Capitolo Trentasei - Sono tua

Noah

"Ryan mi raccomando, comportati bene con lei, non fare il solito impiccione, e non parlare troppo, ho già mal di testa"

"Si fratellone, non ti preoccupare. Non ti farò fare brutte figure"

Sto andando e prendere Bree e insieme andremo alla partita di baseball di mio fratello, la mia pulce é un fuoriclasse nello sport.

Arrivo fuori casa sua e come sempre c'é suo padre che fa' mille raccomandazioni :
' Stai attento, andate piano ecc ecc.. '

Dopo questa cantilena che sono costretto ad ascoltare ogni volta, Bree sale in auto ed é splendida, ha un vestito a fiori con lo sfondo bianco, sembra una dea.

"Ciao Noah. Ciao anche a te, piccolo. Io sono Breeanna, ma puoi chiamarmi Bree. Ci siamo visti qualche volta e abbiamo parlato, ma non ci siamo mai presentati ufficialmente. Noah mi parla sempre bene di te."

"Ciao io sono Ryan. E anche a me Noah parla sempre bene di te, anzi parla tutto il giorno di te.. Ma posso chiederti una cosa? Perché non dai un bacio a mio fratello? Di solito si fa così.. voi non vi siete salutati, se è perché ci sono io, non vi preoccupate, non guarderò"

"Ti avevo detto che dovevi comportarti bene e non parlare troppo, ma non mi stai ascoltando"

"Ma io l'ho visto fare nei film. " dice con la sua vocina dolce che riesce a calmare i miei genitori ma non me.
Mi sto arrabbiando, non volevo metterla in imbarazzo.

"Non ti preoccupare piccolo" mi tranquillizza Bree mettendo la sua mano sulla mia gamba, poi si avvicina e mi dà un bacio a stampo sulle labbra.
Mi ha sorpreso, che caratterino la mia piccola

"Ora va bene?" si rivolge a mio fratello

"Sei una grande, mi sei simpatica.. anzi simpaticissima! Mi piaci davvero tanto"

"Bene, anche tu, adesso Noah puoi partire" dice in tono allegro. Ha conquistato anche la piccola Pulce.

La squadra di mio fratello ha vinto, sto per accompagnare Ryan a casa, ma Bree ha la splendida idea di andare a prendere un gelato per festeggiare. Andiamo da Gigi, il suo ex datore di lavoro. Era emozionata quando è entrata, mi ha sempre detto che lí si sentiva a casa.

Io però volevo restare solo con lei, baciarla, toccarla.. Ancora non l'ho avuta completamente, ancora non l'ho vista nuda, la mia lingua ancora non ha slinguazzato in mezzo alle sue gambe e ancora non conosco il suo sapore e sono impaziente che questo giorno arrivi.

Che fine ha fatto il Noah di prima? Quello che pensava solo a divertirsi con gli amici? A fare sesso con le ragazze, dove è finito questo Noah?
Da un lato mi manca fare queste cose, ma non fraintendetemi io voglio farle con Bree. Per sempre.

Da quando lei fa parte della mia vita sono cresciuto, sono diventato maturo e più responsabile. Cerco di non pensare solo a me stesso, prima ero proprio uno stronzo, una persona egoista, ora grazie a lei cerco di pensare prima di agire, a volte continuo a sbagliare, ma ho il coraggio di chiedere scusa, tutto questo lo devo a lei, mi ha salvato.

* * *

Breeanna

Abbiamo mangiato un gelato con Ryan e l'abbiamo accompagnato a casa, era molto stanco, ha giocato una splendida partita e la sua squadra ha vinto, volevo festeggiare.

Mi ha fatto piacere vedere Gigi dopo tanto tempo, è sempre il solito simpaticone ed era felice di vedermi con Noah, si può dire che è stato testimone del nostro amore.. Tra qualche mese la gelateria chiuderà, Gigi si trasferirà da sua figlia in Inghilterra, mi mancherà tanto, l'ho sempre reputato uno di famiglia, sono cresciuta grazie a lui.

Non voglio ancora tornare a casa e separarmi da Noah, voglio stare un altro po' con lui.

"Pronto Bree? É successo qualcosa? Stai bene?"

Sto chiamando mio padre per chiedergli se posso restare con Noah o devo tornare a casa per cena, ma stranamente mi dà il permesso.

"Però devi tornare verso mezzanotte perché sono stanco e non posso aspettarti in eterno"

"Puoi anche andare a letto, ho le chiavi e posso aprire.."

"Noo, ti aspetto sveglio!"

Ma quando andrò a Raleigh come farà a controllarmi? Mi metterà una cimice addosso o chiamerà un detective privato?

"Papà ha detto che per mezzanotte mi devi accompagnare, mi dispiace se é così pesante.. a volte non lo sopporto"

"Piccola non ti preoccupare" mi tranquillizza

"Dove mi porti? Non voglio pensare a mio padre, altrimenti.."

"Pensiamo a noi.. Comunque ho ancora fame, tu? Ti andrebbe un panino?"

"Si! Anche io stranamente sto morendo di fame, non mi sono saziata con il gelato "

Siamo davanti una paninoteca ambulante, qui a Beaufort é molto famosa, i suoi panini sono i migliori della città.
Io ordino un panino con insalata, pomodori e mozzarella, mentre Noah ordina una birra e un panino con cotoletta, funghi, insalata, pomodori e zucchine.
Ma come fa a mangiare così tanto e ad aver quel fisico stupendo?

Dopo circa trenta minuti i panini sono
pronti, intanto siamo seduti su una panchina dove il panorama é bellissimo.

Il mare é di un blu intenso, poi le luci delle case sembrano piccole lucciole.
Anche l' atmosfera é perfetta, non c'é vento e non fa' molto freddo, ma ho dovuto indossare per forza la felpa di Noah, lui me l'ha imposto. Mi piace quando si preoccupa per me.

"Vuoi un sorso di birra?"

"No grazie, non mi piace"

"Non ti piace la birra?" mi guarda incredulo.

"No, ha un sapore strano e poi l'alito dopo che l'hai bevuta puzza e poi so che i denti diventano gialli.. Bleeh!"

"Ok, non la bevo" Scoppiamo a ridere

"No, dai bevila.."

"E dopo mi bacerai lo stesso?"

"Mhm..si.."

"No, non la bevo, dopo ti devo portare in un posto e vorrò baciarti tutto il tempo" E mi fa l'occhiolino.

E dove vuole portarmi?
Perché non può baciarmi qui?
'Tranquilla Bree, puoi fidarti di lui' dice la mia vocina interiore.

Ovviamente è il mio ragazzo e vuole restare solo con me, non c'è niente di strano.. ma qual era questa sorpresa?

Siamo di nuovo in auto e ci dirigiamo verso sud.
Nel tragitto non parliamo ma cantiamo a squarciagola le canzoni di Taylor Swift e di Pharrell Williams.

Siamo arrivati a destinazione, mi ha portato in spiaggia, il posto é bellissimo é molto romantico, non ero mai venuta, non mi sono mai mossa dal centro di Beaufort, lì le spiagge sono belle, ma qui sono incantevoli.

Ha portato con sé un paio di coperte, ha pensato davvero a tutto, ci sediamo sopra e iniziamo a parlare dell'esame che dovremmo affrontare a giugno, di come convincere papà a mandarmi in vacanza con lui e i nostri amici, e dell'università.
Per andare da Raleigh a Chapel Hill ci vogliono tre ore quindi non mi preoccupa la distanza.

Pian piano si avvicina, le nostre labbra si sfiorano e lui getta la testa all'indietro, sembra che stia già godendo ma io non lo sto nemmeno toccando.

Lo fisso mentre lui lentamente inizia ad accarezzarmi la pancia e pian piano sale sul seno. Non siamo mai stati così vicini, la nostra relazione ha avuto molti alti e bassi e abbaino trascorso poco tempo insieme anche per colpa di mio padre che è molto protettivo e non mi faceva sempre uscire. Non siamo mai andati oltre il bacio e qualche palpatina, ma adesso ci siamo.

Sono pronta a fare l' amore con Noah.

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