deglutì quando vide negli occhi di Edward una luce sinistra, mentre un piccolo sorriso bieco si faceva strada sulle sue labbra dopo aver riflettuto sul discorso della signora; Edward voleva approfittarne, desiderava spingerla in una situazione ad alto rischio e, perché no? Anche vederla in uno splendido abito e vedere quelle forme che lo facevano sudare la notte e indolenzirgli i lombi, erano una delle cause per cui aveva deciso che lei era perfetta. Ma questo sarebbe rimasto un segreto, non l'avrebbe mai spifferato ad anima viva anche perché non era sicuro di poter accettare quella forma morbosa di attrazione per lei.
- Si può fare - concluse lui.
Holly sentì chiaramente la spada di Damocle calare sul suo collo.
Perdonate il grosso ritardo! Spero vivamente che questo capitolo possa attutire le vostre urla d rabbia per il mio mostruoso ritardo! Non è lungo, ma prometto che il prossimo lo sarà! O almeno spero..
Un bacione
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