Capitolo 22


'' Quello che davvero desidera una donna è trovare un uomo che le dimostri che i maschi non sono tutti uguali. ''

Gustave Flaubert


Holly rientrò con diversi pacchetti tra le mani e si chiese cosa avesse fatto Edward in quelle ore. Non c'era stato nemmeno un singolo minuto in cui non avesse pensato a lui, e questo la rese nervosa.

Doveva ammetterlo almeno a se stessa ormai, era innamorata di lui nonostante la loro relazione fosse partita in modo strano e stesse proseguendo in modo anomalo. Ma la sua insicurezza la frenava, non voleva correre alla velocità della luce verso un uomo che probabilmente per lei provava una strana simpatia e tenerezza.

E c'era un enorme differenza tra la tenerezza e l'amore.

Aveva scelto di non pensarci, aveva voluto procedere senza pensare alle conseguenze perché desiderava trovare un poco di serenità e qualcuno che la facesse stare bene, che la facesse sentire più donna.

Ma Edward era per lei un enigma, anche lui aveva sofferto e anche lui aveva le sue paure nell'affrontare una relazione e quindi non era sicura se ambedue volessero le stesse cose. Era così difficile che due cuori profondamente sofferenti potessero trovare conforto l'uno nell'altra e lasciarsi alle spalle anni di schiavo dolore. O forse dipendeva dalla loro forza di volontà, e la voglia di impegnarsi in qualcosa di più grande.

- Sono tornata! - disse arrivando in camera. Edward era fuori sul balcone e parlava concitatamente al telefono, sembrava piuttosto alterato e anche preoccupato. Quando la vide accanto al letto, la fronte corrugata si distese e un lievissimo sorriso sfiorò le sue labbra contratte.

Posò i pacchettini sul lenzuolo e si tolse le scarpe, aveva camminato così tanto che le facevano male le piante dei piedi. '' Chissà con chi è al telefono? E cosa mai gli avrà detto per averlo alterato in quel modo '' pensò sedendosi su una poltrona.

- Scusami, sono stato trattenuto al telefono.. - Edward era appena rientrato e la stava guardando con insistenza. Rabbrividì e lui se ne accorse, uno strano bagliore passò nel suo sguardo e il suo ventre si contrasse improvvisamente: era desiderio ciò che si leggeva nei suoi occhi.

- Sembra tu abbia avuto una mattinata impegnativa.. - gli rispose, cercando di mantenere un timbro di voce fermo e non tremulo.

Edward sorrise ironico - A quanto pare. Tu piuttosto, hai fatto acquisti eh? -

Entrambi guardarono i pacchetti, ed Holly sorrise lievemente imbarazzata - Si. Volevo portare qualcosina a mia zia, a Jane e agli altri, anche a tua sorella. Ma non so se... se ho fatto bene, se possa piacergli -

La guardò stupito. Aveva fatto regali ai suoi dipendenti e a sua sorella? '' Sei decisamente su un altro pianeta.. Nessuna delle donne con cui sono stato ha mai anche solo lontanamente pensato a una cosa del genere! '' pensò ammirando la sua gentilezza ancora di più. Poi le sorrise.

- Li apprezzeranno senz'altro. Per me invece non c'è niente? - chiese mettendo il broncio.

Holly ridacchiò - Può darsi, ma mi vergogno troppo a dartelo, lo vedrai per il tuo compleanno. -

- Come sai quando compio gli anni?! - le chiese sorpreso, avvicinandosi a lei e giocherellando con un ricciolo di capelli scampato allo chignon.

- Può darsi che un uccellino me l'abbia detto - disse innocentemente - E sempre lui può avermi consigliato su cosa regalarti -

- Deve essere un uccellino impiccione - disse sarcasticamente, sapendo perfettamente quanto lunga fosse la lingua di sua sorella. Doveva averglielo detto prima della partenza, quando lo venne a trovare alla villa per poi rapire la ragazza e portarla a fare shopping.

- Direi gentile. Tu non me lo avresti detto altrimenti! -

- Non festeggio da anni il mio compleanno... Non dopo quello che è accaduto per lo meno - disse indifferente, alzando le spalle. Poi si chinò su di lei e la baciò - Ma chissà, forse quest'anno potrei anche divertirmi - disse allusivo.


Tornare al grigiore inglese lasciando alle proprie spalle le tiepide e allegre giornate fiorentine fu triste per entrambi. La loro relazione si era evoluta ad uno stadio più alto e più solido, ma se a Firenze potevano uscire insieme senza dover dare spiegazioni, a Londra era tutto più difficile. Ambedue dovevano dare sfoggio di un grande autocontrollo e forza di volontà per affrontare le critiche, eppure sia Holly che Edward avevano la consapevolezza di poter fronteggiare tutto e tutti a testa alta senza doversi nascondere.

Nessuno dei due aveva mai chiesto cosa mai fossero diventati, ma non volevano ancora dare un nome a quel legame. Volevano essere liberi da ogni ristrettezza che vi era in un aggettivo, non volevano sentirsi oppressi e vivere tutto sull'attimo.

- Allora, com'è andato il viaggio? - chiese sua zia una sera, mentre in mano teneva una tazza di tè caldo. Jane sorrise mentre sedeva al suo fianco e versandosene anche lei una tazza calda.

- Molto bene! Mi sono davvero divertita sapete? Ed Edward è stato fantastico, abbiamo visitato diversi musei, mangiato in alcuni ristoranti dove ci andavo con i miei... Si, siamo stati bene - disse arrossendo sostenendo coraggiosamente lo sguardo carico di malizia delle due donne.

- Effettivamente ho visto il signore decisamente più rilassato, più sereno. Questa vacanza ci voleva anche per lui; effettivamente non ricordo nemmeno quando è stata l'ultima volta che è partito per un viaggio in tutto relax - Jane guardò le sue compagne di bevute e sorrise - Sapete ormai com'è fatto, per lui esiste solo il lavoro. Da quando i suoi non ci sono più, si è caricato sulle spalle il nome di famiglia e tutti gli affari, ecco perché sono felice di vederlo così radioso! -

- Si, effettivamente Ed ne aveva bisogno. Mi è dispiaciuto solo che avesse ricevuto lo stesso così tante telefonate... -

- E' un uomo tesoro, attaccato alla sua azienda! Anche quando va in bagno deve essere costantemente informato su quanto guadagna al giorno - disse Marge candidamente.

- Zia! Non essere così cattiva con lui, ha dovuto sopportare tanto e ammiro la sua forza e la sua determinazione! Certo non posso essere d'accordo su tutti i suoi affari, ma chi non cercherebbe di tenere alto il proprio nome? Anche io lo farei. - la guardò accigliata.

- Suvvia tesoro non te la prendere! In fondo, ho scoperto che non è un uomo così malvagio visto cosa sta facendo per te - le sorrise dandole dei lievi buffetti sulla mano.

Holly alzò un sopracciglio - Cioè? -

La donna le sorrise apertamente - Bè, ti vedo più sicura di te, più serena. Da quando sei venuta a stare qui, è la prima volta che ti vedo davvero felice! E Dio solo sa quanto tu ne avessi bisogno. E scommetto anche che della buona ginnastica di letto possa aiutare in questi casi! -

Entrambe le donne più grandi risero di fronte al viso rosso della giovane, che voleva disperatamente sotterrarsi sotto metri di terra!

- A proposito, ho dimenticato di dirle che domani verrà qui la sorella del signore. Credo voglia reclutarla per la festa di suo fratello! -

- Ah si, mi aveva chiamata a Firenze! In verità abbiamo già pensato il tema, ma dobbiamo decisamente scegliere la location, gli invitati e tutto il resto... Non so però quanto sarà contento, Beth mi ha detto che Edward non ama molto le feste di compleanno.. mi auguro solo di non sbagliare ad assecondare le idee strampalate di Beth, anche se a giudicare dalla reazione d ricevere un regalo da me lo abbia reso entusiasta -

- Non immagino nemmeno il motivo.. - mormorarono le altre due, non facendosi sentire.


Edward guardava i documenti e le foto sulla sua scrivania. Quel pomeriggio aveva chiamato nel suo ufficio in azienda l'investigatore privato, e ciò che gli aveva portato lo aveva mandato su tutte le furie. Non gli aveva dato buone notizie, ma era anche felice di aver scoperto chi ci fosse dietro alla distruzione immotivata del negozio di fiori di Holly.

'' Quegli imbecilli.. Andare continuamente sul luogo del disastro senza nemmeno cercare di nascondersi era da incompetenti '' pensò con un ghigno malevolo sulle labbra.

Tuttavia non poteva ancora scontrarsi con quella persona; doveva avere pazienza e prendere più informazioni possibili prima di affrontarla faccia a faccia. Dopo quello che aveva fatto, sarebbe stato stupido fare un passo più lungo della propria gamba.

Era una squilibrata da non poter sottovalutare, se era arrivata a tanto cosa avrebbe fatto se si fosse sentita messa alle strette prima del tempo? Avrebbe potuto arrivare a pagare qualcuno per fare del male ad Holly, e lui non voleva nemmeno farlo un pensiero simile.

Una donna rifiutata poteva essere pericolosa, soprattutto una donna a cui era stato tolto il proprio giocattolo preferito e che aveva costruito qualcosa che esisteva solo nelle sua testa.

Edward sospirò massaggiandosi le tempie. Doveva fare attenzione, molta attenzione. Ne andava della sua salute mentale, e della vita di Holly. E soprattutto, non voleva perdere quella donna che ormai lo sapeva, gli era entrata nel cuore in profondità mangiandosene un pezzo alla volta.

- Ti proteggerò Holly - disse guardando il dipinto di colei che aveva amato un tempo - Non l'ho fatto con te, ma non farò lo stesso sbaglio con lei. Quella stronza non sa con chi ha a che fare - disse lugubre, i pugno stretti da impallidire le nocche.




Lo so, sono in ritardo. Mamma mia sono pessima lo so! Purtroppo ho avuto problemi con il computer e ne ero priva per tre settimane, e ho paura che possa crearmi altri problemi in futuro ( maledizione.. ). Non è un capitolo lungo, perché il prossimo ho intenzione di farlo bello sostanzioso! Spero che queste feste mi possano portare nuove idee e magari la super velocità nel postare nuovi capitoli!

Colgo l'occasione per augurare a tutti un felice Natale, e che l'anno che sta per arrivare vi possa portare serenità e nuove ed entusiasmanti opportunità!

Un bacione

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