Capitolo Due - L'incontro con l'amore?
NOAH
Mentre parcheggio la mia A3 nel parcheggio della scuola, vedo Tom che scende dalla sua bici, ormai vecchia e arrugginita, sembra che cada a pezzi, i ragazzi ogni giorno gli danno calci o bucano le ruote e io resto fermo a gustarmi la scena anche se un po' mi dispiace per lui, ma non posso difenderlo davanti a tutti, non è una cosa che farebbe Noah Brown!
Vado molto fiero della mia nuova auto anche perché l'ho pagata non solo con i risparmi di una vita, ma anche con i lavoretti estivi, aiutavo lo zio Carl nella sua officina di giorno e facevo il barista la notte.
Ho fatto molti sacrifici per averla, ma sono stati ben ripagati. Mio padre mi rinfaccia sempre che spendo i suoi soldi, ma finalmente posso dire che ho realizzato il mio sogno lavorando con le mie mani senza l'aiuto di nessuno, forse per questo mi ha spedito dallo zio Carl, per farmi capire il valore dei soldi quando sono guadagnati con sudore e determinazione.
Questa estate mi sono estraneato dal mondo, la mattina lavoravo in officina quindi non avevo un po' di tempo, avevo solo mezz'ora per consumare il pranzo, mio zio era molto rigido e dovevo per forza rispettare le sue regole e la sera nei bar dovevo preparare cocktail, pulire il bancone e delle volte anche il bagno ( era la cosa che odiavo di più ) non potevo di certo rimorchiare e divertirmi con le ragazze e ora devo recuperare, da quando sono di nuovo a Beaufort ho già fatto sesso con ragazze diverse ogni sera, ma non mi basta!
Scendo dalla A3 e Tom mi raggiunge, con lui quest'anno come gli altri anni ho in comune le lezioni di matematica, mi fa sempre copiare tutti i compiti per casa, per le verifiche in aula ci penso io.
Matematica é una delle mie materie preferite, ma odio impegnarmi, in tutto, non solo nella scuola.
Non capisco perché i ragazzi odiano la matematica, è l'unica materia in grado di dare soluzioni a dei problemi, l' unica materia che ti fa usare il cervello.
Tom è un tipo sfigato non piace molto alla ragazze, il contrario di me ovviamente!
Lo so forse state pensando che sono un ragazzo egocentrico, ma non è vero, si forse è un po' lo sono, ma non è colpa mia se sono il ragazzo più bello della scuola e nessuno può resistere al mio fascino.
Ormai la nostra generazione vive di questo, tutti cercano di ottenere la popolarità, ma il mondo non gira intorno a voi, ma intorno a me.
Oltre che bello sono anche abbastanza popolare grazie alle feste che organizzo quasi ogni venerdì sera nella mega villa Brown.
Non credo nell'amore, sono dell'idea che la persona giusta non esista o che forse non l'ho ancora incontrata, sta di fatto che voglio solo divertirmi e usare le ragazze a mio piacimento.
Non voglio impegni, non voglio preoccupazioni. State pensando che sono una persona cinica?
Uno stronzo? Il classico cattivo ragazzo?
Bhe' a me non interessa il pensiero della gente, é la mia filosofia di vita.
"Ciao Noah come stai?"
Eccolo Tom lo sfigato con il suo sorriso da ebete.
"Bene"
"Allora la giornata è cominciata con il piede giusto ?"
"Senti, non ho molto voglia di parlare, quindi smamma, stamattina non è aria! "
Lo liquido subito, la mattina odio parlare con le persone, perché nessuno lo capisce? Perché nessuno mi lascia in pace?
Non penso capiti solo a me, giusto?
Lui mi sta ancora fissando come incantato "Tom, ci si vede in giro!"
So che non sarà così, non viene mai alle feste, né nei bar di Beaufort.
Non l'ho mai visto con una ragazza, non l'ho mai visto uscire con amici, forse non ne ha.
Raggiungo finalmente l'aula 4 dove si terrà la lezione di Letteratura, non mi piace la materia e neanche il prof Steele.
È un uomo sui cinquanta anni, un po' robusto, è pieno di ideali, ma a me sembra uno scienziato pazzo, quando parla e molto contorto, complesso, non ho mai sopportato queste persone così filosofiche, adoro invece quelle razionali, quelle che non mettono in mostra sentimenti.
Le sue lezioni secondo me non servono a niente, cosa mi importa di quello che facevano Tizio e Caio nell'epoca 'x', anche per questo non lo seguo mai, mi siedo sempre in un angolino a dormire o ad ascoltare musica.
Oggi il mio posto infondo all'aula é occupato da James, il capitano della squadra di basket, sta dormendo con la testa sul banco e sono appena le 8:30, si vede che ieri la festa a casa sua è finita davvero tardi, io sono tornato prima perché non c'erano ragazze scopabili.
Però che diamine ha preso il mio posto, mi tocca stare avanti e non posso mettere le cuffie altrimenti il prof Steele mi fa una romanzina enorme sulla buona educazione, non voglio altri guai, gli anni scorsi sono già stato parecchie volte in direzione e delle volte è grazie a Nick che sono uscito fuori dai guai.
Ho molti amici, anzi preferisco chiamarli conoscenti e James é uno di questi, ci incontriamo alle feste, nei bar ma non è a lui che mi rivolgo quando ho un problema.
Molti diventano miei amici proprio perché sono popolare, ma riesco a riconoscere quali sono quelli che davvero mi voglio bene, quelli che mi sono vicini perché non hanno un interesse.
Devo sedermi per forza in prima fila, il dramma é che l'unico posto libero é vicino a Breeanna Young, é una studentessa modello, anonima, diffidente, ma molto carina e soprattutto silenziosa, ma il silenzio è quello che mi serve stamattina!
Parliamoci chiaro é una noia questa ragazza, sta sempre sulle sue, sembra che ogni giorno gli muore il gatto, nom alza mai la testa da quegli stupidi libri e poi come cavolo si veste? Sembra mia nonna!
Però potrebbe andare bene per qualche botta, dai.
"BROWN! Vorrebbe entrare? Sta fissando l'aula da un paio di minuti, è in cerca del suo posto?"
"Mi scusi prof, non avevo visto il posto libero in prima fila"
"Vorrà dire che questa mattina non potrà dormire o ascoltare canzoni. Le tocca seguire la lezione!"
Mi accomodo accanto a Bree e tutta la classe scoppia a ridere per la battuta del prof, tutti tranne lei che continua a sottolineare sul libro, ma quanti evidenziatori ha?
Non avevo mai visto così da vicino il colore dei suoi capelli, sono ramati e quando ha finalmente alzato lo sguardo ho notato due occhioni verdi, forse ha anche un corpo perfetto anche se nascosto da quelle felpe così larghe sono riuscito ad intravedere delle belle forme.
Siamo andati nella stessa classe dalle elementari ma non ci siamo mai rivolti la parola.
Ricordo che amava stare sola a disegnare sotto un albero nel giardino della scuola, qualche volta la vedevo giocare con la sua amica Chloe, ma anche da bambina non dava molta confidenza, era timida e impacciata, sarà una bella sfida da affrontare!
"Ciao Bree"
Aspetto, aspetto ma niente.
Niente. Nessuna risposta. Non mi ha nemmeno degnato di uno sguardo.
E da come ho capito non ci rivolgeremo la parola neanche oggi.
Questa giornata di metà settembre si prospetta molto lunga e snervante, mancano solo 9 mesi e poi tutto questo finirà.
Tutto questo sarà stato solo un brutto incubo.
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