Prologo

Casa Kaspbrak era appena illuminata dal sole. I domestici si affrettavano ad aprire le tende, a preparare la colazione e a svegliare i due abitanti della casa.

Edward Kaspbrak dormiva quando Evangeline, il capo delle cameriere andò ad aprire le tende blu svegliandolo. La donna salutò Edward con un cenno della testa che lui ricambiò con un "Buongiorno"

Se la mamma avesse saputo che Edward parlava con la servitù come se fossero suoi amici sarebbe sbiancata. Sonia Kaspbrak aveva la convinzione che lei fosse superiore a tutti e che quindi la servitù potesse essere trattata come se quelle povere persone non fossero umane. 

:-Edward?- la voce della madre tuonò fuori dalla porta :-Edward sei sveglio? Quella Evangeline ti lascia dormire non è buona a fare niente- Fatto sta che la madre aveva detto quelle parole quando ancora Evangeline era nella stanza, con in mano delle lenzuola e si apprestava ad uscire dalla porta secondaria. I suoi occhi azzurri si velarono di lacrime 

Edward sospirò 
:-Stai tranquilla- la rasserenerò :-Mia madre non pensa quelle cose- Ma in realtà le aveva mentito. La madre le pensava e come. L'unica a cui non si sentiva superiore era suo figlio. 

Edward Kaspbrak era il gioiello di Sonia Kaspbrak che da quando aveva scoperto di essere incinta si vantava con tutti di quanto suo figlio sarebbe cresciuto forte e bello come il padre e avrebbe trovato una ragazza con cui generare tanti nipotini. 

C'era solo un problema nel sogno di Sonia: a Edward non piacevano le donne. Sapeva però che avrebbe dovuto sposarne una, altrimenti sarebbero girate voci. E sapeva anche che non poteva dirlo a nessuno, se non a qualcuno di fidato,  altrimenti si sarebbe ritrovato chiuso in un centro di conversione. 

Ecco perché ogni volta che la mamma di Edward parlava di ragazze o mentre uscivano tutte le fanciulle abbassavano i corpetti dei loro vestiti per mettere in evidenza le curve del seno, Edward faceva finta di ascoltare e guardare quando in realtà gradiva solo sparire. 

Edward si rese conto che si era vestito mentre pensava a tutte quelle cose e che si stava apprestando ad aprire la porta. Di Evangeline nessuna traccia, doveva essere uscita di nascosto con il suo passo vellutato. 

:-Buongiorno tesoro!- trillò la madre dando un bacio sulla guancia del figlio 
:-Buongiorno madre- replicò lui ricambiando il bacio. I due scesero a fare colazione e si sedettero alla sontuosa tavola per quarantuadue persone che perennemente la madre faceva preparare per dodici. 

La madre non si curava del fatto che doveva essere uno spreco apparecchiare e poi non usare tutti quei piatti e quei bicchieri, d'altronde non era lei a doverli lavare ma tutte quelle persone che lavoravano nelle cucine sottostanti e dormivano sotto il loro stesso tetto. 

Edward notò che la madre era particolarmente silenziosa e gustava con calma la sua tazza di tè. Generalmente parlava sempre la mattina a voce squillante e poi si chiudeva in camera sua a far chissà che cosa. 

:-Edward- Sonia Kaspbrak ruppe il silenzio :-Oggi esco con tua zia Linette. Andiamo a comprare nuovi abiti per il ballo ok?- Il castano sospirò lievemente. Quel ballo lo stava facendo impazzire 

L'invito era arrivato una settimana prima dai Marchesi Marsh. Era un ballo organizzato esclusivamente per Ines Marsh, la sorella maggiore di Lady Beverly Marsh. Sonia Kaspbrak era al settimo cielo quando il Valletto di casa Marsh si era presentato con l'invito. 

Secondo Sonia, avrebbe potuto combinare un ottimo matrimonio tra Edward e Ines. 
:-Ci pensi?- gli diceva sempre :-Potrai essere chiamato Marchese!- ed Edward si limitava a sorridere

:-Va bene madre- si limitò a rispondere il ragazzo e Sonia annuì contenta 
:-Fai attenzione mentre sei da solo e non aspettarmi per pranzo. Tornerò per cena- Edward strabuzzò gli occhi. Avrebbe avuto casa Kaspbrak per se? Per una giornata intera? Sua madre non lasciava mai casa sua e ora tornava per cena?

Si sentiva in fibrillazione, poteva stare con i membri della servitù in pace senza timore di dover sempre accertarsi che sua madre fosse rimasta in camera sua. 

Edward notò quindi che la madre era già ben pronta e vestita cosa mai accaduta visto che dopo la morte del padre Sonia passava la maggior parte del tempo avvolta in vestaglie di velluto. 

Dopo aver finito la colazione, Edward e Thomas, il maggiordomo, aspettarono sulla soglia della porta che la macchina con dentro Sonia Kaspbrak partisse. Poi Thomas chiuse la porta e ritornò in cucina seguito da Edward. 

Li si trovava tutta la servitù intenta a fare colazione. Non appena videro Edward Kaspbrak si alzarono ma lui con un cenno della mano li fece sedere. Non erano ancora abituati al fatto che Edward li trattasse come esseri umani a differenza della madre. 

Evangeline era seduta accanto a Miss Smith, la governante. Lei e Thomas erano sposati ed erano rispettivamente governante e maggiordomo. Edward si rivolse a Miss Smith con grande ammirazione come faceva sempre 
:-Miss Smith- la chiamò :-Sa dov'è Mike?- 

Mike, Michael in realtà, era un ragazzo di colore che lavorava assieme alla sua famiglia in casa Kaspbrak. Suo padre era un fittavolo e permetteva a sua madre di ottenere sempre più soldi mentre lui e sua madre si occupavano dell'orto e permettevano di portare sempre verdura fresca sulla tavola dei Kaspbrak. 

All'inizio Mike non voleva avvicinarsi ad Edward, aveva paura che sua madre potesse licenziare lui e la sua famiglia perché aveva osato parlare con suo figlio. 

Ci volle molto tempo e molta pazienza per fare amicizia ma alla fine Edward e Mike iniziarono a parlare e a diventare amici. Inoltre, Mike aveva l'onore di poter chiamare Edward con un soprannome: Eddie. 

:-È in casa- rispose con un sorriso Miss Smith :-Se vuole lo vado a chiamare- 
:-Non si preoccupi- si affrettò :-Andrò io- In effetti Edward sapeva dov'era la casa di Mike, ci era andato tante volte. 

La casa degli Hanlon era un piccolo cottage ben attrezzato, messo a posto dalla famiglia Hanlon non di certo da Sonia Kaspbrak, che avrebbe lasciato quel cottage pieno di polvere e ragni. Fuori si trovava la madre di Mike, che non appena vide arrivare Edward gli rivolse un sorriso bianchissimo 
:-Buongiorno signora Hanlon!- salutò Edward. La donna rispose al saluto e poi chiamò suo figlio 
:-Mike! C'è Edward!- 

Mike uscì dalla porta, dovendo abbassare un po' la testa perché era abbastanza alto. In effetti superava di una testa Edward. Il ragazzo era di corporatura robusta, con la pelle scura come ebano, occhi neri e capelli scuri. 

Molto dissimile da Edward, che aveva una corporatura esile ed era abbastanza bassino. Inoltre,se la pelle di Mike era scura come l'ebano quella di Edward era chiara come la luce. Sulla pelle di Edward c'erano anche delle lentiggini dovute al fatto che i suoi capelli avessero una leggera sfumatura rossa. 

:-Edward! Come mai qui?- chiese il ragazzo avvicinandosi al futuro  Conte. 
:-Mamma tornerà per pranzo, ti va di pranzare a casa mia? Puoi invitare anche tua madre e tuo padre.- Edward aveva deciso di sfruttarla quella tavola da 42 persone organizzando un pranzo per la servitù e per loro tre. 

Mike sorrise, lo stesso sorriso splendente che aveva la madre 
:-Per me sarebbe un onore mangiare a casa Kaspbrak- rispose con voce solenne
:-Perfetto allora! A mezzogiorno mi raccomando!- e dopo un rapido saluto alla signora Hanlon, Edward andò verso casa Kaspbrak. 

:-Thomas- Edward chiamò il maggiordomo una volta essere entrato dalla porta di servizio 
:-Si?- l'uomo era sgusciato dalla stanza da pranzo dei servitori e ora si trovava di fronte al futuro Conte 

:-Può prepararmi una macchina? Vorrei andare a casa di Lady Marsh- Se sua madre avesse sentito quelle parole avrebbe subito pensato al fatto che Edward voleva vedere Iris, quando in realtà Edward andava per Beverly. 

I due si conoscevano fin da piccoli e si mormorava anche che i due fossero stati insieme da adolescenti e che Lady Marsh non avesse mai superato la cotta per Edward. La verità è che Beverly sapeva che a Edward piacevano gli uomini e che aveva messo in giro quella voce per non destare sospetti in futuro. 

Cinque minuti dopo, ecco che Edward costeggiava la collinetta dove i Marsh abitavano. Quanto aveva sperato Sonia Kaspbrak che quella collinetta fosse la sua. Cento volte più grande di quella dove abitavano i Kaspbrak, i Marsh avevano una villa che si estendeva sia in larghezza sia in un lunghezza, mentre quella dei Kaspbrak si estendeva solo in lunghezza. Sonia non sapeva accontentarsi di nulla. 

:-Eddie!- una voce femminile risuonò per i giardini mentre Edward scendeva dalla macchina. Beverly era un'altra persona che poteva chiamarlo Eddie, assieme a Lord Benjamin Hanscom, Lord William Denbrough e il Duca Stanley Uris. Gli ultimi due adesso si trovavano rispettivamente a Londra e in America ma sarebbero tornati in tempo per il ballo organizzato dai Marsh.  

:-Ciao Bev- salutò Edward con voce modulata e soffice mentre l'autista andava a parcheggiare nell'area dedicate alle auto di casa Marsh. 
:-Come mai qui?- chiese la ragazza stupita guardandolo con i suoi occhi color diamante. Edward trovava molto più bella Beverly, piuttosto che Ines che aveva corti capelli castani e occhi neri. Se avesse dovuto sposare una delle due avrebbe scelto Beverly e forse era per questo che si era organizzato un ballo per trovare un marito ad Ines Marsh. 

:-Mamma è con mia zia a comprare abiti per il matrimonio. È davvero in fibrillazione!- Beverly sorrise e il suo colorito si accese. Se William Denbrough fosse stato lì con loro si sarebbe bloccato e avrebbe iniziato a balbettare (come faceva sempre) 

Con i suoi occhi color cielo, i suoi capelli rosso fuoco e la carnagione chiara come quella di una bambola orientale, Beverly aveva conquistato il cuore di ben due candidati: i Lord Denbrough e Hanscom. 

Edward e Stanley erano rimasti sorpresi, anche se se lo aspettavano, quando entrambi avevano confessato di essere innamorati della stessa persona. Il problema è che lo avevano detto in due momenti diversi e nessuno poteva sapere niente. Benjamin aveva già l'idea che Beverly amasse William e se avesse saputo che William era innamorato di Beverly si sarebbe buttato sotto una carrozza, anche se non passavano più. 

:-Oh anche io sono così emozionata! Ho appena ricevuto la conferma di Ben, ci saranno tutti!- Edward sorrise. Gli piaceva la compagnia di Ben, era intelligente e pacato, inoltre si trovava a suo agio nella posizione di Lord. 

:-Inoltre- e la voce della ragazza si abbassò :-Ci sarà anche la famiglia Tozier!- l'ultima frase la disse con più enfasi. Edward ne aveva sentito parlare. Margaret e Wentworth Tozier erano due ereditari, proprietari di aziende multinazionali famose. Avevano un figlio di nome Richard Tozier, anche lui ereditario che Sonia Kaspbrak disprezzava (come tutte le persone d'altronde)

Edward si era dovuto subire gli sfoghi della madre su quel povero ragazzo mentre la sentiva apostrofarlo come "non nobile", "mangiatore di soldi altrui" eccetera. 

:-Ne ho sentito parlare- rispose Edward :-Come mai li conosci?- 
:-Oh, lavorano con papà. E Richard è in età da moglie quindi mia madre mi ha chiesto di invitarlo. Anche se non credo che a Richard possa piacere Ines- concluse Beverly aggiustandosi un capello rosso davanti ai suoi occhi. 

:-Com'è fatto?- chiese Edward. Era sempre stato molto curioso, oltre che ipocondriaco e questo Beverly lo sapeva bene 
:-Alto,magro, occhi neri e capelli ricci scuri- rispose la ragazza che aveva una memoria fotografica formidabile :-Per quanto riguarda il carattere non saprei, abbiamo parlato poco e non sono riuscita a capirlo- si giustificò abbassando la testa 

:-Non importa- rispose il ragazzo sorridendole. Beverly allora alzò la testa 
:-Però ci siamo scritti! Gli ho parlato di voi, non vede l'ora di conoscervi!- 

Edward sorrise e scosse la testa alzando gli occhi al cielo. Beverly aveva il potere di far unire in amicizia tante persone diverse tra loro, riuscendo a trovare una cosa che accumunava entrambi. 

:-Resti a pranzo da me?- chiese poi la ragazza mentre Ines si avvicinava ai due salutandoli 
:-Non posso, mi sono già organizzato- rispose immediatamente Edward che non voleva assolutamente vedere Ines 

:-Oh, capisco, allora ci vediamo al ballo!- esclamò la ragazza mentre Ines si avvicinava trafelata e si metteva in mostra per farsi vedere da Edward 

:-Si ci vediamo- rispose il ragazzo ignorando Ines e incamminandosi verso la macchina

Si sarebbe divertito al ballo e già immaginava sua madre che gli intimava di stare lontano da Richard. 

Menomale che a distanza di anni non l'aveva ascoltata. 

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