V Dylan: SHE
New York, 16 Giugno 2010
Jim Morrison diceva che comprare droga è come comprare un biglietto per un mondo fantastico, ma il prezzo di questo biglietto è la vita.
Non lo diceva solo lui, lo dico anche io.
Brian guida senza troppa attenzione. Stringe le curve e non rispetta i rossi.
Nonostante veda due semafori, quattro corsie e circa un miliardo di pallini neri che mi girano vorticosamente intorno, posso comunque percepire che non stiamo affatto proseguendo con prudenza.
" Che il conto alla rovescia per la Florida abbia inizio!" grida Tara, sporgendosi dal finestrino.
Un camion ci viene incontro. Suona e lampeggia.
Brian lo scansa e prosegue, mostrandogli il medio dallo specchietto, " Potremo partire già dopo domani, giusto il tempo di mettere un paio di boxer in valigia!" si gasa, " basterà fare una telefonata a mio padre e avremo i biglietti dell'aereo in poche ore!"
" Miami arriviamo!" Tara salta sul sedile, euforica. Poi si piega e si sfila le scarpe, lamentandosi del dolore ai piedi, " queste Jimmy Choo sono una tortura!"
" Marilyn diceva che i tacchi fanno diventare una donna il 25% più dominante, il 50% più sicura di se stessa e il 100% più sexy!" biascico, poggiando la nuca contro il poggiatesta.
Brian ride, stringendo il volante, " Il mio professore di ortopedia invece dice che rappresentano il 70% degli accessi in pronto soccorso per distorsione alla caviglia!"
Tara scivola le mani dalle gambe alle coscie, tirandosi sù il vestito, " Odio anche questo Valentino!" lo sfila dalla testa e lo butta dietro. L'abito finisce leggero al mio fianco.
Brian fischia, lasciando andare il volante.
L'auto sbanda, andando nella corsia opposta.
" Tara sei uno schianto!" dice Brian, riportando la vettura in carreggiata.
" E tu sei un coglione!" mi sporgo a mollargli una sberla dietro al collo, che inevitabilmente manco, finendo a schiaffeggiare il sedile, " merda!" impreco prendendomi le dita tra le mani.
Brian ride, girandosi di nuovo alla sua sinistra, " Ti ho già detto che sei uno schianto?" ripete a Tara.
Lei si gongola nei complimenti.
Mi stizzisco, " Perchè gli uomini sono fissati con il nudo. In particolare con il seno. Perchè avete tutto questo grande interesse? No, dico sul serio, è soltanto un seno. Al mondo una persona su due ne ha!" interpreto Anna Scott di Notting Hill.
E' bello notare come da ubriaco le citazioni cinematografiche mi vengano ancora meglio!
Tara incrocia le braccia al petto e si volta, " Sono pienamente d'accordo con Julia Robert, ma tu sei un uomo e parli quasi come se a te la cosa non riguardasse!" arriccia le labbra, nascondendo un sorrisetto.
Stringo gli occhi sul suo reggiseno color carne e poi sposto l'attenzione di nuovo al suo viso, " Hai un bel corpo, Tara, un bel seno, delle bellissime gambe, farai l'attrice un giorno, forse, te lo auguro, è questo che vuoi sentirti dire? E' questo che stai cercando di dimostrare? Vuoi farci eccitare, vuoi venire a letto con noi? Tanto sai già che stanotte succederà, come molte altre notti, non c'è bisogno che sprechi così tante energie!" sputo fuori, " Io e Brian abbiamo te, la nostra unica ragazza, e posso assicurarti che per me una a mezzo è più che sufficiente!"
Lei assottiglia lo sguardo e si volta, piccata.
Brian mi lancia una brutta occhiata dallo specchietto, " Avevamo detto niente litigi!" pigia forte sull'acceleratore.
Alzo i palmi delle mani e scuoto la testa, " Scusate, ho esagerato..."
Tara posa la fronte contro il vetro e inizia a canticchiare: " She, may be the beauty or the best, may be the famine or the feast, may turn each day into a heaven or hell, she may be the mirror of the dreams, the smile reflected in a stream, she may not be what she may seem, inside her shell..."
La voce di Tara però si spezza, improvvisamente interrotta dal suono stridente dei freni.
La mia testa gira, ma l'auto di più.
Brian caccia un urlo, sbattendo la testa contro il volante.
Con una rapidità inaudita vengo catapultato dalla parte opposta dei sedili. Urto la schiena violentemente, ma non ho nè tempo, nè abbastanza fiato per gridare dal dolore.
Il rumore dei vetri dei finestrini che si infrangono è l'ultimo suono che sento, poi il silenzio.
***
Quando riprendo conoscenza sono a bordo di una ambulanza. Intorno a me ci sono un paio di dottori, una bombola di ossigeno e vestiti sporchi di sangue.
Qualcosa di duro e rigido mi tiene la schiena dritta e immobile. Non posso girare la testa, ingabbiata dentro quello che sembra un collare. Non riesco neanche a capire se mi faccia male qualcosa o se il dolore sia diffuso praticamente a tutto il corpo, però ricordo ogni cosa. Nonostante la sbornia e il forte impatto, rammento ogni singolo istante di quello che è successo.
Io, Tara e Brian.
L'odore di alcool, droga e pericolo.
La velocità, la perdita di controllo dell'auto, il rumore sinistro dei freni e lo schianto contro il guard rail. Un incidente.
Un vero e proprio incidente!
Ricordo anche il mio ultimo pensiero, prima che qualsiasi cosa divenisse tenebra: Adesso muoio e non diventerò mai un grande regista! L'unica consolazione sarà che morirò con i miei due compagni di vita: l'alcol in circolo e la colonna sonora di Notting Hill nell'aria.
" Dove sono i miei amici? " domando all'uomo che siede al mio fianco.
" Li stanno portando in ospedale, proprio come te"
" Come stanno?"
Il dottore è serio, " Se la caveranno" dice, " Dannazione! Avreste potuto uccidervi!"
Lo so, e lo sapevo fin dall'inizio.
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