Sorprese (Rebecca)

C'è solo un tipo di shock peggiore rispetto all'imprevisto: il previsto per il quale ci si è rifiutati di prepararsi.

~ Mary Renault

Edoardo si sta rivestendo per tornare a casa ed io sono distesa in un groviglio di lenzuola ad osservare ogni suo movimento. Nonostante la mia giornata sia inizata nel peggiore dei modi, oggi mi sento felice e niente e nessuno potrà farmi cambiare umore. Mentre lui è seduto sul bordo del letto per mettersi le scarpe mi torna in mente il motivo per il quale si era presentato alla mia porta

<<Edo>>

Interrompe quello che sta facendo e si volta a guardarmi

<<Sì?>>

<<Cosa volevi dirmi quando sei arrivato?>>

Cambia subito espressione, il suo volto si rattrista ed è come se il suo sguardo si spegnesse. Mi avvicino a lui e poggio la mia mano sulla sua

<<È qualcosa di brutto? Se non hai voglia di parlarne non fa niente, però mi piacerebbe che tu tornassi a fidarti di me>>

<<Rebecca il problema non è la fiducia. So che ti sembrerò senza cuore ma voglio dirtelo senza preamboli: io e tua madre ci sposiamo>>

Mi sbagliavo, il mio umore si è del tutto alterato. Mi sento frustrata, ogni volta che ho l'impressione di aver fatto un passo avanti con lui in realtà ne faccio due indietro. Vorrei abbandonarmi al pianto ma mi rifiuto di mostrarmi ferita e vulnerabile per l'ennesima volta. Ancora avvolta nel lenzuolo mi avvicino a lui e gli punto un dito contro

<<Ho capito, hai voluto scoparmi per l'ultima volta prima di convolare a nozze con mia madre, d'accordo. Ma sai come mi sento io? Mi sento usata! Mi hai scambiata per una di quelle donne ridicole che fanno divertire lo sposo durante la sua festa di addio al celibato, ma io non sono il tuo giocattolo!>>

<<Rebecca ascoltami bene perché non ho alcuna intenzione di ripeterti un'altra volta quello che sto per dirti. La data delle nozze l'abbiamo stabilita circa due mesi fa e se oggi ho scelto di fare l'amore con te è solo perché ti amo ancora. So che avrei dovuto dirlo prima, ma sono ancora in tempo per disdire tutto e lasciare tua madre e se vorrai torneremo ad essere una coppia>>

Lo abbraccio più forte che posso, quasi a stritolarlo. Per la prima volta da quando non stiamo più insieme ha detto di amarmi, finora aveva solo detto di provare qualcosa senza mai specificare se fosse amore.

<<Ei, Reb perché stai piangendo? Ho detto che ti amo non che ti odio>>

<<Sì, scusami è solo che non me lo aspettavo. Ma ne sono davvero felice>>

<<No, scusami tu per tutte le volte che ti ho fatto soffrire. Dai, vieni qui>>

Edoardo si risiede ed io mi accoccolo sotto il suo braccio con la testa poggiata sul suo petto, sentire il battito del suo cuore mi aiuta a tranquillizzarmi.

<<C'è un'altra cosa che devo dirti. Stasera sei invitata a casa mia perché tua madre vuole darti la notizia del matrimonio. Ma stai tranquilla, perché proprio stasera le dirò di noi. Ti fidi di me?>>

<<Certo che mi fido>>

Quando Edoardo va via mi vesto per andare a fare un po' di spesa. Il supermercato dista poco da casa mia è per questo che ho deciso di venire a piedi, inoltre avevo voglia di prendere una boccata d'aria. Mentre aspetto il mio turno al reparto salumeria, mi soffermo a osservare una coppia di anziani che di sicuro sono marito e moglie. Quando stavo con Edoardo ho sempre desiderato di potere invecchiare insieme a lui. Mi piaceva immaginarci intenti a svolgere le piccole azioni quotidiane e ho sempre desiderato, egoisticamente, di morire prima di lui perché non riuscirei a sopportare l'idea di una vita senza l'uomo che amo.

Quando busso alla porta della casa di Edoardo viene ad aprire mia madre, che mi accoglie con un sorriso smagliante stampato in volto. Purtroppo per lei tra poco tutta questa sua felicità scomparirà, ma per il momento le lascio credere che sarò io ad uscire sconfitta da questa cena. Si è proprio data da fare, ha apparecchiato la tavola nel miglior dei modi prestando attenzione a ogni minimo dettaglio. Ha messo una tovaglia damascata avorio abbinata ai tovaglioli in stoffa, a centro tavola vi è all'interno di un vaso una composizione fatta di fiori e candele, ha persino messo le posate d'argento e il servizio di piatti e bicchieri che le ha regalato la nonna quando lei e mio padre si sono sposati. Che dire, mia madre è sempre stata una donna esibizionista.

<<Rebecca tu ed Edoardo potete cominciare a prendere posto>>

Entrambi facciamo come ci viene detto, e non vi nascondo che quando lei torna in salone con i piatti contenti risotto ai frutti di mare mi viene l'acquolina in bocca. Durante la cena si parla del più e del meno e naturalmente, per mia madre ogni occasione è buona per ricordarmi quanto lei sia stata fortunata ad aver conosciuto un uomo come Edoardo. Povera illusa, non ha la benché minima idea di ciò che le sta per succedere: il suo adorato fidanzatino le dirà che non prova più niente nei suoi confronti e che non vuole sposarla. Quando finalmente arriviamo al dolce, la mia amata mammina versa nei flute lo spumante, ne porge uno a me, uno ad Edoardo e poi prende in mano il proprio innalzandolo e iniziando a parlare

<<Rebecca, tesoro mio, sono felice di averti qui come mia ospite. Proprio per questo ho una sorpresa per te>>

Continuo a chiedermi come faccia ad essere così falsa e ipocrita. Per fortuna interviene Edo

<<Filomena prima che tu continui il tuo discorso c'è una cosa che devo dirti>>

<<D'accordo, prima però vorrei dare la notizia. Infondo è per questo motivo che ho organizzato la cena>>

Edoardo la lascia continuare, d'altronde so già delle nozze quindi, se vogliamo la sua completa attenzione, sarà meglio lasciarla parlare.

<<In realtà le sorprese sono due: la prima è che io ed Edoardo abbiamo deciso di sposarci, la seconda è che diventeremo genitori>>

Nello stesso istante in cui lui le chiede se è incinta il flute che tenevo in mano cade per terra andando in frantumi proprio come il mio cuore.

<<Bhe, non sei contenta? Quando eri piccola desideravi infinitamente avere un fratellino e adesso l'avrai>>

Ha il coraggio di chiederlo? Ovvio che non sono contenta, mi sento sotto shock e continuo a sperare che questo sia solo un brutto sogno e che presto mi sveglierò. Ma chi voglio prendere in giro? Questa, purtroppo è la triste realtà. Quando Edoardo le accarezza la pancia, istintivamente accarezzo la mia: questo bambino sarebbe dovuto essere mio figlio, il figlio mio e di colui che amo, sarebbe dovuto essere frutto dell'amore tra due persone non di menzogne. Sono triste non soltanto per me, ma anche per questa creatura che avrà come madre una donna incapace di dare amore, una donna che nella vita avrebbe voluto diventare qualsiasi cosa tranne che madre. Quando Edoardo si china per pulire il pavimento, mi distolgo dai miei pensieri e mi rendo conto che mi sto conficcando le unghie nella pancia ma il dolore che sento non viene da lì, proviene dal mio cuore lacerato e sanguinante, ferito per mano delle persone che più avrebbero dovuto amarmi: il mio uomo e mia madre.

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