Capitolo 12


Capitolo rosso. Se siete dei pudici puritani, non fa per voi.


'' Niente rende bella una donna quanto il sentirsi desiderata. L'attenzione è sempre il più bel cosmetico. ''

V. Cannova


Sentiva un gran caldo; non era il tipico calore da trapunta, né il calore di un termosifone. No, era un calore diverso, che la faceva sudare ma in modo strano. Le palpebre ancora pesanti nonostante il dormiveglia, si alzarono non mettendo ancora a fuoco quello che la circondava; le dita si mossero lievemente, poi la mano prese a scorrere lungo il lenzuolo fino a toccare qualcosa che non era contemplato nelle sue ore notturne. Pelle e respiro tiepido vennero accarezzate da quelle mani curiose, e i suoi occhi si spalancarono quando percepì sotto al tatto la morbidezza carnosa di due labbra riposate in un sorriso appena accennato.

Edward stava dormendo accanto a lei, steso sul fianco destro e il viso molto vicino al suo. Holly trattenne il respiro, temendo di averlo infastidito con il suo tocco ma notò la sua immobilità, perciò prendendo un insolito coraggio, decise di proseguire quel innocente gioco di mappa. Con la punta delle dita sfiorò la sua mascella ispida, il naso dritto e la fronte spaziosa, per poi scostare e tastare alcune ciocche di capelli ricadute su di essa. Si morse il labbro, provando il forte impulso di affondare le dita in quella splendida capigliatura folta e morbida. Si chiese se potesse farlo, e dopo attimi di tentennamenti, decise che si, poteva eccome. Con la massima attenzione a non svegliare il suo compagno di pisolino. Quasi mugolò quando la mano affondò in quelle onde castane e maledettamente morbide e prive di nodi, non era quasi possibile che un uomo potesse avere capelli più splendenti di una donna. Lo sentì sospirare di piacere e dovette bloccarsi, soprattutto quando uscirono parole sussurrate da quelle labbra semichiuse.

- Continua per favore –

Holly arrossì di diverse tonalità di rosso, e quando occhi di un profondo castano ancora lucidi dal sonno la fissarono irridenti, si coprì con il lenzuolo fin sopra la testa e nascondendo la mano incriminata.

- Ti ho.. svegliato? – borbottò lei di risposta, sentendo il fruscio della coperta scivolarle lungo il corpo, scoprendola quasi del tutto.

- Diciamo che non sono solito avere qualcuno che mi accarezza i capelli come se fossi un peluche – ridacchiò accostandosi a lei, dopo essersi alzato su un gomito.

- Come mai sei nel mio letto? –

Edward le sorrise maliziosamente – Secondo te? Ieri sera ti ho portata nella mia stanza –

Holly deglutì – Ah. Mi sembrava un ambiente poco familiare... Ma non mi spiego perché sono ancora qui con te –

- Diciamo che se ti avessi lasciata andare in camera tua da sola, probabilmente saresti ruzzolata giù per qualche rampa di scale. Non eri molto sobria devo dire, e non reggi moltissimo l'alcool –

- Perché? Ho detto o fatto qualcosa di.. Inopportuno? –

- Niente di sconveniente tranquilla. Dopo che abbiamo parlato e ci siamo baciati sei impallidita di colpo. Hai cominciato a farfugliare sulla nausea e giramenti di testa, hai fatto in tempo a raggiungere il mio bagno e svuotarti lo stomaco. Ti ho tenuto la testa e sollevato i capelli finché non avevi finito, ti ho ripulito la bocca, ti ho fatto indossare una mia maglietta e ti ho messa a letto. – sghignazzò l'uomo, vedendola impallidire e boccheggiare inorridita.

'' Scheiße! Proprio una seratina romantica, non c'è che dire... Non toccherò più alcool in vita mia! ‚' pensò guardando il soffitto.

I suoi pensieri vennero interrotti da una mano che le accarezzava il ventre scoperto, probabilmente a causa dei movimenti notturni nel trovare una posizione adatta per concilliarle il sonno.

- Che.. Che stai facendo? – domandò mettendosi seduta, abbassandosi la maglietta. Non voleva che lui la guardasse troppo, non aveva mai amato che le toccassero il ventre e i fianchi, troppo rotondi e morbidi; si vergognava, non aveva mai amato molto il suo corpo con i chili di troppo, e si sentiva a disagio quando un uomo la osservava più del dovuto. Anche con Filippo era così.

- Ti sto accarezzando, che domande! E.. – le disse mentre le afferrava entrambi i polsi e le spostava le braccia e facendola di stendere, mettendosi sopra di lei – Non dovresti mai vergognarti di farti ammirare. Perché ti posso assicurare che quello che vedo e che ho potuto toccare non mi dispiaceva affatto – le sussurrò rocamente all'orecchio, mordendoglielo scherzosamente.

- Mmm.. Saresti il primo ad apprezzare le mie forme.. – mormorò a disagio, guardando dall'altra parte.

- Tesoro.. ti posso assicurare che con me presto imparerai ad onorare il tuo corpo; lo apprezzerai e sarai fiera delle tue curve.. – le baciò la punta del naso – Ma ora, direi di scendere e andare a fare una bella colazione. Forza ragazzina, alza questo bel fondoschiena e andiamo a mettere qualcosa sotto i denti; avviati, io vado a prenderti un analgesico da prendere – si alzò, e dopo aver indossato delle ciabatte e un accappatoio in seta nero, uscì.

'' Gesù, perfino la veste come i signorotti.. Però.. Ha proprio un bel fondoschiena '' pensò fissandolo con scrupolosità. – Alzati Holly, o non riuscirai più a farlo. – mugugnò sconfortata nel dover abbandonare quel comodo letto. Rotolò sulle lenzuola ma un profumo le incendiò il sangue, raggiunse il cuscino e inspirò profondamente e sorrise. Era il suo profumo e, Dio.. Avrebbe fatto sesso con quell'odore. Chissà se un giorno quel profumo le avrebbe impregnato la sua pelle accaldata e sudata..

Dopo essersi data una lavata veloce, e non volendo andare in camera sua rischiando di perdersi nei corridoi nuda come un vermetto, osò prendere possesso di qualche suo abito. Indossò dei boxer neri e una maglietta che le copriva fin quasi metà coscia. Prese le sue scarpe e dopo averle messe si avviò in cucina, sperando di trovarlo lì e non in qualche altra stanza; ringraziò ogni santo esistente quando lo vide seduto tranquillamente a tavola, dove brioches, biscotti, focaccine e tè caldo aspettavano goliarde una bocca da sfamare.

- Quella è una mia maglietta? – chiese Edward con un sopracciglio alzato, mentre spezzava un biscotto al burro farcito di miele.

- Ehm.. – si morse il labbro, strisciando un piede sul pavimento – Spero tu non me ne avvenga, ma non volevo rischiare di perdermi. Così ho.. usato la tua doccia e usufruito dei tuoi abiti. –

- Abiti? Deduco che hai preso dell'altro.. – le rispose portandosi una tazza alle labbra.

- ..Si – arrossì guardandosi intorno, e quando non vide nessuno, alzò timidamente la maglietta, mostrandogli i boxer neri attillati.

Edward sputò il tè e cominciò a tossire; mai nessuna aveva avuto l'ardire di indossare i suoi abiti, tanto meno la biancheria intima! E su di lei, vedendoglieli addosso, avrebbe dovuto inorridirlo. Invece i suoi pantaloni tiravano sul cavallo, segno che aveva apprezzato particolarmente come il tessuto si posava e si faceva riempire da quella carne setosa.

'' Cazzo. Come può essere così timida e poi così sfacciata un attimo dopo?! Non riesco a starti dietro bambina '' pensò tamponando le labbra con un tovagliolo mentre si alzava e camminava felino verso di lei.

Vide i suoi occhi spalancarsi gradualmente, e se lui si avvicinava come un grosso predatore pronto ad azzannare la sua preda, lei indietreggiava fino a scontrarsi con la porta chiusa. Allungò le mani e afferrò con decisione il bordo della maglia e alzarlo, scoprendo le cosce che ora si serrarono tra di loro pudicamente, e mostrando in bella vista l'intimo.

- Sai.. Potrei prenderci gusto a farti indossare le mie cose.. Sei particolarmente eccitante bimba – esordì rocamente, posandogli le mani sui fianchi che, con una carezza estenuante, andarono ad afferrarle le natiche in una morsa d'acciaio facendola squittire come un topolino in trappola. Prima che potesse anche solo fare un piccolo pensiero, piombò sulle sue labbra come un rapace e banchettò su quella bocca peccaminosa; morse e succhiò, senza remora alcuna, la punta della lingua seguiva l'armonia di quella carne salata e dolce, e quando un piccolo spiraglio si aprì per lui, come Aladino con la caverna dei quaranta ladron; se ne impossessò come Armstrong prese possesso della luna, senza alcun ripensamento. Era sua, solo sua!

Holly non sapeva più da quanto non prendeva un respiro da quando lui l'aveva baciata; arpionò le sue spalle sperando così di avere un appiglio, perché le sue gambe stavano minacciando di non sostenerla ancora per molto. Era una guerra, fatta di morsi e ansiti, per poi ritrattare e succhiare per lenire il dolore; le loro lingue danzavano nelle loro bocche, affondi e parate, era la danza di chi avrebbe vinto sul debole. Si allontanarono quando nessuno dei due voleva cedere, lo schioccò risuonò come uno scoppio nel silenzio della cucina e si fissarono; nessuno dei due riusciva a parlare, solo ad ansimare privi di ossigeno.

- Prima che ti butti su quel tavolo e ti prenda senza farmi troppi problemi, ti conviene prendere quel analgesico con della spremuta e mettere sotto ai denti qualcosa da mangiare. Io devo andare a lavoro e sono in ritardo.. – le disse posandole la fronte sulla sua e inspirando il suo profumo, che l'avrebbe accompagnato fino in ufficio, ed una dolorosa erezione tra le gambe che non avrebbe ottenuto sollievo tanto presto.

Quella mattina aveva deciso di sistemare la grande fontana sul retro della tenuta, perciò lei e il resto della troupe avevano rimboccato le maniche e ci erano andati dentro; dovevano sbrigarsi perché il tempo non prometteva bene e secondo il meteo, avrebbe piovuto tutta la settimana, rischiando così di rallentare ancora i lavori. Purtroppo in Inghilterra la pioggia non si sprecava, e si doveva accettare la cosa per quella che era. Holly non ebbe nemmeno il tempo materiale di pensare a quella sorta di nuova e strana relazione tra lei ed Edward, e non pensò nemmeno di fermarsi per mangiare un boccone, tant'è che Edward quel giorno quando tornò dalla città e la vide da sola a pulire il fondo della fontana da sola, per poco non imprecò a voce alta contro la sua testardaggine e contro gli uomini che aveva assunto come aiuto per lei. Se c'era una cosa che aveva capito di lei, era che avrebbe fatto di tutto pur di non pensare a cose scomode o su cui si sentiva a disagio. Avrebbe cercato di non forzarla troppo, o avrebbe rischiato di ottenere l'effetto contrario di quello che desiderava per e con lei.

- Fermati per oggi. Il tempo sta peggiorando e tra poco comincerà a piovere a dirotto. – le disse avvicinandosi e ammirando il suo operato. Sarà stata anche introversa con l'altro sesso, ma ci sapeva fare nel suo lavoro! E sperava si rivelasse una sorpresa anche in altro...

- Oh! Signore siete già tornato a casa? – chiese asciugandosi la fronte con il dorso della mano, per poi fare leva sul ginocchio e alzarsi verso di lui.

Edward le porse la mano, che accettò di buon grado ed uscì dalla fontana. – Si, ho avuto una riunione del consiglio amministrativo, poi avevo dei documenti da controllare, ma posso farlo anche qui. Tanto valeva tornarmene a casa! Io devo ancora pranzare, e anche tu scommetto! Non capisco perché vuoi sempre strafare più del necessario; non che non apprezzi sia chiaro, ma non mi va di saperti da sola a lavorare e poi magari vederti svenire davanti a me per la fame. –

Holly arrossì appena – Non mi ero resa conto del tempo, e poi il cielo non promette e volevo andare avanti più possibile. Allora, come le sembra? Sto lavorando bene deve ammetterlo! –

- Si lo ammetto, ma perché mi stai dando del lei? Credevo che questa cosa fosse ormai superata.. – ghignò – E comunque non c'è nessuno nei paraggi, quindi nessuno penserebbe male di te sta tranquilla! – e quando la vide abbassare lo sguardo capì che aveva fatto centro, era un libro aperto per lui e sorrise teneramente in risposta.

Dopo aver fatto una doccia veloce, andarono a mangiare un boccone entrambi, poi Edward le propose di andare a visitare un poco il giardino, ed Holly accettò con piacere. Era lì da due mesi ormai e dovette ammettere che non aveva ancora visitato la maggior parte della tenuta. Holly era sorpresa di scoprire quanti alberi diversi ci fossero in quel parco, ma la cosa che la stupì enormemente fu lo scoprire che ci fosse un piccolo fiume che tagliava in due la pianura, finendo in un modesto lago pieno di pesci; Edward le disse che spesso faceva pescare alcuni uomini, altrimenti ci sarebbero stati troppi pesci e avrebbero rovinato il letto del fiume, inoltre intimandole il silenzio, le mostrò una coppia di cerve brucare l'erba indisturbate. C'era anche della selvaggina lì, e non era sicuro camminare da soli e all'imbrunire, perché qualche cinghiale avrebbe potuto attaccare e quindi fare una brutta fine. Era innamorata di quel posto, era raro trovare un posto incontaminato dall'uomo, ed era anche sbalordita dal fatto che Edward non avesse deciso di radere al suolo tutto per costruire qualcosa con calce e vetro! Lui la fissò lievemente offeso a quell'insinuazione, rispondendole semplicemente che anche se la sua attività si rifaceva all'estrazione di ferro ed era direttore di una grande e importante azienda, questo non implicava distruggere la sua residenza vecchia di secoli.

Era parecchio distanti dalla casa quando iniziò a piovigginare insistentemente.

- Sta piovendo troppo, rischiamo di perderci con tutta questa pioggia! Vieni, a un chilometro da qui, c'è una piccola casetta in legno che ho fatto costruire tempo fa. Serviva nel caso qualcuno si fosse perso, ci sono medicinali e qualche attrezzo ma almeno staremo all'asciutto! – le urlò sopra il rumore dell'acqua che imperversava dal cielo con terribile furia. Le afferrò la mano saldamente e cominciarono a correre, mentre il cielo iniziava ad emettere suoni sinistri; arrivarono completamente fradici e il pavimento si stava allagando a vista d'occhio. Holly si guardò attorno e ammise che era piuttosto piccola e spoglia. C'era una piccola branda con delle coperte ripiegate accuratamente sopra, qualche mobiletto dove sicuramente c'erano i medicinali a altro, e un piccolo caminetto con della legna accatastata in disparte.

- Almeno Roger ha riempito la casetta in caso.. – sospirò Edward, inginocchiandosi di fronte al piccolo caminetto, mettendoci dei ciocchi di legna – Ora dovremmo accendere questa legna, poi potremo toglierci questi abiti di dosso –

- Si.. Toglierci i vesti.. Che cosa?! To..to..toglierci i ve..ve..vestiti?! – balbettò fissandolo a bocca aperta.

La guardò – Non vorrai stare davvero tutto il tempo con quei vestiti fradici vero? Ci ammaleremo, e io non ho intenzione di prendermi un malanno per questo. Oh dai! Siamo maggiorenni, adulti e vaccinati, non ci scandalizzeremo per la nostra nudità! – borbottò cercando qualcosa per accendere il fuoco.

Lei lo guardava come se fosse impazzito: sapeva perfettamente che non era consigliabile restare vestiti, ma non era nemmeno consigliabile denudarsi di fronte ad un lupo famelico! E a giudicare da come l'aveva guardata quella mattina, si sentiva piuttosto un piccolo agnellino sacrificale pronta all'agguato! Cominciò a sfregarsi le braccia con frequenza, esultando mentalmente quando Edward trovò un piccolo accendino e una scatola di fiammiferi per accendere la legna; così dopo varie imprecazioni da parte di entrambi, un piccolo ma caldo fuocherello cominciava a scoppiettare nel camino.

- Stai tremando.. devi toglierti i vestiti di dosso, o domani ti sveglierai con un febbrone da cavallo – le disse dopo un po', voltandosi a guardarla, sinceramente preoccupato.

- Io.. Non c'è niente con cui coprirmi.. Meglio di no – disse a bassa voce, inginocchiandosi più vicina al calore delle fiamme.

Edward la guardò e sospirò; si alzò e con un gesto fluido, di tolse il maglione e la canottiera, rimanendo così a torso nudo. Holly iniziò a tossicchiare la saliva che le era andata di traverso: per tutti i santi del Paradiso! Come poteva un uomo di quarant'anni avere un fisico del genere?! Oh, lo aveva immaginato molte volte, quanto aveva sognato quella pelle leggermente abbronzata, quei muscoli che si gonfiavano ad ogni minimo sforzo, quei nervi in rilievo che sembravano scolpiti dalla mano di un artista minuzioso... Aveva un petto e delle spalle estremamente larghe, sembrava il fisico di un nuotatore esperto, non aveva pettorali in piena mostra, ma era un fisico comunque asciutto e ben allenato, e quella striscia di peluria scura che scendeva da sotto l'ombelico, per poi proseguire giù, sempre più giù.. Bontà divina! Si stava slacciando i pantaloni! Non si era nemmeno accorta che si era tolto di dosso le scarpe e i calzini, troppo presa a sbavare su quel corpo possente. Oh non c'era da stupirsi se avesse molteplici donne pronte a scaldargli il letto..

- Mi sta fissando signorina Thyme? – sogghignò Edward, dopo essersi abbassato i pantaloni, rimanendo solo in intimo. Holly temette di svenire, le gambe erano chilometriche e toniche, sentiva l'urgente bisogno di allungare le mani e massaggiargliele minuziosamente.

- Che..che cosa? No niente affatto!! – gracchiò dandogli le spalle, sentendo le guance scaldarsi vertiginosamente.

- Holly.. Non ti devi vergognare. Io sono molto felice che mi trovi attraente e di certo non me ne vergogno a dirtelo. Ho un bel fisico, ma è sempre bello essere apprezzati da una bella donna – le sussurrò all'orecchio, diventato rosso dalla vergogna. – Alzati e togliti gli abiti, prometto che non ti toccherò.. a meno che tu non me lo chieda! –

Holly si voltò di scatto e si morse il labbro inferiore. Togliersi gli abiti oppure no? '' Andiamo, cosa vuoi che ti salti addosso? Insomma, quando vedrà il tuo corpo non ci penserà nemmeno a toccarti con un dito '' pensò amareggiata, mentre si alzava e andava nell'angolo più buio della stanzetta.

- Non.. non mi guardare.. Per favore.. – sussurrò ammonendolo leggermente. Quando lo vide sorridere ed annuire, iniziò a spogliarsi. Poi, con circospezione si avvicinò al camino, silenziosa.

Temeva in un commento acido e sprezzante sul suo corpo, perciò si abbracciò la vita e si accucciò, quasi in attesa di una presa in giro imminente.

- Alzati – le disse solamente, la voce neutra, priva di malizia.

Holly irrigidì la schiena, mentre un brivido le percorse lungo la spina dorsale, mentre la pelle si accapponò. Si girò con molta lentezza e alzò lo sguardo, trovando il suo caldo ed accogliente, come un abbraccio pronto ad accoglierla a braccia aperte. Mise una mano a terra e fece leva, alzandosi in tutta la sua bassa statura e attese; le si avvicinò con passo felino, le loro pelli erano a pochi centimetri di distanza, potevano quasi percepirne il calore che emanavano. Edward alzò la mano destra, grande e forte, ma che si posò con leggerezza sulla sua guancia; Holly chiuse gli occhi e sospirò, mentre la carezza lieve passava alla mandibola e poi giù, verso il collo per poi proseguire verso la nuca.

- Sei bellissima.. La luce emanata dalle fiamme, si introducono con forza tra le ciocche dei tuoi capelli e sembrano così pieni di vita, pronti a prendere fuoco in una splendida alba. La tua pelle così bianca risplende quasi come tante stelle nel firmamento del cielo, delicata come la fine porcellana su cui vorrei posare le mie labbra e assaporarne il sapore del più dolce dei frutti. Oh ragazzina, non hai nemmeno un idea di cosa scateni in me, pensieri così impuri da far arrossire anche il demonio – sussurrò rocamente, sentendola rabbrividire di piacere sotto il suo tocco.

Le baciò l'angolo della bocca quasi con timidezza, ma scatenando il cuore di Holly nel profondo. Non era un bacio carnale, né un banale bacio a stampo. Ma aveva una forza maggiore, qualcosa che ti faceva quasi intuire la portata di un simile gesto, confidenziale e profondo; non il bacio di un amante, né quello di un amico, era un qualcosa al di sopra di tutto e forse era proprio questo che la fece rimanere senza fiato. Sentiva le mani di lui toccarle le braccia e i fianchi, senza mai posarsi sul senso o sul suo fondoschiena; lui la stava trattando con il massimo rispetto, non voleva farla sentire a disagio toccandola più lascivamente e sorrise appena.

- Non sono fatta di cristallo.. Puoi toccarmi se.. se vuoi – bisbigliò a bassa voce, posando le mani sulle spalle di lui, sentendo sotto i polpastrelli i muscoli guizzare al suo tocco. Facendosi coraggio, passò a toccarlo sui pettorali, dove una fine peluria le solleticava i palmi, finendo a toccargli i capezzoli. Lo sentì irrigidirsi, per poi sciogliersi al tocco.

- E tu vuoi essere toccata da me? –

Holly alzò gli occhi verso di lui, lesse consapevolezza e sincerità, perciò con gesti più approfonditi le toccò il seno sul fianco, ancora coperto da quel reggiseno sportivo in cotone. Non era seducente, nessuna delle sue amanti indossava quei reggiseni, eppure non lo trovò sgradevole. Si poteva dire che su di lei aveva un certo fascino.

- Lo so.. Non è proprio ammaliante questo intimo. Non è in pizzo né di un colore che attiri l'attenzione.. – ridacchiò sconsolata, vedendo dove puntavano gli occhi di lui.

- Sai? Ti confesso che ti si addice forse ti più che un reggiseno di Victoria Secret – ridacchiò Edward – Ma noi uomini non ci eccitiamo solo per la vista dell'involucro, ma per quello che si cela. Ed io non vedo l'ora di vedere il tuo splendido seno Holly –

Rabbrividì a quel commento, forse più ringarzullita, passò le unghie sul ventre di lui che si contrasse e lo sentì ansimare. Per la prima volta si sentì bella e seducente, e voleva lasciarsi andare, sentiva il bisogno quasi maniacale di farsi toccare intimamente da lui, fare in modo che la trasformasse e la plasmasse a suo piacere. Quando sentì i gancetti del reggiseno staccarsi e afflosciarsi sul davanti, prendendo il respiro, se lo tolse, rivelando un seno alto e prosperoso, ricoperto da alcune efelidi rossicce. L'erezione divenne fastidiosa e tremendamente dolorosa quando fissò quelle splendide sfere bianche coronate da punte rosee e succose, erette e pronte ad essere lambite dalla sua lingua e dai suoi denti. Era una visione erotica.

- Cazzo – ringhiò Edward, abbassandosi e mordendole lo sterno, sentendola sobbalzare al contatto – Posso? – le chiese ormai al limite.

Quando la vide annuire, il sollievo lo colse e cominciò a baciare con devozione quello splendido seno.

- Sono perfetti per le mie mani.. Oh si – sussurrò leccandosi le labbra, mentre afferrava e stringeva con possesso. Se fosse stato un gatto, si sarebbe messo a fare le fuse, sguainando le unghie ed iniziando ad impastarne quella carne tenera. Le baciò il collo, iniziando a succhiarlo e lasciando una scia di marchi su di esso, mentre massaggiava e strizzava quei capezzoli che invocavano solo di essere manovrati a dovere. La sentiva languida sotto di sé, e i suoi gemiti fiochi lo facevano riempire d'orgoglio e, forse per la prima volta nella sua vita, decise di occuparsi del piacere di lei. Vederla senza difese e completamente alla sua mercé, lo fece scegliere di non essere egoista. Quella ragazza aveva bisogno di sentirsi amata e desiderata, voleva quindi occuparsene senza pensare a lui. Lui, che nelle relazioni di sesso era sempre stato intransigente ed egoista, pronto solo a prendere invece che dare, per la prima volta desiderava che fosse la sua partner a godere delle sue attenzioni. La fece distendere sul pavimento e continuò ad accarezzarle i fianchi e il ventre, mordendo e succhiando ogni centimetro di pelle che le sue labbra toccava sotto il suo passaggio. Accarezzò le sue cosce, partendo dal ginocchio e poi su, fino a toccarle l'interno; vide quelle gambe schiudersi a poco a poco, permettendogli di baciarle le gambe, e il respiro dei lei si era fatto via via più affannato. Era agitata e non sapeva cosa aspettarsi, ma lui sapeva cosa voleva fare, perciò con calma senza alcuna fretta, le afferrò le mutandine e gliele abbassò senza indugiarvi troppo.

- Sei rossa anche qui – sogghignò meravigliato, tanto che la vide arrossire dall'imbarazzo e pronta a serrare le cosce, ma lui gli blocco le ginocchia e la ammonì – Non era una presa in giro, ero solo sorpreso. Dimmi Holly, hai mai avuto un orgasmo con il sesso orale? –

- ...Eh? Cos..? –

Edward la guardò stralunato. Non aveva mai fatto sesso orale? '' Ma che razza di ragazzi hai avuto finora? '' pensò mentre la vedeva guardare la stanza, mordendosi nervosamente il labbro.

- Io.. Non so.. Non credo di aver avuto un orgasmo vero in vita mia.. – pigolò oltre l'imbarazzo, e per poco a lui non cadde la mascella dallo shock.

- Ma.. Che diavolo di uomini hai avuto? Cristo! –

- Forse sono io... Non mi sento a mio agio e... -

- Dolcezza. Sei la cosa più arrapante mai vista prima, e sono sicuro che quando ti lascerai andare sarai una vera furia, è più probabile che tu abbia avuto degli incapaci! – sospirò lui, accucciandosi sul suo ventre – Ma ti posso assicurare che con me non sarà così. E non lo dico per vantarmi, ma perché sono più grande e smaliziato di te. Ho abbastanza esperienza alle spalle per poter far godere una donna, e continuerò finché anche tu non sarai finalmente pronta per urlare di piacere –

Holly sorrise teneramente – Lo posso immaginare.. –

Edward le fece l'occhiolino e le spalancò con rudezza le gambe, posandole sui suoi bicipiti. La vide sgranare gli occhi, quando la guardò lì sotto. Si sentiva come alla visita dalla sua ginecologa. '' E' un poco imbarazzante '' pensò guardando ad occhi sgranati il suo volto avvicinarsi sempre più pericolosamente alla meta. Il primo tocco fu così labile che le sembrò quasi il tocco di una piuma, la toccava molto superficialmente, su e giù. Era.. rilassante, tanto che i suoi muscoli si sciolsero dalla tensione accumulata; lui risalì lungo il suo corpo e la baciò profondamente, mentre la carezza diventava profonda ed intima. Le accarezzò la sua entrata che si contrasse con un sussulto, e quando la sentì arrendersi, scese con la bocca, posandola sul pube con dolcezza, baciandolo a bocca aperta e facendo guizzare di tanto in tanto la punta della lingua. Le separò le labbra dove vide il bocciolo del suo piacere nervoso e cominciò a succhiarlo e mordicchiarlo appena, mentre le sue dita si stavano macchiando degli umori di lei; quando cominciò a dimenarsi ed ansimare, iniziò a penetrarla con la lingua e toccarle il clitoride con le dita. Holly si sentiva in preda ad una strana tempesta, nessuno mai l'aveva toccata e soprattutto baciata così intimamente, e se prima credeva fosse una cosa strana e quasi sconveniente, ad un tratto le parve la cosa più bella e giusta da fare. In fondo, anche le donne ricercavano il piacere, anche loro sentivano il bisogno di lasciarsi andare ai propri istinti, perché doveva vergognarsi se una cosa così la faceva sentire bene? Completamente assuefatta dal piacere, e priva di ogni pudore e guidata solo dall'istinto, fletté i fianchi verso la sua bocca, e venne ricompensata da un ritmo più serrato di quella bocca che ora lo sapeva, era stata creata solo per il suo piacere. Non si rese conto che lui aveva iniziato a muovere il bacino a sua volta, troppo presa ad assaporare il momento. Sentì solo una strana pressione avvolgerle il ventre, sempre più strettamente, fino a che i muscoli prima rigidi, si sciolsero come se un acido li avesse corrosi sotto il suo passaggio. Non si accorse nemmeno di urlare, mentre davanti ai suoi occhi un milione di puntini neri danzavano vorticosamente, spingendo i talloni con forza sulla schiena di lui, in modo da premere la sua testa ancora di più su di lei.

Edward si alzò stordito dal sapore di lei, leccandosi le labbra, un miele dolce ma con una nota salata. E mentre la osservava contorcersi sotto le ondate dell'orgasmo, la punta della sua erezione era uscita dai suoi boxer, come se non aspettasse altro di congiungersi a quel ventre caldo e pronto per lui, e accadde qualcosa che mai in vita sua era mai avvenuta: venne copiosamente. Venne in gloria, con voce rauca e tremante, mentre il candore del suo piacere andavano a posarsi sul pavimento e sulle cosce aperte della donna sotto di lui.

E lì capì. Capì di essere perduto.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top