Capitolo Quarantatrè - La cura
Supererò le correnti gravitazionali, lo spazio e la luce per non farti invecchiare e guarirai da tutte le malattie, perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te...
Franco Battiato - La cura
* * *
LIAM
Vedendola lì, a pochi passi da me, con un vestitino bianco, nulla ha più importanza.
La sto amando come la prima volta, non riesco a smettere di sorridere, questa ragazza é letteralmente pazza ed io sono pazzamente innamorato di lei.
Il cuore mi batte forte e le gambe ormai non le sento più, lei stringe tra le mani un mazzo di fiori, sono veramente brutti, intorno a noi i ragazzi che abbiamo conosciuto cantano la marcia nuziale.
"Tu sei pazza!" le dico.
"Volevi sposarti? Ecco, ho avuto l'idea di organizzarti un matrimonio"
Lei continua a sorridermi, non sa quanto mi ha fatto felice, so che questo matrimonio non è come quello tradizionale, so che é tutto finto e so che lei farebbe qualsiasi cosa per farmi stare bene.
"Sei bellissima con questo vestitino, il bianco ti dona molto.."
"Anche tu stai bene con i pantaloncini e gli infradito"
"Non sapevo di dovermi sposare oggi!" esclamo e tutti scoppiano a ridere, i ragazzi non sanno della mia malattia, di sicuro pensano che siamo due pazzi.
"Celebriamo questo matrimonio" dice Bree cercando di non ridere, il finto prete inventa storie su di noi, su come ci siamo conosciuti, ad un tratto mi viene un dubbio, ma gli anelli?
"Bree, gli anelli?" Sussurro al suo orecchio.
Lei spalanca gli occhi, li ha dimenticati ed io scoppio a ridere, lascio 'l'altare' per entrare in casa e rimediare a questa dimenticanza.
"Mi lasci sull'altare?" esclama Bree e tutti ridono.
"Torno subito!!" vado nelle cucine dell'hotel, come un pazzo sono alla ricerca di tappi di sughero, quando li trovo li taglio a fettine, un cameriere è andato alla ricerca di fili di ferro, avvolgo il ferro intorno al tappo che ho modellato a forma di cuore, ritorno dalla mia Bree con due anelli fatti di sughero.
"Ecco i nostri anelli!"
"Allora passiamo direttamente a Vuoi tu?" chiede il finto prete e Bree annuisce.
"Vuoi tu Breeanna prendere come tuo sposo Liam e amarlo e rispettarlo e .. Okay, non ricordo la formula, ma vuoi tu?"
"Voglio vederti per il resto dei tuoi giorni" risponde Bree, le infilo l'anello e mi tremano le mani.
"Vuoi tu Liam.."
"Lo voglio" esclamo senza neanche far finire il discorso.
"Vi dichiaro marito e moglie, Liam, puoi baciare la tua donna"
Non oserei mai darle un bacio contro il suo volere, mi avvicino alla sua guancia dolcemente, tutti esclamo che
questo non é un bacio, ma non mi importa, sono così felice dei momenti che questa piccola ragazza mi sta regalando.
Mano nella mano andiamo a sederci su una panchina, lei é in silenzio e so che é preoccupata per cosa ne penserà Noah, anche se é tutto finto lei si sente in colpa.
"Non devi mica dirglielo per forza"
"Quando ho pensato di fare questo gesto non ho considerato Noah.. Sono una pessima fidanzata.."
"Digli solo che ci siamo fatti delle promesse, e che ti ho regalato questo anello perché ogni volta che lo guardai ti ricorderai di me"
"Tu vivrai sempre dentro di me" - dice iniziando a piangere - "Non so come farò a gestire tutto quando.."
"Sarà difficile, nessuno ti ha mai detto il contrario, ma la tua vita deve andare avanti.. tu sei forte, nulla riuscirà a spezzarti.
Ci sarà sempre Chloe pronta ad ascoltarti, lei è la tua amica del cuore, basterà una chiamata per farla correre da te, quando però nessuno riuscirà a capirti o quando ti sentirai sola guarda questo anello perché io ci sarò.
Quando Noah ti farà arrabbiare, perché ammettiamolo con lui non sarà mai una passeggiata.."
"Hai ragione" dice sorridendomi.
"Per qualunque cosa non esitare a chiede il mio aiuto.."
"Avrò talmente tanti ricordi di te che mi farò del male da sola. Lo sai meglio di me quanto sarà difficile"
"Difficile non vuol dire impossibile, riuscirai ad andare avanti, diventeremo una cosa sola"
Mi perdo nei suoi occhi, immaginando cose che non accadranno mai, noi due mano nella mano mentre facciamo la spesa in cerca di offerte, noi due abbracciati su un divano impegnati a litigare su cosa vedere alla tv, noi due al mare con i nostri bimbi attenti e premurosi, noi due al cinema dove io le ruberó tutti i popcorn e commenteró ogni scena, noi due che ci scattiamo foto stupide che saranno poi le più belle, noi due nello stesso letto con i nostri figli e quando loro non ci saranno più faremo ancor di più scintille e poi la notte di Natale la passeremo in famiglia intorno ad un albero a scambiarci regali.
"Cosa stai pensando?"
"A due sillabe che hanno mandato in frantumi la mia vita.. Can-cro. Sono stato condannato a vivere questa esperienza.."
"Quando ho scoperto della tua malattia, facendo varie ricerche trovai una frase. 'Vivi ogni giorno come se fosse l'ultimo e uno di questi giorni avrai ragione' "
"Per questo hai organizzato tutto questo?"
"Si, volevo regalarti tutto prima della tua.."
"Morte" - dico terminando la frase al suo posto - "Non devi avere paura di pronunciare questa parola"
"Tu, hai paura di morire?"
"É più rischioso nascere che morire.. Questa frase di un certo Benigni mi ha colpito molto ed ha ragione, così ho capito che non devo avere paura"
"Non hai mai incolpato nessuno della tua malattia?"
"Non sono stato scelto per vivere una vita lunga. Tutto qua"
"Vorrei trovare le parola giuste per farti stare meglio.."
"Bree, io vorrei poter eliminare questo cancro solo per non vederti soffrire"
"Non meriti ciò che ti sta accedendo"
"Nessuno lo merita, dolce Bree.."
"Se il tuo corpo ti avesse dato un avvertimento, se solo fossi andato prima dal medico.."
"É successo così all'improvviso, ho fatto qualche esame e.."
"Non volevo farti rattristare, questo é il giorno del tuo matrimonio, cosa vorresti fare?"
Vorrei baciarti fino allo sfinimento avrei voluto rispondere, ma a che scopo? Ormai Bree appartiene a Noah e vederla felice é per me la cosa più importante.
"Continuare a vivermi la vita.. continuare a non avere rimpianti, continuare a fregarmene della gente e continuare a guardare il cielo con te"
Ormai é sera, dopo un ottima cena torniamo nelle nostre camere per preparare le valige.
Ci metto una mezz'oretta per sistemare tutto, aspetto Bree fuori la porta della sua camera, ho un dolore alle gambe e la testa mi fa davvero male, sento delle fitte, non so nemmeno io spiegare la strana sensazione che sta provando il mio corpo, mi siedo per non perdere l'equilibrio ma vado a sbattere proprio vicino la sua porta.
"Liam entraaa!" sento urlare ma non riesco a parlare, non riesco a muovermi, per fortuna esce fuori e mi trova per terra, ormai é abituata e non si fa prendere dal panico, cerca di sollevarmi e non riscontra problemi siccome sono anche più leggero, mi mette sul suo letto e mi dà le medicine.
"Avevo dimenticato di prenderle" le dico sinceramente aspettando una sua ramanzina.
"Tranquillo" Bree mi accarezza i capelli e non so se per merito suo o per le medicine ma mi sento meglio.
"Resta qui, devo ancora finire di piegare i vestiti"
"Quanta roba hai portato? Dovevamo stare solo tre giorni non tre mesi"
"Sai come sono, ho un rapporto conflittuale con i miei abiti, non so mai cosa indossare!"
"Lo so, ormai so come sei fatta"
"E come sono fatta?" ribatte un po' offesa.
"Piena di complessi" dico scoppiando a ridere, mi lancia un cuscino addosso e mi prende giusto in faccia.
"Ti sei fatto male?" dice avvicinandosi a me.
"Tranquilla Bree, era solo un cuscino!"
"Si, é vero.."
"Ti aiuto con la valigia?"
"Nono, non ti alzare ancora.. Riposati un po', guarda la tv, io vado a fare una doccia"
Credo di essermi addormentato perché quando mi risveglio sono nel suo letto, Bree sta dormendo rannicchiata nel suo lato, mi avvicino al suo corpo e comincio ad annusare i suoi capelli, sento il mio corpo eccitarsi, non posso restare al suo fianco, vado in bagno ma sento ancora il suo profumo, tutto mi sa di lei.
Prendo il pene tra le mani e comincio a fare su e giù, chiudo gli occhi immaginando le sue mani su di me, i suoi occhi eccitati, cerco di non far rumore, di non urlare, prendo la carta igienica e la avvolgo al mio membro, non è la prima volta che mi masturbo pensando a lei, mi sento un quindicenne alle prime esperienze.
"Che stai facendo?" mi chiede Bree appena mi vede seduto per terra nel suo bagno, quando poi i suoi occhi si abbassano capisce tutto e mi lascia solo.
Mi pulisco velocemente, devo spiegarle cosa é appena successo, quando torno in camera lei é nel letto e finge di dormire dandomi le spalle.
"Bree.."
"Scusami, non avevo capito che ti.. cioè.."
"Mi dispiace non volevo svegliarti.."
"Pensavo non stessi bene.. non mi permetterò più di entrare nel bagno quando ci sei tu, senza bussare"
"Vorrei spiegarti che.."
"Si tranquillo, ho capito quello che stavi facendo, sono venuta solo perché ho sentito che gridavi il mio nome e mi sono preoccupata.. "
Ho gridato il suo nome?
Ero talmente eccitato che non mi sono reso conto di niente.
"Che figura di merda! Bree, non é come pensi.."
"Non devi spiegarmi nulla, sbaglio anche io a starti troppo addosso.."
"No, no. Tu non hai colpe, é che mi sono svegliato e sentendo il tuo profumo mi sono eccitato, mi sono sentito vivo, é stata una prima notte di nozze davvero splendida" dico sorridendo.
"Sei un idiota!" - mi dice ricambiando il sorriso - "Adesso dormiamo e tieni a bada le mani!"
"Posso almeno tenerti la mano?"
"L'hai lavata quella destra?"
"Fanculo Bree" le dico stringendo la sua piccola mano e intrecciandola nella mia.
Il mattino seguente siamo pronti per tornare nelle nostre case.
"Bree riguarda a ciò che è successo ieri.."
"Ti prego, non ne parliamo in questo momento non servono parole.."
"Non voglio che cambi nulla, io ho bisogno di sentirti vicino, non è vero che è colpa tua, sono io che ho una voglia matta di fare l'amore con te.."
"Ma io standoti addosso non facilito le cose, ma la verità é che senza di te mi sento vuota, ho bisogno di te, ma non nello stesso modo e non voglio farti soffrire."
"Lo so e mi sta bene" - le dico sfoggiando un sorriso non molto sincero - "Sul serio, credimi"
Carichiamo le valige e mentre siamo in auto squilla il cellulare di Bree.
"Puoi vedere chi é? Ho una marea di cose in questa borsa!"
Prendo il suo telefono che è infondo a tutto e leggo il nome di Noah.
"Rispondi un attimo per favore" dice Bree, non so dove siano gli auricolari.
"Pronto, sono Liam"
"Me ne sono accorto" - dice Noah un po' arrabbiato - "Puoi passarmi la mia ragazza?!"
Scandisce bene la parola 'mia'.
"Sta guidando, per questo ho risposto io.. stiamo tornando in città. Devo dirle qualcosa?"
"Metti il vivavoce, é importante"
Faccio come dice e avvicino il telefono a Bree.
"Piccola, Chloe poco fa é andata in ospedale, sta per nascere suo figlio, mi ha chiamato Nick, stava morendo di paura, ho cercato di dargli coraggio ma ho bisogno di te e anche la tua amica ha bisogno di te"
Le urla di Bree si sono sentite ovunque.
"Arrivo subito!!! Adesso lasciami guidare, devo arrivare da mio nipote in tempo!"
"Fai attenzione piccola, Ti amo"
"Anche io, ciao Noah!"
Bree continua ad accelerare ed io collego il suo cellulare alla radio del
pick-up, ma non riesco a sentire nemmeno una canzone, siccome continua a ripetere "Diventerò zia!"
"Arriverai in tempo, però vai piano, non voglio morire già adesso"
"Chloe ha bisogno di me! Ci sono sempre stata nella sua vita, non posso mancare in un giorno così importante!"
"Povero Nick, sai quante cose ha dovuto sopportare in questi nove mesi?"
"Quante cose sono cambiate!" esclama.
"Già" sussurro, divento di colpo triste, ma poi vedo sul mio dito lo stesso anello di sughero che indossa Bree e mi torna il sorriso, non voglio rovinarle questo momento così felice per lei, lo sono anche io per Nick, é stato davvero un grande amico, mi ha accettato piano piano e anche se il nostro rapporto non può paragonarsi a quello che ha con Noah, ho visto che posso contare su di lui.
"Diventerò zia!!!" continua a ripetere la mia sposa.
* * *
Nel prossimo capitolo finalmente nascerà il bambino/a di Chole e Nick. Secondo voi è maschio o femmina?
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