Addii (Rebecca)
Molto spesso, per riuscire a capire che siamo innamorati, forse anche per diventarlo, bisogna che arrivi il giorno della separazione.
~ Marcel Proust
Ieri ho telefonato ad Edoardo che mi ha detto di non poter parlare per via della presenza di mia madre. Questa mattina, però, mi ha richiamata e abbiamo deciso di incontrarci al bar vicino casa mia.
Quindi, eccoci qua: io a dirgli che mi licenzio e lui a supplicarmi di non farlo
<<Rebecca, ne abbiamo già discusso, ti ho già chiesto scusa per lo schiaffo. Cos'altro dovrei fare?>>
<<Sai bene che il motivo per cui me ne vado non è questo. Mi spieghi perché mai dovrei restare se tu non hai ancora chiarito la situazione con mia madre?>>
Qualunque sia la sua risposta non cambierò idea, ho già contattato un altro fotografo che è stato ben lieto di assumermi.
<<perché ti amo e lo sai. Sai anche che prima di sapere del bambino volevo lasciare tua madre per tornare da te>>
<<hai detto bene, è stato prima. Ora, invece stai per sposarti e avere una famiglia e per me non c'è più posto, non ce n'è mai stato. Non voglio essere la tua amante e non voglio vivere nell'ombra della tua felicità. Sarebbe crudele da parte tua chiedermi un simile sacrificio e io ho già sofferto abbastanza. Tu e mia madre mi avete distrutta e ora, anche se sarà difficile, ho bisogno di provare a rifarmi una vita in cui il mio unico pensiero non siate voi due>>
Vedo delle lacrime scendere dagli occhi di Edoardo e per me è una cosa nuova, neanche nei momenti più difficili si è mai concesso il beneficio del pianto. Evidentemente sono stata capace di scalfire il suo cuore di pietra ma ormai è troppo tardi. Non c'è perdono per chi, come lui, si pente spinto dal timore.
<<Reb, ti prego, resta. Ti prometto che cambierò e che lascerò tua madre. L'unica cosa a cui non rinuncerò sarà mio figlio, ma per il resto puoi chiedermi ogni cosa>>
<<l'ultima volta che hai fatto delle promesse simili è successo che sei diventato padre. Non siamo destinati a stare insieme, ormai dovresti averlo capito. Non fare promesse che non puoi mantenere>>
<<quindi non ci rivedremo mai più? È un addio?>>
<<non prevedo il futuro, non so cosa succederà tra una settimana, due mesi o tre anni. Ma so per certo che per il momento non voglio più vederti>>
Altre lacrime solcano il viso di Edoardo, ma lui non se ne preoccupa ed io vorrei tanto asciugarliele con mille baci e consolarlo. Vorrei anche chiedergli scusa per non essere stata la donna giusta per lui, per non avere lottato di più e per avergli mentito. Sì, ho mentito, non è vero che non voglio più vederlo. Si può forse volere di non vedere più il sole?
Ma, a quanto pare, Lachesi ha scelto di essere spietata nei miei confronti e ha deciso di rendere la mia vita un inferno.
<<so bene che dovrò rispettare la tua scelta, ma sappi che se mai avrai bisogno potrai sempre contare su di me. Rebecca quando dico che ti amo non mento, per te farei ogni cosa>>
Vorrei rispondere dicendo che gli avevo solamente chiesto di tornare da me e che non è stato in grado di farlo, ma decido di lasciare stare.
<<Sì, lo so, ma non ce ne sarà bisogno. Penso di potercela fare da sola>>
Ecco che Edoardo si sporge da sopra il tavolino del bar, si avvicina al mio volto e lentamente inizia a baciarmi. È un bacio diverso dal solito, è carico di rimpianti e dolori, in poche parole è un bacio d'addio; uno di quelli che ci si scambia con la triste consapevolezza che sarà l'ultimo. È inutile dire che vorrei fermare il tempo in questo istante che, purtroppo, è destinato a diventare un doloroso ricordo che spero possa lentamente sbiadire dal mio cuore e dalla mia mente.
Quando le labbra di Edoardo si staccano dalle mie è come se insieme a loro si fosse staccata una parte di me che non riavrò mai più indietro. E mentre asciugo le mie guance bagnate dalle nostre lacrime, lui si alza e va via senza proferire parola.
Ecco che il dolore della perdita inizia a farsi sentire vivido più che mai e a me non resta altro che incassare il duro colpo.
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