LXXVIX Dylan: SOLO LA MUSICA
Canada, 24 luglio 2010
L'atmosfera in auto è strana. Iris guarda fuori dal finestrino senza dire una parola. C'è qualcosa in lei che non va, qualcosa che mi fa sentire una enorme distanza che ci separa.
"Ehi, cos'hai?" indago.
Lei scuote leggermente la testa. "Niente, è tutto okay"
"Non ti andava di uscire, forse preferivi restare a casa..." tento di capire il suo stato d'animo.
"Tranquillo, è davvero tutto a posto..."
Una strana sensazione si impadronisce della mia testa e del mio corpo. E se Steve le avesse raccontato qualcosa di quello che ha visto questa mattina? Se non si fosse limitato solo a minacciarmi, ma avesse avuto la faccia tosta di riferirlo direttamente a Iris? Quel ragazzo sarebbe capace di tutto pur di allontanarmi dalla sua pseudo amica!
"A cosa stai pensando?" ci provo di nuovo.
Iris solleva le spalle e continua a guardare fuori.
Ci stiamo allontanando dal centro di Banff. Le strade periferiche sono abbastanza larghe, ma poco illuminate, inoltre c'è il rischio che sbuchi un animale da un momento all'altro dunque devo procedere prudentemente.
"Per caso stai riflettendo su ciò che è successo tra noi ieri pomeriggio? Prima che Steve ci interrompesse..."
Le guance di Iris si colorano. Posso vederle nel buio dell'abitacolo.
"Non vorrei che esserci spinti così oltre ti avesse turbata..."
Lei si prende il labbro inferiore tra i denti e lo tira forte. La trazione mi fa venire la pelle d'oca e non riesco a non guardarla.
"E' stato bellissimo" dice.
Il mio cuore sprofonda pesantemente.
"Anche per me" confesso.
Iris sorride, ma è solo un istante. Torna subito seria e guarda ancora il paesaggio che scorre fuori. Nell'auto cala di nuovo il silenzio.
Un silenzio che non mi sembra per niente sano.
***
Il Mr Grey è più affollato di sempre. Nessuna musica triste o malinconica questa sera, ma frizzanti noti caraibiche fanno danzare molteplici coppie. Non ho mai visto ballare la salsa da due donne o due uomini, ma c'è sempre una prima volta nella vita.
Io e Iris impieghiamo qualche minuto prima di raggiungere il banco, passando attraverso la gente. Lei si guarda intorno, totalmente disorientata. E' carina, così intimorita e indifesa. Mi fa venire una grande voglia di abbracciarla e non lasciarla andare per nessuna ragione al mondo.
"Ti piace qua?" le chiedo.
Iris annuisce, si mette seduta su una delle sedie libere e posa i palmi sulle ginocchia scoperte. La gonna le arriva a metà coscia. Quello di questa sera credo che sia il vestito più corto che le ho visto indossare da quando la conosco.
Trascino uno sgabello e mi posiziono al suo fianco. La studio con la coda dell'occhio. E' ancora piuttosto silenziosa, anche se non sembra arrabbiata. Non so cosa ci sia che la turba, ma è chiaro che non è affatto la ragazza di sempre.
"Cosa prendi da bere?"
"Scegli tu per me..." dice lei, senza neanche aprire il menu.
Alzo una mano e chiamo la barista, indaffarata a servire due strani tipi con una camicia grezza e un cappello da cowboy, che sembrano appena usciti da un film Western.
"Ehi, Dylan" Felicia viene da noi. Si strofina le mani sul grembiule legato al collo e poi ne allunga una davanti a sè. "Allora, non mi presenti la tua amica?" sorride maliziosa, "okay, farò da sola...piacere io sono Felicia, tu devi essere Iris, Dylan mi ha parlato molto di te!"
Iris guarda confusa la ragazza dietro al banco, poi sembra illuminarsi. "Oh certo, Felicia!" si protende in una calorosa stretta di mano, "la ragazza di Anastasia"
"Compagna per la precisione. Tra un paio di giorni andremo a vivere insieme!" dice la donna con le labbra allungate in un sorriso raggiante.
Iris riporta la mano sul suo ginocchio. Il suo volto sembra distendersi appena e le sue guance assumono un piacevole color pesca.
"Anastasia dovrebbe arrivare a momenti" dice Felicia, "sarà felice di vedervi!"
Il ritmo nella sala cambia, scaldandosi ulteriormente. In pista le persone iniziano a ballare agitando spalle, bacino e fianchi.
"Il Reggaetton" Felicia alza gli occhi al cielo, "è così tremendamente sexy!"
Iris mi lancia un'occhiata di traverso, evidentemente a disagio. Cerco di riprendere in mano la situazione. Tiro fuori dalle tasche dieci dollari e li depongo sul banco.
"Un Mojito per me e una cola per Iris" ordino.
La donna arriccia appena il naso. Dopo le ultime volte non è molto favorevole a servirmi dell'alcol, ma adesso è diverso, dovrebbe essere palese. Sono in piacevole compagnia, non è certo mia intenzione buttarmi giù e ubriacarmi fino a vomitare.
"Dylan, sai che non dovrei..." prova a dire.
La prego con lo sguardo di non fare storie.
Non stasera. Felicia per fortuna cede alla mia richiesta e si mette a preparare il cocktail.
"Perché hai preso un alcolico?" La voce di Iris suona come un rimprovero.
Ci rifletto un attimo, indeciso se dirle o meno la verità circa il mio rapporto con l'alcol. Alla fine, mosso da un momento di pura confessione, sospiro: "A volte sento il bisogno di introdurre qualcosa di forte nel mio corpo. Non è facile farne a meno"
"Vuoi dire che tu di solito...bevi?" Gli occhi di Iris si dilatano nel buio della sala. Le luci colorate le illuminano parte del volto a intermittenza.
"Voglio dire che a New York di solito bevo, mentre qui solo qualche volta..."
Felicia depone davanti a noi le due bevute. "Ecco qua, andateci piano!" mi strizza un occhio.
Iris osserva il suo bicchiere, poi guarda il mio e ancora il suo. "Non ho mai toccato alcol nella mia vita. Non ho mai potuto farlo a causa delle medicine che prendo. Ho preparato Mojiti a chissà quante persone alla taverna di Pedro, senza neanche sapere che sapore abbiano in realtà. Posso bere qualche sorso del tuo cocktail, adesso?"
Aggrotto la fronte, sorpreso dalla sua domanda.
"Ricordi quando ti ho chiesto di farmi fare un tiro della tua sigaretta?" chiede lei, "sarà lo stesso. Solo un sorso del tuo Mojito, niente più!"
Spingo il bicchiere che Felicia ha preparato verso Iris. Lei lo prende tra le mani e posa le labbra sul bordo. Chiude gli occhi e piega la testa indietro con decisione. Le sue palpebre si stringono e la sua bocca si storce in una espressione di disgusto. Poi posa di nuovo la bibita sul banco.
"Ti è piaciuto?" chiedo, ansioso di conoscere il suo parere.
"E' la cosa più rivoltante che abbia mai assaggiato!" ammette.
Non posso fare a meno di sorridere.
Iris allunga una mano sulla mia gamba, all'altezza della coscia. "Adesso so che non mi sono persa un granché, a quanto pare l'alcol non fa per me. Grazie Dylan!"
Seguo le sue dita posate sulla stoffa dei miei jeans e trattengo il fiato. I miei occhi scorrono sul suo braccio nudo e sulla costina della canottierina che indossa. E' davvero bellissima questa sera e io sono stato uno stupido a non averle fatto neanche un complimento.
"Quando sono con te mi sento una ragazza come tutte le altre, non finirò mai di ripetertelo..." dice lei, cercando i miei occhi.
Deglutisco e mi affretto a prendere il mio Mojito. Poso le labbra esattamente dove le aveva deposte Iris e bevo. Il liquido forte mi scivola lungo la gola fino allo stomaco. Mi riscalda, mi coccola e mi avvolge nella sicurezza del suo fuoco.
"Ehi, guarda chi si vede, qual buon vento?" La voce di Anastasia ci fa voltare entrambi.
La donna depone la sua borsa sul banco e si affretta a baciare Iris sulle guance. Poi batte una pacca sulla mia spalla e si avvicina al mio orecchio.
"E' decisamente più carina del solito questa sera, credo che quel vestito le stia d'incanto!" dice, squadrando da capo a piedi Iris.
Il commento mi provoca un sottile senso di fastidio. Accidenti, Anastasia non è poi una donna così del tutto innocua. Che non si faccia strane idee!
Per evitare stupide sceneggiate o false gelosie, prendo Iris per mano e la trascino verso la pista.
"Credo che sia arrivato il momento di scatenarci!"
Lei oppone resistenza, puntando i piedi. "Dylan, no, io non so ballare questo tipo di musica...io..."
Data la sua mancanza di collaborazione sono costretto a tirarla letteralmente per un braccio. Con la coda dell'occhio noto Felicia e Anastasia ridere divertite. Quando arrivo alla pista, Iris mi sfugge e impiego una notevole energia per riacciuffarla.
"Non preoccuparti di saper ballare, neanche io so farlo. Guardati intorno, ognuno si muove come vuole, non ci sono regole. Coraggio, lasciati andare!"
Iris si sofferma a guardarmi. Nei suoi occhi non vedo più le incertezze e la lontananza di poco fa. Sembra essere tornata la ragazza di sempre.
"Le guerriere non sanno ballare!" grida sopra alla musica.
"Ma i principi esistono apposta per insegnarglielo" le faccio presente.
"Ma se hai appena detto che non sai farlo neanche tu?" ride.
"Guarderò gli altri! Imparo in fretta, sai!"
Iris scuote la testa sempre più divertita. Poi inizia a muoversi a ritmo con il tempo scandito dalla batteria. Si muove e si muove ancora. I suoi fianchi ruotano e le sue braccia ondeggiano leggere. Mi soffermo a guardarla. Si vede che non è pratica, che non ha mai fatto niente del genere, ma è divertente e tremendamente sexy.
Sono così concentrato a osservare il corpo di Iris, che non mi accorgo neanche dei due uomini che si avvicinano pericolosamente a me. Sono i tipi con il cappello da cowboy. Iniziano a ballarmi vicino. Uno dietro e l'altro alla mia destra. Piegano il busto e le gambe e mandano avanti e indietro il bacino in modo forzato.
Iris spalanca gli occhi e punta l'indice contro di loro. Mi riscuoto dal mio stato di trance e mi scanso. I due mi inseguono e io mi allontano ancora. Iris porta una mano a chiudersi la bocca per reprimere una risata.
Costretto dalla situazione mi volto verso i due tizi e batto loro una pacca decisa contro il petto. "Ehi ragazzi, non sono dei vostri. Io sto con lei!" indico Iris.
Per fortuna gli uomini alzano i palmi, scusandosi e se ne vanno.
Iris non smette di ridere. Mi spingo verso di lei, la prendo per la vita e la avvicino a me.
La musica è sempre più forte, il ritmo più scatenato e deciso e la sala decisamente gremita di gente, che balla, grida e smette improvvisamente di pensare, proprio come me e la mia ballerina in questo momento.
Balliamo e ci dimentichiamo di tutto quello che va oltre i nostri stessi passi e i nostri stessi respiri. Io, Iris e la musica.
Solo la musica.
NOTE AUTRICE:
Ciao a tutti !!!
Volevo ringraziare Yasmine alias mrsyaas per l'intervista che mi ha fatto (potete trovarla sul suo profilo o nel mio elenco di letture dedicato) Ps: C'è anche un piccolo spoiler su "L'Amore non Esiste".
Poi volevo ringraziare tutti voi che continuate a leggere, votare e commentare questa storia!
Buona domenica,
Serena
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