Capitolo 9
Ian
Eravamo rientrati in caserma alle quattro , dopo aver messo fine alla festa avevamo fatto un paio di giri di perlustrazione nella zona. Mi sedetti alla mia postazione in modo da riprendere il lavoro , ma faticavo a concentrarmi, mi sentivo stranamente felice. Non riuscivo a spiegarmi con certezza il perché ma sapevo che centrava il fatto di aver rivisto quella ragazza. Non avevo alcuna probabilità di rincontrarla, eppure il caso , chiamiamolo così, aveva fatto in modo che andassi proprio io per quella festa e, sempre il caso aveva voluto che quella festa fosse proprio a casa sua. Cominciavo a pensare che non fossero semplici coincidenze, ma forse mi sbagliavo e stavo diventando paranoico. Il fatto era che non incontravo da tempo una ragazza che mi incuriosisse , dopo Sam non avevo avuto né la forza né la voglia di interessarmi a qualcun'altra, lei era stata tutto per me. Per anni mi ero dedicato esclusivamente al mio lavoro e mi ero convito di non aver più bisogno di nulla nella vita, tutto questo fino a quel giorno nel pullman. Quella ragazza mi fece strano effetto da subito, fu' un colpo di fulmine, non che io ci credessi ma era l'unica spiegazione che riuscissi a dare a quell'incessante desiderio di rivederla.
La voce di marco mi riportò alla realtà , mi ero completamente perso nei miei pensieri ed era una cosa che non potevo permettermi di fare , non potevo ammettere distrazioni sul lavoro, avevo cose ben più importanti a cui pensare.
<<Hei, a cosa pensavi?>> mi chiese prendendo posto accanto a me
<<a nulla davo un occhiata alle cose da fare >> dissi indicando il PC
<< la ragazza di prima, quella che non voleva smettere di ballare , la conoscevi?>> chiese
<< come? No, non la conosco, perché lo pensi ?>>
<<visto come ti sei prodigato nel farla scendere dal tavolo e accompagnarla in camera ho pensato vi conosceste>> <<no,ho visto l'amica in difficoltà e mi sono sentito di intervenire niente di più>>
<< va bene >> disse e si concentrò sul mucchio di scartoffie che erano sulla scrivania. Dovevo ammettere di essermi esposto troppo quella sera, ma vederla ballare su quel tavolo, mi aveva portato alla mente ricordi non proprio piacevoli, avevo visto un sacco di ragazze ballare in locali luridi per soldi nel corso de gli anni a causa del mio lavoro e quel paragone non mi era affatto piaciuto.
Alle otto terminai il turno e salii in auto per rientrare a casa, avevo aspettato fino all'assegnazione della caserma per trovarne una, in modo da trovarla vicino e non dovermi perdere nel traffico ogni volta.Mezz'ora dopo ero ancora in macchina, perso nei miei pensieri avevo continuato a guidare fino a ritrovarmi di fronte la casa di quella ragazza, merda, maledissi il mio inconscio e accellerai per per andare via, quando la vidi uscire da casa e mi ritrovai a schiacciare il piede sul freno anziché sull'accelleratore. Era insieme alla ragazza con il caschetto nero e si stavano dirigendo verso una macchina parcheggiata davanti alla mia. Quando furono abbastanza vicine l' amica mi riconobbe << Salve agente >> disse alzando la mano in segno di saluto, abbassai il finestrino e si avvicinò alla mia auto << se è venuto qui per controllare a darci altri avvertimenti sappia che non ce ne sarà bisogno. È stata la prima e l'ultima volta,vero Bev?>> disse girandosi verso la bionda, lei mi guardo e poi lanciò in occhiata interrogativa all'amica
<<lui è l'agente che è venuto la sera della festa >> disse presentandomi
<< ed è lo stesso che mi ha aiutato a portarti in camera>>
<< salve >> dissi
<< si è ripresa ?>> chiesi ,
era visibilmente in imbarazzo, mi sorrise e poi distolse lo sguardo
<<si, grazie>> biascicò <<e mi scusi tanto , non ero in me>>
<< non si preoccupi, comunque non sono passato per controllare , sono fuori servizio , passavo di qui vi ho visto è ho pensato di chiedere se andasse tutto bene>> dissi
<< grazie per l'interessamento , ma ora dobbiamo proprio andare siamo già in ritardo arrivederci >> sorrisi alla ragazza bionda che continuava a guardarmi, salutai e ripartii.
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